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21-02-2011, 04.34.23 | #1181 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Nella cappella del palazzo di Cartignone, durante il duello mortale fra Guisgard e Bumin, Talia, vinta dalla paura, aveva gridato a Guxio di rispettare quanto le aveva promesso.
"Cosa significa tutto questo?" Domandò quasi incredulo Frigoros al suo consigliere. Questi lo fissò per alcuni istanti per poi abbandonarsi ad una risata liberatoria. "Significa, mio stolto e patetico amico, che Cartignone è completamente nelle mie mani!" Un attimo dopo diversi soldati armati circondarono il vecchio principe e la sua giovane pupilla. "Maledetto traditore!" Gridò Frigoros. "Come hai potuto fare tutto questo? Perchè, in nome del Cielo? Perchè?" "Semplice, vecchio idiota... per il potere... ecco perchè... per il potere..."
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21-02-2011, 04.45.39 | #1182 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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L’acciaio delle spade rifletteva bagliori vivissimi quando le due lame venivano colpite dai raggi di luce che delle vetrate raggiungevano il matroneo.
Il rumore dei fendenti e le urla dei due contendenti echeggiavano in tutta la cappella, quasi accompagnati dalle grida di coloro che erano rimasti a guardare lo scontro nella navata sottostante e dal vocio delle preghiere delle monache nel matroneo. Bumin indirizzava i suoi colpi con rabbia e cieca determinazione, conscio che il suo avversario rappresentava l’ultimo ostacolo ai propositi del suo credo. Guisgard, da parte sua, cercava ora di evitare, ora di parare quei colpi, sentendo la fatica aumentare sempre di più. Egli infatti cominciava ad accusare le privazioni e gli sforzi sofferti durante la prigionia nel covo dei fanatici Atari. “Cominci ad indietreggiare ora, cane?” Guisgard lo fissò e non rispose nulla, per non concedergli nemmeno il vantaggio di un istante. Bumin allora caricò basso e solo saltando sul bordo del matroneo e aggrappandosi ad una delle colonne Guisgard riuscì ed evitare quel colpo. Bumin provò a colpirlo di nuovo, ma il cavaliere gli bloccò quel fendente proprio contro la colonna, per poi tirargli un calcio nello stomaco. “Maledetto…” mormorò dolorante Bumin. Ma quell’attimo durò poco. L’Ataro saltò anch’egli sul bordo del matroneo e ricominciò a mandare fendenti contro il suo avversario. Ed uno di questi lacerò la tunica di Guisgard, lasciando un taglio sul suo petto. Il doloroso colpo avrebbe fatto precipitare di certo il cavaliere se non si fosse aggrappato alla colonna. A quella scena tutti i presenti gridarono, mentre le monache pregarono ancora più intensamente. “Sei… sei finito!” Esclamò Bumin con una folle esaltazione impressa sul suo volto. Cominciò allora a tirare colpi violentissimi che il suo avversario, aggrappato alla colonna, parava a stento. Ed uno di questi fu talmente forte che spezzò la spada di Guisgard. “Raccomanda l’anima al diavolo, cane!” Sentenziò Bumin mentre si accingeva a sferrare quello che sarebbe stato il colpo di grazia. Ma un attimo prima che ciò avvenisse, Guisgard conficcò la sua spada spezzata nello stivale di Bumin, spaccandogli il piede. Un grido di disumano dolore emise il fedele di Guxio, arrivando a sputare sangue dalla bocca. Ma mentre Guisgard cercava, tormentato dalla ferita al petto, di risalire oltre il bordo del matroneo, nonostante il colpo subito, con un impeto di rabbia mista ad odio, Bumin gli si lanciò contro. I due cominciarono a lottare a mani nude. Bumin tentava di spingere giù Guisgard, mentre questi cercava di restare aggrappato disperatamente al suo avversario. Ma per la foga Bumin si sporse troppo in avanti ed afferratolo per la tunica Guisgard lo tirò verso di lui. Un attimo dopo Bumin precipitò nel vuoto. Il suo corpo andò a conficcarsi sulla lancia della statua dell’Arcangelo Michele, mentre Guisgard lo fissava dall’alto, aggrappato con le ultime forze al bordo del matroneo.
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21-02-2011, 11.29.18 | #1183 |
Cittadino di Camelot
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La risata di Guxio echeggiò nella cappella, sovrapponendosi e confondendosi con il clangore di spade proveniente dal matroneo...
“Mi dispiace, milord!” mormorai a Frigoros, osservando quei soldati giungere ad un cenno del loro signore e accerchiarci “Avrei dovuto dirvelo... avrei tanto voluto... ma...” Sollevai gli occhi e osservai i cavalieri duellare. “...ma non potevo!” conclusi, più piano. Lo scontro tra i due, intanto infuriava... vidi Guisgard balzare sul parapetto e gridai, ma si aggrappò ad una colonna e non cadde. I momenti che seguirono furono per me terribili, momenti concitati di impetuosa lotta, momenti nei quali non avrei voluto guardare eppure non riuscivo a distogliere lo sguardo... Infine Bumin cadde giù. Il suo corpo parve precipitare per un tempo infinito, poi incontrò la lancia della statua dell’Arcangelo Michele e, con un orribile grido, rimase inerte. Chiusi gli occhi in quel momento, solo per un istante, poi li riaprii e li sollevai in alto, sempre più in alto fino al punto in cui era il cavaliere, ancora abbandonato contro il parapetto marmoreo del matroneo. I miei occhi incontrarono il suo volto... era là, stanco, provato, ferito, però era vivo. Lo guardai e di nuovo fui felice, di nuovo sentii qualcosa di insolito agitarsi da qualche parte dentro di me... E gli sorrisi.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
21-02-2011, 14.26.41 | #1184 |
Cittadino di Camelot
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gia mylady avete ragione dissi guardandola dolcemente pultroppo nella vita ci sono cose belle e anche le cose brutte ma spero che riuscirete a dimenticare in fretta questa brutta avventura
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fabrizio |
21-02-2011, 15.57.12 | #1185 |
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C'era ancora una cosa che restava da fare a Morven.
Chiese a Belven il suo mantello, lo stese per terra e lo ricoprì di un fitto fogliame. Quindi prese Samsagra, la poggiò tra quelle erbe e avvolse la stoffa intorno a quel fagotto, stringendolo rozzamente con dei lacci tagliati alle finiture del cavallo. Quando ebbe finito prese quel lungo fagotto informe e se lo mise sulle spalle. "Il mio strumento!" disse sorridendo. Quindi prese con se Iodix, Goldblum e la bella Gaynor, e si incamminò verso le porte della città. Aveva il cuore che gli batteva all'impazzata, e che sembrava voler scoppiare sempre più, metro dopo metro, mentre l'ingresso di Cartignone, con le sue alte mura e le torri, dominava ormai sopra le loro teste. Mancavano solo pochi passi ormai. Potevano anche avere fortuna, si diceva. Forse le guardie non li avrebbero neanche fermati, vedendoli così male in arnese. Forse avrebbero potuto coglierle in un momento di disordine o di distrazione, passando così direttamente e mescolandosi tra la folla... ma Morven sapeva che questo era di certo il suo pensiero più ottimistico. Intanto le porte di Cartignone si aprivano davanti a loro. "Mi raccomando," mormorò allora ai suoi compagni "sorridete e state tranquilli... questo è il momento decisivo!" E mettendosi in viso l'espressione più lieta e innoqua di cui fosse capace, si mise alla testa dei suoi e avanzò oltre le soglie della città, mentre in cuor suo pregava che nessuno li fermasse in quel momento.
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?" "Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!" |
21-02-2011, 21.16.27 | #1186 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Il gruppo di saltimbanchi si avvicinò alla grande porta centrale della città e subito una delle guardie li fermò.
"Fermi, voi!" Gridò. "Dove credete di andare? Oggi l'accesso in città è controllato!" "Noi siamo artisti e musici di strada e veniamo da una lontana contrada!" Rispose Iodix. "Si, è vero" aggiunse Goldblum "e ci siamo spinti in queste terre perchè abbiamo sentito delle grandi festività che si terranno a Cartignone per le nozze di lady Talia!" "L'accesso non è consentito ad ogni straccione che passa da queste parti!" Esclamò la guardia. "E senza controlli poi da qui non si passa! Tu cos'hai in quel fagotto?" Chiese poi a Morven. "Ehi, tu!" Chiamò all'improvviso un'altra guardia che veniva dall'interno. "Lascia perdere quegli stupidi controlli e seguimi! Nella cappella è accaduto di tutto! Presto, occorrono rinforzi!" Le due guardie allora corsero verso la cappella, lasciando incustodito l'ingresso. "Presto, dobbiamo approfittarne!" Disse Goldblum al gruppo. "Non credo lasceranno incustodito per molto l'ingresso!"
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22-02-2011, 02.07.11 | #1187 |
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Gaynor si disse che alla fine il piano di Morven avrebbe potuto anche funzionare. Certo, occorreva una buona dose di fortuna, ma la ragazza pensava che forse dopo tanto patire la dea bendata li avrebbe aiutati.
Il gruppo si mise in cammino verso le porte della città ma, quando vi arrivarono, la guardia che sorvegliava l'ingresso li fermò, interdendo loro l'accesso. Nel momento in cui chiese a Morven cos'avesse nel fagotto in spalla, il cuore di Gaynor smise di battere... ma ecco la dea bendata a cui lei aveva pensato pochi minuti prima! Un'altra guardia gridò a gran voce: "Lascia perdere quegli stupidi controlli e seguimi! Nella cappella è accaduto di tutto! Presto, occorrono rinforzi!" Nel sentire quelle parole, Gaynor ebbe la certezza che a creare quel trambusto di cui parlava la guardia fosse stato Guisgard. Nell'attimo stesso in cui formulò quel pensiero, prese la mano di Morven e gli sussurrò all'orecchio: "Presto cavaliere, in quella chiesa c'è Guisgard, solo contro tutti... bisogna aiutarlo!"
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"Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro s'allontana [...] Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato." |
22-02-2011, 03.58.55 | #1188 |
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Morven pensò che le sue preghiere fossero state ascoltate.
Quella che gli era parsa come la più rosea, ma anche la più improbabile, delle sue aspettative si era invece miracolosamente realizzata. "Lascia perdere quegli stupidi controlli e seguimi! Nella cappella è accaduto di tutto! Presto, occorrono rinforzi!" aveva gridato una delle guardie. E subito alla mente di Morven era balzato un unico nome... Guisgard! Guisgard li aveva preceduti a Cartignone. Morven sapeva dov'era diretto, e sapeva anche che era così pazzo da precipitarsi nella chiesa anche solo e a mani nude pur di interrompere quella cerimonia... così pazzo... o così innamorato! Già... non poteva che essere così... Guisgard doveva aver trovato il modo di entrare nella chiesa e... Ma mentre si perdeva in quei ragionamenti, una mano strinse forte la sua, e una voce gli sussurrò rapida all'orecchio: "Presto cavaliere, in quella chiesa c'è Guisgard, solo contro tutti... bisogna aiutarlo!" Morven si voltò di scatto e incrociò gli occhi di Gaynor, che brillavano di ansia. "Sì," rispose "ho avuto il vostro stesso pensiero, milady... e avete ragione, non c'è un attimo da perdere!" Disse questo, e si voltò a fare cenno agli altri di seguirlo. Così, mentre le guardie correvano verso la cappella, Morven e gli altri andarono loro dietro, senza che nessuno in quel trambusto si curasse di loro. Morven cercava di affrettare il passo quanto gli era possibile. Di tanto in tanto, con la mano, cercava di sfiorare il fagotto che si era legato alla schiena, come se avesse voluto assicurarsi che Samsagra fosse davvero lì, con lui. E quando furono giunti nella piazza, davavnti all'ingresso della chiesa, Morven si voltò rapido verso i cuoi compagni. "Dobbiamo cercare di entrare il più velocemente possibile. Mettetiamoci alle calcagna delle guardie ed entriamo senza dare nell'occhio. Sinceramente non so cosa potremo trovare la dentro... sembra che stiano accandendo gravi cose... ma di qualunque cosa si tratti, ricordatevi perchè siamo qui... aiutare Guisgard, salvare lady Talia e difendere il principe Frigoros... quindi anche se dovessimo essere separati, ognuno di voi sa cosa fare, e ognuno di voi sa anche che, se sopravviverà, dovrà tornare indietro per avvisare il capitano Belven e gli altri" Guardò Goldblum e Iodix negli occhi. "Buona fortuna ad ognuno di noi... e che Dio ci assista!" Quindi strinse la mano di Gaynor e le si accostò piano. "Restate vicina a me e soprattutto... qualsiasi cosa vediate la dentro, non esponete inutilmente la vostra vita!"
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?" "Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!" Ultima modifica di Morrigan : 22-02-2011 alle ore 04.11.36. |
22-02-2011, 04.08.18 | #1189 |
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"Si, faremo cosi!" Disse Goldblum fissando Morven. "E che il Cielo ci assista!"
"Ci assista e ci custodisca! E che presto tutto ciò finisca!" Esclamò Iodix. E separatisi, i due si mischiarono alla gran folla che si trovava davanti alla cappella.
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22-02-2011, 04.24.04 | #1190 |
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Le grida della gente che fissava il matroneo e le monache che quasi avevano paura ad avvicinarsi a quel cavaliere.
Gettò uno sguardo su Bumin e poi i suoi occhi corsero tra la folla che riempiva la navata, fino a quando riconobbero il volto di lei. La fatica allora sembrò svanire, come il bruciore che pulsava dalla ferita sul petto. Ma un attimo dopo, Guisgard, si rese conto dei soldati armati che circondavano Talia e Frigoros, sotto lo sguardo demoniaco di Guxio. Con uno scatto improvviso si lanciò sui veli che scendevano dal matroneo all’abside centrale e che, strappandosi, fecero calare il cavaliere proprio davanti all’altare. Arrivò quasi a toccare la sua amata, quando i soldati lo bloccarono, puntandogli contro le loro spade. L’applauso sarcastico di Guxio allora echeggiò nella cappella, ormai dominata da un’irreale silenzio. “Che magnifico duello....” sorridendo il capo degli eretici “… e che scenografico slancio per raggiungere la tua bella… già, un vero peccato uccidere un uomo così, vero, mia cara?” Rivolgendosi poi a Talia. “Non provare neanche a toccarla, maledetto assassino!” Urlò Guisgard. “Hai sconfitto il più forte cavaliere di Cartignone” replicò Guxio “e sono purtroppo costretto ad ucciderti… certo, è uno spreco eliminare uno come te… sei di certo il migliore spadaccino che io abbia mai visto e, non ti nego, vorrei averti al mio servizio… magari proprio al posto di Bumin… ma non potrei mai fidarmi di te… tu sei irrimediabilmente afflitto da un male senza cura…” fissò Talia per qualche istante e poi aggiunse “… un male che neanche il mio potere potrebbe far svanire… un male che annebbia a tal punto la ragione da farti credere che tutto ciò che di più prezioso ci sia al mondo sia racchiuso negli occhi di una donna… ed io quindi non avrei nulla con cui comprare la tua fedeltà...” “Guxio, sei stato una serpe in seno!” Gridò Frigoros. “E che io sia maledetto per non averlo mai compreso!” “Hai poco da maledire…” mormorò il chierico rinnegato “… la tua sorte non sarà diversa da quella di questo sciocco innamorato…” “Tu invece, povero pazzo, sarai dannato per sempre…” disse Guisgard, con uno sguardo carico d’odio. “Portate via questi due…” ordinò Guxio ai suoi e prendendo Talia con sé. “Dovrai prima farmi uccidere” ringhiò Guisgard “per portarmi via!" “Come desideri…” rispose Guxio “… tenetelo fermo e decapitatelo!” Ordinò ai soldati che circondavano il cavaliere.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO Ultima modifica di Guisgard : 22-02-2011 alle ore 04.37.59. |
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