06-05-2013, 03.07.11 | #1091 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Elisabeth arrivò così presso il suo studio.
Ma subito uno degli infermieri le si avvicinò. “Dottoressa...” disse “... so che non ama ricevere visite prima di cominciare il suo turno... ma quei due visitatori... credono abbiano fatto pressioni per essere ricevuti da lei. Probabilmente hanno avuto permessi speciali dalla Facoltà di Medicina. Ora la stanno attendendo nel suo studio, dottoressa.” L'infermiere aprì di poco la porta ed Elisabeth vide due uomini seduti ad aspettarla. Indossavano abiti eleganti, con giacca e cravatta e avevano occhiali scuri che sembravano celare qualcosa di enigmatico.
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06-05-2013, 03.12.23 | #1092 |
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Così, Altea e Josephine si diressero verso villa di quell'amica di famiglia.
Tuttavia il tragitto per raggiungerla fu un po' più lungo del previsto. Infatti Città di Capomazda era quasi bloccata dal traffico e molte strade principali erano state praticamente chiuse alla circolazione. Il taxi così cominciò a prendere scorciatoie, tagliando in stretti vicoletti, quartieri secondari, fino a raggiungere l'asse tangenziale mediana, la velocissima strada che percorreva la periferia Nord di Capomazda e la metteva in comunicazione con le più importanti città dello stato. Alla fine arrivarono alla villa. Allora le due bussarono e subito le accolse quell'amica di famiglia, invitandole ad entrare. La donna era Julien, una psicologa in pensione e si mostrò subito molto cordiale ed affettuosa con le sue due ospiti.
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06-05-2013, 05.19.55 | #1093 |
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Talia raggiunse così l'uscita della stazione, leggendo quel giornale appena preso.
E la prima pagina pubblicava un articolo dal titolo “Misteri e leggende attorno alla morte di Robert de' Taddei”: “Improvvisa e misteriosa morte dell'industriale Robert de' Taddei, proprietario della Taddei Corporetion. Il multimiliardario è stato trovato senza vita nei suoi uffici dell'Empire state of Afra, il grattacielo che ospita gli studi delle sue industrie. Secondo notizie ufficiali, rilasciate dai suoi portavoce, l'uomo sarebbe deceduto per cause naturali, anche se da alcune fonti non ufficiali trapela lo stupore dei medici circa le reali cause del decesso. Pare infatti che uno degli addetti alle pulizie, trovandosi presso gli uffici verso l'ora della morte, abbia dichiarato di aver visto il corpo dell'industriale in condizioni indescrivibili. Dalle testuali parole dell'addetto alle pulizie riportiamo che Robert de' Taddei <<appariva con l'espressione e i tratti stravolti, come se qualcosa di orribile lo avesse spaventato a tal punto da fargli perdere il senno prima e la vita poi.>> Da alcune anticipazioni sui risultati dell'autopsia, che sarà resa pubblica tra pochi giorni, sembrerebbe che il referto trovi inspiegabile il decesso. Gli organi del multimiliardario sembrerebbero alterati nel loro funzionamento chimico e biologico. Come se i suoi organi interni avessero improvvisamente cessato di funzionare, causandogli un decesso innaturale ed inspiegabile. Queste ipotesi, ancora del tutto da verificare, hanno però scatenato le reazioni, spesso non senza eccessi di fanatismo, da parte di molti che vedono in questa morte un ritorno di antichi fantasmi e spettri dal passato. Il decesso del noto industriale ha infatti riesumato tutta la superstizione che aleggia nella nostra società, facendo ritornare così Capomazda nel bel mezzo dei secoli bui, a caccia di streghe e demoni.”
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06-05-2013, 15.09.40 | #1094 |
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Alzai distrattamente lo sguardo, per osservare l'uomo che aveva parlato.
Mi resi conto di quanto credesse di essere divertente, ma i tipi come lui mi irritavano e basta. Tuttavia, aveva cercato di farmi un complimento, e non potevo starmene lì a guardarlo con quel l'aria di sufficienza. "...E traviare la popolazione, facendogli credere che le piramidi le hanno costruite gli alieni, o che i giganti hanno deposto i megaliti di Baalbek? C'è davvero gente che guarda quella roba?" Dissi, senza trattenere il mio disprezzo. Detestavo quelle infiltrazioni giornalistiche nel mondo accademico. Lasciai così la cattedra, mi avvicinai e strinsi vigorosamente la mano che mi porgeva. "No, la televisione non fa per me, sono un topo da biblioteca...Clio Lester.. Piacere di conoscerla... Sono lieta che non si sia annoiato... Deve aver avuto dei pessimi maestri all'università, o scelto una strada che non le apparteneva, il sapere non dovrebbe mai annoiare." Sorrisi, un sorriso freddo, di circostanza. "...Dicevate di aver bisogno di un Cicerone..". E, mentre stavo per rispondergli che la mia copia delle catilinarie era rimasta a casa, compresi il significato profondo di quella frase. Essere immersi negli studi a volte fa perdere di vista i modi di dire, e si è tentati di prendere tutto alla lettera. "....Oh, ha bisogno di qualcuno che le faccia da Cicerone, certo... Il professor Asevol, eh.. Filologia capomazdese, se non mi sbaglio..". Un sorrisetto ironico mi si dipinse sul volto. I soliti filologi, certo... Che cos'è la storia sociale se non lo studio degli usi e dei costumi... Tanto varrebbe chiamarla "storia delle tradizioni paesane".... Tuttavia, il solo fatto che quel tipo avesse deciso di documentarsi denotava buona volontà, dote assai rara da trovare. In più, essendo l'ultima arrivata, per lo più straniera, non potevo certo mettere in discussione il parere di un professore così stimato. "...Dunque... Non so se posso davvero esserle utile, ma farò del mio meglio..." Sorrisi, nuovamente "...così le eviterò di dar vita ad un... Come l'ha chiamato? Un polpettone.. Di quelli che mi fanno venire la pelle d'oca per come parlano del mondo classico.. Ma la avverto, non so che cosa le abbiano raccontato dei miei studi.. Io mi occupo di storia socio-religiosa.. Al massimo di mitologia... Non di usi e costumi...." Mi fermai prima di spiegare nel dettaglio il mio campo di studi, rischiando di annoiare quel pover uomo. "...beh, non importa..." Guardai l'orologio, potevo concedermi una pausa prima di tornare al lavoro. "..Che ne dice di una razza di caffè? Così mi spiegherà di che cosa tratta questo non-polpettone..." Dissi con un sorriso cordiale. |
06-05-2013, 16.02.01 | #1095 |
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Julien, l'amica di zia Margareth,ci aprì cordialmente la porta e ci fece accomodare.
Aveva un volto allegro e cordiale e un modo di fare rassicurante..non per niente era una famosa psicologa e subito mi sentii a mio agio in quella grande casa e soprattutto in quella grande città.."Grazie per l'ospitalità" esclamai stanca, appoggiando a terra i bagagli "Non immaginavo Capomazda fosse così caotica, Oxford, nonostante sia popolata da molti studenti, è così lineare e ci si può perfino muovere in bicicletta tranquillamente volendo." Entrai nella mia stanza, io e Josephine avevamo due grandi stanze separate ma comunicanti con una piccola porta. Iniziai a disfare le valige, riposi meticolosamente i miei oggetti personali e i libri di studio, i vestiti nel grande e antico armadio stile barocco, presi una lettera e due tomi e li appoggiai sullo scrittoio. Guardavo la stanza e fuori la finestra, fuori vi era la modernità ma in quella camera come in tutta la casa si viveva un profumo di antichità che non dava senso di oppressione ma di bellezza, accarezzai le fresche tende di seta profumate leggermente di lavanda e i drappeggi damascati. Fummo chiamate per un the, ci sedemmo su un tavolino ben imbandito di dolci e Julien ci guardava sorridendo, doveva essere felice...la zia mi aveva raccontato si era sentita piuttosto sola dopo la morte del marito, il quale era capomazdese. "Mrs Julien, avrei bisogno di una cortesia..nonostante sono appena arrivata dovrei recarmi alla Università Cattolica. Devo consegnare a un professore, amico del professor Parker, una sua lettera dove è spiegato il percorso di studi che dovrei seguire, dalla storia Capomazdese alla guerra con Santa Agatha di Gothia, la storia di Tylesia e i Miti sul Fiore Azzurro e la Gioia dei Taddei e altro ancora. In tal modo potrò iniziare subito col mio piano di studi. Vorrei anche consegnarli i due tomi che sono stati rinvenuti nella biblioteca di casa mia" e ricordai le parole di mio padre... "Non so il motivo ma qualcosa ci lega a quelle Terre...due nostre antenate, che portavano il tuo nome, furono sia a Tylesia che a Santa Agata di Gothia e Capomazda..come narra uno storico della nostra famiglia in questi tomi". Mi sembrava di vederlo con il sigaro in bocca e la lente mentre osservava i suoi documenti storici e i suoi reperti.."Inoltre tra i vecchi cimeli di famiglia si tramanda da generazioni..questa collana con un rubino rosso, chissà di che epoca possa essere, deve andare alla primogenita della famiglia come vuole la tradizione...e noi Inglesi teniamo a preservare le nostre tradizioni quindi ora è tua." Mi destai e chiesi quindi a Julien se ellla o qualcuno avrebbe potuto accompagnarmi alla Università.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
06-05-2013, 17.37.35 | #1096 |
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Alberto l'infermiere di turno quella mattina, smorzo un pochino il mio animo giulivo.....due uomini...." lo sai Alberto che desidero pace prima di ogni intervento......ma a quanto pare...questa mattina e' un giorno particolare.....andiamo a vedere questi due tizzi mandati dall' Universita'.....immagino.....qualche richiesta per il passaggio d'esame di qualcuno.....!...."...scortata da Alberto mi introdusse in una stanza....dove riuscii a vedere i due uomini.......potei osservarli senza essere vista Alberto aveva aperto la porta giusto quanto bastasse perche' io li vedessi.....rimasi ammutolita, si certo gentil'uomini ....ma l'abito non fa sempre il monaco, e quei due, non mi sembravano monaci......" Grazie....chiamami tra una mezz'ora......oggi e' una giornata pesante e i miei bimbi non possono aspettare....cosi' entrai nella stanza....l'aria condizionata mi sembro' piu' forte del solito in quel momento...." Buongiorno sono la Dottoressa Elisabeth Jebel......a cosa devo la vostra visita, problemi all' Univerista'?......ho bocciato agli esami qualcuno che non dovevo ?......" spostai una sedia emi sedetti al tavolo perfettamente rotondo.....dando modo anche a loro di decidere se sedersi oppureno,molte volte ero stata li' a parlare con dei genitori a cui non avrei voluto mai dire neanche una parola.....ed ora...ero io, che mi sentivo in ansia per quella presenza, anche se gli spillini sulle loro giacche ...mi dicevano molto.....
Ultima modifica di elisabeth : 06-05-2013 alle ore 20.49.24. |
06-05-2013, 21.19.02 | #1097 |
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“Un caffè...” disse Luke a Clio “... un caffè? Ma qui a Capomazda vi è una parola magica che apre ogni porta...” sorrise “... pizza!”
Poco dopo si ritrovarono in una piccola pizzeria all'interno di una viuzza di fronte l'ingresso dell'università. “Quindi si occupa dell'aspetto religioso...” fece Luke mentre mangiavano “... ora capisco il perchè su quel mito di Morfeo a Sant'Agata di Gothia... dunque si tratterebbe di un simbolo o qualcosa del genere, vero? Intendo...” sorseggiando una birra “... forse la diffusione anomala di quel culto, in quel contesto, in un certo periodo storico, può far pensare ad altro... non so... magari che qualcuno ha procurato veleni e sieri in grado di causare morti apparenti o qualche altro tipo di coma profondo...” rise “... so a cosa pensa... non faccio il verso a quei programmi sugli alieni o sui satanisti... ma, come detto, faccio il fumettista e quindi un po' di mistero da sapore a quel piatto, facendolo diventare più saporito del solito polpettone...” rise ancora “... e a proposito di mistero...” e mise sul tavolo una copia del giornale di oggi, facendo notare a Clio l'articolo sulla misteriosa morte di Robert de' Taddei.
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06-05-2013, 21.32.43 | #1098 |
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Julien annuì a quelle parole di Altea.
“Vi accompagnerò io stessa all'università” disse “ma temo che ora non sia possibile. Venendo qui avrete di certo notato come in città domini un certo caos. E' a causa dei funerali di un noto industriale morto improvvisamente. La Taddei Corporation, la società a cui fanno capo tutte le industrie della famiglia Taddei, controlla praticamente tutto qui e sovvenziona anche l'Università Cattolica, che è privata e legata ad alcune società che detengono azioni della Taddei Corporation. Quindi ci toccherà aspettare che si tranquillizzi la situazione in città.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO Ultima modifica di Guisgard : 07-05-2013 alle ore 02.21.46. |
06-05-2013, 21.41.16 | #1099 |
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“Buongiorno a lei, dottoressa.” Disse uno dei due uomini ad Elisabeth. “In verità all'università ci hanno solo indicato il suo nome. Del resto è bastato controllare il suo curriculum.”
“Lei è un luminare nel suo campo.” Intervenne l'altro. “Sappiamo di riconoscimenti, attestati, persino una citazione a Stoccolma per il Nobel. Per questo siamo qui, dottoressa. I suoi studi sugli sviluppi possibili del cervello umano in determinate condizioni hanno rivoltato come un guanto l'intero ambiente accademico e le sue convinzioni. Lei non ama i conservatori nel suo campo e la pensa dunque esattamente come colui che ci ha inviato da lei...”
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06-05-2013, 21.52.28 | #1100 |
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Annuii..."Non ci sono problemi per me Mrs. Julien, potrò aspettare. Dunque la famiglia Taddei ha ancora una certa influenza su Capomazda, mi auguro ci saranno dei successori degni di questo uomo, ecco perchè la citta era in fermento...e chissà Josephine se hanno pure degli eredi facoltosi della nostra età" e feci l'occhiolino alla mia amica che a quelle parole si risvegliò dal suo torpore e sorrisi.
Mi alzai e andai a sdraiarmi sul letto...mi sentivo stanca, ma aprii uno di quei tomi che mi ero portato da casa e iniziai a leggerlo svogliatamente finchè non mi addormentai lentamente.
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