22-02-2017, 04.15.32 | #1231 |
Cittadino di Camelot
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Non mi aspettavo una risposta, o almeno non quella. Sulsultai appena all'udire la sua proposta ad entrare. Strinsi allora il pomello della porta e nascosi la mano con il coltellino, tenendomi sempre pronta a colpire. Allora entrai.
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22-02-2017, 04.17.13 | #1232 |
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Era incredibile il modo in cui ora mi guardava, il temperamento con cui mi toccava, l'ardore che ogni cosa in lui produceva.
Era come se in lui convivessero due anime così diverse, eppure entrambe così affascinanti. Avevo adorato la prima, quegli occhi innocenti, quell'arrossire e imbarazzarsi che lo facevano sembrare un cucciolo irresistibile, e stavo adorando quella che stavo scoprendo in quel momento, così passionale e ardita, quasi fosse un predatore feroce in cerca della sua preda da divorare. E io ero lì, che non desideravo altro se non essere divorata da quegli occhi che nascondevano la felicità più grande. E venni accontentata, pensai quando si chinò su di me, raggiungendo i miei seni con le labbra, fino a imprigionare i capezzoli tra le sue labbra, e lambirli con la lingua, ancora e ancora, generando in me un piacere che si faceva quasi insopportabile, tanto era intenso. Ero persa, ero completamente persa, e sua. Alla luce di quel cambiamento, di quella dualità per cui non esisteva l'uno senza l'altro, mi appariva ancora più bello. Era di gran lunga la creatura più bella che avessi mai incontrato nell'intero universo. Mentre continuava la sua meravigliosa tortura di piacere, le mie mani cercavano e bramavano il suo corpo, i suoi capelli, la sua schiena. Volevo disperatamente quel contatto, come se non fossi mai abbastanza unita a lui, come se ogni respiro dovesse essere in funzione di quell'unione al di là del tempo e dello spazio, che si stava consumando. Ultima modifica di Clio : 22-02-2017 alle ore 04.24.07. |
22-02-2017, 04.20.53 | #1233 |
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“Si, ne sono certo...” disse Lione a Gwen “... non ci sono dubbi, sono parole comuni scritte al contrario... infatti rimettendole nel giusto verso compongono frasi comprensibili...”
“Del tipo?” Chiese Gozz. “Come detto sono utilizzate nelle messe nere...” spiegò Lione “... inneggiano quindi a profezie di tipo satanico, citando anche la Bibbia...” “Il satanismo è contro la legge!” Esclamò Gozz.
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22-02-2017, 04.33.13 | #1234 |
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Icarius chino su di lei, giocando infaticabile con le sue labbra e la sua lingua sui seni di Clio, in un infinito gioco di piacere.
La sua bocca e le sue mani erano su di lei, sui suoi seni, facendo di tutto e lasciando la regina in preda all'eccitazione più totale. Allora lui, vinto dal medesimo desiderio, si alzò, sbottonandosi la camicia, fino a restare a petto scoperto davanti a lei. Infine si tolse anche i pantaloni, mostrandosi completamente nudo alla ragazza giunta dallo spazio. Non aveva mai visto un essere umano nudo, se non nei programmi didattici elaborati da Vale atti a farle conoscere gli abitanti della Terra. Ora ne aveva uno, bellissimo, completamente nudo davanti a lei.
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22-02-2017, 04.33.15 | #1235 |
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Era incredibile, non riuscivo veramente a capacitarmi di una cosa simile, pure il satanismo adesso, anche se ero certa che, in un modo o nell'altro, quei tre uomini fossero coinvolti e Lizzie, purtroppo, ci era andata di mezzo.
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22-02-2017, 05.00.07 | #1236 |
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Le parole di Lione gettarono ancor più nello sconforto i genitori di Gwen.
I poliziotti poi andarono via. “Mi hanno spaventata a morte...” disse la madre “... satanisti... che orrore...” “E' solo un'ipotesi, cara...” suo padre “... ora non cadiamo nello sconforto, ti prego...” Ormai albeggiava e Lucy chiese a Gwen ti accompagnarla a casa.
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22-02-2017, 05.13.50 | #1237 |
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Quando si staccò da me, fu quasi doloroso, forse provai persino a trattenerlo, forse gemetti addirittura, sussurrando un "no", disperato e spalancando gli occhi.
O forse accaddero mille altre cose mentre la mia mentre era completamente ottenebrata dalla passione. Ma poi, lui si alzò, catturando completamente la mia attenzione. Non solo la mia attenzione, anche il mio sguardo, il battito del mio cuore, il mio respiro, ogni cosa. Restai lì, immobile, a guardarlo mentre si spogliava. Più pelle mostrava, più il mio cuore accelerava. più mi appariva bello, incredibilmente bello. Ero come rapita, ipnotizzata, estasiata da quella visione celestiale. Allora qualcosa di ancora nuovo mi smosse, mi guidò verso di lui. Mi alzai, a mia volta, mentre il mio sguardo accarezzava avido tutto il suo corpo. Era bellissimo.. davvero bellissimo Allora allungai entrambe le mani, ad accarezzarlo piano, accarezzarlo tutto, mentre sensazioni nuove e intense mi attraversavano, Quanto era bello.. continuavo a pensare. Accarezzavo dolcemente quel corpo così perfetto, eppure non era mai abbastanza, non mi bastava quel contatto. Allora mi avvicinai ancora di più, iniziando a baciarlo dapprima piano, poi sempre più avida, scendendo dal collo, al petto, fino a ritrovarmi in ginocchio davanti a lui, come fosse la cosa più naturale del mondo. Io, che non mi ero mai inginocchiata davanti a nessuno, ora stavo come in adorazione di quell'uomo meraviglioso e unico. "Sei la creatura più bella che esista nell'universo..." sussurrai, rapita, con gli occhi nei suoi, diventati ancor più ardenti, appassionati e infuocati. Occhi che restarono incatenati gli uni agli altri mentre intrappolavo avidamente la sua virilità tra le mie labbra, e ne assaporavo l'essenza. Occhi che non lasciarono mai i suoi, desiderosi di ogni sua reazione racchiusa in essi, di ogni espressione recondita, di ogni sensazione che vi si poteva leggere esattamente come le mie labbra e la mia lingua lo erano del suo sapore. Ultima modifica di Clio : 22-02-2017 alle ore 05.28.55. |
22-02-2017, 05.41.24 | #1238 |
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L'aria divenne calda, bollente, fatta di sussurri, sguardi, sospiri e gemiti.
L'eccitazione era palpabile, tanto da potersi toccare quasi con mano. Icarius restò nudo davanti a Clio, mostrandosi ai suoi occhi già accesi di desiderio. La regina allora fu vinta da tutto ciò, dal richiamo dell'Amore. Nulla lei conosceva di questo sentimento, ignara di ogni suo gioco ed ogni sua legge. In un attimo si avvicinò a lui, forse incuriosita, sicuramente eccitata. Quasi naturalmente finì con l'inginocchiarsi davanti al suo pittore, meraviglioso ed estremo gesto di sottomissione a quel giovane uomo. Lei, così superba e fiera, nobile e valorosa, tanto da non inchinarsi nemmeno davanti a re galattici ed a governatori di imperatori cosmici, ora era ai piedi di quel giovane, della sua passione e della sua virilità. I loro sguardi erano incatenati, quasi un preludio a ciò che sarebbe successo e che rendeva Icarius quasi folle in quell'attesa. E la bellissima musa, la Venere giunta dal cosmo, cominciò a far impazzire davvero il suo Adone. Guidata solo dall'istinto si abbandonò a quel gioco d'audacia amorosa, senza mai lasciare lo sguardo azzurro di lui, nel quale leggeva il travaglio più assoluto di un'eccitazione senza fine. E mentre con la sua bocca faceva gemere e godere Icarius, i loro sguardi erano sempre più incatenati, penetranti, avvolgenti. Sguardi che divennero in breve uno sconfinato ed azzurro mare di folle piacere.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO Ultima modifica di Guisgard : 22-02-2017 alle ore 06.00.49. |
22-02-2017, 06.18.15 | #1239 |
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Quello sguardo, più spiavo quello sguardo più sentivo l'eccitazione che cresceva a dismisura.
Era come se tutto in me volesse esplodere, il mio cuore che non la smetteva di accelerare, il mio corpo ardente che bruciava ormai più di una stella appena nata, il mio sguardo che voleva come impadronirsi di ogni sua espressione intensa che quel gioco così appassionante gli provocava. Tutto in me era destinato a quell'espressione sul suo viso, avrei smosso il mondo intero pur di leggervi il più completo e intenso godimento. No, non mi sembrava mai abbastanza, volevo vederlo bruciare, impazzire, rinascere per poi morire di nuovo di quel piacere che riuscivo a leggere sul suo viso, mentre avide e insaziabili le mie labbra e la mia lingua non gli lasciavano un istante di tregua, abbandonandosi ardite ed appassionate in quel gioco senza fine, che tanto sembrava sconvolgerlo. Eppure volevo sconvolgerlo ancora di più, e ancora e ancora. Null'altro mi interessava in quel momento che non vedere il turbamento che gli causavo, il piacere che gli procuravo, il godimento irrefrenabile a cui lo spingevo. Non c'era cosa più bella di osservare quegli occhi cedere sempre di più alla passione, non c'era soddisfazione più grande che incrociare il suo sguardo ormai immerso in quel piacere senza fine. Più lo guardavo, più il mio corpo fremeva, si incendiava, impazziva, bramava di dargli di più, sempre di più. Le mie mani si muovevano sul suo corpo, avide di un contatto che non sembrava mai abbastanza. Lo accarezzavano ora piano, ora più intensamente, ora di nuovo pano, seguendo i movimenti ritmatici della mia bocca che portavano Icarius oltre ogni immaginabile confine. Ogni cosa ormai era per lui. Le mie labbra che lo assaporavano. Le mie mani che lo accarezzavano. I miei occhi che lo adoravano. Il mio corpo che bruciava sempre di più. Il mio cuore che ormai, gli apparteneva. |
22-02-2017, 06.47.50 | #1240 |
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Quel gioco sembrava impossibile da arrestare, così come i sospiri ed i gemiti che riempivano la stanza, come i battiti folli dei loro cuori che echeggiavano intorno a loro.
Ad Icarius sembrava di sognare e più ci pensava, più rischiava di impazzire. Quella bellissima donna ai suoi piedi, sbucata quasi dal nulla, arrivata da chissà dove, da regina era diventata prima modella, poi schiava. Clio ormai, sedotta da lui e da quei giochi di passione ed Amore, non riusciva a smettere. Più vedeva Icarius godere, più continuava, facendolo ardere con la sua bocca e con quelle lunghe carezze sul suo corpo. Lei che poteva assaporare l'ardore di quel giovane uomo, sentiva che ormai lui era giunto al limite. Ogni parte del suo corpo era tesa come le corde di un violino. I muscoli erano contratti, la pelle calda e sudata, il respiro rotto per l'eccitazione. Si guardavano e lei vedeva tutto ciò. Senza però accennare a fermarsi, a smettere. Voleva vederlo esplodere per quel forte piacere, quell'eccitazione travolgente. Ma fu lui a mettere fine a tutto ciò, chinandosi su di lei, prendendola per mano e facendola alzare. Allora la strinse a sé, avvertendo ogni forma del corpo di Clio contro il suo e la baciò. Un bacio appassionato, liberando l'ardore e lo slancio che solo un innamorato sa e può avere. E lei si sentì irrimediabilmente sua.
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