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08-09-2010, 05.50.36 | #1021 |
Cittadino di Camelot
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Messaggi: 596
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Morrigan si pentì immediatamente di ciò che aveva detto. Con la cosa dell'occhio lo seguì mentre si discostava da loro e sedeva in disparte.
Inghiottì l'amaro di quel pensiero, inaspettato perchè a lei così sconosciuto... non sono niente, aveva detto lui! Già, così era... aveva ragione quel cavaliere, e l'unica volta nella sua vita in cui aveva deciso di abbandonare la roccaforte della sua freddezza, non aveva ottenuto altro che far la figura della sciocca! Sospirò appena, quindi, pensando che non ci fosse più molto altro da fare, si rivolse a Maladesh con aria desolata. "Sollevatelo e mettetelo sul carro", disse indicando Guisgard con un gesto della mano, "Speriamo almeno che al suo risveglio sia meglio disposto al dialogo!"
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?" "Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!" |
08-09-2010, 05.57.07 | #1022 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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"Meglio disposto al dialogo? Chi, questo testone? Ma voi chiedete l'impossibile, milady!" Disse Maladesh, mentre insieme a Tisson sistemavano Guisgard sul carro.
Mion intanto fissava il vuoto. Era accigliato e silenzioso, mentre stringeva nervosamente l'elsa della sua spada. Di tanto i tanto poi cercava lo sguardo di Morrigan. Ma la donna sembrava ora fredda e distante. "Siete tutti con lui?" Chiese all'improvviso a Maladesh, come a voler scacciare i pensieri di poco fa. "No, siamo contro di lui, in verità." Mion lo fissò incuriosito. "Siamo cacciatori di taglie." Aggiunse Maladesh.
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08-09-2010, 06.53.51 | #1023 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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La foresta era velata da delicata foschia che vagava tra i cespugli ed i tronchi secolari, attraversata dai raggi della Luna che filtravano tra il folto fogliame...
Guisgard camminava sul tenero mando di ghiaia e foglie... Da piccolo aveva sempre amato Settembre... Ricordava casa sua, quando le grandi finestre venivano aperte in quei pomeriggi ancora luminosi e non più densi della calura estiva... E da quelle finestre una gran luce inondava la casa... Quanti giochi, quanti sogni... La sera era mite e gradevole e lo scorrere di un piccolo ruscello si udiva nell'aria... Guisgard lo raggiunse e vide una ragazza seduta presso la sponda... La riconobbe, era Talia... Aveva le spalle semiscoperte e si lavava i lunghi capelli nelle acque di quel ruscello... Era bellissima, con la veste adagiata sull'erba bagnata, che lasciava intravedere i piedi nudi... Guisgard cercò di raggiungerla ma non vi riusciva... Ad un tratto sentì dei passi: e riconobbe una ragazza. "Voi... voi siete la ragazza che mi aiutò nella foresta..." "Si, sono io..." rispose Empi. "Perchè non posso raggiungere Talia?" Chiese Guisgard. "Perchè lei non è qui..." "Ma io la vedo!" Disse guisgard. "E' a pochi passi da noi!" "Era lì fino a poco tempo fa... ora non c'è più..." "Dov'è?" Domandò stupito il cavaliere. Empi sorrise con infinita tenerezza. "Che posto è questo?" Chiese ancora Guisgard, guardandosi intorno. "Un sogno..." rispose Empi. "I sogni sono lieti, belli..." disse Guisgard "... io invece sento tanta tristezza..." "Sta per giungere l'alba... i sogni presto svaniranno e sentirete freddo, messere..." Guisgard si voltò verso la riva del ruscello e vide Talia illuminata dalla Luna... Un attimo dopo svanì, come l'ultimo sogno prima dell'aurora... Guisgard pian piano cominciò a riaprire gli occhi e subito avvertì un forte mal di testa. "Dove... dove mi trovo?" Chiese confuso. "Nel regno dei vivi!" Rispose Maladesh. "Che male alla testa..." si lamentò Guisgard. "E ci credo..." rispose Maladesh "... fai sempre colpi di testa!" E rise di gusto.
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08-09-2010, 08.51.23 | #1024 |
Cittadino di Camelot
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Protetta da Mion e aiutata da Morrigan salii sul carro.....tolsi il cappuccio dalla testa..." Avete la testa e la pelle dura....Guisgard, i vostri sogni sono pieni di sentimento....hanno i colori dell'uva matura......hanno il dolce sapore dell'idromele......eppure siete un uomo braccato....avete il diavolo alle calcagna.....Un cuore puro il vostro...impavido...I signori di Provenza mi hanno chiesto di cercare un assassino......e invece trovo voi......Cosimus....e' pronto a fare della vostra testa il trofeo per il suo rientro a casa...e credetemi la portera' in alto...come il piu' importante dei suoi trofei.....sarete il suo stendardo......Voi dite di conoscerlo.....credetemi la spada non e' l'unica arma con cui Cosimus si difende............So che siete innocente........ma se non uniamo le nostre forze..il male avra' ancora la meglio..........Vi chiedo l'impossibile ..lo so....ma dovrete fidarvi di me, vi ho dato la forza quando ancora non conoscevate il mio volto, saro' per voi l' energia di una spada di un mondo a voi oscuro........."..detto questo presi le dodici rune che portavo alla cintola e le gettai ai piedi di Guisgard..il suo destino.....si era fermato li' con noi..." Sappiate mio Signore che nulla e' ancora compiuto.....la vostra scelta sara' il compimento del vostro destino..........sappiate che essa sara'....il mutamento degli eventi per ognuno di voi......come cristalli sospesi......ogni vostro pensiero.....sara' melodia per gli eventi.....la scacchiera della vita...e' vostra la mossa Guisgard...la Torre attende."....mi abbassai ai suoi piedi e raccolsi le rune......un lieve vortice avvolse la mia mente facendomi oscillare.......afferrai il braccio di Morrigan....con una tale forza che sentii vibrare le sue ossa......Caitley....sentivo il fetore del suo richiamo........mi accorsi in quel momento del volto di uomo...era il volto segnato dai colpi di una frusta......." Vi prego Guisgard...almeno datemi la possibilita' di curare le ferite del vostro uomo...prima che si infettino....."......Rimasi cosi' a fissare quell'uomo che era stato una presenza costante nelle mie visioni.........La presenza di Morrigan..era in quel momento per me un'ancora alla disperazione.....poteva la mente di un uomo.......credere alla potenza della Spada e della Rosa....
Ultima modifica di elisabeth : 08-09-2010 alle ore 23.34.53. |
08-09-2010, 10.01.54 | #1025 |
Cittadino di Camelot
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Guardai quella donna sembrava una fata però senti che in lei cera del buono e non del malvagio allora feci per alzarmi ma il dolore alla schiena iniziava a farsi sentire allora dissi rivolgendomi a Guisgard chi è questa donna? cosa vuole da me? non mi faccio toccare da nessuno.
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fabrizio Ultima modifica di cavaliere25 : 08-09-2010 alle ore 11.07.26. |
08-09-2010, 11.57.28 | #1026 |
Cittadino di Camelot
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Tornai nella mia stanza con la promessa da parte di padre Alwigh che sarebbe andato immediatamente a scrivere al signore di Carcassonne… una strana sensazione mi attanagliava il cuore, una sensazione che mi faceva sentire contemporaneamente l’essere più felice e il più dannato del mondo.
Mi aggirai per un po’ per la stanza, non riuscendo a trovare pace in nessuna occupazione, così mi sedetti vicino alla finestra, con la testa appoggiata al vetro freddo, e chiusi gli occhi. Ero nella foresta, candidi raggi di luna bagnavano l’aria di una luce insolita, una leggera foschia aleggiava tra i tronchi e i cespugli, rendendo alla mia vista impossibile spingersi lontano. Un ruscello scorreva allegro ai miei piedi, mi inginocchiai sulla sponda e feci scivolare una mano nell’acqua fredda, osservandone le increspature e i giochi della corrente mentre muovevo le dita. Mi sentivo strana… come se fossi in attesa di qualcosa, come se avessi un appuntamento cui non potevo mancare… l’ansia e l’emozione in me crescevano, ma non me ne sapevo spiegare il motivo. Ad un tratto mi tornarono alla mente le parole che soleva dirmi la mia buona nutrice quando ancora vivevo a Carcassone… lei sosteneva che, quando ero triste o agitata, non vi era cosa migliore che prendermi cura di me stessa per sentirmi meglio. Lo feci: lentamente mi inginocchiai sulla sponda e iniziai a lavarmi i capelli nel fiume. Improvvisamente una nuova sensazione: non ero più sola, vi era qualcun altro lì e non avevo dubbi su chi fosse, avvertivo la sua presenza ed improvvisamente ero felice, incondizionatamente felice… Feci per alzarmi, per voltarmi, al colmo della gioia… Poi tutto svanì. Aprii gli occhi e, per un istante, mi stupii di non avvertire più quella presenza. Mi alzai di scatto e voltai le spalle alla finestra: “Guisgard!” chiamai… ma invano: la stanza, a parte me, era deserta. Mi guardai intorno ancora per un istante, incerta… perché quella sensazione, quel presentimento era ancora tanto vivo in me da crearmi disagio. Infine, rassegnata, mi sedetti di nuovo e appoggiai le mani contro il vetro: “Ma dove sei?” mormorai tra me.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
08-09-2010, 17.08.41 | #1027 |
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Ancora metallo e ancora sangue <mormorò la fata seguendo nascosta i movimenti del gruppo. Sbuffò lievemente mentre si sistemava meglio sul ramo dell’albero ben nascosta dalle foglie. Un ragno catturò la sua attenzione e il suo spirito innocente prese il sopravvento. Cominciò a giocare con il ragno> Tanto gli umani non fanno altro che litigare <pensò. La sua attenzione poi fu rapita dall’arrivo di tre figure. Osservò il nuovo gruppo e gli occhi scivolarono liquidi su Elisabeth e poi su Morrigan. L’aura della fata si espanse in una pallida luce verde. Fu allora che vide il corpo di Guiscard portato sul carro> Nessuno toccherà il Cervo, egli appartiene alla Foresta <esclamò alzandosi in volo e raggiungendo il carro. Lo vide adagiato all’interno e scivolò lenta ad un passo dal suo orecchio nascondendosi sotto i suoi capelli. Chiuse gli occhi e sussurrò>
Sta per giungere l'alba... i sogni presto svaniranno e sentirete freddo, messere... <ed ancora aggiunse un attimo prima che Guiscard aprisse gli occhi> Avete dentro di voi il Fuoco per sconfiggere il Gelo, dovete cercare la Luce per sconfiggere il Buio <allargò le ali per allontanarsi dal carro e in quel mentre vide la Luce che serviva al Cervo, vide giungere Elisabeth. E mentre Guiscard si risvegliava e Elisabeth catturava l' attenzione del cavaliere, furtiva la fata volò via dal carro>
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Come away, O human child! To the waters and the wild With a faery, hand in hand, For the world's more full of weeping than you can understand. |
09-09-2010, 00.04.17 | #1028 |
Cittadino di Camelot
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Mai e poi mai ..potevo non udire il lieve battito d'ali.......ero una creatura del bosco.......Perche' volate via.....gnomi e fate sono stati la mia famiglia.......se siete qui e' perche' quest'uomo ha la grazia della dea madre ..... portero' la luce dopo che avro' oltrepassato le tenebre......vi prego buona fata..proteggete il nostro operato....
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09-09-2010, 01.57.34 | #1029 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Guisgard restò colpito da quella donna.
Elisabeth non era una donna comune. Aveva qualcosa di particolare, di enigmatico e Guisgard percepiva in pieno questa cosa. La sua voce, ferma ma pacata, sicura ma cortese, riusciva a trasmettere una strana sensazione di pace e tranquillità. "Fate pure, milady..." disse Guisgard indicando Cavaliere25 "... e tu, ragazzo, sta tranquillo ed abbi fiducia in lei." E dopo qualche istante passato a scrutare Elisabeth, aggiunse: "Milady... l'unica cosa che voglio è giungere a quella torre... devo incontrare Cosimus e chiudere con lui un vecchio conto!" Respirò profondamente. "Quanto ai miei sogni... dite che sono pieni di sentimento? Forse una volta... ora non ne ho più... l'alba li ha portati via con se ancora una volta..."
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09-09-2010, 02.10.11 | #1030 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Intanto, all'abbazia, padre Alwig aveva scritto quella lettera.
La fissò per alcuni lunghi istanti, rigirandosela fra le mani. Alla fine non potette fare altrimenti. "Fratello Athalshade!" Chiamò all'improvviso. "Eccomi, eccellenza!" Si presentò il chierico. "Ecco la lettera... quando partirà Fountalan?" Chiese padre Alwig. "Attendeva solo la vostra consegna." "Bene, eccola." E consegnò la lettera al chierico. "Dì che la consegni direttamente al palazzo di Carcassonne. E che faccia presto!" Frate Athalshade consegnò allora la preziosa lettera al mecante Fountalan. "Non temete..." rassicurò questi "... il prima possibile questa lettera giungerà a destinazione!" E partì dall'abbazia, diretto a Carcassonne. Alwin, nello stesso momento, fissava dalla finestra il carro di Fountalan che partiva. "Che Iddio abbia pietà delle nostre miserie..." mormorò con tono dimesso.
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