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16-09-2010, 06.48.34 | #1211 |
Cittadino di Camelot
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Non riusciva a credere di averle, davvero udite, quelle parole. Erano quelle da sempre immaginate, sognate, sperate, e mai nessuno gliele aveva dette prima d'ora. Aveva da sempre nascosto il suo tesoro e la sua anima, per timore di essere dagli altri rifiutata, come lo era stata da bambina... e ora quell'uomo le aveva restituito la coscienza di se stessa... l'idea che quel tesoro fosse davvero prezioso, ma che sfuggisse semplicemente allo sguardo distratto degli altri che aveva incontrato... ma non al suo, non a quello di Mion!! E nel suo cuore la felicità si sciolse in mille note di gioia cantate agli dei!
Quell'emozione fece trasalire Morrigan e per un istante le velò il viso. Si staccò appena dal suo abbraccio, si portò un dito alle labbra, come intenta a riflettere su qualcosa che non sapeva risolvere. "Forse a te piaceranno i pantaloni di pelle e gli stivali di cuoio, ma dubito che ugualmente possano piacere ad uno dei vostri preti..." mormorò. Quindi levò su di lui uno sguardo serio, preoccupato. "Guardami bene, Mion... ma come faccio a sposarti? Sono una pagana, una strega, come dicono tutti... come faccio a sposarti, amor mio? E quest'ultimo interrogativo la fece quasi diventare triste.
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?" "Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!" |
16-09-2010, 07.00.46 | #1212 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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"A me hanno insegnato che Cristo non faceva paragoni tra gli uomni... che quando si ama non vi è peccato o malvagità." Disse Mion. "L'amore è il riflesso di una forza divina che scende dall'alto e penetra in ogni cosa, rendendola nobile, sacra e quindi eterna. Non vi è colpa o male in tutto questo. L'amore è un dono del Cielo. E Colui che Ha creato ogni cosa benedice ciò che ci ha unito. Che il tuo Dio si chiami Grande Madre, Ahura Mazda o altri mille nomi poco conta... Egli è sempre il Padre ed il Creatore di ogni cosa. E chi crede, quasiasi fede professi, è benedetto dall'Alto."
Sorrise in balia del suo entusiasmo e continuò: "Sai, amore mio... nell'Induismo esistono tantissime divinità, ma tutte sono sottoposte alla suprema Trimurti di Brahma, Visnù e Siva. Ebbene, in un passo dei Veda, loro appaiono come un'unica divinità, che solo agli stolti appare divisa. E' così, amore mio... il mondo, la vita e tutto ciò che eiste sarebbero molto più facile da comprendere se solo avessimo il cuore più puro." Sospirò forte e concluse: "Ti amo e voglio che tu sia mia moglie. Il resto per me non conta niente." E quelle parole furono subito illuminate dall'alba di quel nuovo giorno. Il primo della loro nuova vita.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO Ultima modifica di Guisgard : 16-09-2010 alle ore 20.28.37. |
16-09-2010, 07.12.06 | #1213 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Un paggio bussò alla porta di Talia.
"Vostro padre vi attende, milady." Il visconte attese sua figlia nella sala grande e con lui vi erano due inviati del vescovo. "Entra, Talia." Disse nel vederla. "Non abbiamo più toccato quell'argomento da quando una settimana fa ritornasti a Carcassonne. Ma ora sembra che ci siano importanti novità. I qui prsenti signori mi recano una lettera di sua grazia il vescovo... e... forse è meglio che la legga tu stessa..." La lettera recava il seguente testo: "Siamo al corrente del vostro accordo con il conte di Borgogna per cementare i vostri rapporti e gettare un'ampio controllo sui passaggi obbligati che dalla corona di Aragona e Catologna portano in Francia. Il conte di Borgogna ben sappiamo che trama, e da tempo, contro il re di Francia. La posizione in cui vi trovate è quindi ambigua e richiede chiarezza da parte vostra. La Santa Sede però, non dimenticando i servigi alla Fede che portaste in passato, vi offre la possibilità di smentire ogni ingiuria e calunnia sul vostro conto, dimostrando la vostra fedeltà e lealtà al Re ed alla Chiesa di Roma. Vi chiediamo, dunque, di cementare il nostro controllo e potere sulle terre che dal Sud giungono fino al Nord della Francia. E questo può avvenire con un'alleanza, attreverso un unione matrimoniale, tra il vostro casato e quello del duca di Normandia, vassallo della Chiesa. Certi della vostra dedizione, attendiamo notizie da voi su quest'imminente accordo. Sua Grazia, il vescovo di Avignone." Il visconte allora fissò i due inviati del vescovo. "E' desiderio di sua grazia conoscere subito le vostre intenzioni." Disse uno dei due. "Non abbiamo altra scelta." Rispose il visconte senza degnare di uno sguardo sua figlia. "La nostra devozione alla Chiese ed al re non è in nessun modo in discussione." I due inviati vescovili accennarono un lieve inchino. "Allora al più presto vi recherete dal duca di Normandia per sancire l'accordo." "Perchè dobbiamo essere noi a recarci in Normandia?" Chiese il visconte. "Il duca ci è pari in lignaggio e ricchezza. Siamo suoi pari, non suoi vassalli." "Dite il vero, mio signore. Ma il prestigio del conte non ha eguali tra i nobili di Francia. Egli accoglierà voi e vostra figlia." L'inviato del vescovo fissò poi Talia e chiese: "E' fertile vostra figlia? Saprà dare un erede al duca? La successione del ducato è cosa delicata e risolverla presto metterebbe fine a molte questioni in terra di Francia." "Mia figlia è sana ed è in età giusta per sposarsi e dar alla luce dei figli." Rispose il visconte. E di nuovo gli inviati vescovili si inchinarono lievemente davanti al signore di Carcassonne. E di lì a poco abbandonarono il palazzo e poi la stessa Carcassonne. "Rallegrati, figlia mia." Disse il visconte a Talia. "Avrai l'onore di sposare uno degli uomini più ricchi e potenti di Francia. Un uomo che sembra essersi guadagnato il favore di sua grazia il vescovo. Ritieniti fortunata, perchè con il tuo gesto, salverai anche le nostre terre. Domani stesso partiremo alla volta della Normandia."
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16-09-2010, 12.00.17 | #1214 |
Cittadino di Camelot
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Fu mentre ancora si abbandonava in quell'abbraccio e si lasciava annegare nei pensieri felici, che Morrigan ebbe la percezione di qualcosa che si spostava, che cercava... le sovvennero le parole che Elisabeth le aveva sussurrato mentre si tenevano le mani, tese oltre il confine che separava il mondo dei vivi da quello dei morti. Ebbe un sussultò, si staccò da Mion e per un istante rimase sospesa, ad ascoltare il vento. Quindi rivolse lo sguardo al suo cavaliere.
"Mion," disse "cosa ne è stato di quel ragazzo che era con Maladesh? Quel giovane cavaliere che milady Elisabeth ha curato e che tu hai salvato con la tua spada? Elisabeth mi ha detto che mi sta cercando, ma non ne so il perchè... desidero trovarlo, vorrei parlargli, verresti con me?"
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?" "Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!" Ultima modifica di Morrigan : 16-09-2010 alle ore 21.35.10. |
16-09-2010, 12.09.11 | #1215 |
Cittadino di Camelot
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Non riuscivo a trovarla Morrigan mi misi a chiamarla per capire dove era camminavo a destra e a sinistra ma niente speravo di trovarla al piu presto dovevo riferire quello che mi era accaduto.
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fabrizio |
16-09-2010, 12.57.03 | #1216 |
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Il suo sesto senso si era risvegliato nel momento giusto, e come sempre il suggerimento che le aveva dato si rivelò esatto.
Sentì una voce che chiamava il suo nome, si mosse in quella direzione... possibile che, nell'incanto della notte, lei e Mion si fossero tanto allontanati dagli altri? Possibile, si rispose, perchè Amore è geloso dei propri baci e delle proprie carezze, e non desidera mai che a fissare il suo spettacolo di gioie siano più di due paia d'occhi. Dopo qualche metro, lo scorse infine. Cavaliere25 camminava nella boscaglia, guardando con ansia da ogni parte, chiaramente in cerca di lei. Gli andò incontro, tendendogli la mano. Sembrava preda di una grande ansia. "Cavaliere," disse "che vi accade? Perchè siete così turbato?"
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16-09-2010, 13.00.28 | #1217 |
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Morrigan dissi ti cercavo volevo dirti una cosa importante mi è venuto davanti agli occhi lo spirito di Elisabeth e mi a detto di cercarti per che tu sei la sua alieva cosa voleva dirmi tu lo sai ? aspettai una sua risposta mentre la guardavo.
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fabrizio |
16-09-2010, 13.06.07 | #1218 |
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Morrigan sorrise dolcemente nel vedere la sua confuzione che si univa alla sua preoccupazione. Elisabeth aveva ragione, quel ragazzo era puro di cuore, e forse per questo aveva avuto la possibilità di scorgere la sua forma in spirito, anche solo per un istante.
Gli strinse la mano, con affetto. "Milady Elisabeth vi ha parlato per dirvi di stare tranquillo, perchè adesso è in salvo, insieme a sir Guisgard, e ha pregato me di cercarvi per impartirvi la benedizione della Terra che lei avrebbe voluto darvi, ma che non ha avuto la possibilità di fare" Quindi sollevò la mano, toccò la fronte di Cavaliere25 e socchiuse gli occhi, mormorando una preghiera. "Siate generoso come la terra, resistente come un albero, veloce come l'aria, cristallino come l'acqua... vi do la benedizione della Madre, Cavaliere... siate degno di questo dono!"
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16-09-2010, 13.43.02 | #1219 |
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Rimasi immobile e dentro di me ero felice di sapere che Elisabeth stava bene ringrazia Morgana e dissi adesso cosa facciamo mylady domandai gentilmente.
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fabrizio |
16-09-2010, 13.44.16 | #1220 |
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Fui di nuovo convocata da mio padre, ma mi stupii quando entrai nella sala e non lo trovai solo.
Lessi rapidamente e in silenzio la lettera che mi porgeva e lentamente, man mano che i miei occhi la scorrevano verso il basso, un brivido di rabbia iniziò a scuotermi tutta… un pacchetto! Questo ero per loro: un pacco di poco valore, da spedire all’occorrenza in Normandia, in Borgogna o dovunque avrebbe fatto più comodo! “Padre…” iniziai, ma lui mi ignorò e continuò a parlare con gli uomini come se non ci fossi. Anche loro non badavano affatto a me, pur parlando di ciò che doveva riguardarmi, del mio futuro, della mia… la mia fertilità? Alle parole dell’uomo alzai gli occhi e lo fissai. Ma come… come si permetteva? “Signori!” dissi di nuovo, ma di nuovo venni ignorata. Infine i due uomini si inchinarono al Visconte e se ne andarono, senza degnarmi neanche di uno sguardo. Così rimasi di nuovo sola con mio padre… “Fortunata davvero!” risposi in tono vagamente acido alle sue parole “Sono lieta abbiate concluso un sì buon affare questa mattina, padre! Unico inconveniente, pare, sta nel fatto che Alvien aveva già fatto ricamare la croce di Borgogna su qualsiasi cosa mi appartenesse… sarà seccata di dover mutare il tutto nei leoni passanti di Normandia, credo!” Così dicendo, mi inchinai appena e uscii dalla sala. Raggiunsi la mia stanza quasi a passo di marcia: tremavo di indignazione! Borgogna… Normandia… certo, che differenza faceva per loro? Mi soffermai un attimo, sorpresa da quel pensiero: ma, in fondo, che differenza faceva anche per me? Nessuno di loro era la persona che avrei sognato… che differenza, dunque, poteva fare Borgogna o Normandia? E l’indomani sarei stata in viaggio verso quella nuova improbabile situazione… un intollerabile senso di nausea mi prese allo stomaco! Conoscevo un solo modo per allontanare i cupi pensieri. Entrai nelle stalle come una furia… “Sellatemi un cavallo!” gridai agli uomini che erano lì “Anzi, sellatemi il cavallo di Raphael!” Udii i mormorii timorosi degli stallieri, ma non avevo voglia di discutere… “Adesso!” ordinai. Nessuno montava mai quel cavallo nervoso e impetuoso, nessuno tranne Raphael era mai riuscito a dominarlo… tuttavia io e lui avevamo raggiunto una sorta di tacito compromesso dopo la morte di mio fratello. Due minuti dopo ero in sella, uscimmo dalla città e ci lanciammo al galoppo sfrenato per la campagna… mi sentii meglio: il vento mi scompigliava i capelli e si portava via tutta la mia tristezza, la mia rabbia, la mia frustrazione… “Una dama non può cavalcare come un uomo!” mi rimproverava sempre mio padre quand’ero piccola… ora quelle parole mi risuonarono nelle orecchie. “Al diavolo!” sbottai, saltando un muro basso che ci trovammo davanti e proseguendo quella folle corsa in cerca dell’oblio dei sensi.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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