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09-09-2013, 17.40.31 | #101 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Quell'uomo fissò Elisabeth compiaciuto.
“Ero certo che sareste tornata...” disse “... e non ho avuto dubbi sulle vostre qualità persuasive... ora lasciate perdere la mia gamba... capirete che non posso fidarmi della prima venuta...” sorrise con un ghigno “... magari una lama sporca o quale intruglio infettivo e mi ritrovo al Creatore... “ scosse il capo “... anche perchè è un po' colpa vostra se non posso fidarmi totalmente di voi... infatti un uccellino mi ha confidato un segreto... vero, Monty?” E dalla porta entrò il suo compare. “Dici bene, capo...” annuì il losco figuro “... infatti prima, come mi hai detto, ho seguito la nostra parrocchiana... e ho scoperto cose molto interessanti...” “Davvero?” Chiese il capo senza però smettere di fissare Elisabeth. “Già...” mormorò Monty “... non si direbbe, ma la nostra amica qui nasconde un bel mucchio di mocciosi...” “Davvero interessante...” ridendo il capo “... siamo davvero fortunati... quei mocciosi infatti sono un bel salvacondotto per la nostra fuga da questo posto...” e i suoi occhi divennero di ghiaccio.
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09-09-2013, 17.50.40 | #102 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Clio, così, raggiunse quella casupola.
Era un'abitazione fatiscente, dall'aspetto ben poco attraente e rassicurante. Quell'insegna oscillava al vento che sembrava voler annunciare il cambiare del tempo. La porta era semiaperta e Clio riuscì a vedere all'interno. E notò una donna, dai capelli neri e arruffati, le vesti misere e sgualcite. Era intenta a pulire a terra, quando, voltandosi, si accorse di Clio. “Voi...” disse con tono aspro “... cosa cercate? Siete rimasta col cavallo azzoppato? O col calesse danneggiato? Dovete comunque attendere mio marito... quando lui non c'è, la fucina è chiusa...”
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09-09-2013, 18.08.12 | #103 |
Cittadino di Camelot
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Era li' ad attendermi ........un sorriso pieno di soddisfazione sul volto e la triste notizia ..... triste ?....orribile, mi sentii smarrita...indignata.....e piena di paura,il piu' grande dei miei bimbi aveva dieci anni Rown......cosa avrebbe potuto fare...nulla..." La vostra gamba con o senza il mio aiuto si infetterà se e' questo che deve succedere e al Creatore avrete un posto comunque.......per il resto avete tutta la Chiesa a disposizione......avete cibo e tutto quello che vi necessita......non capisco.....perchè vi interessino altri luoghi......il mio dovere l'ho fatto la promessa l'ho mantenuta.....io sono una povera disgraziata dimenticata dal mondo...ma voi di uomini non avete nulla...anche gli uomini che non hanno anima...hanno una parola..."........guardavo loro e guardavo me con i miei vestiti lisi e i piedi pieni di sangue per aver corso avanti e indietro.....ero nella casa di Dio....doveva proteggere i miei bimbi...
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09-09-2013, 18.21.27 | #104 |
Disattivato
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Sbattei le palpebre alle parole della donna, come destata da un sogno.
"No, io.." Dissi piano, imbarazzata "...temo di aver solo smarrito la strada.. Vi chiedo scusa, non volevo importunarvi...". Il tono della donna indicava chiaramente che non voleva seccature. Così, voltai il cavallo e mi diressi nuovamente per la città, chiedendomi cosa mi avesse fatto avvicinare a quella casupola. Stava calando il tramonto, e dovevo ancora trovare un posto dove dormire. |
09-09-2013, 19.03.10 | #105 | |
Cittadino di Camelot
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Sorrisi appena a Jacopo...
“Sei stato un po’ sgarbato con lady Silvia, Capitano...” dissi, con una finta aria di rimprovero, una volta rimasti soli “In fondo ha solo riportato delle voci... e tu, quale Capitano della Guardia, sei anche tenuto a prestar orecchio alle voci, che la cosa ti piaccia oppure no...” Lo fissai per un attimo ancora, poi risi appena della sua aria vistosamente seccata... Citazione:
“A Corte?” mormorai “Me? Tu vuoi portare me a Corte?” Battei appena le palpebre, stupita e agitata al tempo stesso... non me lo aspettavo... non ci avevo mai neanche pensato... neanche da ragazzina... pensai che mia madre sarebbe andata in sollucchero a quella prospettiva... ma io... io cosa ne pensavo? “Ma... ma Jacopo...” mormorai. Ma poi guardai i suoi occhi, così soddisfatti e carichi di aspettativa, così lieti... e sorrisi dolcemente... “Grazie, Jacopo!” dissi, abbracciandolo forte per lunghi minuti, tornando poi a guardarlo “Ci andremo insieme, però, vero? Non devo andarci da sola... non senza te... vero?”
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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09-09-2013, 19.49.58 | #106 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Jacopo strinse forte a sé Talia.
Il giorno dopo il capitano e sua moglie furono convocati al Palazzo Reale per l'udienza. Il re era fermo davanti al tavolo, osservando con attenzione i suoi cuochi che preparavano una crema al cioccolato. Poi il capocuoco prese un vassoi piccolo d'argento con un cucchiaino e lo porse al sovrano. Questi lo prese e assaggiò un po' di quella crema, per poi scuotere la testa. “Continuate, continuate...” disse al capocuoco. Questi annuì e riprese a girare quella crema. In quel momento entrò un valletto, seguito da Jacopo e Talia. “Il Capitano de' Gufoni e sua moglie, Vostra Maestà.” Fece il valletto, per poi ritirarsi con un inchino. “Venite pure avanti, capitano...” con un cenno il re “... questo è il momento più delicato...” indicando il capocuoco che preparava la crema. Quello allora di nuovo offrì al re il vassoio col cucchiaino ed il sovrano assaggiò ancora la crema. “La panna montata.” Asciugandosi la bocca con un fazzoletto ricamato. Il capocuoco allora cominciò a versare sulla crema al cioccolato alcuni cucchiai di panna. “Bene.” Fissando quella scena il re. Poi il capocuoco iniziò a mescolare il tutto. “Tagliate, tagliate...” fece il re “... non mescolate...” Il capocuoco annuì e seguì le indicazioni del sovrano. “Così...” annuendo il re “... piano... un poco alla volta...” si voltò poi verso Jacopo e sua moglie. “Maestà...” fece il capitano “... volevo l'onore di potervi presentare mia moglie... lady Talia...” “Davvero deliziosa...” sorridendo il re “... siete un uomo fortunato... in tutti i sensi, capitano.” Jacopo mostrò un cenno di assenso col capo. “Abbiamo saputo” aggiunse il re “che non indugiaste a lasciare la vostra festa di matrimonio pur di accorrere in seguito alla faccenda di quel quadro...” “Ho solo eseguito il mio dovere, Maestà.” “Il proprio dovere” replicò il re “è spesso un privilegio che i sovrani ricevono dai loro sudditi. Ci rammenteremo della vostra lealtà.” In quel momento entrò un servitore con un biglietto per il re. Questi lo lesse e senza tradire emozioni fissò il servitore. “Che entri.” Ordinò. Un attimo dopo, accompagnato da un suo funzionario, entrò Simone. Con un cenno del capo salutò Jacopo e poi con un inchino rese omaggio al re. “La crema al cioccolato” tranquillamente questi “richiede la nostra presenza... e anche voi richiedete la nostra presenza, signor Missani... è così che vi chiamate, ci pare...” “Si, Vostra Maestà.” Annuì Simone. “E se mi sono preso la libertà di importunare Vostra Maestà...” “Importunare...” lo interruppe il re “... è la parola giusta...” Il capocuoco porse ancora una volta il vassoio col cucchiaino ed il re assaggiò la crema. “Poco morbida...” dopo averla assaggiata “... altra panna...” si voltò allora verso Simone “... parlate...” “Maestà...” disse questi “... ho le prove che dietro la minaccia del furto del Verziere Fiesolano non si cela direttamente il Clero... ma altri uomini...” “Uomini reali speriamo...” ridendo il re “... che si riescano a vedere, come noi ora guardiamo voi...” Il capocuoco fece nuovamente assaggiare la crema al sovrano. “Eccellente!” Compiaciuto questi. “Davvero deliziosa! L'ambasciatore veneziano stasera resterà umiliato!” Tornò a fissare Simone. “Dunque, continuate...” “Maestà, ho preparato una documentazione chiara ed esaustiva che spiega e conferma le mie dichiarazioni. Ne ho fatto recapitare una copia ad ogni magistrato del regno, anche al capitano de' Gufoni, proprio in questo momento.” Il re apparve finalmente inquieto. “Cosa ne pensate voi, capitano?” Chiese a Jacopo. “Leggerò al più presto la documentazione preparata dal vostro viceprocuratore e saprò dirvi.” “Chiedo solo che non si perda troppo tempo, Maestà.” Preoccupato Simone. Il re allora li congedò. I tre così uscirono dal Palazzo Reale.
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09-09-2013, 21.23.10 | #107 |
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Cestia sorrise ad Eilonwy.
“Nel vostro guardaroba” disse “troverete un bellissimo abito da amazzone. L'ideale per cavalcare. Clint lo stalliere vi mostrerà poi uno dei cavalli che vostro zio ha fatto arrivare per voi.” Dopo un po' raggiunsero la tenuta dello zio e Eilonwy poté cavalcare e tirare con l'arco in quello spazio aperto. Cavalcò a lungo, libera, come se quel mondo appena dischiusosi fosse tutto per lei. Verso sera poi vide rientrare la carrozza di suo zio. L'uomo vide la sua giovane amazzone e sorrise. Poi la chiamò a sé. “Sei davvero magnifica vestita così.” Felice lui. “Sai che sto per prepararti una sorpresa? Una magnifica festa qui a casa nostra. Per presentarti all'alta società cittadina. Ci saranno i più nobili ed illustri personaggi. E tu sarai la reginetta.”
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09-09-2013, 21.24.55 | #108 |
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Ma proprio mentre Clio si allontanava da quella fucina, riprendendo il sentiero, vide apparire in lontananza un calesse che veniva verso di lei.
Anzi, quando l'uomo che lo conduceva si accorse che la ragazza era appena uscita dalla fucina, aumentò l'andatura del ronzino che tirava la carrozzella. “Oh, salute a voi...” disse arrivando proprio davanti ad Ercole “... vi ho visto uscire dalla mia fucina... perdonate se ho tardato... ditemi in cosa posso aiutarvi?” Ma scrutandone meglio il volto, si accorse che era una ragazza. “Ah, una dolce fanciulla!” Esclamò. “Dunque immagino una fanciulla in viaggio abbia ancor più bisogno di un buon maniscalco!” E rise.
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09-09-2013, 21.38.13 | #109 |
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“Ascoltatemi bene...” disse il capo ad Elisabeth “... questo paese per noi tre è una trappola e il nostro scopo è fuggire da qui al più presto... e se per riuscirci io e i miei compagni dobbiamo uccidere qualcuno, beh, sinceramente non mi pongo più di tanto il problema... dunque, se cercherete di fregarmi io vi ucciderò... ma se invece farete ciò che vi dico, senza furbate, avrete la mia parola di uscirne viva con i vostri marmocchi... e anche se sono un brigante ho sempre onorato la mia parola... intesi?” Poi una smorfia tradì il dolore alla ferita. “Riuscite a farci qualcosa?” Chiese alla donna. “Sta peggiorando...”
“Ma bada, donna...” disse Monty “... se accade qualcosa al capo, ti giuro che li sgozzo tutti i tuoi marmocchi...”
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09-09-2013, 21.38.59 | #110 |
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Suonato il campanello, Altea e Kos videro arrivare una signora che subito si mise a loro disposizione.
Mostrò diverse stoffe alla ragazza, tra cui lilla di Provenza, agata di Andorra, blu di Guascogna e varie sete orientali. Poi ancora cappellini alla moda europea, scialli, borsette e scarpe. Alla fine la sarta confezionò ben tre abiti per Altea, di cui uno ritirato al momento, mentre gli altri due dopo due giorni. I due poi lasciarono la sartoria e Kos condusse la ragazza dove li attendeva Azable. Era un albergo, tra i più importanti della città. “Saliamo, il barone ci attende...” mormorò l'omone. Salirono in camera e trovarono Azable ad attenderli. Ma non era da solo. “Siete un incanto, Altea..” sorridendo il barone “... un incanto... una novella Aspasia... vorrei essere un poeta e non un genio per descrivervi ciò che vedo...” sospirò “... ma lasciate che ora vi presenti il resto della mia banda... o per meglio dire squadra...” indicando gli altri due che erano con lui “... il professor Mundos, abilissimo decifratore di ogni enigma conosciuto... e Mussan, il più grande spadaccino del mondo...” “Il più grande mai nato, barone.” Precisò con un filo di arroganza lo spadaccino, per poi baciare la mano ad Altea. “Incantato, milady... incantato...”
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