09-11-2011, 21.52.08 | #1081 |
Cittadino di Camelot
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Si si dissi vi aiuterò basta che non mi ucciderete farò tutto ciò che volete risparmiatemi per favore sono solo colpevole del rapimento della donna ma posso sempre salvarla col vostro aiuto continuai a dire mentre guardavo tutti in faccia
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fabrizio |
09-11-2011, 21.57.37 | #1082 |
Cittadino di Camelot
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"Orlando di Wessex...portate un nome veramente bello, è un peccato lo avete tenuto celato per così molto tempo."
Entrammo nella locanda, si avvicinò a noi il locandiere e rimasi stupita e meravigliata dalla proposta fatta, quando si allontanò dissi al bel milord "Sapete che dalle mie parti si usava festeggiare pure la ricorrenza di San Martino? e per tradizione spirava un vento caldo, che sembrava portasse come nella leggenda un'improvvisa estate.Ne sono entusiasta, ma dite sia luogo da fidarsi questo? Vi siete stato più volte, d'altronde non conosciamo nessuno qui".
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
10-11-2011, 02.33.09 | #1083 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Allora stanotte, mia dolce sposa, assaporerai un po’ della magia delle tue terre con questa festa di San Martino.” Disse Orlando ad Altea.
I due sposi allora, appena usciti dalla locanda, si diressero verso il porto. Qui c’era radunata buona parte degli abitanti del borgo, tutti in attesa dell’inizio dei festeggiamenti. Il porto era in realtà un piccolo molo, con una stradina stretta ma caratteristica, che attraversava delle tipiche case da pescatore, rivestite da uno strato di calce bianca come si può vedere in molti villaggi delle isole sparse per il Mediterraneo. Le case scendevano poi sul mare ed un faro lontano col suo fascio le attraversava, per poi abbandonare un attimo dopo il tutto di nuovo al manto della notte. I primi falò erano già stati accesi e attorno a questi molti giovani del posto avevano cominciato a ballare e a cantare. Orlando ed Altea così si unirono a quei giovani e alla loro gioia di vivere. “Avanti, signori!” Gridò all’improvviso un ometto. “Chi di voi vuol dimostrare la sua forza contro Hursus?” E alle spalle, quasi affondando i piedi nella sabbia per l’enorme peso, stava un gigante di quasi due metri. “Su, non abbiate paura!” Continuò l’ometto. “Sono pronto ad accettare qualsiasi scommessa! Su, non è roba per molli aristocratici, ma solo per veri uomini!” “Quell’ometto ed il suo fenomeno da baraccone” fece Orlando ad Altea “mi suggeriscono un’idea…” fissò sorridendo sua moglie “… sentito cosa ha detto? Una sfida non per molli aristocratici… chissà, ma forse se riuscissi a battere quel gigante, riuscirei a farti abbandonare quel tuo formale modo di rivolgerti a me… dandomi così finalmente del tu.” “Ma cosa vedo, miei signori…” gridò l’ometto “… vi è forse un pretendente?” “Se ne cercavate uno, l’avete appena trovato, amico mio!” Disse Orlando. Si voltò poi di nuovo verso Altea e la baciò. “Questo bacio mi porterà fortuna.” Sorridendo. “E vediamo se riuscirò a meritarmi un tono più confidenziale da parte tua.” Le fece l’occhiolino e raggiunse l’ometto ed il suo gigante. “Però, ne ha di coraggio quel tipo!” Esclamò qualcuno dei presenti. “Già, io non combatterei mai contro quel gigante.” Gli fece eco un altro. “Nessuno vuole scommettere?” Chiese l’ometto alla folla. “Io scommetto sul gigante!” “Anche io!” “Si, pure io!” Si udì tra i presenti. “Eh, non hanno fiducia in voi, amico mio.” Disse l’ometto ad Orlando. “Magari smentirò i pronostici.” Sorridendo Orlando. I due contendenti così raggiunsero la piccola spiaggia, mentre tutti i presenti si misero in cerchio attorno a loro. “Che vinca il migliore!” Fece l’ometto, dando inizio all’incontro. Orlando subito si lanciò su Hursus, ma questi lo afferrò e poi lo lanciò tra gli spettatori. “Chiedo scusa.” Disse Orlando a quelli, per poi lanciarsi di nuovo sull’erculeo avversario. “Eh, vostro marito possiede davvero un coraggio da leoni.” Uno degli spettatori ad Altea. “Io non sfiderei mai un colosso come quello.” “Speriamo solo che non venga colpito sul volto…” fece una ragazza tra i presenti “… è così bello!”
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10-11-2011, 02.43.41 | #1084 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Volete che lo sgozzi qui, davanti ai vostri occhi, signore?” Chiese uno degli zingari a Hagus.
“No, voglio dargli fiducia…” rispose questi, senza togliere mai i suoi occhi da quelli di Cavaliere25 “… magari è davvero pentito…” In quel momento si udirono dei passi: era lo zingaro che Hagus aveva mandato per controllare il palazzo dell’ambasciatore. “Allora, cosa hai visto?” Domandò Hagus. “La casa è ben sorvegliata.” Rispose lo zingaro. “Ci sono tre soldati all’ingresso e almeno una mezza dozzina nel cortile. Inoltre altri sorvegliano da finestre e camminamenti presso le due torri del palazzo.” “Sembra quasi un fortino militare.” Mormorò un altro di quegli zingari. “Già, occorre un piano per avvicinarci…” fece Hagus. Poi fissò Cavaliere25. “E sarai tu il nostro piano…” disse “… ascoltami bene, ragazzo… tu ora tornerai al palazzo di Missan. I soldati, riconoscendoti, ti faranno entrare. E una volta dentro, tu ci aprirai il portone d’ingresso. Non so in che modo, devi pensarci tu. Una volta aperto il portone, noi faremo il resto. Hai capito tutto?”
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10-11-2011, 02.57.18 | #1085 |
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“Sarò sincero, ragazzo…” disse il cacciatore di taglie a Parsifal “… unendovi a noi imparerete molte cose sulle armi e sul loro utilizzo. Apprenderete varie tecniche di sopravvivenza e diversi metodi di combattimento. Daremo la caccia a rinnegati, criminali, briganti, eretici e tutti coloro sui quali sono state poste taglie da parte delle autorità. Questo è quello che posso promettervi, messere. Con noi diventerete sicuramente un abile cavaliere. Tuttavia, la strada che abbiamo intrapreso, almeno per il momento, non ci permetterà molti momenti di libertà, neanche per le vostre ricerche. Forse queste saranno possibili fra qualche tempo, ma non ora. Adesso, noi tre” indicando se stesso ed i suoi due compagni “abbiamo un importante compito… stiamo dando la caccia ad un pericoloso criminale. Sta a voi decidere cosa fare, messere.”
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10-11-2011, 03.15.29 | #1086 |
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Sentendo ciò e la schietezza con cui mi parlò il nobil cavaliere, la mia anima provò un senso di abbandono e di fallimento nei confronti del mio ordine e soprattutto del mio maestro che con tanto amore mi aveva allevato tra le nobili virtù dell' Antico Codice. Forse stavo per infrangere la promessa fatta al capezzale del mio maes.... anzi, di mio padre.... improvvisamente mi vennero le lacrime agli occhi pensando a quanta dedizione e amore quest'uomo aveva donato nel crescermi anche se non fossi suo figlio, ma sentì che qualcosa poteva essere trovato se avessi seguito questo cavaliere, vi era in gioco la serenità della popolazione, delle mamme, dei bambini che giocavano allegri nelle piazze senza conoscere veramente l'orco cattivo..... non potevo negare il mio aiuto a questa gente. Un vero cavaliere deve saper mettere da parte i propri egoismi dinanzi alla richiesta di aiuto e mantenimento della quiete. Presi un grande respiro e infine mi decisi: " D'accordo Signore aiuterò la vostra causa, difenderò questa gente e la loro serenità". Qualche lacrima ricopriva ancora il mio viso, spero che non se ne accorga. " Padre le prometto che la storia del nostro ordine e della mia vita riuscirò a recuperarla, non ho dimenticato la promessa che vi feci".
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10-11-2011, 03.27.47 | #1087 |
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“Allora brindiamo al nostro nuovo compagno!” Esclamò il cacciatore di taglie. “Locandiere, portaci altro vino!”
E finito di bere, i tre raggiunsero le stalle della locanda. Qui il cacciatore e i suoi compagni presero i loro cavalli ed insieme a Parsifal lasciarono quel posto. “Ora ti parlerò della nostra missione, ragazzo.” Fece il cacciatore di taglie. “Noi vediamo dalla Francia. Precisamente dalla Repubblica di Magnus. Stiamo dando la caccia ad una banda di pericolosi criminali. per poi intascare la taglia promessa dal governo di Magnus. Quei fuorilegge si fanno chiamare Il Giglio Verde.”
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10-11-2011, 03.40.28 | #1088 |
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Un leggero sorriso trapelò il mio volto al vedere con quanta gentilezza codesti uomini mi accolsero tra loro, però il pensiero mi riportava ancora a quella promessa, ma non bisogna disperarsi io non demordo, adesso un nuovo orizzonte si dipana dinanzi al mio sguardo. Usciti dalla taverna sellaì il mio amico Belfagor e gli bisbigliaì: "Mio caro amico, una nuova missione ha incrociato la nostra via per il raggiungimento del vero.... non dimentichiamo ciò che siamo stati, anzi, che siamo tuttora.....forse, potremo imparare qualcosa di nuovo". Lasciati le stalle il mio nuovo maestro mi parlò del Giglio Verde, sinceramente, non avevo mai sentito parlare di questa banda nei miei viaggi e mi sentì un pò imbarazzato... tanto che risposi con fare goffo: "Signore, non credo di conoscere questa banda di criminali, anzi non li ho mai sentiti nominare. Cosa hanno fatto di così terribile da essere definiti "pericolosi"......". Detto ciò mi saltò alla mente un qualcosa che forse era troppo banale e stupido da dire, ma lo feci lo stesso: "Preferite essere chiamato Signore o Maestro?".
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10-11-2011, 08.39.37 | #1089 |
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La sua mano colpi' il mio volto con una violenza tale....che persi l'equilibrio e finii a terra, il dolore fu' violento ma l'anima mi doleva di piu', vidi sussultare il libro tra le sue mani, ma fu lieve quasi impercettibile e la Bestia nella sua infinita crudelta' non se ne accorse.....mi pulii un rivolo di sangue all'altezza della bocca con il palmo della mano........." Io non so nulla di quel libro...nulla che voi non possiate leggere e comprendere......se fossi una maga se ci fosse magia....via avrei gia' distrutti..e invece sono qui a subire delle vostre angherie......pensate che sono uno donna fuori dal comune solo perche' porto con me un libro......al giorno d'oggi la cultura e' pagata come un'oltraggio a qualche forma di governo ?.......Non temo le vostre minacce......non implorero' la vostra pieta'....se avete deciso di uccidermi lo farete comunque......volete sfreggiarmi a vita ?....il dolore sara' tremendo...il battito del mio cuore sara' furioso sembrera' volermi esplodere in petto....poi si chetera' e tutto tornera' nell'ordine di come ogni cosa ebbe inizio........non so sa chi prendete ordini.......perche' siete voi che dovete aver paura........"......Mi alzai da terra...e mi piazzia davati a lui, la cosa che non riuscivo a comprendere e' che per la prima volta in quella brutta storia ebbi la sensazione che ogni cosa stesse abbandonando me e quella piccola parte di me che mi portavo dietro.........Avrei voluto chiedere al mio Maestro......cosa non ero riuscita a percepire durante questo tratto del mio cammino, ma forse comprendevo che quel piccolo lato umano che vive nelle piu' grandi menti illuminate....fa capolino quando pensiamo che qualcosa o qualcuno ci ha abbandonato.....l'abbandono e' la paura piu' grande che l'uomo ha in tutta la sua vita, ed io non ero un'eccezione....mi sentivo abbandonata......
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10-11-2011, 09.56.41 | #1090 |
Cittadino di Camelot
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Vidi Orlando avviarsi con quel enorme uomo verso la spiaggia, a ogni colpo che prendeva il mio cuore sussultava "Ma non cambia mai, in un modo o nell'altro deve dimostrare la sua forza" pensai. In realtà ero seriamente preoccupata, la folla mi spingeva, mi sentivo soffocare e sentii i commenti di una ragazza, voltandomi dissi "Mi auguro vivamente non sia cosi, mia cara milady, vorrei guardare il bel volto di mio marito per l'eternità". Sussultai, ebbi un fremito di gelosia??
Mi avvicinai..."Orlando ritirati, per favore fallo per me. Vedi ti sto dando del tu, non sfidare troppo la sorte e ricordati quando ti dissi nessuno è impeccabile".
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