23-03-2012, 17.35.55 | #1221 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Così, Cavaliere25 e il Falco si avviarono verso la città di Tylesia.
Attraverso uno stretto ed angusto sentiero che tagliava in due la selva, giunsero presso un piccolo fiumiciattolo dall’acqua verdastra. E sulla sponda del fiume videro un energumeno che bloccava il passaggio. “Chi è là?” Chiese nel vedere Cavaliere25 avvicinarsi.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO |
23-03-2012, 17.44.54 | #1222 |
Cittadino di Camelot
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Fu un attimo... poi ripresi a respirare regolarmente.
Guisgard mi sosteneva, ma era nervoso... potevo sentirlo dalla sua mano e dai movimenti regolari e cadenzati con cui la muoveva. “Sto bene...” provai a mormorare, con quel po’ di voce che mi era rimasto. Tentai di rimettermi in piedi, ma ero ancora scosse e i tentativi furono piuttosto vani... così, sempre appoggiandomi pesantemente a lui, sollevai il volto... “Sono stanca... molto, molto stanca! E vorrei ritirarmi! Ti prego...” stringendo forte la mano di Guisgard “Ti prego, accompagnami di sopra!”
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
23-03-2012, 18.14.05 | #1223 |
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il mio nome è cavaliere25 e sono un boscaiolo voi chi siete signore dissi guardandolo negli occhi
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fabrizio |
23-03-2012, 18.15.41 | #1224 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Il vecchio servitore sorrise, per poi sorseggiare l’ultimo goccio di vino rimasto nella sua coppa.
“Eh, credo che sia giunto anche per me il momento di andare a letto…” alzandosi dalla sua sedia “… queste mie vecchie membra reclamano già da un pezzo un po’ di riposo… ecco… ora, miei signori, vi chiedo il permesso di ritirarmi…” sorrise a Guisgard e a Talia “… la vostra stanza, miei signori, è pronta… ho acceso anche il camino, in modo che possiate trovarla già riscaldata…” e si avviò verso la porta dalla sala “… sono felice che siate ritornati, miei signori…” voltandosi “… sono sicuro che tutto finalmente si sistemerà… mio signore, il vostro cuore” fissando Guisgard “può vincere e conquistare finalmente la Gioia per la nostra terra…” guardò poi Talia e sorrise “… e solo voi, milady, potete conquistare il cuore di lord Andros…” mostrò un lieve inchino “… milord, lady Chymela, vi auguro una buona notte…” e si ritirò. Guisgard lo fissò fino a quando non andò via. “Mi chiedo chi sia davvero il suo signore” disse “a cui porta tanta devozione e fedeltà…” fissò Talia “… parla in modo così enigmatico… quei nomi, poi la terra di cui favoleggia, tutto sembra appartenere ad un mondo incantato e lontanissimo da questo reale… forse è tutto celato nella sua folle mente…” sorrise “… su, non lasciamoci immalinconire dai favoreggiamenti di quel povero vecchio! Ora tu devi riposare, vieni, ti porto sopra. Riesci a tenere in mano una candela?” E toltane una da un candelabro, dopo averla accesa sul fuoco del camino, lasciò che Talia la prendesse per illuminare le scale e il piano superiore del palazzo. “Su, si va a letto.” Fece Guisgard, prendendo poi in braccio Talia. Salirono le scale e raggiunsero la stanza al piano di sopra. L’ambiente era accogliente e caldo, grazie al focolare acceso. “Come ti senti?” Domandò Guisgard alla ragazza, mettendola poi delicatamente a letto. “Va meglio?” Si guardò intorno. “Siamo ospiti in un meraviglioso palazzo. E questo è reale. Sai, vorrei che tu potessi vederlo… vedere ogni cosa di questo bellissimo luogo…” si alzò “… il vecchio accennava al cuore del suo signore, hai sentito? Beh, al mio non interessa conquistare e liberare nessun regno… il mio cuore vorrebbe unirsi al tuo e farti vivere in pieno la magia di questo posto… vuoi vedere questo posto, Talia?” Prendendola di nuovo in braccio. “Vieni, lo scopriremo insieme…” soffiò sui candelabri che illuminavano l’ambiente e una lieve penombra, solo lambita dai bagliori del camino, scese nella stanza “… ora siamo al buio entrambi, Talia…” si avvicinò al camino “… avanti, tocca ciò che ti circonda… lo scopriremo insieme…” Guisgard portò Talia davanti al focolare “… senti questa pietra con cui è costruito il camino? Credo provenga dai monti vicini… ha lo stesso colore, un grigio tenue ed aspro… senti come è porosa al tatto?” Condusse poi le mani di lei sulle sfavillanti maioliche adagiate sulla spessa mensola in noce “… questo tipo di ceramica è solitamente smaltata con disegni in blu… neanche io però posso vederli bene questi disegni ora… posso immaginare i loro motivi vegetali e floreali… tu quali fiori vorresti ci fossero?” Poi Guisgard si chinò e un piede di Talia urtò qualcosa. Era una cesta di vimini ai piedi del camino, nella quale, adagiata su morbidi cuscini di lana, dormiva una cagnetta dal pelo bianco e lunghissimo. Guisgard guidò le mani di Talia verso la cesta e lasciò poi che la ragazza accarezzasse il morbido pelo della cagnetta. Ai piedi del camino vi era un caldo avvolgente e rassicurante, fatto del profumo della legna verde ancora inumidita, perciò lenta a consumarsi e della torba. La pietra calda rifletteva magnificamente quel caldo alone che arrivava ad accarezzare i loro volti, disegnando variegati riflessi e giochi di chiaroscuro tutto intorno. “Vuoi dare un nome a questa cagnetta?” Sussurrò lui all’orecchio di lei. “Io credo di si… questo palazzo sembrava addormentato prima del nostro arrivo… prova a darle un nome e vediamo se si sveglia…”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO Ultima modifica di Guisgard : 23-03-2012 alle ore 18.21.05. |
23-03-2012, 18.33.22 | #1225 |
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L’energumeno fissò Cavaliere25.
“Sono Fieste” gridò “e questa zona è mia! Non passa nessuno, a meno che non mi abbia dimostrato di essere più forte di me!” “Ma sta zitto, grosso idiota!” Esclamò il falco. “Cosa?” Tuonò l’energumeno e guardando Cavaliere25. “Come osi, pulce, rivolgerti a me in quel modo? Ora ti farò pentire di essere nato!” Ed afferrò il boscaiolo stringendolo forte. “Perché mi hai chiamato idiota? Ora ti torcerò il collo!” Cavaliere25 era bloccato nella morsa dell’energumeno e non poteva neanche sfiorare il suo magico ciondolo.
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23-03-2012, 18.35.45 | #1226 |
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lasciami immediatamente e ti faccio vedere io chi è piu forte tra noi due e lo fissai dritto negli occhi
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fabrizio |
23-03-2012, 18.53.47 | #1227 |
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“Perché mi hai chiamato idiota?” Con rabbia l’energumeno, mentre fra le braccia stringeva Cavaliere25. “Cosa ti ho fatto di male? Ora ti farò sentire molto dolore!"
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23-03-2012, 18.55.43 | #1228 |
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non lo fatto apposta ti chiedo scusa mi puoi lasciare per favore dissi iniziavo a innervosirmi
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fabrizio |
23-03-2012, 19.10.37 | #1229 |
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Le cose cambiano e le persone sembrano dissolversi per prendere altre sembianze....Fin..si dissolse nel nulla...e als uo posto c'era Reas.....il cuore incomincio' a battermi in petto lasciandomi senza fiato....scoltai ogni suo invito stavo prendendo la mia mano nella sua....quando le guardie del tulipano nero...mi vennero a prendere......incredulita' nello sguardo di Reas..." Lascaietmi il tempo di parlare col comandante e poi vi seguiro'..."...Mi alzai da sola dai gradini e mentre le due guardie si spostavano, mi misi difronte a Reas.....i suoi occhi nei miei.."....Volete la verita' Reas ?......io vi ho gia' detto la mia verita'...eppure avete pensato che i miei sentimenti servissero solo per fermare uno stupido duello......mi avete lasciata in chiesa.....con la marte nel cuore, vi amo.....comunque voi la pensiate......e' vero....ho deciso di passare dalla parte dell' oscurita'....ma che voi ci crediate o no, lo faccio solo per Tylesia....il nemico si combatte tra le mura della sua stessa casa...........siate prudente Reas......e fate che la Regina sia protetta....se Dio vorra' ci rincontreremo, spero solo che non calpestiate il mio cuore una seconda volta..........."......lo guardai......solo una carezza al volto e nulla piu'......
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23-03-2012, 21.08.48 | #1230 |
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Reas restò alcuni lunghi istanti a fissare Elisabeth.
L'aria della sera era avvolta da un malinconico silenzio e le luci della città cominciavano a salire verso il cielo ormai scuro. Dall'altra parte delle mura del palazzo si udivano le voci e i suoi della città, che finalmente cominciava a riprendersi dall'incendio. “Non mi dovete alcuna spiegazione, milady...” mormorò impassibile il capitano “... quanto alla mia regina e a Tylesia, so bene come proteggerle dai loro nemici...” lanciò uno sguardo ai due cavalieri del Tulipano e andò via. I cavalieri si scambiarono una rapida occhiata d'intesa e poi un ghigno attraversò il volto di ciascuno di loro. “Andiamo, milady...” fece uno dei due “... lord Guxyo vi attende...” e condussero la maga dal loro signore. Giunti nella Torre degli Eretici, il quartier generale del Tulipano, Elisabeth vide Guxyo a tavola con i suoi cavalieri. Vi erano anche Kojo e Shoyo. “Prego, milady...” disse Guxyo ad Elisabeth “... prendete pure posto a tavola con noi... sedete accanto a sir Kojo... vi farà da cavaliere...”
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