11-06-2011, 03.10.36 | #1231 |
Cittadino di Camelot
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Mi diressi nuovamente verso i miei appartamenti.
Freia stava rassettando la stanza quando entrai. "Temo dovrò seguire un piano più azzardato... E temo che non riuscirò a raggiungere Capomazda. L'esercito stringerà la città in una morsa e ogni via che collega la città a una possibile via di fuga sarà interrotta." Mi lasciai cadere su una poltrona. "Freia... ho bisogno che mi aiuti... dovresti diventare me... fino all'alba." Mormorai, osservando il fuoco crepitare nel braciere. "Potresti? Muterò il tuo aspetto nel mio e girerai nel castello nelle mie sembianze." Disposi i cristalli sul pavimento e scrutai nel fuoco. Erano lì. "Io mi occuperò di Cimarow, ma ho bisogno di qualcuno che mi tenga lontana da quella stanza, almeno all'apparenza." La guardai molto seriamente. "E domattina partiremo come stabilito."
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11-06-2011, 03.46.26 | #1232 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Freia fissò Melisendra con uno sguardo enigmatico.
“Non lo comprendo…” disse “… non comprendo perché tu stia facendo tutto questo… Cimarow deve morire… si, ma insieme a tutto questo castello… solo così laveremo il suo lerciume da questo mondo… egli però è maledetto… e chi toglierà a lui la vita erediterà la sua dannazione… rendilo invalido, anche solo per un giorno, o una notte… che sia esiliato nel suo letto senza forze, ma cosciente!” Un lampo attraversò i suoi occhi. “Cosciente per riconoscere la morte…” Si lasciò cadere su una sedia e fissò il vuoto della stanza. “Prendi pure il mio corpo e la mia immagine…”
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11-06-2011, 04.35.19 | #1233 |
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Ero esausta dopo il rituale. Ma l'aiuto degli spiriti non mi aveva ridotto a un mucchietto di stracci vecchi, come avvenuto quando avevo trasformato Gouf in Nyclos. Quel ricordo mi fece male. In un certo senso da lì avevo ripreso a esercitare le mie arti e avevano segnato questi eventi.
Mi voltai verso Freia, che si osservava nello specchio. "Non lo ucciderò io. Lo faranno loro. GLi ho promesso la sua anima." le allungai delle vesti riconoscibili, come quella di colore rosso e le feci segno di indossarla. "Non volevo ucciderlo, ma..." perchè allora? Cosa mi aveva portata a decretare quella morte? "Voglio sapere chi c'è dietro a tutto questo disegno. Quando me lo avrà detto, allora dovrò ucciderlo." Mi mossi verso la porta. "Hai tempo fino all'alba. Usa bene questo tempo... dovrai essere me e fare in modo che domattina nessuno mi colleghi alla morte di Lord Cimarow..." riflettei un attimo. "Vai pure sulle mura a civettare con le guardie, fai quello che vuoi, ma non rimanere mai da sola." Aprii la porta e feci cenno a Freia di andare. "Appena il sole sorgerà, ricordalo bene." Io avrei aspettato che tutti nel castello si fossero addormentati prima di uscire da quella stanza.
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11-06-2011, 05.05.01 | #1234 |
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La notte.
Animata da echi antichi ed inquieti si posava sul castello, avvolgendone ogni angolo. La notte era il dominio dell’etereo, dei sogni e dell’oblio. I suoi incanti, meravigliosi o spaventosi che siano, si aggirano nei meandri dell’animo umano portando talvolta paura, altra volta follia. Ma la notte consente di riconoscere il vero volto di un’anima, se si hanno gli occhi per farlo. Occhi capaci di leggere nelle tenebre. Ma nessuno poteva scorgere quell’anima. Tutti allora videro il bellissimo volto di Melisendra, i suoi profondi occhi verdi e la sua sensuale bellezza. Raggiunse il camminamento sulla mura e si mostrò alle sentinelle. “Ehi, guarda là…” disse una di loro. “Ma è lady Melisendra…” fece l’altra “… cosa ci fa qui a quest’ora?” “Una bella donna ti appare nel cuore della notte e tu stai a chiederti il perché? Può significare una sola cosa…” “Quella donna porta guai… e poi hai visto come la guarda sir Gouf? No, meglio lasciarla perdere…” “E cosa significa? Sir Gouf non ama nessuno… soprattutto non certo una donna come quella… ed a quest’ora poi l’avrà già dimenticata… oppure a fargliela dimenticare ci penseranno le donne di Capomazda che prenderà come bottino, dopo aver conquistato la città!” Freia si avvicinò alle sentinelle con un sorriso inequivocabile e restò in loro compagnia fino all’alba.
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11-06-2011, 05.32.18 | #1235 |
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Ormai la notte era silenziosa e immobile. Sentii gli spiriti scalpitare e cercare di trascinarmi. Resistetti con molta fatica.
In realtà la testa mi doleva terribilmente. Ma non c'era altro tempo da perdere, dunque mi infilai nei corridoi, di nero vestita e con un pugnale stretto in una mano, nascosta dal velo. Camminai silenziosamente fino a quando non giunsi vicino alle stanze di Lord Cimarow. Mi sporsi appena e controllai che non arrivasse nessuno. Aprii silenziosamente la porta ed entrai. Abituai gli occhi alla penombra e vidi la sagoma di un letto, in fondo alla stanza. Le pareti erano riccamente decorate da pelli, arazzi e tessuti pesanti. I miei piedi nudi sfiorarono un tappeto e sprofondarono nella sua morbida consistenza. Avanzai verso il letto e lentamente scostai una tenda. Non so cosa pensò quando mi vide accanto al letto, forse nel dormiveglia. Velocissima mi chinai su di lui e, quasi abbracciandolo, posai le mie labbra sulle sue. In quel preciso momento lasciai che la mia sete facesse il resto. La sua vita iniziò a fluire via, le sue energie si riversarono in me e lui non potè fare nulla per impedirlo. Respirai a fondo, fino a quando non fui sicura che fosse esausto. Lo lasciai lì, intontito e incredulo, così esausto che non sarebbe riuscito a scostare il tessuto riccamente ricamato che lo copriva. Presi una candela e la accesi. Entrai nel baldacchino e chiusi le tende. Lo guardai un po', silenziosamente, senza manifestare nessun sentimento. Quindi, mentre le energie che gli avevo appena sottratto fluivano dentro di me ridestandomi dal torpore che mi aveva colta dopo il rituale, parlai. "Nel caso te lo stia domandando... non è un sogno. E non puoi farci proprio niente..." gli puntai il pugnale alla gola e scesi verso lo stomaco. Strappai la camicia e vi posai la punta del pugnale. Come indecisa sul punto in cui affondare. "Non mi piace giocare col sangue, quindi spero di non esserne costretta... se rispondi alle mie domande, potrei decidere di non torturarti troppo a lungo..." Mi chinai nuovamente su di lui e gli sottrassi un altro po' di energie. Percepivo sopresa, paura, rabbia. Sorrisi e lasciai che gli spiriti giocassero con la fiamma della candela. Erano lì ed erano sempre più eccitati.
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11-06-2011, 05.37.33 | #1236 |
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Zimail prese il piccolo Hubert e cominciò a visitarlo.
“La febbre sta salendo di nuovo…” disse preoccupato a Dafne “… di questo passo sarà altissima…” Chiamò la vecchia donna che era con un lui in quella casa ed insieme prepararono un’altra tisana per il piccolo. “Questa dovrebbe calmare un pò la febbre…” mormorò dopo avergliela fatta bere “… almeno per fargli superare la notte senza problemi…” restò un attimo in silenzio “… occorre però un rimedio più forte…” riprese a dire “… come alcune erbe che crescono nel bosco… sono rare ma efficacissime in questo genere di cose… purtroppo però non ho nessuna di quelle erbe qui con me in casa…”
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11-06-2011, 05.41.19 | #1237 |
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Cimarow fissava quasi incredulo Melisendra.
Avrebbe voluto alzarsi ed uccidere quella donna con le sue stesse mani. Ma non vi riuscì. La notte era ancora lunga e lui era totalmente alla mercè di quella creatura tanto bella quanto letale. Il suo pugnale scintillava sotto la luce delle inquiete candele e sembrava pronto a lacerare le carni del barone rinnegato. Alla fine, costretto, Cimarow annuì alle parole di Melisendra.
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11-06-2011, 06.01.04 | #1238 |
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Finiwell e Cavaliere25, intanto, galoppavano nel bosco, quasi giunti ormai dove cominciava a sorgere l’informe brughiera.
Ad un tratto udirono dei rumori possenti. “Seguimi…” disse Finiwell a Cavaliere25. Senza farsi scorgere, ben celati nella selvaggia boscaglia, i due strisciarono fin dove si mostrò loro un’apocalittica visione. Un forte e numeroso esercito, formato da cavalleria pesante e fanti ben equipaggiati, si era accampato presso la riva del Lagno. Sventolavano su di esso gli stendardi di lord Cimarow ed i colori dei cavalieri del Gufo. “Per tutti i duelli che ho vinto in passato!” Esclamò Finiwell. “Quello è l’esercito di quel traditore di Cimarow! Si apprestano ad attaccarci!” Fissò allora il suo giovane compagno con un’espressione di vivo terrore. “Presto, torniamo a Capomazda a dare l’allarme!”
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11-06-2011, 06.07.20 | #1239 |
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In realtà quello che stavo facendo mi disgustava.
Ero combattuta. Più mi sentivo forte e più desideravo sentire la vita scorrere via da quell'uomo e fluire in me. Eppure al tempo stesso mi faceva orrore la semplicità con cui ero tornata a uccidere. Gli sorrisi con aria di approvazione. "Molto bene." sussurrai. "Ora dimmi... qualcuno ti sta appoggiando nella conquista di Capomazda? Chi e per quale ragione?" Mi sdraiai con noncuranza al suo fianco, stringendo il pugnale e abbastanza vicina da sottrargli altre energie. "Dimmi tutto. Non risparmiare i dettagli... più parli e più a lungo vivrai. Se sarò soddisfatta farò in modo da risparmiarti dolore." Lo scrutai con attenzione e attesi che riuscisse a raccogliere le idee.
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11-06-2011, 06.14.28 | #1240 |
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Cimarow la fissava mentre un freddo sudore, causato probabilmente dall’improvvisa perdita di energie, cominciava a rigargli la fronte.
“Hai già deciso di uccidermi…” disse raccogliendo tutte le forze rimastegli “… perché dovrei rispondere alle tue domande…?” Accennò un ghigno. “Cosa cerchi?” Chiese ansimando. “Posso darti tutto ciò che desideri… sii furba e potrai vivere in ricchezza per il resto della tua vita… mi sei sempre piaciuta… vuoi la metà delle mie terre? Vuoi il potere? Chiedi… ed io ti concederò ogni cosa…”
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