26-03-2012, 16.44.18 | #1251 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Tieste fissò Cavaliere25.
“Con te?” Chiese. “Io sono un grande scudiero! Forte e coraggioso come Morgante! E tu sei forse un cavaliere?”
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26-03-2012, 16.50.47 | #1252 |
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no purtroppo non sono un cavaliere ma chissà che non lo diventi allora che decidi vieni con me? ho resti qui da solo avrei bisogno di un compagno di viaggio e sorrisi guardandolo
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fabrizio |
26-03-2012, 16.58.28 | #1253 |
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Mi guardai intorno.....mi sentivo gli occhi puntati addosso....era uno strano gioco, perverso per alcuni versi, non sarei stata mai creduta....Guxyo...pero' sembrava preso dalle mie parole......" Dicerie...superstizioni....cose che Tylesia ha abbandonato, eppure si puo' non credere ma questo non vuol dire che ci si trovi nel giusto.........ho veduto tre frati e tre suore ..ognuno di loro era in preghiera e dietro di loro dei cavalieri forti ed imponenti...la loro armatura aveva il colore dei un elemento...l'aria e i loro dardi erano scagliati con precisione verso Tylesia......temeteli...temeteli...perche' la loro preghiera e' potente.....".....piccole fiamme invasero il mio vestito...quando una folata di vento gelido......invase gonfiando i miei capelli.....e poi gli elementei taqquero...
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26-03-2012, 17.00.14 | #1254 |
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Tieste restò un attimo pensieroso.
“E sia!” Esclamò. “Del resto tu mi hai dimostrato di essere forte e coraggioso! E sono sicuro che un giorno diventerai un grande cavaliere! Ed io sarò il tuo scudiero, d’accordo?” E strinse la mano a Cavaliere25. In quel momento ritornò il falco. “Ben detto, gigante!” Ridendo l’uccello. “Questa è la prima cosa sensata che hai detto da quando siamo arrivati!” “Ma…” stupito Tieste “… quel falco… parla!” “Se ci riesci tu” fissando il rapace “non vedo perché non possa riuscirci anche io.”
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26-03-2012, 17.03.10 | #1255 |
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hai visto dissi guardando l'uomo che non mentivo quando ti dicevo che il falco parlava va bene ora però mettiamoci in marcia il falco ci indicherà la strada per la città
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fabrizio |
26-03-2012, 17.10.44 | #1256 |
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In quel momento entrò il ministro Berengario.
Salutò Guxyo e tutti gli altri cavalieri. Fece un cenno amichevole ad Elisabeth e prese posto a tavola dopo essere stato invitato a sedersi proprio da Guxyo. “Milady…” fissando Elisabeth “… ho udito le vostre parole mentre entravo… credetemi, quei cavalieri che ci assediano possono tutto, ma non certo pregare…”
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26-03-2012, 17.58.01 | #1257 |
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Chymela gli aveva gridato tutto il suo odio.
E l’aveva fatto con gli occhi carichi di vivo rancore. Andros la fissava e in quel momento rivide i momenti trascorsi insieme, in quelle sere immersi nel silenzio e nell’incanto dei colli di Sigma… “Sai perché molte persone non sono realmente felici?” Sussurrò a Chymela. “Perché non hanno mai trovato l’amore, quello vero…” prese la sua mano “… qualcuno neanche crede esista… altri invece lo ricercano per un breve tempo, poi, non trovandolo, finiscono con il convincersi che non esista… ma hanno davvero cercato ovunque? L’amore, recitano i bardi, è un privilegio e un dono reso senza merito… e come tutte le cose veramente importanti va cercato, trovato e conquistato…” le sorrise “… io allora cercherò dove nessuno è mai giunto… oserò avventurarmi alla luce del crepuscolo, quando la notte e i suoi sogni infrangono il giorno e le sue effimere certezze… quando il mondo si veste di immagini, colori e suoni differenti… quanto il tempo e la stessa vita si fermano e si annullano a vicenda… là cercherò Amore… e tutto questo mi darà il privilegio del bene più prezioso… l’eterno e dolce battito del tuo cuore…” e la baciò con passione. Ma quelle parole di Chymela, gridate con tanto odio, lacerarono il cuore di Andros, rendendo lontani quei ricordi. In quel momento giunse il re e la sua corte. “Milord…” fissando Andros “… siete giunto in questa terra e in questo palazzo con l’inganno. Avete violato ogni degna regola di cortesia ed ospitalità. Avete peccato di slealtà e tradimento. Il tutto solo per spiarci!” “Non sono una spia, maestà!” Si difese Andros. “La legge di Sigma” fissandolo il re “impone la morte per simili reati. Ma non daremo il pretesto alle vostre armate di attaccarci. L’invasione di Sigma, se accadrà, resterà un atto di prepotenza.” I soldati circondarono Andros. “Il vostro compagno Guglielmo…” continuò il re “… sempre che questo sia il suo nome… si trova al confine del nostro regno… una carrozza scortata vi condurrà da lui… oltrepasserete le frontiere e non tornerete mai più indietro… siete esiliano da Sigma.” “No lascerò questa terra!” Esclamò il Taddeide, dopo aver guardato, per un attimo, Chymela che era ancora accanto a lui. Il re non rispose e fece un cenno ai suoi soldati. Questi si avvicinarono ad Andros per condurlo via. Lui però ebbe il tempo di sussurrare qualcosa all’orecchio di Chymela. E prima che lo portassero via, si voltò di nuovo verso di lei. “Non dimenticarlo mai, Chymela…” guardandola negli occhi “… mai…” Guisgard si sedette ai piedi del camino ed adagiò contro il suo petto la schiena di Talia. “Conosco un borgo” cominciò a sussurrale “quasi addormentato su un colle… di giorno pullula di gente, suoni e colori… verso il tardo meriggio poi comincia a vestirsi a festa… c’è sempre una festa lassù… e ogni festa dura fino a tarda notte… ma proprio quando tutto inizia a spegnersi che comincia qualcosa di magico… il borgo diventa silenzioso e le sue luci mutano in una sorta di alone incantato… allora, tutto in quel posto comincia a narrare… narrare di storie antiche, fatte di grandi amori, di viaggi meravigliosi e avventure senza fine… ma in tutto questo vi è poi il cuore di quel borgo… la Casa delle Bifore…” I bagliori del fuoco cominciarono a danzare sul volto dei due. Una scintilla raggiunse la pietra nuda e Guisgard la raccolse. “Un poeta una volta” mostrando quella piccola scintilla a Talia “paragonò l’amore ad una piccola fiamma… capace di ardere per sempre, eppure da potersi tenere in una mano senza scottarsi mai…” soffiò via la scintilla e questa tornò nel fuoco del camino.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO Ultima modifica di Guisgard : 26-03-2012 alle ore 18.13.45. |
26-03-2012, 18.45.26 | #1258 |
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Tieste restò perplesso.
Fissava il falco e poi Cavaliere25. “Sei lento di comprendonio, eh?” Fece il rapace. “Non mi meraviglio affatto! Sei una figura geometrica, mio buon gigante!” “Come sarebbe a dire?” Sempre più confuso Tieste. “Che sei un angolo ottuso!” Ridendo il falco. “Su, ora mettiamoci in marcia! Tylesia ci aspetta! Tu non pensare troppo, mio buon omone!” E partirono verso la città.
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26-03-2012, 18.47.36 | #1259 |
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a quanto dista dissi la città da noi? domandai guardando il falco poi guardai Tieste e dissi voi non avete una famiglia qualcuno che vi vuole bene? chiesi sorridendo
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fabrizio |
26-03-2012, 18.50.35 | #1260 | |
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Con gli occhi chiusi e le mani nelle sue, lasciai che Guisgard mi guidasse in quella esplorazione... avvertivo il calore del fuoco sulla pelle e percepivo la debole luce della fiamma danzare intorno a noi...
Quando, infine la sua voce si spense i miei occhi erano lucidi e pieni di lacrime... mi sentivo bene, mi sentivo quieta, grata e felice... talmente felice che fui invasa da quella irrefrenabile ed incontenibile voglia di piangere di gioia... “Tu che cosa desideri?” La domanda mi era uscita dalle labbra così... di getto, apparentemente senza un motivo, senza preamboli, senza preavviso. Lui tacque per qualche istante... poi, con una nota vagamente sorpresa nella voce, chiese: “Io? Perché?” Sorrisi... “Così... ci sarà pure qualcosa che desideri, qualcosa che vorresti più di qualsiasi altra cosa al mondo!” C’era silenzio intorno a noi, che stavamo distesi sull’erba in quel ritaglio di luce... un erba che appariva di un verde ancora più intenso in quella abbacinante luce pomeridiana... il sole, penetrando dal ritaglio di cielo in alto, mi illuminava il volto e mi costringeva a tenere gli occhi chiusi, mentre il vento frusciava tra gli alberi della foresta... “Ho fatto un sogno stanotte...” proseguii dopo un istante “Ho sognato che eravamo in uno splendido palazzo, il più bello che io abbia mai visto... c’erano mille e più stanze, camini accesi, intere pareti vetrate da cui si vedeva il giardino ornato di mille e più piante... ed io avevo un abito meraviglioso, e tu eri il più valoroso dei cavalieri...” Guisgard ruotò la testa verso di me e mi osservò per un istante, in silenzio... lui era l’unico con cui potevo parlare in quel modo, parlare come se quel voto non esistesse e dire tutto ciò che mi passava per la mente, senza ricevere rimproveri né obiezioni... “Ed poi io avevo un cane! Anzi, una cagnetta... bellissima!” Le sue labbra si incresparono in un leggero sorriso... “Una cagnetta?” domandò. “Oh, si... una cagnetta bianca e marrone... e la chiamavo Lulù!” Quel ricordo mi attraversò la mente in un lampo... per un attimo rividi la radura e quella luce verde che sempre la pervadeva... sentii il calore del sole sulla pelle e quel calore si confuse con quello del camino... rividi il sorriso radioso di quel ragazzino... Chinai la testa e la poggiai sulla spalla di Guisgard... “Lulù...” mormorai “La cagnetta Lulù! Oh, Guisgard...” Ma la voce mi si spezzò... la testa riprese a girarmi forte ed una nuova visione invase la mie mente... una visione, questa volta, proveniente da un altro tempo e da un altro spazio... E di nuovo vacillai... ma non caddi... quelle visioni erano diventate, infatti, ormai tanto frequenti da quando ci trovavamo al Belvedere che il mio corpo aveva imparato a reagire, continuando a respirare e a sentire... E sentii il fremito che percorse il corpo di Chymela mentre Andros la baciava, sentii la sua indecisione, la sua paura e tutto l’amore che, nonostante tutto, provava... Un lampo... poi tutto scomparve in fretta com’era giunto... Citazione:
Esitai un istante appena, riprendendo piano fiato dopo quella visione... poi sospirai... “Rammenti quei sogni che facevo da piccola, Guisgard? Quei sogni nei quali vedevo luoghi lontani e persone mai conosciute... ebbene... è accaduto ancora. Ed ho visto lady Chymela, ed Andros...”
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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