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15-09-2010, 05.47.39 | #1171 |
Cittadino di Camelot
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Lei si voltò, sentendosi trattenere, e rivolse a lui i suoi occhi di velluto, resi ancor più lucidi dall'emozione.
"Ti ho fatto così orrore che quasi ti stavi facendo ammazzare!" disse, con un tono basso, quasi indulgente "Come potrei mai credere alle tue parole, adesso?"
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?" "Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!" |
15-09-2010, 06.00.22 | #1172 |
Cittadino di Camelot
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Lo guardai con gli occhi lucidi, avrei voluto urlargli quanto lo odiavo ma non ne avevo la forza...
Inspirai profondamente e riacquistai, almeno un po', il controllo: "Una sciocchezza è il tentare di palare con voi! Un muro è di certo più ragionevole ed ha più cuore d voi!" mormorai, poi in fretta soggiunsi: "Adesso, con il vostro permesso, mi ritirerò in attesa del fatal giorno!" Mi voltai rigida ed uscii dalla sala, senza aggiungere altro.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." Ultima modifica di Talia : 15-09-2010 alle ore 06.34.25. |
15-09-2010, 06.17.20 | #1173 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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"Perchè... perchè se ora tu andassi via... io ti rimpiangerei per sempre..." disse Mion, senza lasciare la sua mano.
"Morrigan..." aggiunse "... io... io ti amo per quel che sei... non mi importa niente di niente... e se tu ora andassi via... io so che passerei il resto della vita a cercarti..."
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15-09-2010, 06.30.58 | #1174 |
Cittadino di Camelot
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A quelle parole, Morrigan interrupe ogni suo gesto. Voleva credergli, lo desiderava, così come già era stato la notte precedente. Prese un profondo respiro, quindi si soffermò a guardare quel viso, tratto per tratto... quel viso che aveva imparato a conoscere così bene in così poco tempo... quel viso che le era caro sopra ogni cosa. Gli si mise proprio di fronte, e gli prese nella sua anche l'altra mano.
"Parlami ancora dell'Oriente," cominciò allora, con voce addolcita da quell'emozione forte di averlo di nuovo accanto "e dei suoi guerrieri... Come sono le loro spade? E come sono le loro armature? E parlami dei ciliegi in fiore e dalla primavera..." Si interruppe, intenta a seguire la luce che brillava negli occhi di Mion, una luce così iintensa che quasi la commosse. "Ma prima... prima abbracciami, te ne prego... perchè fino a qualche attimo fa ho temuto di non potere più sentire la tua stretta su di me!"
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?" "Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!" Ultima modifica di Morrigan : 15-09-2010 alle ore 16.28.25. |
15-09-2010, 06.56.28 | #1175 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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"L'Oriente è la terra dei sogni, di tesori favolosi, di civiltà senza tempo e di guerrieri invincibili..." disse Mion "... e... ma anche parlando delle sue meraviglie sarebbe ora solo tempo perduto..."
E la baciò con passione e trasporto, stringendola sé con il vigore di chi brucia del favore di Amore mio signore. Ed il caldo abbraccio della foresta li avvolse, echeggiando dei sospiri del loro amore. E la notte e poi l'alba li ritrovarono insieme, uniti in un'unico abbraccio.
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15-09-2010, 06.59.17 | #1176 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Un cavallo rapido come il vento attraversò la foresta, bruciando la distanza che separava Capomagnus dall'abbazia.
Il cavaliere fu subito condotto da padre Alwig. "Ecco, questa è la spada che acquistammo col denaro del visconte di Carcassonne." Disse Guisgard mettendo davanti al chierico la sua spada. "Ecco... e con questo si conclude l'ultimo atto di questa immensa farsa." "Questa dunque non è la vostra spada?" Chiese il chierico. "No, non lo è." Rispose Guisgard. "E non voglio ciò che non mi appartiene." "Una volta ho sentito dire che un cavaliere non si separa mai dalla sua spada." "Non è mia... non era mio il denaro con il quale fu acquistata... ed io non voglio più saperne nè di questa spada nè della persona a cui appartiene!" Padre Alwig lo fissò per un momento. Cercava di comprendere cosa davvero avesse nel cuore quell'uomo. "Già, rammento..." disse il chierico "... infatti voi chiaramente diceste di non voler portarla con voi. Mi riferisco a lady Talia, ovviamente." "Era pericoloso ed era chiaramente nel suo interesse lasciarla qui." Rispose Guisgard. "Già... e sia..." continuò il chierico "... comunque sono lieto di rivedervi, mio buon amico." "E pechè mai?" "Perchè ho da offrirvi la ricompensa." "Che ricompensa?" Chiese Guisgard. "Quella per aver protetto lady Talia ed averla liberata da quell'assassino di Cosimus!" Rispose il chierico. "Il visconte è un uomo generoso e vi è grato per ciò che avete fatto." "Al diavolo!" Esclamò Guisgard. "Come dite?" "Dico che sono tutti una masnada di pagliacci!" "Misurate le parole e ricordate dove vi trovate!" Lo richiamò il chierico. "Non voglio nessuna ricompensa!" Disse Guisgard. "Non mi si può trattare come un idiota per poi tentare di comprarmi con il loro sporco denaro!" "Non vi interessa sapere a quanto ammonta la ricompensa?" "Non mi interessa!" Rispose Guisgard comminando nervosamente per la stanza. "Sono venuto qui solo per portarvi quella spada! Ora voglio andar via!" "Siete un bel tipo voi!" "Bello o brutto, sono come sono!" Replicò Guisgard. "Non sono un pagliaccio, io! Non si ride alle mie spalle! Mi sono fatto ingannare, ma non continuerà questa farsa!" "Vi hanno... ingannato?" Chiese divertito il chierico. "Si... ma ora è finita! Tutta questa storia è finita, finalmente!" "Posso farvi una domanda?" Guisgard lo fissò. "Voi l'amate?" Chiese il chierico. "Quella ragazza è solo una pestifera viziata!" Rispose Guisgard. "Insensibile ed egoista!" "Ma l'amate?" "E' la degna rappresentante di un mondo fatto di vanità e superficialità! Ed è colpa di suo padre, perchè io le avrei fatto fare una solenne cura a base di scapaccioni! "Non mi avete risposto." "Quella ragazza è una peste e farà dannare chi avrà la disgrazia di sposarla! Ma ora ha trovato un degno compagno nel duca di Borgogna! Un fellone mal visto dal re e da Roma!" "Ma voi l'amate!" Esclamò il chierico. "Si!" Rispose Guisgard. "Ma sono troppo furbo per restare in questa assurda situazione!" Il chierico sorrise. "Ed ora qui non ho più niente da fare! Addio, buon chierico e pregate per me!" E detto questo, Guisgard andò via.
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15-09-2010, 08.36.01 | #1177 |
Cittadino di Camelot
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Tutto ha un inizio e tutto ha una fine......Cosimus avrebbe ottenuto la sua punizione terrena.......e Guisgard ?.....il primo atto di giustizia si sarebbe compiuto..era innocente........ma con immensa tristezza.....notai che non fece nulla per trattenere l'anello...non sentii piegare le sue dita perche' non scivolasse via...........vidi cadere tra la polvere quel cerchio di freddo metallo.......non brillava piu' di una calda luce, era grigio.......mi sentii cadere nella polvere accanto a quell'anello che era l'unico legame di vita....lo vidi calpestare dagli zoccoli dei cavalli...dai piedi dei soldati.......li sentii attraversare il mio corpo.....e io ero li'..invisibile......guardavo Guisgard, avevo lasciato il suo corpo......e non si era accorto di nulla............Cercai con la mente Morrigan......e la sentii felice come non mai......era giusto che cosi' fosse......" hai fatto la scelta giusta figlia mia...hai scelto di seguire Mion, all' Amore non si deve mai rinunciare......che la benedizione di Madre terra scenda su di voi"...........ferma in quella radura.....ascoltai Guisgard parlare con un chierico......." L'ami Guisgard ?..."....gli uomini non riuscivano a essere sinceri neanche con se stessi.........poi mi giunse forte la sua risposta..." Si......"......Lo vidi andare via, stolto di un uomo.........sordo ad ogni richiamo di amore.......faro' un'ultima cosa per te.........feci cosi' da ponte e feci percepire i senimenti che Talia provava in quel preciso momento.....al cuore di Guisgard........feci in modo che lui vedesse...tutto quello che quella donna era riuscita a fare..perche' la sua innocenza fosse riconosciuta........" Guisgard....non so se puoi sentirmi......forse ho avuto solo l'illusione che tu lo facessi........ma se il mio pensiero riesce ad arrivare a te.......fai un ultimo sforzo e cercala, il tuo cuore ti portera' da lei........"..................E ora....che cosa mi sarebbe accaduto ?.......sarei rimasta in quella foresta per il resto dell'eternita' ?.............incomincia ridere........gli eventi........dall'uomo non avevo avuto alcuna gioia........sino a quando era riuscito a togliermi anche la vita ...........
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15-09-2010, 15.23.10 | #1178 |
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<la pace tornò nella foresta, gli ultimi echi del metallo si percepivano ancora nel vento. Empi si avvicinò ad un albero sedendosi su una radice che spuntava dal terreno. Immobile in perfetta comunione con la Terra spalancava i suoi sensi per percepire la voce della foresta. Udì gli zoccoli del cavallo di Guiscard allontanarsi ma non lo seguì. Un pensiero la tormentava> E se avessi sbagliato? E se non fosse lui il giovane cervo? <si chiese mentre lentamente recuperava le energie. Con gli occhi osservò la radura dove era infuriata la battaglia e fu allora che lo vide: un anello. Calpestato e quasi confuso con la Terra> Ma quello… <mormorò la fata allargando le ali e precipitandosi verso l’anello. Lo raccolse e percepì un’intensa energia. Sentì le parole di Elisabeth rivolte a Guiscard vagare nel vento> Madre Terra non ha ancora finito con Voi , Signora <parlò all’anello sperando che Elisabeth potesse sentirla e poi capì cosa doveva fare. Si alzò in volo e si inoltrò nella foresta, l’anello stretto nella mano. Raggiunse Guiscard, lo vide mentre avanzava con il suo cavallo, l’espressione fiera che celava il profondo dolore. Chiuse gli occhi e l’illusione ebbe inizio. Il suo corpo minuto si trasformò lentamente in quello di una donna, la stessa che Guiscard aveva incontrato tempo addietro. Stringeva ancora l’anello tra le mani, non lo indossò, non poteva> Questo vi appartiene Cavaliere <disse a Guiscard presentandosi dinnanzi al suo cavallo e bloccando i suoi passi. Aprì il palmo della mano e gli mostrò l’anello>
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Come away, O human child! To the waters and the wild With a faery, hand in hand, For the world's more full of weeping than you can understand. |
15-09-2010, 15.59.55 | #1179 |
Cittadino di Camelot
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La prima luce del mattino... Morrigan restava immobile, con i lunghi capelli sparsi sul suo petto. Solo i suoi occhi erano vivi, e vagavano lentamente, accarezzando tutto ciò che li circondava. Mion respirava piano e aveva sul viso il sorriso felice di chi fa bei sogni.
Morrigan si sciolse silenziosamente dal suo abbraccio, per non turbare quel suo momento di beatitudine. Si fermò un istante ancora a guardargli il viso, da cui era scomparsa finalmente ogni ombra e ogni dolore. Si chinò, gli baciò lievemente i capelli, le palpebre e la mano di lui che restava abbandonata sul cuore, come nell'atto di stringerla ancora a sè. Quindi si levò in piedi. Si gettò addosso il suo mantello, chè le parve di sentire freddo, ora che era così distante da lui. Quindi si mosse, come seguisse istintivamente un richiamo urgente. L'orlo del suo mantello sfiorò le armi abbandonate sull'erba, poco distanti dal luogo in cui avevano trascorso la notte... le loro spade, che avevano lasciato cadere a terra, si erano incrociate e sulla lucida lama le goccie di rugiada risplendevano come perle. Morrigan passò oltre, e si diresse verso lo spiazzo in cui avevano dato battaglia agli uomini di Cosimus. Il suo cuore era gravato da un pensiero, che era giunto a lei con le prime albe... Elisabeth... dove sei? Morrigan non riusciva a non rimproverarsi della sua troppo, troppo tardiva sollecitudine... quanto, quanto stolta... e quanto egoista sono stata? Aveva dimenticato ogni cosa in quell'abbraccio... tu lo sapevi già, vero Elisabeth? L'avevi visto, avevi visto già ogni cosa nel momento stesso in cui la tua mano si era tesa a curarlo, nella foresta, quel mattino, quando io stessa ancora ignoravo il suo valore... così la gioia di quella notte le appariva inevitabilmente sempre più macchiata e imperfetta, perchè quella sua gioia era costata dolore ad una persona che lei pure amava e che aveva promesso di aiutare... mi perdonerete mai, Elisabeth? O mi perdonerò, io stessa? In preda a questi pensieri, si aggirava silenziosa su quello spiazzo di terra battuta... il carro ribaltato, i rami anneriti e contorti dalle fiamme, il sangue che ancora chiazzava il terreno... sono questi gli araldi e le insegne della vittoria?, si domandò con tristezza. Il corvo nero si aggirava sul campo di battaglia, e vedeva il nulla riflesso nei suoi stessi occhi... dove sei, Elisabeth? Non c'è più niente di te, in questo luogo? Mentre pensava questo, vide di nuovo quella luce, quel frammento d'ambra, lo stesso che durante la battaglia era sfrecciato davanti ai suoi occhi, rassicurandola. Lo vide scintillare e levarsi in volo, e insieme a quel bagliore dorato, vide levarsi l'anello che Elisabeth aveva dato a Guisgard. Allora comprese che la Natura stava ancora lottando, e che lo spirito di Elisabeth resisteva e permaneva ben oltre il suo sguardo cieco. Si inginocchiò, affondò le mani nel terreno, fino a sentirsele pregne della linfa della terra, quindi chiuse gli occhi e con la mente e con il cuore, andò in cerca dello spirito della sua maestra... Elisabeth, so che potete sentirmi... le radici si muovono sotto terra, raggiungendo distanza infinite... l'acqua si scava la sua strada, collegando terre diverse e distanti... Elisabeth, io sono ancora qui... sento che il vostro spirito si sta affievolendo... resistete, restistete! Ho visto che le forze della Natura stanno già correndo in vostro soccorso... non andate, Elisabeth... gli uomini non avranno vittoria su di voi... stanno arrivando, stanno arrivando per salvarvi! Io veglierò con voi, il vostro spirito è il mio, la mia forza è la vostra forza... resterò a vegliare fino a quando Guisgard non vi avrà trovato, e per tutto il tempo, io vi terrò la mano!
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?" "Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!" |
15-09-2010, 18.04.56 | #1180 |
Cittadino di Camelot
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Giustizia era stata fatta Cosimus era stato arrestato e Guisgard libero ero contento che le accuse su di lui erano cadute poi rivolgendomi a Maladesh dissi ora che farai tu? domandai se vuoi ancora il mio aiuto io ci sono e ti seguirò fino alla fine poi guardandomi in torno vidi Elisabeth e mi avvicinai lentamente e gli dissi mylady grazie per avermi curato le ferite ora che farete? dova andrete? se vorrete potete venire con noi vi riporteremo in dietro.
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fabrizio Ultima modifica di cavaliere25 : 15-09-2010 alle ore 21.56.15. |
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