24-04-2013, 02.13.07 | #991 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Così, senza aggiungere altro, Altea lasciò quel luogo e col suo cavallo si mise in marcia verso il Monte dell'Arcangelo.
Attraversò così quella vallata verdeggiante, fatta di profumi e colori aspri, impenetrabili, frutto di quelle terre in parte ancore selvagge. Ma piano piano la luce primaverile cominciò ad invadere quel mondo figlio di un lungo e gotico Inverno, schiarendone così, con i suoi riflessi ed i suoi bagliori, i tratti e le fattezze. Dopo un'ora di cammino, giunse presso un bivio. A dividere in due la strada vi erano alcuni alberi. E sul più alto di quelli erano appesi degli scudi. Ad un tratto apparve un uomo. Era tozzo, vestito di pelli, dall'aspetto selvaggio e sgraziato. Fissò Altea e spuntò poi in terra. All'improvviso si udì un latrato. Un molosso allora, uscendo dalla vegetazione, raggiunse il villano. Fissava Altea e ringhiava.
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24-04-2013, 03.12.11 | #992 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Non ho amici qui...” disse Guisgard a Talia “... non ho amici... quanto alla spada, purtroppo me ne sono solo separato per un po'... magari andasse perduta...” il suo tono era freddo “... e comunque qui, nonostante tutto, non ci sono nemici...”
Poi entrarono nella cappella e videro il frate. “Allora?” Fissando Guisgard. “Perchè sei venuto qui? E perchè hai costretto questa ragazza ad entrare in un luogo che probabilmente metterà a repentaglio ogni sua effimera certezza?” “E' un'amica...” “Sciocchezze!” Lo zittì il chierico. “Tu non concepisci l'amicizia fra uomo e donna!” “Lei è diversa.” “E perchè?” Fissandolo il frate. “Perchè è bella? Perchè è Bionda?” “Siamo qui perchè lei è in pericolo...” “Da chi fuggite?” Duro il frate. “Dal marito?” “Vi ho spiegato che lei non è come le altre...” replicò il cavaliere “... anzi... neanche mi guarda...” “Allora ne hai trovata uno con giudizio stavolta!” Guisgard lo fissò. “In effetti è una ragazza particolare...” guardando Talia il frate “... molto... forse per questo ti piace... perchè non ha l'ombra...”
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24-04-2013, 15.25.22 | #993 |
Disattivato
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Strinsi il braccio di Mamyon così forte da temere di fargli male, pur con le mie mani così delicate.
Rimasi pietrificata da quella scena, incapace di proferire parola. Non potevo stare ferma lì, attonita, ma che potevo fare, dopotutto? Non ero un guerriero, né un cavaliere, mi sentivo impotente. Detestavo sentirmi impotente e fragile. "...non è per questo..." Sussurrai pianissimo "...non è per comportarci in modo tanto esecrabile che ci è stata donata la nobiltà.." Lo sguardo fermo e la mascella serrata dalla rabbia. Mi voltai verso Mamyon "...non c'è nulla che tu possa fare?" Con occhi colmi di rabbia e speranza "...è un abominio per l'amor del cielo... E se il padre ha ragione anche fuorilegge.... Sei il miglior cavaliere del mondo, non puoi salvarla?" Guardandolo con occhi imploranti. In cuor mio speravo di vederlo estrarre la spada e mettere fuori gioco in poche abili mosse quei bifolchi, ma nemmeno lui sarebbe stato in grado di tale impresa da solo. Senza contare che poi ci saremmo trovati ad aver contro il resto delle truppe di quel disgraziato. Anche perché c'era una frase del padre che continuava a rombombarmi in testa, sebbene lo stupore per tutto ciò che stava accadendo avesse monopolizzato la mia attenzione. Editto ducale, vescovo, eravamo forse entrati in territorio capomazdese? "...non sopporto di essere così inerme davanti a tutto questo...". Avevo parlato piano, quasi un sussurro, in modo che solo il cavaliere mi sentisse. Appoggiai il viso contro la sua spalla e sospirai, colma di frustrazione. |
24-04-2013, 15.47.55 | #994 |
Cittadino di Camelot
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La luce filtrava tiepida tra le fronde degli alberi e quel paesaggio quasi esotico, spronavo il cavallo per riprendere il tempo perso e mi sembrava di essere a buona strada.
Ad un tratto il cavallo, che avevo chiamato Denvel, frenò la corsa e arretrò leggermente, ci trovammo di fronte a un bivio. Vi erano degli alberi e sopra a quello più alto notai quegli scudi appesi, cercavo di capire se erano di Sygma o Capomazda, il sole era accecante. Il mio sguardo si ripose a terra e all'improvviso apparve quello strano uomo, vestito di poveri stracci e pellame ed era accompagnato da un enorme cane che latrava..non parlava, solo mi fissava. "Vengo in pace messere" esclamai tranquillamente "vengo da un posto chiamato Camelot, quindi sono neutrale..sono solo alla ricerca di un Fiore, non ho motivo di combattere la vostra guerra". Il cavallo era nervoso alla vista del molosso e agitava nervosamente il capo, lo accarezzai cercando di calmarlo..certamente non era un soldato quell'uomo.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
24-04-2013, 19.58.22 | #995 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Mamyon fissò Clio.
I suoi occhi erano colmi di rabbia e la ragazza sentì i pugni del cavaliere serrarsi per quell'impotenza. Il signorotto trascinava via la giovane sposa, mentre questa, in silenzio, fissava smarrita il suo sposo che incapace era bloccato tra due cavalieri armati. “Una donna” disse il signorotto mentre a forza spingeva nel mulino la giovane “non dovrebbe mai conoscere un solo uomo... altrimenti diverrà infedele!” E rise. Gettò la giovane a terra accanto alla macina e fece per richiudere la porta alle loro spalle. Ma qualcosa bloccò l'uscio. “Cosa vuoi tu?” Fece il signorotto fissando Mamyon che bloccava la porta con un piede. “Questa donna non vi appartiene.” Con tono deciso il cavaliere. “Lasciatela andare.” “Non sono affari tuoi, straniero.” Minaccioso il signorotto. “Riprendi la tua strada o quando avrò finito con lei passerò alla tua donna.” Guardò per un momento Clio. “E non credo sia affatto una cattiva idea.” A quelle parole, Mamyon perse la poca calma che gli era rimasta. Colpì al volto il nobile, facendolo cadere a terra. “Attento!” Urlò all'improvviso Densesu. Un attimo dopo i cavalieri del signorotto erano contro di lui. Mamyon estrasse rapido la spada e cominciò ad affrontarli. Ad uno mozzò una mano, mentre un altro, colpendolo con un calcio al torace, lo fece ruzzolare all'indietro, fino a fargli fracassare la testa contro la pesante macina del mulino. Ma era ormai braccato da quattro cavalieri armati. Eppure teneva loro testa con abilità. Ma uno di quelli, con una balestra, gli trafisse una gamba, facendolo cadere a terra. Cominciarono allora a pestarlo con calci violenti. “Massacratelo questo cane!” Gridò il signorotto. Densesu corse in suo aiuto, ma fu atterrato da due di quei cavalieri e poi bloccato a terra. E costretto a guardare impotente mentre picchiavano a sangue il suo padrone. E nessuno dei presenti osò intervenire.
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24-04-2013, 20.08.16 | #996 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Ad un tratto un nitrito e poi Denvel cadde pesantemente a terra, disarcionando Altea.
Il cavallo era stato abbattuto da un vigoroso colpo di scure. Era stato un uomo rozzo e dall'aspetto villano, simile in tutto a quello che Altea aveva visto accanto agli scudi. Il secondo villano allora prese la donna di peso e la trascinò verso l'altro villano, mentre il molosso di quest'ultimo ringhiava ancora con più veemenza verso Altea. La legarono poi ad un albero con una spessa e nodosa corda. “Siamo stati fortunati oggi...” disse uno dei due all'altro “... abbiamo trovato una bella dama...” “E credo sia pure nobile!” Esclamò l'altro. “Basta guardare il suo aspetto ed i suoi vestiti!” “Allora il padrone ne sarà lieto!” Fece l'altro. “Però... non è detto che dobbiamo consegnarla subito a lui... possiamo prima divertirci un po' noi prima...” e risero entrambi.
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24-04-2013, 20.28.01 | #997 |
Cittadino di Camelot
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Fu un attimo mi trovai a terra, mi alzai leggermente frastornata e vidi Denvel tra una pozza di sangue, innoridii a quella vista...e un altro di quegli uomini vicino a lui.
Ero talmente frastornata da quello spettacolo che non ebbi nemmeno il tempo di afferrare la spada presa dal fabbro, con la forza i due uomini mi presero e mi legarono a un albero. Avevano notato che ero nobile, segnale che forse non accettavano l'aristocrazia, quindi erano di Sygma? Parlavano di un loro signore, ma in che posto ero mai capitata? Sembrava più una di quelle tribù indigene che avevo letto nei libri, ma se solo mi avessero toccata li avrei conficcato una lama in quella disgustosa pancia.
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24-04-2013, 20.34.42 | #998 |
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Iniziai a correre, guardare mi avrebbe paralizzata.
Un'energia che non credevo di avere si impossessò di me. Arrivai velocemente al carro e inizai a frugare, eppure doveva esserci, mi ricordavo di averla vista. Poco dopo la trovai, un bella balestra di legno pregiato. La presi senza pensare insieme alle frecce. Non ero un guerriero ma di certo avevo un'ottima mira. "...si Lucius, non come te.." Sussurrai tra me e me. Approfittando della confusione generale entrai nel mulino e mi nascosi dietro una finestra, dopo aver sprangato la porta della stanza. Non guardai Mamyon riempito di botte, presi un profondo respiro, mirai e lanciai una freccia e poi un'altra e un altra ancora. Non mi sembrava nemmeno di essere me stessa. Come se un estraneo si fosse impossessato del mio corpo per colpire quei bifolchi. Giurai a me stessa che mai più mi sarei trovata inerme in quel modo. Non potevo sopportarlo. Finché poi, con gli occhi infuocati non mirai al signorotto e scoccai una volta ancora. "...per Mamyon.." Sussurrai. |
24-04-2013, 21.03.43 | #999 |
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Vestita in quel modo mi sentivo fuori luogo, ma tutto in quel momento era fuori da ogni cosa .....appena fummo lasciati soli ....Sawas, fu ben preciso....la trama, non era semplice mettere su la trama di uno spettacolo......pero' il fatto che avrei dovuto impersonare me stessa mi diede forza....si...avrei dovuto impersonare cio' che pensavo del fiore...." Certo non che la cosa sara' semplice, il fatto di comparire davanti al Re...in versione attrice non mi piace proprio ....ma faro del mio meglio.....da questo posto..usciremo tutti ..e porteremo il nostro fiore, il mio abito rappresenta la danzatrice del ventre, la danza della donna unita alla Dea Madre....la donna come fertilita'......dare la vita....questa danza muove ogni parte del corpo....e il Fiore.....e' vita come Amore......non so quanta sensibilita' alberga nell'animo di questo Re.....ma credo in Allah e lui illuminera' il nostro cammino......"...
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25-04-2013, 01.33.04 | #1000 |
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I due villani fissarono con lussuriosa bramosia il volto ed il corpo di Altea.
Decisero allora di guadagnarsi il diritto di cominciare con lei, giocandosi ciascuno la propria possibilità con la sorta. Ma mentre decidevano su questo, dalle foglie si udì un sibilo. “Ehi...” voltandosi uno dei due villani “... chi è la?” Ma nessuno rispose. Tornò a fissare il suo compare ma ebbe una sorpresa. L'altro villano infatti giaceva a terra con una freccia conficcata nella tempia sinistra. “No!” Urlò con rabbia, per poi tornare a guardare verso la vegetazione. E fu allora che vide qualcuno. Era un uomo vestito di nero, con lo sguardo freddo ed una balestra nelle mani. Il villano tentò di aggredirlo, ma quello mirò e poi sparò un'altra freccia, che penetrò nel petto dello zotico, uccidendolo sul colpo. Si avvicinò poi ad Altea e la slegò. “Per questo vostro assurdo colpo di testa” fece Velvò “ci avete rimesso un cavallo e per poco non perdevate anche le vostre grazie...”
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