18-02-2013, 17.22.52 | #91 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Camelot dal veliero volante sembrava diventare simile ad un paesaggio ritratto.
I suoi colori e le sue forme, pian piano, diventavano sempre più vaghe e sbiadite, quasi a confondersi col resto del paesaggio. Lucius si avvicinò al parapetto, accanto a Clio. “Se ho accettato di accompagnarti in questo viaggio” disse “è perchè non mi va più di vederti appassire nell'anima, Clio. Ma guardati? Sei giovane e bellissima! Dovresti trascorrere i giorni a sognare la felicità! Tu puoi sognare un grande cavaliere o un principe! Io... io non voglio più vederti così... non voglio più vedere, giorno dopo giorno, l'azzurro dei tuoi occhi sbiadirsi sempre più...” restò per un lungo istante in silenzio, poi scosse il capo, come a destarsi da quella malinconia “... se questa gente adopera simili macchine per viaggiare, allora cosa useranno per combattere? Forse mezzi ancor più incredibili vengono messi in campo per la loro guerra. Ma cosa può giustificare una guerra così feroce? Voglio dire... davvero la sete di conquista basta per gettare tanto orrore fra gli uomini?” Ad un tratto uno strano sibilo si udì nell'aria. Un attimo dopo, davanti ai due giovani, arrivò svolazzando un curioso animale. Era una civetta dorata che si fermò proprio sul parapetto. Ma la cosa più straordinaria era che quell'animale appariva fatto di ferro, ottone e ingranaggi vari.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO |
18-02-2013, 17.23.35 | #92 |
Cittadino di Camelot
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Accadde tutto tanto in fretta che non avrei potuto reagire...
la mongolfiera, i volantini colorati... i miei occhi la sfiorarono appena, per poi tornarono a guardare lontano... e poi quel sentore... quasi un sesto senso... intravidi una figura rapida saltare giù dalla mongolfiera e lanciarsi su di me... una lama brillò appena alla pallida luce di quel cielo invernale... trattenni il respiro... feci appena in tempo a comprendere che era stato l’Arconte a frapporsi tra me e l’assalitore, prima che i soldati lo accerchiassero ed un gruppo di servitori giungesse presso di me per portarmi via... fui accompagnata nelle mie stanze... tremavo. “Padre?” “Talia... entra!” “Mi avete fatto chiamare?” mormorai, varcando la soglia della biblioteca e richiudendomi la porta alle spalle. “Infatti!” mormorò l’uomo, tornando a scrutare quei fogli che teneva tra le mani. Io lo raggiunsi e mi fermai proprio di fronte a lui, osservandolo in silenzio. Mio padre non disse niente per lunghi minuti... lesse quei fogli ancora una volta, poi mi voltò le spalle e si avvicinò alla finestra... Il sole stava tramontando oltre la collina, tingendo il cielo di mille e più colori che andavano dall’arancio al rosso, dal rosa al viola... Attesi... infine, non potendo più trattenermi, presi fiato... “Padre...” mormorai “Perdonatemi... perché mi avete fatta chiamare? Mi hanno detto che era urgente...” L’uomo si riscosse, quasi si fosse dimenticato della mia presenza... poi, lentamente, tornò a guardarmi... “Si...” disse, quasi controvoglia “Vedi... ho ricevuto un dispaccio poche ore fa... un dispaccio dai nostri territori di confine...” Lo osservavo, silenziosa... non capivo quella titubanza... mio padre non era mai stato un uomo titubante... “E dunque?” domandai poi. Mio padre sospirò, poi mi porse la lettera che ancora teneva tra le mani... “I duchi di Capomazda hanno oltrepassato i nostri confini con il loro esercito ed hanno occupato le città più a sud del regno di Sygma, distruggendo alcuni villaggi...” disse. I miei occhi si allargarono a quelle parole... d’impeto gli strappai quel dispaccio dalle mani e lo lessi tutto di un fiato, lo lessi più volte... “Cosa significa?” domandai poi, sollevando gli occhi di nuovo su di lui. Mio padre sospirò... “Temo, Talia...” disse “Temo che significhi soltanto una cosa: guerra!” Quel ricordo sfiorò i miei pensieri... mi avevano accompagnata nella sala delle udienze dell’ala del castello che l’Arconte aveva riservato a me... e mi avevano fatta sedere. Non opposi resistenza... mi sembrava che mi mancasse l’aria, adesso... Ripensai a quel giorno lontano, a Sygma, agli occhi di mio padre mentre pronunciava quella parola: guerra... ripensai a ciò che mio padre mi disse quel giorno, quando lesse nei miei occhi tutta la paura, lo sgomento e l’angoscia che la parola ‘guerra’ aveva portato nel mio cuore... ‘La nostra condizione, Talia...’ aveva detto quel giorno ‘non ci permette di giovare del lusso dei sentimenti. Sensazioni come la paura e la disperazione dovranno essere messe al bando. Da oggi tu sei la principessa di una nazione in guerra e dovrai comportarti come tale... niente ti turberà, niente ti spaventerà, niente potrà più soggiogare il tuo cuore. Rammenta: noi siamo ciò che dimostriamo di essere agli occhi dei nostri nemici... rendi il tuo cuore irraggiungibile, decidi con fermezza, giudica con rigore. Sii la torre di Sygma, perché Sygma possa resistere.’ Ripensai a quelle parole ancora, e ancora, e ancora... il mio cuore irraggiungibile... la mia mente aliena da paura o sgomento... Inspirai. Socchiusi appena gli occhi e chinai la testa, ricercando il controllo... fino a ritrovarlo. Poi li riaprii, sollevai il mento e mi alzai in piedi... “Dove è stato portato quell’uomo?” chiesi. Nessuno rispose. “Desidero interrogarlo personalmente!” dissi “Subito!” Silenzio. “Voi...” esclamai allora, rivolta a due valletti “Trovate l’Arconte e comunicategli questa mia decisione! Andate! Mentre...” I miei occhi si voltarono verso i due soldati che si trovavano a presidiare la porta della stanza... “...mentre voi altri mi accompagnerete subito là dove quel sovversivo è stato portato! Intendo parlare con lui! Ed intendo farlo adesso!”
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
18-02-2013, 17.52.27 | #93 |
Disattivato
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Sorrisi, dolcemente, Lucius sapeva sempre trovare le parole giuste.
Ma avevo imparato a mie spese che illudersi porta solo dolore. Conoscevo la vita che mi attendeva, avrei voluto ostacolarla con tutte le mie forze ma il mio senso del dovere me lo impediva. Avrei percorso quella strada, rinunciando a sogni e fantasticherie romantiche, chiudendo me stessa in un angolo remoto dell'anima. "...quanto sei caro amico mio..." Dissi appoggiandomi al suo braccio. "..beh la guerra è la guerra.. Gli uomini combattono dall'inizio della civiltà, probabilmente lo facevano anche prima e continueranno a farlo fino alla fine dei tempi... È il potere.. La brama di potere spinge gli uomini a combattersi, io credo... Mah...". Chiusi gli occhi, cercando di immaginare macchine belliche, campi di battaglia, e terre devastate. Ma poi un rumore mi destò da quei pensieri. Sgranai gli occhi, una civetta fatta di ferro e ingranaggi ci osservava dal parapetto. Quasi sussultai dallo stupore. "...oh, cielo..." Dissi poi ridendo "...Lucius, guarda.. Una civetta... Ma... Santi Numi è una macchina? Come è possibile? La civetta, Lucius.." I miei occhi si illuminarono "...la civetta in Grecia era il simbolo della saggezza.. È.. È l'animale sacro ad Athena..." Mi voltai verso di lui, sorridendo "...quella non era fatta di ingranaggi però...". |
18-02-2013, 17.56.45 | #94 |
Cittadino di Camelot
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Scossi il capo..."Vivian...dama sposata?Omicidio del marito..beh allora sarebbe un assassino. Lo costateremo di presenza come sarà il nostro cavaliere misterioso..visto che non ti interessa molto dei miei cugini..." ma fui destata da un voce di donna dall'accento leggermente straniero.
"Milady Elisabeth...è un piacere fare la vostra conoscenza e soprattutto che vi abbia destato interesse. Io sono lady Altea Trevor e questa dama dallo sguardo sognante è la mia amica Vivian. Anche voi siete partita da Camelot per raggiungere Sant'Agata di Gothia? E cosa vi ha spinto..scusate la mia curiosità ma sono molto sorpresa da tutto questo."
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
18-02-2013, 18.00.43 | #95 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Alcune servitrici annuirono a quelle parole di Talia e corsero a chiamare l'Arconte Meccanico.
Altre accompagnarono la principessa fuori dai suoi alloggi, per condurla dalle guardie. Queste infatti non avevano accesso agli appartamenti della figlia del re di Sygma. La principessa fu poi accompagnata dalle guardie verso le prigioni, dove si trovava il misterioso assalitore. Subito i soldati di sentinella si misero sull'attenti nel vederla arrivare. “Altezza...” disse stupito il capitano “... cosa ci fate qui? Le prigioni non sono un posto adatto voi... e poi voi dovete riposare dopo ciò che è accaduto oggi...”
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18-02-2013, 18.17.18 | #96 |
Cittadino di Camelot
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Scortata da due servitrici ed alcune guardie, raggiunsi dunque le prigioni...
“Non dite assurdità, capitano!” ribattei, in tono fermo “Io sto benissimo! Ditemi, piuttosto... ha detto qualcosa, il prigioniero? Lo avete già interrogato circa il suo gesto? Sappiamo chi lo ha mandato?”
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18-02-2013, 20.23.27 | #97 |
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La vidi rivolgermi un incantevole sorriso, era sgranamente irritata.........." Altea....Lady Altea,perdonatemi........questa e' Elina, e' la mia compagna di viaggio in questa vita........veramente desideravo fare a voi la stessa domanda......questo veliero e quel particolare giuramento che ci hanno imposto per regalarci un desiderio..........ma se svelassimo i nostri desideri si dice che la sorete non li ascolti...........e voi Altea.......perche' siete cosi amabilmente contrariata? "...........Elina era la mia stessa anima e in arabo.......mi disse tra i denti a quanto dolore ancora mi avrebbe condotta quel viaggio........" Inshallah.......se Dio lo vorra' Elina ".....e tornai a porre attenzione alla dama che avevo difronte.......anche se cio'che mi circondava.....mi sembrava un'assurdita'
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18-02-2013, 20.29.04 | #98 |
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"Vi sembro contrariata?" dissi sorridendo.."affatto...forse preoccupata..cosa mi porta qui..non so forse trovare quella felicità persa, ma mi stupisce il fatto che l' Arconte Meccanico sembra conoscere la mia vita...è capitato pure a voi" e mi guardai in giro furtiva..."e poi milady quel giuramento? Sono stata obbligata a farlo...e io detesto gli obblighi".
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18-02-2013, 20.41.57 | #99 |
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" a quanto pare conosceva anche la mia......e questo non mi piace, sapere cosa turbi un essere umano e obbligarlo a fare un giuramento........non mi sembra possa essere un gioco pulito, ma come si dice a caval donato non si guarda in bocca.........vedremo se cio' che ci ha promesso e' vero........"..........vidi un posto dove sedermi e anche se in maniera ineducata mi staccai da lei e mi sedetti......la mancanza del maniero si faceva sentire, troppo tempo reclusa per una decisione improvvisa come quella......ma cosa potevo fare....il peso era cosi grande che mi sareiaggrappata ad ogni cosa ........
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18-02-2013, 20.48.10 | #100 |
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La donna misteriosa come arrivò se ne andò, senza lasciarmi perplessa...anche lei sembrava titubante e forse come me cercava una rassicurazione su cosa stavamo facendo..."Vivian..sembra non sia la unica a essere preoccupata. Andiamo a sederci, sono ansiosa di arrivare e pure stanca...ah si, lo so benissimo che tu fremi dalla voglia di arrivare pure e fare strage di cuori, e sei cosi bella che sono certa lo farai". Ci accomodammo in una panchina e lasciai che il vento ci portasse presto alla meta.
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