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#731 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Oltre quella stazione non vi è più nulla.” Disse l'uomo ad Altea. “Oltre quel punto il treno arriva direttamente ad Evangelia.”
“Dunque siamo perduti...” mormorò Rodian. Ma poi notò qualcosa. Delle cartucce sulla cintura dell'uomo. “Siete un cacciatore?” Chiese. “Io?” Stupito l'uomo. “Si, certo...” “Peccato però che quelle cartucce non sono quelle usate dai bracconieri, ma dai guerriglieri.” Fissandolo Rodian. “Chi siete davvero?” L'uomo li guardò senza rispondere nulla.
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#732 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Fermer restò stupito da quel gesto di Gwen.
Ma la lasciò fare. E quel massaggio sulle sue spalle allontanarono la stanchezza, la delusione ed anche la tristezza, oltre a rigenerare i suoi muscoli e a provocargli una piacevole sensazione. “Siete molto brava...” disse il giovane medico “... aspettate...” si sbottonò il camice e tolse poi la camicia “... ecco, così il massaggio a contatto con la pelle farà più effetto...” guardando la ragazza.
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#733 |
Cittadino di Camelot
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Dunque Icarius era stato obbligato in qualche modo a partire per la guerra, mentre Marwel non era costretta a restare a Evangelia, ma era certa che la guerra sarebbe arrivata ovunque prima o poi. Tanto valeva rimanere li.
Non sarebbe andata via da quel borgo, ma in caso di grave pericolo avrebbe mandato i bambini a Capomazda; aveva messo da parte un bel gruzzolo da utilizzare per i biglietti del treno ed era certa che quel giorno, prima o poi, sarebbe arrivato. Lei voleva aiutare i feriti insieme a Suon Ologna, specialmente ora che il dottore non c'era più e l'ospedale non era più coperto dalla professionalità di un uomo valido. Il Capitano Goz uscì dall'ufficio e si rivolse a Miss Gaynor, ma fu Marwel a prendere parola, poichè, alla fine, si trovavano li per lei. "Capitano, in realtà non era Miss Gaynor che vi cercava, ma io" si avvicinò al comandante "il mio nome è Marwel e ho un orfanotrofio qui a Evangelia. So che avete un bambino nel forte e ritengo che questo non sia un luogo sicuro per lui. Vi chiedo, dunque, il permesso di portarlo nella mia casa e di darmi la possibilità di prendermi cura di lui finchè non viene trovata la sua famiglia".
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L'amore non ha un senso, l'amore non ha nome, l'amore bagna gli occhi, l'amore scalda il cuore... L'amore batte i denti, l'amore non ha ragione. L'amore è così grande da sembrarti indefinito, da lasciarti senza fiato, il suo braccio ti allontanerà per sempre dal passato. |
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#734 |
Cittadino di Camelot
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Rodian stava facendo troppe domande...si vi erano delle cartucce..l'uomo mi fissava effettivamente e se mi avesse riconosciuta...magari ci stava mentendo pure..forse era meglio andarsene.
"Vi ringraziamo...e comunque non importa..sarà quel che sarà, volevamo fare una gita da quelle parti..una idea folle" e finsi una di quelle stupide risate che le mie amiche usavano sfoggiare ai balli. Presi Rodian per il braccio e salutai l' uomo e la donna e proseguii ma mi fermai dietro a un cespuglio più avanti. "Rodian...quell' uomo..e la donna..non volevano averci tra i piedi..avete ragione, quell' uomo mi fissava e magari mi ha riconosciuto..due sono le cose o volevano sviarci e alla stazione non vi stanno le milizie di Canabias o ci ha mentito l' anziano..questo uomo ha detto quel treno arriva dopo la stazione direttamente ad Evangelia...quindi non a Capomazda". Lo guardai nei suoi occhi scuri perplessa.."Dobbiamo rischiare...provare a camminare più forte, e prendere quel treno..la tappa non ha importanza..Evangelia è un punto forte..e voi..voi volevate arrivare laggiù..io saprò arrangiarmi e qualcuno da laggiù mi porterà a Capomazda. Ho il presentimento la gente menta per paura...ma questo ultimo? Magari era in buona fede ma non potevamo rischiare...proseguiamo e a grande corsa per la stazione?" era una richiesta ovviamente.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." ![]() |
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#735 |
Cittadino di Camelot
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Sentivo a poco a poco che cominciava a rilassarsi, sentivo il mio tocco diventare piú leggero e i suoi muscoli fare meno resistenza.
Sorrisi alle sue parole, poi rimasi senza parole davanti a quel gesto. Sentii il cuore accelerare, come se stesse per esplodere. Poggiai le mani, stavolta calde, sulle sue spalle, sentendo la sua pelle e i suoi muscoli e tutto quello mi provocava una strana sensazione. Tuttavia annuii sorridendo e ricominciai, celando quelle sensazioni.
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"La passione tinge dei propri colori tutto ciò che tocca" BALTASAR GRACIÁN "Sappi che la Luna è il messaggero degli astri. Essa infatti trasmette le loro virtù da un corpo celeste all'altro" ABU MASAR, "Libri mysteriorum" |
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#736 |
Cittadino di Camelot
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"Non sono d'accordo, miss... i legionari sono tutti volontari, sanno a cosa vanno incontro. Nessuno li obbliga... hanno forse obbligato voi, Icarius? Se così fosse, sarebbe il caso di parlarne al capitano, non credete? Si tratterebbe di un vizio di forma, se non di coercizione..."
In quel momento uscì Goz, che mi si rivolse, ma fu Marwel a prendere parola, spiegando ciò era venuta a fare alla base.
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"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato." |
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#737 |
Cittadino di Camelot
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<< A dire il vero... Non so cosa sogno....Non mi é mai molto importato....>>
Lasciai cadere il discorso, appunto non era importante. Quando arrivammo nel posto da lui indicato fui piuttosto sorpresa, decisamente questa non me la aspettavo. << Uhm... Davvero molto romantico e accogliente>> portai una mano alla bocca per nascondere una risata. << Che cosa facciamo qui? C'è solo immondizia e rottami... >>
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#738 |
Disattivato
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Uscii dallo studio del capitano con ancora nella mente le sue parole, il suo ordine: dimenticare Geris, come se fosse possibile.
Fuori dall'ufficio del capitano trovai i due cadetti che si erano fatti notare con le due donne. Salutai con un cenno del capo, avrei voluto sorridere ma non ne ero capace in quel momento. Per un istante i miei occhi incrociarono quelli di Icarius. Un istante più lungo di quanto sarebbe stato consono, in cui i miei occhi restarono nei suoi. Occhi azzurri e intensi, azzurri come quelli di Geris. Eppure completamente diversi. Non avevano la sua luce spensierata, il suo trionfo di gioventù, ma era come se una strana inquietudine li attraversasse, come se volessero celarsi pur essendo così in vista. Mi chiesi cosa avrebbe visto quel cadetto nel mio sguardo, sicuramente diverso da quello del giorno prima. Infine distolsi lo sguardo e ripresi il mio cammino, mentre la ragazza bionda parlava al capitano. Raggiunsi i miei uomini in cerca di Sullor. Alla fine lo raggiunsi. "Quali novità hai scoperto?" Gli chiesi. |
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#739 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Quanto siete ingenua...” disse Icarius a Gaynor “... questa è la Legione Straniera, non un corpo regolare dell'esercito e neanche uno dei vostri stupidi film.” Scuotendo il capo.
Poi la porta dell'ufficio del comandante si aprì ed uscì Clio. I due cadetti si misero sugli attenti e salutarono il biondo tenente, che però non si trattene oltre. Andò via, non prima però di essersi soffermata più di un istante sugli occhi di Icarius. “Che strana donna...” mormorò il cadetto dagli occhi azzurri. “Bella e misteriosa.” Fece Palos. “Ergo, porta più guai della grandine.” Ma in quell'istante apparve Goz sulla porta e subito Marwel gli raccontò della sua presenza al forte. Goz era un uomo dai modi spicci, dalla spacconata facile e dalla risata grossa. Era uno abituato a stare in zone di guerra e dunque auto convintosi che una battaglia non fosse poi tanto diversa da una partita a poker. E come i veri giocatori era sempre certo di avere in mano un punto più alto dei suoi avversari. Non era allora difficile capire come tale individuo poco comprendesse i discorsi e le ansie appena raccontate da Marwel. Ma Goz tra i suoi numerosi difetti aveva quello comune a molti militari Afralignonesi, ossia l'essere oltremodo sensibile alla bellezza femminile. E trovandosi davanti i biondi boccoli e i verdi occhioni della giovane, non impiegò molto a prendere a cuore le preoccupazioni della ragazza. “Che io sia impiccato domani stesso!” Esclamò fissando Marwel. “Si, che io sia impiccato, decapitato e dannato se posso trascurare l'avvenire di un marmocchio... cioè, volevo dire di un bambino.” Sorridendo alla ragazza e guardandola dalla testa ai piedi. “Devo dire che ignoravo come ad Evangelia qualcuno si occupasse degli orfani. Qualcuno come voi, ragazza mia.” ![]()
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#740 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Trascorsero lunghi momenti, in cui Gwen continuò a massaggiare i muscoli delle nude spalle di Fermer, senza che nessuno dei due rompesse quel silenzio così carico di contrastanti sensazioni.
“Come sono calde le vostre mani...” disse piano il medico alla sua infermiera “... forse è per questo che sanno essere così rilassanti...”
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