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21-01-2011, 03.23.12 | #991 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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"Ma chi credi di essere?" Disse con astio e disprezzo Dukey a Gaynor. "Di donne come te ne è pieno il mondo, cosa credi! Ad ogni angolo di strada se ne trovano! Credi davvero di essere speciale? Forse non hai capito che qui dentro siamo tutti sulla stessa barca! Magari domani saremo già tutti morti! E quando verranno a prenderci ti pentirai di non esserti guadagnata la mia protezione!"
"Ora basta, cavaliere!" Lo riprese Guisgard alzandosi di scatto. "Cerca di calmarti!" "Al diavolo!" Rispose Dukey. "Tu e lei! Anzi, tutti voi! Che il demonio vi prenda!" "Basta ho detto!" Urlò Guisgard. "Basta, grosso idiota che non sei altro!" Dukey allora si lasciò cadere a terra e restò seduto contro la parete rocciosa. "Maledetto pallone gonfiato..." mormorò a bassa voce "... me la pagherai..." Il vecchio delle fosse fissò Guisgard. "Cosa avete da guardare, voi?" Chiese il cavaliere. "Nulla, mi incuriosisce il modo in cui vi comportate..." "Davvero?" Domandò Guisgard. "Non ne comprendo il motivo." Il vecchio sorrise. "Comunque..." cambiando discorso il cavaliere "... meglio restare tutti vicini e riprendere il cammino al più presto... quei dannati potrebbero piombarci addosso in qualsiasi momento... non temono nulla, neanche l'Onnipotente... anzi per loro è un nemico!" "Nessun uomo è nemico del Signore..." rispose il vecchio "... nessuna creatura può andare contro il proprio Creatore... quegli uomini sono solo malati... malati di un male che ne consuma l'anima..." "Già, un'anima già dannata!" Replicò Guisgard. "Sembrate conoscere bene quei dannati... chi siete voi?" Il vecchio fissò Guisgard per alcuni istanti. "Scavo fosse e pianto lapidi sulle tombe dei miei simili..." rispose il vecchio "... lo faccio sin da quando ho memoria... ormai conosco bene il dolore e la morte in ogni loro forma..."
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21-01-2011, 03.46.27 | #992 |
Cittadino di Camelot
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Per un attimo Morven restò come sospeso, interdetto dalle parole appena pronunciate da Guisgard.
Per un attimo desiderò raccontargli tutta la sua storia, come non aveva fatto in verità con nessuno, nemmeno con Cypher, nonostante la loro lunga amicizia. Forse quel cavaliere avrebbe saputo dargli dei consigli molto utili per il suo futuro. Ma l'allegra irruzione di Iodix lo frenò dal parlare, e Morven decise così di tacere. Forse parlare di sventure in un simile luogo non era nemmeno la cosa più saggia da farsi. Alle volte il solo nominare delle sventure diventa presagio di nuovi mali. Tacque, e si concentrò sulle parole di Gaynor. La fanciulla sembrava non fare molto caso a lui. Morven, al contrario, non faceva che fissarla. Proprio in quel momento si era alzata in piedi, aveva allargato i lembi del proprio mantello e stava piroettando con grazie su se stessa. ... si sollevò, tolse via le scarpette di raso e si mise a ballare, mentre le sue labbra cantavano piano una romanza d'amore... Come somigliava a Zulora! Non nell'aspetto, certo... ma aveva la stessa gioia interiore, la stessa luce. Guardarla, per Morven, era insieme inevitabile ed insopportabile! Fu in quel momento che quello sbruffone di Dukey cominciò ad aprire bocca a dargli fiato, come doveva essere purtroppo avvezzo a fare troppo spesso... già, se lo ricordava bene, sulle scale del palazzo del principe, quando aveva così tanto infastidito lady Talia! Forse avrebbe dovuto infilzarlo quello stesso mattino, con buona pace del principe e dei suoi ciambellani! Lui forse si sarebbe meritato il carcere, ma di certo Guisgard, Gaynor e gli altri non avrebbero dovuto sopportare quella terribile compagnia in quel luogo! Guisgard, per fortuna, aveva abbastanza sangue freddo da metterlo a tacere con una battuta, e in quel momento, l'attenzione di Morven fu catturata da una figura che impercettibilmente si stava avvicinando a loro. Il vecchio li guardava con occhi penetranti, con uno sguardo che sembrava celare un mistero profondo. Morven si accorse solo in quel momento di aver troppo a lungo sottovalutato quel silenzioso compagno di viaggio. In principio Gaynor glielo aveva presentato come suo servitore, e per questo motivo non aveva fatto alcuna domanda su quell'uomo... anzi, ora che ci pensava bene... su richiesta della stessa dama, gli aveva dato una delle sue spade corte! Lo fissò per un istante, allarmato... e se fosse stato un errore, armarlo? Rabbrividì, capendo dalle parole del vecchio, che forse Gaynor stessa lo conosceva da poco più tempo di lui. Guardò la fanciulla, poi in vecchio... che ne sapevano di lui, in fondo? Forse aveva commesso un errore, per troppa leggerezza! "Scavo fosse e pianto lapidi sulle tombe dei miei simili..." diceva il vecchio mentre Morven rigfletteva "... lo faccio sin da quando ho memoria... ormai conosco bene il dolore e la morte in ogni loro forma..." Lo fissò con attenzione. "Immagino che i vostri occhi abbiano visto molte cose in questa foresta..." mormorò "E forse conoscete molto meglio di noi chi o cosa stiamo cercando... parlate, e diteci tutto quello che avete visto accadere nei boschi di Cartignone, signore!"
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?" "Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!" |
21-01-2011, 03.49.07 | #993 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Nello stesso momento, nel cuore della notte il fiero Belfiore attraversava veloce il bosco.
"Questo bosco sembra senza fine..." disse Giselide "... dalle finestre del castello mi appare come una macchia verde, frastagliata di mille colori, tanti quanto sono i fiori che sbocciono in esso... ma ora, avvolta dall'oscurità, mi sembra un'inquieta e misteriosa selva..." Galopparono ancora per un bel pò, fino quasi al sorgere del Sole. "Ecco..." fece la fanciulla "... ormai il castello di mio padre è lontano... ora possiamo fermarci e cercare di decifrare il disegno..." Allora Giselide prese quel foglio e lo mostrò ancora una volta a Cavaliere25. "Cosa naconde secondo voi?" Chiese. "Cosa significa questa giovane donna legata ad un altare e torturata? E chi sono questi uomini dagli strani tatuaggi che la circondano? Ha un significato... lo sento... ma quale?"
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21-01-2011, 04.20.45 | #994 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Il vecchio rispose a Morven con un sorriso.
"Ho servito la mia arte, se così si può chiamare..." disse "... cercando di dare onore ai morti e rassegnazione ai vivi... svolgo questo mio compito al servizio della mia padrona... così vi siete definita, vero, mia signora?" Fissando poi Gaynor. "Del bosco, di Cartignone e dei suoi drammi nulla conosco." "E sia..." intervenne Guisgard "... ora rimettiamoci in cammino... abbiamo già perso troppo tempo... più avanti c'è un bivio... lì decideremo quale direzione prendere..." "Vi seguiamo, cavaliere..." disse il Cappellano. Ed il gruppo si rimise in cammino. "Perdonate, milady..." chiese il Cappellano affiancandosi a Gaynor "... ma trovo curioso ed insolito che una dama viaggi da sola in tempi come questi ed in terre tanto pericolose... chi siete e cosa vi ha spinto a Cartignone?"
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21-01-2011, 04.42.51 | #995 |
Cittadino di Camelot
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Morven fissò il vecchio con curiosità... chissà se dice il vero... chissà...
Ma considerava quell'uomo sotto la protezione di Gaynor, e non gli sarebbe sembrato cortese dubitare di lui e delle sue parole così apertamente. Tuttavia, pensò che da quel momento, la sua attenzione sarebbe andata a due persone, e non solo ad una... Alle parole di Guisgard fu pronto a levarsi in piedi. Tutto sommato quella pausa non era stata di grande giovamento al suo spirito... forse era meglio concentrarsi sulla ricerca dei nemici, e combattere... sì, combattere... combattere gli avrebbe scacciato tutte quelle idee e quei ricordi dalla mente... il sangue iniziava a ribollirgli nelle vene per tutta la tensione che aveva dovuto accumulare, e non cercava che una valvola di sfogo, qualcosa su cui riversare il suo malumore. "Procedete, io vi sono accanto!", rispose a Guisgard, sistemandosi meglio l'elsa di Samsagra vicino al fianco, pronta ad essere liberata.
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21-01-2011, 12.26.14 | #996 |
Cittadino di Camelot
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Guardai attentamente il disegno ma non riuscivo a precepirlo ho a capire cosa volesse dire il sogno di quella fanciulla la guardai negli occhi e rimasi fermo e immobile non riuscivo a dargli una risposta poi presi coraggio e dissi mylady mi dispiace davvero ma non riesco a captare nulla dobbiamo trovare il posto del disegno e forse riusciremo ad arrivare alla verità e chinai il capo di nuovo e continuai a guardare quello strano disegno
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fabrizio |
22-01-2011, 02.41.17 | #997 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Il gruppo procedeva compatto e guardingo.
Il passaggio si era fatto più stretto e buio, tanto da limitare moltissimo la visivilità. "Se ci attaccassero ora" pensava Guisgard "saremmo di sicuro spacciati..." Un assoluto silenzio dominava, rotto solo dal rumore dei loro passi e da quello delle torce che si consumavano. "Che io sia dannato..." mormorò Dukey "... mi sono fatto coinvolgere in questa storia come un allocco... chissà Bumin dove sarà ora... ci ha presi tutti in giro..." Di tanto in tanto si udivano strani suoni, simili a richiami di tante voci confuse e grida lontane. Ad un tratto il passaggio si allargò sensibilmente e dopo un pò il gruppo si ritrovò in un ampio antro, da cui si aprivano ben due passaggi separati. "Ed ora quale sarà la strada giusta?" Chiese insofferente Dukey. "Che io sia dannato per essermi fatto coinvolgere in questa storia!" "Padrone ed ora cosa facciamo? Per seguire le strade ci dividiamo?" Domandò Iodix. Guisgard fissò tutti loro, uno ad uno. "Tre cavalieri..." pensava "... un chierico, un giullare, un vecchio becchino ed una donna con una bambina... dividerci sarebbe un suicidio..." "Cosa avete deciso, messere?" Chiese il Cappellano.
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22-01-2011, 02.50.01 | #998 |
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Morven seguì lo sguardo di Guisgard che vagava attorno, passando dall'uno all'altro, e si convinse dell'esattezza del suo ragionamento. Si avvicinò dunque al cavaliere.
"Avete ragione," convenne "alcuni di noi sarebbero facile preda senza l'adeguato aiuto, e anche quelli di noi più addestrati non potrebbero nulla contro la superiorità numerica di quei mostri. Restiamo insieme, e scegliamo la giusta via..." Poi lo fissò con attenzione. Gli occhi di Guisgard non brillavano. Avevano ancora quel velo di scoramento che gli aveva visto mentre discutevano. Doveva trovare qualcosa che lo potesse scuotere e animare, qualcosa che gli facesse ritrovare il suo antico vigore. "Non ricordate nulla della strada che avete percorso?" poi abbassò il tono della voce e si accostò ancor più all'orecchio di Guisgard "Forse lady Talia è ancora rinchiusa nelle prigioni... fate uno sforzo, e cercate di ricordare da dove siete giunto... da destra o da sinistra?"
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22-01-2011, 03.08.20 | #999 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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"Impossibile ricordare qualcosa..." disse Guisgard a Morven, tradendo una profonda insofferenza "... questo posto sembra un labirinto..."
Si guardava attorno, palesando agitazione ed inquietudine. Sembrava un leone in gabbia, posando il suo sguardo ora sulle due strade, ora sui suoi compagni di viaggio. "Forse a quest'ora..." mormorò Dukey "... quella ragazza avrà già fatto la fine delle altre martiri... abbiamo visto cosa ne fanno delle ragazze catturate... magari stiamo solo cercando un fantasma... direi di tornarcene indietro prima di fare una brutta fine... al diavolo e che i morti piangono i loro morti!" "Ho già sopportato abbastanza il tuo fastidioso raglio" si voltò Guisgard "e non ho intenzione di subirlo per il resto del viaggio! Perciò, ascoltami bene... se apri di nuovo quella bocca, per un motivo che non sia il dover respirare, io giuro che ti infilzo qui davanti a tutti e lascerò la tua carcassa ai ratti!" Lo fissò con un tale sguardo che Dukey ritenne opportuno non replicare. "Non perdiamoci in inutili liti" intervenne il Cappellano "e cerchiamo di decidere quale strada prendere." "C'è poco da decidere..." rispose Guisgard "... possiamo affidarci solo al caso..." "Io so dove si trova la dama che cerchi, cavaliere..." disse improvvisamente la piccola Lyan a Guisgard "... è vicina al luogo in cui sono imprigionate la mia mamma e le altre donne rapite."
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22-01-2011, 03.33.46 | #1000 |
Cittadino di Camelot
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Morven guardò Dukey e non riuscì a reprimere un sorriso, di fronte all'espressione spaventata che quello fece all'udire Guisgard.
"Sia lodato Iddio..." mormorò sarcastico, di fronte al repentino silenzio di Dukey "abbiamo già fin troppi problemi qua sotto senza dover udire di continuo questo corvo del malaugurio!" Poi la vocina sottile di Lyan si impose alla loro attenzione. "Io so dove si trova la dama che cerchi, cavaliere..." disse la piccola Lyan rivolgendosi a Guisgard "... è vicina al luogo in cui sono imprigionate la mia mamma e le altre donne rapite" Morven si girò a fissarla. Aveva sempre quello sguardo serio e penetrante, uno sguardo troppo serio per una bambina così piccola, uno sguardo che ancora lo inquietava, e tuttavia, Morven si avvicinò a lei... che strana bambina, non sembrava avere paura di nulla, eppure avrebbe dovuto! Non era indietreggiata nemmeno di fronte alla sua spada sguainata... Morven le toccò delicatamente i capelli, scostandoglieli appena dal visino sudicio. "E noi vogliamo liberare la tua mamma da quegli uomini cattivi, Lyan... da che parte dobbiamo andare?" chiese.
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