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23-08-2011, 09.57.24 | #11 |
Cittadino di Camelot
Registrazione: 28-07-2011
Messaggi: 203
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Non vi è alcuna necessità di chiedere perdono a me,Taliesin,io sarò felice di apprendere del completamento della vostra ballata e di esprimervi le mie sensazioni(nonchè ammirazione),anche per quanto concerne l'incontro"magico"col vostro amico poeta e cantore.
Per questo mi permetto di esortarvi a ritrovarci nel Palazzo delle Arti dove vi sarà riservato uno spazio adatto ad accogliere ciò che avete di bello da mostrarci. Sì,lasciamo che questo sia il luogo di accoglienza del culto della drammaticità che avvolge Tristano e Isotta. Per questo spero mi sia concesso di menzionare un momento di pietà da parte del poeta verso lo stesso cavaliere Tristano che si sta spegnando orfano dello sguardo di colei che più ama al mondo. Thomas esprime tutta la forza del tormento di Tristano che ancora non vuole cedere all'abbraccio della Morte poichè non desidera dipartirsi dalla vita senza aver rivisto la sua amata. Lo fa in questi versi con grande sentimento verso il suo personaggio,come realmente fosse un uomo di carne di cui egli narra il dolore: Ciò che resta vivo è un corpo quasi senza vita, un corpo che si disfa, in un dolore senza scampo, uno spavento senza fine. Senza tregua. Fa chiamare Kaerdin: vuole rivelargli tutto, avere per un attimo l'affetto dell'amico caro. E viene. Nella stanza sono soli: non desidera Tristano nessun altro. E sofferente parla, chiede aiuto: Isotta può salvarlo! Ed, ecco, Isotta moglie di Tristano, ascolta di nascosto tutto. Sente scongelarsi in cuore l'ira sorda, soffocata sotto il dovere, ed il dolore di punirsi come un prete od un monaco, nemico della carne. Alla parete sta accostata, con l'orecchio incollato al muro: ascolta. Fino all'ultimo respiro vuole udire; un uomo ha messo alla porta, per spiare di nascosto, per sapere. E Tristano, al muro, stanco, senza forze, sta appoggiato: E Kaerdin gli si siede al suo fianco: lo sostiene e lo abbraccia e, muto, piange. L'amicizia, il loro affetto breve, che non ha speranza piangono, senza parlare. L'uno guarda l'altro e sente la disperazione, a lungo in silenzio, amaramente piangono. Poi, con un filo esile, di voce, dice: il ferito: «Ora ti prego caro, dolce amico! Io sono solo, sono uno straniero! Non ho amici, né parenti, né nessuno: solo un caro, dolce amico. Te ne prego! Va da Isotta! Al mio paese io potrei guarire. Ed ora sto perdendo, sto spegnendo la mia vita. Solo Isotta può salvarmi! (..) Piange mentre parla, scosso dai singhiozzi, sconfortato: Kaerdin sente il cuore stretto da una morsa e a mezza voce, gli risponde con parole tenere, affettuose: «Caro, dolce amico, non piangete! Io farò ciò che chiedete! Rischierò la morte, solo per darvi la vita! In nome dell'affetto che ci lega come una catena, tutta la mia forza, il mio potere, metterò contro l'angoscia, contro il male ed il dolore, per salvarvi. Su! Ordinate! Sono pronto!» «Ti ringrazio,» mormora Tristano. «Adesso, ti consegno questo anello: è il segnale convenuto tra noi due. |
23-08-2011, 15.05.48 | #12 |
Cittadino di Camelot
Registrazione: 04-06-2011
Residenza: Broceliande
Messaggi: 914
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una goccia di splendore
Buonasera Milady...
la vostra analisi sul Tristano di Thomas è a dir poco straordinaria, inoltre le parole riportate dal romanzo in questa bizzarra realtà virtuale, dove il grigiore di pareti immonde infestano i corridoi dorati del tempo a scadenza, sono come una goccia di splendore.... |
24-08-2011, 21.20.40 | #13 | |
Cavaliere della Tavola Rotonda
Registrazione: 05-06-2008
Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
Messaggi: 51,903
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Citazione:
La storia più bella, fino ad ora scritta, è quella di Lancillotto e Ginevra E, essendo io il "Cantor d'Amor" per eccellenza, questo posso dimostrarvelo senza alcun dubbio ed in qualsiasi momento
__________________
AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO |
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25-08-2011, 23.22.19 | #14 |
Cittadino di Camelot
Registrazione: 28-07-2011
Messaggi: 203
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Taliesin,vi ringrazio,ma ben più attenta della mia analisi è la vostra sensibilità con la quale sapete accostarvi a questo poema.
Cavaliere Guisgard,non intendo contraddirvi,sono certa che le vostre tesi siano più che ferme,e vi ammiro per questa vostra forza di credere in una storia incantata come quella di Lancillotto e Ginevra.Poichè è avvolta dall'incanto. Ma,io credo che nulla di più sublime possa esistere dell'addormentarsi di due amanti in seno alla Morte con le labbra dell'amata su quelle del suo amato,fino ad esalrarne l'ultimo respiro. "...E sulla bocca lo bacia e tra le braccia prende il corpo, cuore su cuore,petto contro petto, le labbra sulle labbra.In gran silenzio come Tristano è immobile.La quiete della Morte per sempre l'addormenta" |
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