07-11-2011, 18.00.23 | #1041 |
Viandante
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Alle parole " bisogna schiacciare i nostri nemici" Rodolfo provò una fitta allo stomaco e a stento si trattenne dallo storcere le labbra.
Si sciolse poi, incuriosito, in una domanda: " Questo Giglio Verde deve starvi particolarmente a cuore,considerato come me lo descrivete, l'ultimo baluardo dell'Antico Regime. Di chi si tratterebbe? Un aristocratico o un ecclesiastico? Quali colpe gli imputate? Cosa starebbe facendo costui a danno della Repubblica?"
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Rodolfo Iulo " Concordia parvae crescunt, discordia maximae dilabuntur " |
07-11-2011, 21.58.48 | #1042 |
Cittadino di Camelot
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" Non vi azzardate mai piu' a mettermi le mani addosso perche' vi giuro che ve la faro' pagare cara......e adesso slegatemi.....non siete mio marito e non avete alcun diritto su di me.....".........appena il suo faccino oltrepasso' la porta......mi sistemai sul letto e incominciai a ridere....povero illuso pensa davvero che la sua cintura possa tenermi chiusa in questa stanza ?.....chiusi gli occhi e presi dei bei respiri......incomincia a pensare a spazi liberi e a corsi di acqua......." Madre delle acque offusca la mia mente e rendi fluide le mie ossa....possa il mio corpo divenire limpido e cristallino come ogni parte delle tuo essere....fluidifica le miei carni perche' possano danzare in sottili filamenti......che ti sia resa grazie Madre".........fu solo un attimo e i miei polsi furono liberi.....la cintura rimase vuota appesa alla spalliera del letto, non avevo nessuna intenzione di uscire da quella stanza, Emile mi avrebbe trovata li' ......il mio fondoschiena mi faceva molto male e questo per lui non era una buona notizia......mi alzai dal letto, mi sistemi il vestito e mi piazzai davanti alla finestra...perche' potessi controllare l'arrivo di sua soavita' sono un uomo tutto d'un pezzo..........e adesso vediamo quali notizie avrebbe portato in merito al libro..perche' avevo notato che c'erano delle tracce di cera d'api vicono alla finestra..........e se continuavamo a giocare...a moglie e marito....avremmo perso del tempo prezioso...
Ultima modifica di elisabeth : 08-11-2011 alle ore 16.07.26. |
08-11-2011, 04.01.14 | #1043 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Lord Carrinton sorrise ed il suo sguardo s’illuminò a quelle parole di Altea.
“Si, ci sposeremo domani col sopraggiungere dell’aurora.” Disse alzandosi in piedi e tirando a sé Altea. “Prenderemo il mio cavallo e galopperemo per tutta la notte… attraverseremo le stelle e tu, mia amata, gareggerai con loro, fino a spegnerle una ad una… ma il firmamento neanche allora perderà la sua magia, perché resterai tu, la stella più bella, ad illuminare il cielo.” La prese allora in braccio, stringendo il corpo di lei al suo. Scese le scale ed uscì nel cortile. Al suo fischio il destriero gli si avvicinò e, saliti in groppa i due innamorati, il cavallo si lanciò al galoppo nella campagna. Carrinton ed Altea attraversarono così quel verdeggiante scenario che quella notte di Novembre aveva reso incantato. Il sentiero che tagliava la campagna era segnato da ogni specie di fiori di campo conosciuti ed il loro profumo sembrava quasi tracciare il cammino dei due amanti verso la loro meta. E quando i primi raggi dell’aurora cominciarono a schiarire il cielo, le alte scogliere presero forma dalle tenebre ormai morenti. “Ecco, Altea…” indicò Carrinton alla sua amata “… su quella scogliera, la vedi? Quella chiesetta lassù? Sarà lì che ci sposeremo…” E un raggio di Sole, sorgendo da Oriente, illuminò la chiesetta.
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08-11-2011, 04.24.01 | #1044 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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La nave salpò da Dover.
L’aria era pulita, la notte silenziosa ed il mare calmo. Missan restò sul ponte a fissare la costa inglese che si allontanava sempre di più, come se sprofondasse nella notte. “Capitano…” rivolgendosi a Lancelot, senza però mai distogliere lo sguardo dalle bianche scogliere “… ad Ostyen ci sarà una parata ed un discorso del partito… ma soprattutto un’esecuzione. Ed a quello spettacolo accorreranno in molti.” Si volto finalmente verso Lancelot. “E secondo il nostro uomo… anche monsieur Giglio Verde!” La nave sembrava come scivolare su quella piatta massa d’acqua, in un silenzio rotto solo dal canto di qualche marinaio. Finalmente giunsero sul suolo francese. Missan e Lancelot trovarono ad attenderli una carrozza. Con questa raggiunsero Ostyen, al Palazzo della Ginestra. Furono allora annunciati al grande leader carismatico dei Ginestrini. Un attimo dopo Philip De Jeon si mostrò a loro. “Attendevo Gaynor ed invece rivedo te, Missan.” Disse. “Gaynor non è ancora giunta?” Sorpreso l’ambasciatore. “No.” Missan restò per qualche istante in silenzio. “Spero che il tuo arrivo significhi qualcosa…” fece De Jeon “… mi auguro tu abbia portato la testa del Giglio Verde.” Missan non disse nulla, ma si limitò a mostrare la lettera a De Jeon. “E’ sicuro?” Chiese questi dopo averla letta. “Si, il Giglio Verde cercherà di salvare il condannato.” Rispose Missan. “E noi lo prenderemo. Vero Capitano?” Rivolgendosi al fedele Lancelot.
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08-11-2011, 04.45.39 | #1045 |
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Missan, mentre salutava Rodolfo, accennò qualcosa sul misterioso Giglio Verde.
“Non conosciamo il suo volto, né a quale classe sociale appartenga.” Disse. “Forse agisce per conto dell’aristocrazia, forse per volere del papato. Sappiamo solo che è a capo di una sorta di banda, forse di una congrega ed il suo scopo è quello di far fuggire i nemici della nostra repubblica, siano essi nobili o chierici, dalla giusta sorte che li attende. Ma, credetemi, ha ormai i giorni contati. Ora perdonatemi ma devo lasciarvi. Un compito urgente mi attende.” E diede ordine ad un servo di accompagnare Rodolfo all’uscita. E fuori dal palazzo, Rodolfo, rimasto solo, si accorse di un’ombra che si muoveva nella notte. Era uno zingaro che girava intorno al palazzo dell’ambasciatore con fare sospetto. Ad un tratto, lo zingaro, prese la via verso la campagna. Chi era? Cosa cercava?
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08-11-2011, 04.53.05 | #1046 |
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Elisabeth restò salla finestra per un bel po’.
Il giochetto di magia con cui si era liberata dalla cintura di Emile l’aveva divertita non poco, ma sentiva la stanchezza che quella cosa le aveva procurato. Usare la magia comportava una perdita, anche se temporanea, di energia e questo Elisabeth lo sapeva bene. Ad un tratto però sentì la porta come aprirsi. Una figura entrò così nella stanza. Lei attendeva Emile, ma non era Emile. Altre due figure seguirono la prima e un attimo dopo Elisabeth si ritrovò davanti tre uomini vestiti di nero. “Il libro da solo non bastava…” mormorò il primo di loro “… ci servi anche tu…” Fece cenno ai suoi due compagni e questi subito immobilizzarono Elisabeth per portarla via con loro.
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08-11-2011, 04.59.32 | #1047 |
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Il Giglio Verde.
Appena Cavaliere25 pronunciò quel nome, tutti loro risero di gusto. “E sai cosa fa il Giglio Verde ai servitori di Missan?” Fece uno di quegli zingari fissando Cavaliere25. “Li sgozza senza pietà!” “Già, riscalda la lama di un coltello come questo” intervenendo un altro di quelli e mostrando un coltello al servitore dell’ambasciatore “e poi lo infila nella gola al malcapitato di turno… ed è come tagliare il burro caldo!” E di nuovo risero tutti. “E se ti dicessi che sono io il Giglio Verde, ragazzo?” Prendendo la parola Hagus e fissando Cavaliere25.
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08-11-2011, 05.45.27 | #1048 |
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Il Sole illuminava quella mattina ad Ostyen.
Talia era davanti al carrozzone, dopo aver trascorso quella notte inquieta. Il resto della compagnia era tutto impegnato in varie faccende: chi preparava i costumi, chi il trucco e le maschere. Qualcuno, mentre faceva queste cose, ripeteva una parte che in verità conosceva fin troppo bene, ma che l’ansia aveva offuscata. “Avanti, miei prodi!” Esclamò Essien, come a voler rinvigorire l’umore dei suoi. “La fama ci attende! E badate che se passa, poi non torna più in dietro!” “Tra un po’ saremo pronti per la sfilata.” Disse Gobert al vecchio Pantalone. Ad un tratto una mano afferrò il braccio di Talia e la tirò via da quel via vai. “Allora, chi è?” Fece Renart fissandola negli occhi. “Chi è che ami? Tanto lo so, c’è qualcun altro. Per questo non mi vuoi. Avanti, dimmelo. Tanto lo scoprirò da solo.” I suoi occhi erano cupi. “Dì la verità… è quel buffone, vero? Quell’idiota che non mostra mai la sua faccia? Si, è Tafferuille. Non è difficile capirlo. Ma sappi che se non sarai mia, non sarai di nessun altro.” “Ehi, voi due!” Interrompendoli Essien. “Cosa ci fate qui dietro? Provate qualche scena d’amore? Badate che lo spettacolo è stasera. Avanti, su, ora ci sarà la nostra entrata in scena. E sarà degna della celebre compagnia del Miles Gloriosus.” La compagnia così, salita sul carrozzone, si diresse per le strade della città. Tutti erano abbigliati col loro tipico costume da scena e nel vederli la gente cominciò a radunarsi lungo le vie cittadine. Gobert percuoteva un grosso tamburo, mentre Tissier guidava il carrozzone e motteggiava tipiche espressioni derivate dalla celebre fabula Togata di tradizione latina. Essien gli era accanto e lanciava coriandoli a coloro che seguivano da vicino il carro. Talia e Fantine, all’interno del carrozzone, dalle finestrelle sorridevano e salutavano gli spettatori in strada. Talia, l’innamorata e sognante Colombina, abbigliata con i colori della Primavera, appariva meravigliosa ed incantevole, capace di far perdere la testa a qualsiasi eroe o protagonista mai apparso sulla scena di un teatro. Renart, invece, stava dietro, appoggiato sulla parte posteriore del carrozzone. Indossava una divisa militare molto appariscente, spada che pendeva dal cinturone e cappello piumato. Molti degli sguardi delle donne di Ostyen erano per lui e davanti a quel tributo della sua avvenenza, il giovane sembrava, almeno per il momento, dimenticare l’astio causatogli dal rifiuto di Talia. Sul tetto del carrozzone, infine, c’era Tafferuille. Col suo costume variopinto, la lunga spada d’Aragona, gli stivali da lanciere asburgico, il mantello gigliato di Francia, il basco piumato e l’immancabile maschera a celarne il viso. La compagnia attraversò la città, attirando l’attenzione di tutti. E finita quella processione, si ritrovarono nello spiazzo che avevano scelto per accamparsi. “Abbiamo diverse ore prima dello spettacolo, Essien.” Disse Tafferuille. “E come pattuito andrò ad assistere alla parata.” “E sia, ma non bere prima dello spettacolo.” Si raccomandò Essien. “Intensi?” Tafferuille annuì e prese la strada verso la Place des Martyrs.
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08-11-2011, 16.24.29 | #1049 |
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Stavo pensando al libro e alle forze che non mi stavano aiutando, e stavo pensando a quanto ero stata stupida a non aver raccontato quanto era importante quel libro per la mia vita ad Emile.....ripensi alle altre donne che erano cresciute con me nella foresta di Scissy, eravamo tutte ragazzine della stessa eta', ma eravamo accomunate da un unico destino, ad ognuna di noi era stato donato un libro e incastonato in questo libro c'era un' ampolla di ambra al cui interno vi era un'ape.....essa viveva e moriva con noi......se l'ape stava male io stavo male...se lei moriva io morivo ......la persona a cui io avrei dovuto donare quel libro ne era a conoscenza e dovevo essere molto legata a lui se il mio maestro mi aveva mandata a consegnare a lui la mia stessa vita.......quindi non riuscivo a capire chi poteva avere un beneficio dalla mia morte....se nessuno conosceva la mia esistenza.....presa dai miei pensieri mi accorsi troppo tardi dei passi fuori dalla porta e se ppur in allarme incominciavo a perdere le mie forze, sperai con tutto il cuore che Emile fosse di ritorno....stavo cercando di raggiungere la porta quando entro' un uomo che non riconobbi e dietro di lui altri due si materializzarono........feci qualche passo indietro andando a sbattere su una sedia........e pregai con tutte le forze che Emile riuscisse a staremi vicina....per una volta lo avevo ascoltato,non ero uscita da quella stanza.......mi raggiunse la voce di uno di loro.....e mi accorsi che erano gli stessi che avevano porato via il mio libro.....avevano bisogno di me.......perche'........mi sentii afferrare per le braccia....ironia della sorte.......il mio ultimo pensiero fu per Emile......e poi nulla piu'.....
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08-11-2011, 17.22.51 | #1050 |
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Giungemmo veloci con il vento, che sembrava volesse guidarci, verso quella chiesetta suggestiva sulle scogliere.
Scesi da cavallo, il vento sembrava essersi placato e un tiepido sole si stava affacciando...quel raggio di sole che avrebbe rischiarato la vita di Lord Carrinton dopo le tenebre del passato, mi augurai. Il cuore mi batteva forte, mi voltai a guardare il mio futuro sposo mentre era intento a parlare con un chierico. Ad un tratto mille dubbi mi assalirono, mi stavo unendo a un uomo, lontana dalla mia terra natia, come sarebbe stata la mia vita futura? Scossi il capo per destarmi da quei pensieri, Altea non poteva aver paura di quel futuro. Mi avvicinai al milord e al prete e vidi le porte della chiesetta aprirsi.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
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