09-11-2011, 14.45.34 | #1061 |
Cittadino di Camelot
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Non capivo più niente.. Sir Hagus che ci faceva lì? e chi era quel ragazzo.. Sir Hagus continuava a pizzicare l'elsa della sua spada.. Guardai il ragazzo con i capelli rossi in cerca di aiuto.. E adesso? che altro mi sarebbe capitato?
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09-11-2011, 15.14.35 | #1062 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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A quelle parole di Elisabeth, l’uomo col mestolo d’acqua si voltò verso gli altri due intenti a giocare ai dadi.
“Fate troppe domande, madame.” Disse senza smettere di agitare i dadi l’uomo che dei tre sembrava il capo. “Non possediamo nulla che vi appartenga. Sapete benissimo che quel libro non è il vostro.” Finalmente smise di giocare e si alzò dal tavolo. “Ora voi risponderete alle nostre domande.” Avvicinandosi alla donna. “Siete una donna e spero vivamente non mi obblighiate a costringervi… risponderete alle mie domande…” prese una sedia e si sedette davanti ad Elisabeth. “Avanti, voglio conoscere ogni segreto di quel libro…” fissandola “… vi ascolto…”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO |
09-11-2011, 15.36.42 | #1063 |
Cittadino di Camelot
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Ero emozionata all'idea del passo che avrei compiuto e sapevo non mi avrebbe certo più portata indietro quel passo, provavo un senso di gioia immensa poichè nutrivo un forte amore per il bel milord e di inquietezza assieme, forse per i fantasmi del passato che poco prima avevo scoperto. Del resto, non conoscevo affatto nulla di lui, della sua famiglia. Però egli neppure era a conoscenza della mia vita, eppure era sicuro nel suo desiderio di prendermi in moglie e questo mi tolse quei cattivi pensieri. Mi sarei lasciata condurre dalla sua sicurezza.
Aspettavo dentro la piccola chiesetta, mentre il prete e Yreen con amore preparavano ogni cosa per rendere quel posto degno di un matrimonio, sebbene semplice e pensai che persone cosi semplici avevano tanto a cura il nostro futuro, amavo la genuinità di quei gesti. Vidi arrivare la donna sorridente, con dei bellissimi fiori di campo e la ringraziai, dicendole che era il regalo più bello ricevuto ultimamente. Quando arrivò il fabbro, l'anello nuziale era straordinario, quella pietre rubinea risplendeva come l'amore del milord nei miei confronti. Ci avviammo all'altare ed ero cosi emozionata che poco seguii le parole del prete, solo che felicemente mi trovai subito sposata. Uscimmo dalla chiesetta, il vento aveva preso a soffiare impetuoso e mi tenevo stretta al mio novello sposo, ma sicura "E ora milord? ma dovrò continuare a chiamare mio marito "milord"?" gli chiesi ridendo.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
09-11-2011, 15.39.40 | #1064 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Tredici.
Il numero sacro alla Divina Misericordia di Nostro Signore. Questi erano gli uomini scelti da Lancelot. Il cavaliere aveva visto i loro sguardi e letto nei loro animi. Come Scipione Africano aveva scelto i legionari tra quelli sconfitti nella battaglia del Metauro e di Canne, per sfruttare il loro odio verso Annibale, così Lancelot aveva formato quel corpo scelto di vendicatori. Le passioni muovono il mondo e lui lo sapeva. Amore e Odio. Il suo discorso aveva solo destato i loro animi. Erano pronti per una vendetta che attendevano da sempre. “Siamo con voi, capitano!” Avrebbero dato la vita per quell’impresa. Lancelot mostrò loro il suo piano, fino ai minimi dettagli. La piazza, i luoghi in cui si sarebbe radunata la folla, il palco d’onore ed il patibolo. Tutto era sotto il loro controllo. Ad un tratto il segnale. La parata era pronta e con essa gli emblemi della rivoluzione. “Capitano, la carrozza col prigioniero che sarà condannato pubblicamente è appena partita dallo Chàteau de la Mémoire Ancienne.” Disse uno dei soldati a Lancelot. “Tra mezz’ora circa giungerà al Palazzo della Ginestra.”
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09-11-2011, 15.53.50 | #1065 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Nell’antica Roma la gente si parava dandosi del tu…” sorridendo Carrinton “… devo forse tornare in quel lontano passato per avere la gioia di sentirti sussurrare il mio nome senza più alcun titolo?”
La prese fra le braccia e la baciò con passione. Stringeva a sé il corpo di lei. Altea era bellissima e sensuale in quel suo abito semplice, che sembrava renderla simile a quelle antiche sacerdotesse celtiche che dominarono in quei luoghi secoli prima. “Mio signore…” avvicinandosi Walcott ai due novelli sposi. “Spero che tu abbia un buon motivo per interrompermi mentre bacio mia moglie!” Fece con tono scherzoso Carrinton. “Oh, perdonatemi, milord…” arrossendo il fabbro “… volevo solo dirvi che… beh, insomma, per una semplice ma romantica Luna di Miele… vedete, scendendo verso il mare vi è un piccolo borgo di pescatori… è un luogo tranquillo ma caratteristico e la gente laggiù possiede un forte senso di ospitalità…” “Grazie, mio buon amico.” Disse Carrinton. “Sentito, mia signora?” Rivolgendosi ad Altea ancora fra le sue braccia. “Vogliamo andare laggiù?”
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09-11-2011, 15.58.34 | #1066 |
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Ad un tratto, mentre Cavaliere25 appariva sempre più impaurito e confuso, Hagus si voltò verso l’altro “estraneo” del gruppo.
“Immagino ti stia facendo anche tu molte domande.” Fissando Daniel. “Oggi tu e questo ragazzo” indicando Cavaliere25 “avete avuto l’onore di conoscere la banda del Giglio Verde. Dipenderà da voi se questa circostanza si rivelerà funesta o se invece fortunata.”
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09-11-2011, 15.59.40 | #1067 |
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“Va bene, va bene... starò attenta!” dissi, fermando il fiume di raccomandazioni del vecchio capocomico “E tu non preoccuparti... Fantine ha ragione, dopotutto: ci saranno centinaia di persone, che cosa mai potrebbe capitarmi?”
Sorrisi, quindi, e gli poggiai un leggero bacio sulla guancia... “Grazie, Essien... a più tardi!” Salutando con la mano gli altri, quindi, mi voltai in fretta e mi avviai a passo svelto verso la Place des Martyrs... Camminando mi accorsi che la folla era ancora più numerosa di quanto non mi fosse sembrato da sopra il carrozzone e, oltretutto, la calca aumentava via via che mi avvicinavo alla Place... Tafferuille era scomparso, ormai, e anche di Renart non c’era traccia... non vedevo nessuno dei due e comunque sarebbe stato assurdo volerli cercare in quella mischia di gente, decisi quindi di non pensarci più, nonostante la preoccupazione di Essien di poco prima. Preoccupazione non necessaria, pensai... dopotutto cosa poteva mai accadermi ad una parata cui era accorsa tutta la cittadinanza di Ostyen? Ero arrivata alla Place, intanto... un mare di persone mi separava dal palco ligneo... tuttavia, intrufolandomi nei piccoli spazi, iniziai ad avvicinarmi sempre più.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
09-11-2011, 16.01.58 | #1068 |
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"Vi seguirei ovunque mio caro sposo, anche nelle tenebre. Un paesino di pescatori, molto interessante, mi ricorda un pò quei posti da dove provengo, dove sovente amavo fermarmi a parlare coi marinai che mi raccontavano di storie di mare e di leggende..milord".
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09-11-2011, 16.27.24 | #1069 |
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La Piazza dei Martiri.
Così chiamata in ricordo dei tanti martiri che avevano combattuto per la rivoluzione. La piazza oggi era gremita come non mai. Tutti erano in attesa della parata e poi del discorso di De Jeon al popolo. In più si vociferava di una condanna e la gente amava quel genere di spettacolo. Soprattutto i giovani. Ad un tratto uno squillo di trombe e vari rulli di tamburi. I soldati cominciarono a passare in rassegna tra l’entusiasmo della folla. Con loro facevano bella mostra gli emblemi Ginestrini e quelli della rivoluzione. Il tutto durò circa un’ora. Poi finalmente i massimi vertici del partito si mostrarono alla folla. E tra loro apparve una figura. Sicura di sé, carismatica e dal fascino magnetico. A vederla, il popolo cominciò ad esultare e ad invocarne a gran voce il nome. De Jeon salutò la folla e poi cominciò a parlare. Inveì contro l’aristocrazia ed i suoi privilegi. Poi passò al suo bersaglio preferito: il Clero. Aizzò allora la foga popolare contro la Religione e la superstizione. Contro tutto ciò, insomma, che rendeva schiavo l’uomo. “Fratelli, compagni!” Disse ad un certo punto, sempre attento a modulare la sua straordinaria dialettica. “Oggi un'altra tassello della giustizia invocata da secoli tornerà al suo posto… un altro di quei carnefici sarà oggi giustiziato davanti a voi…” si voltò verso il patibolo ed un uomo incappucciato fu condotto davanti al boia. A quella scena ci fu il boato della folla. E Talia osservava tutto ciò, nascosta proprio tra quella gente in delirio.
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09-11-2011, 18.56.45 | #1070 |
Cittadino di Camelot
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Ero una donna....e solo perche' ero una donna pensava che dovessi avere una paura folle.......certo non sapere mi intimoriva ......ma non potevo fare nulla......" Dite che non c'e'nulla che mi appartiene....eppure volete sapere ogni cosa di quel libro.....non so cosa dirvi sono una povera donna non so ne' leggere ne' scrivere........se mi avete portata qui..se mi avete legata e se avete poratato via dalla mia stanza quel libro.....forse voi sapete piu' di me....."......rimasi a fissare l'uomo, sapevo che il caldo delle candele e la mia presenz apoteva far prendere vita all'ape...e non era il momento.....doveva rimanere tutto a tacere......
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