20-05-2013, 23.00.39 | #1251 |
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Rimasi davvero colpita da tutte le informazioni che la mia collega era riuscita a trovare in così poco tempo, del resto, pensai, era considerata un vero portento nel suo campo.
Quando finii di leggere tutto il materiale, mi accorsi che si era fatto tardi, e quasi saltai sulla sedia. La macchina... Risposi velocemente alla mail, ringraziando di cuore Debby. Poi, in men che non si dica, infilai stivali e giubbotto di pelle sopra i jeans e la camicetta nera che avevo indossato prima, presi la borsa e uscii. Corsi al garage sotterraneo e mi infilai nella bellissima macchina sportiva. "..Andiamo, bellezza.." sussurrai accendendo il motore. Per tutto il viaggio pensai e ripensai a quanto avevo letto, dando forma a mille pensieri e ipotesi, che mi ripromettevo di mettere su carta elettronica una volta in metropolitana. Ma c'erano anche gli occhi enigmatici di Masan e quel suo messaggio a tener banco nella mia mente. Dopo poco tempo, arrivai al palazzo dei Taddei. Notai che la folla della mattina si era dileguata e la dimora appariva spettrale e inquietante. Rabbrividii. In quel preciso istante mi ricordai di Luke e delle ricerche che gli avevo preparato. Mi ripromisi di spedirgliele via e-mail appena arrivata a casa, spiegandogli la situazione. Ricordavo bene dov'era l'ingresso del garage, aprii la porta con il telecomando in bella vista sul cruscotto. "..Ecco, adesso mi arrestano.." pensai sorridendo. Ma non si è mai sentito di qualcuno arrestato perchè riporta una Lamborghini al legittimo proprietario. Entrai e parcheggiai la splendida auto sportiva esattamente dove l'avevo trovata. Infondo, pensai, ero stata via solo poche ore. Scesi a malincuore e la osservai per qualche istante "..Addio splendore.." sospirai. Mi avvicinai al pannello con le chiavi e mi resi conto che il mio biglietto era ancora lì, intatto, segno che nessuno l'aveva visto. Lo presi tra le mani, lo accartocciai e lo gettai nel cestino poco distante. Mi fermai un istante ad osservare la porta da cui ero entrata in garage, e dove ero rimasta immobile per qualche minuto ad osservare quelle tre bellissime auto. Era successo davvero solo poche ore prima? Quante cose erano successe da allora. Rimisi le chiavi a posto sospirando. Poi mi diressi verso l'apertura del cancello, trovai il pulsante per aprirlo e uscii. Avevo fatto solo qualche passo, quando mi voltai ed alzai lo sguardo verso il palazzo. Il cielo era sempre più nero e la nobile dimora sempre più inquietante. "..Addio fantasma dagli occhi chiari.. e grazie.." dissi con un sorriso malinconico, conscia che non avrei mai rivisto quello sguardo. E, dopo essermi coperta le orecchie con delle cuffie nere e sottili da cui usciva la musica che più amavo, mi incamminai verso la più vicina stazione della metropolitana. |
21-05-2013, 02.19.00 | #1252 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Clio aveva fatto solo pochi passi, quando udì dei rumori.
Un attimo dopo si ritrovò davanti due uomini robusti e di alta statura. “Voi...” disse uno dei due alla ragazza “... chi siete? E come siete entrata qui?” “Eravate dall'ora di pranzo nel palazzo?” Domandò l'altro uomo. “Non sapete che tutti gli invitati sono andati via?” “Ammesso” fece il primo dei due “che siate una degli invitati e non qualche ospite non autorizzato e poco gradito...” Ma prima che rispondesse ai due uomini, Clio notò una figura immobile davanti all'accesso di uno dei garage. Qualche passo verso la ragazza e la figura si lasciò illuminare dal pallore lunare. Era un uomo anziano, elegante, dallo sguardo mite ma indagatore, l'espressione imperturbabile ed intrisa di una sorta di calma apparente. “Signor Kuon...” fissandolo uno dei due uomini “... abbiamo trovato questa ragazza qui e...” “Tranquilli, ragazzi.” Con un cenno il maggiordomo. “Potete andare. Ci penserò io qui.” “Si, certo.” E tornarono ai loro giri di ronda. “Dubito” disse Kuon a Clio “che lei sia la Luna che stanotte ha deciso di prendere forma umana.” Sorrise. “E ne dubito per almeno due motivi... uno è perchè la Luna è ancora in cielo stanotte... e poi non credo che qui lei possa trovare il suo amante... ammesso che Ovidio non si sia sbagliato nelle sue Metamorfosi...”
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21-05-2013, 02.29.22 | #1253 |
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“E va bene...” disse Daiz ad Altea “... passerò a prendervi domani, dopo le lezioni all'università... come facevo alle superiori con le mie varie fidanzatine...” e fece l'occhiolino alle due ragazze.
Così, l'investigatore privato riportò le due studentesse a casa di Julien. Rimaste sole, Josephine prese Altea in disparte. “Ma davvero vuoi collaborare con quel tipo?” Domandò all'amica. “Nelle sue indagini? Ma potrebbe essere pericoloso e poi noi dobbiamo studiare. Credi che non richieda tempo andare insieme a quell'investigatore? Tempo che toglieremo ai nostri studi. No, a me sembra una sciocchezza questa storia. E poi io ho già ottenuto di poter collaborare al giornale col signor Dean. Questa faccenda non mi interessa.”
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21-05-2013, 02.40.29 | #1254 |
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Mi fermai di scatto. Ecco, ci mancava solo quello adesso, era troppo bello per essere vero.
Stavo per rispondere per le rime ai due uomini che mi si erano avvicinati, spiegando la situazione, quando un uomo anziano dal portamento elegante mi si avvicinò. Sorrisi alle sue parole. "..No, ha ragione.. non sono affatto la Luna.." dissi sorridendo "...Ero al pranzo oggi.. Clio Lester.. può controllare la lista.. ma sono dovuta tornare al lavoro.. e.." mi fermai. Certo, e adesso come lo spieghi? Sfoderai un cauto sorriso "..uno spettro di questo castello, di cui ho potuto vedere soltanto gli inconfondibili occhi chiari, mi ha detto di usare una delle sue macchine... ha aggiunto che il signor de Taddei è solito essere.. come aveva detto? Ah, si.. cavalleresco.." indicai il garage con un cenno "...sono venuta a riportarla, sono sgattaiolata via perchè non volevo disturbare..." abbassai lo sguardo "..e poi, infondo.. non avrei neanche saputo che cosa dire.." sussurrai. Guardai con occhi calmi e leggermente imbarazzati l'uomo distinto davanti a me. "...C'era il telecomando nella macchina.. può controllare è intatta, e ho anche rimesso la benzina che ho usato..". Guardai l'uomo dritto negli occhi ancora una volta. "..Posso andare ora?" dissi guardando la strada davanti a me "..Si sta facendo tardi e devo arrivare fino alla metropolitana, che non è vicinissima.. vorrei evitare di rimanere bloccata dall'altra parte della città..". Guardai l'uomo e sorrisi nuovamente. |
21-05-2013, 03.01.24 | #1255 |
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“Beh, è una storia tanto assurda” disse Kuon a Clio “che non può non essere vera, conoscendo i fantasmi, come li chiama lei, che frequentano questa dimora.” Sorrise. “E temo che anche lei abbia voluto giocare ad essere un fantasma, vero? Visto che voleva entrare ed uscire da qui come il vento. Ma purtroppo noi comuni mortali dobbiamo fare i conti con le avversità e gli imprevisti del nostro tempo. E dagli ultimi accadimenti non credo sia prudente lasciarla andare da sola, a quest'ora, per le vie di questa città. E poi, visto che il signor de' Taddei è così cavalleresco, non credo che mi perdonerà una tale scortesia verso di lei se ora la lasciassi andare da sola.” Con un cenno della mano chiese alla ragazza di attendere e si avvicinò ad un piccolo citofono posto sulla porta del garage.
“Gambir? Sono il signor Kuon... c'è qui un'amica del signore e temo che lui non gradisca vederla andare via da sola a quest'ora... ti spiacerebbe prendere la Limousine e riaccompagnarla a casa? Ottimo. Vieni, siamo qui, davanti all'ala Ovest.” Riagganciò il citofono e tornò da Clio. “E' questione di pochi minuti, signorina.” E infatti, poco dopo, arrivò l'autista con la Limousine per riportarla a casa. “Vuole che le saluti il signor de' Taddei, signorina?” Domandò sorridendo Kuon mentre apriva la portiera dell'auto. “O preferisce che porti i suoi saluti solo a quel simpatico fantasma?”
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21-05-2013, 03.16.50 | #1256 |
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Sorrisi, lieta che mi avesse creduto.
Tentai di protestare quando intuii che voleva darmi un passaggio. "..Davvero.. non serve.." dissi al maggiordomo "...non ho problemi a camminare..". Ma non mi ascoltò e lo vidi allontanarsi e accostarsi al citofono. Sorrisi quando tornò avvisandomi che l'auto sarebbe arrivata a momenti. "..Grazie, davvero.. ma non ce n'era bisogno.. lei è troppo gentile.." balbettai. Di certo non me l'aspettavo. Stavo per salire in macchina quando udii le sue ultime parole. Mi voltai verso di lui e sorrisi, guardandolo negli occhi. "...Porti i miei saluti ad entrambi, dunque.." dissi sorridendo "..Buonanotte..". Così dicendo salii in macchina e chiusi lo sportello. Mi voltai ad osservare il palazzo per un breve istante. Dopodichè, comunicai all'autista il mio indirizzo, ringraziandolo per il passaggio. Certo che è stata proprio una giornata fuori dal comune.. |
21-05-2013, 03.29.11 | #1257 |
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L'autista accompagnò così a casa Clio.
E mentre guidava, l'uomo accese la radio. “E ora gli ultimi aggiornamenti sul misterioso messaggio terroristico rivendicato dal gruppo chiamato Tarantole Rosse...” disse la voce del notiziario “... e di questi ultimi minuti la notizia che l'amministratore delegato Saome Tondo ha deciso di consegnarsi agli oscuri terroristi. Un'auto della Taddei Corporation ha accompagnato l'amministratore in una località sconosciuta, indicata dagli stessi criminali. Naturalmente il tutto è avvenuto nella massima segretezza, come richiesto dal gruppo estremista, senza così che la polizia potesse in alcun modo intervenire. Ciò che però più stupisce è il silenzio che avvolge il nuovo proprietario della Taddei Corporation, Guisgard de' Taddei, nipote ed erede del defunto Robert. Che siano dunque vere le voci che vogliono il rampollo incapace di guidare le importanti industrie di famiglia?” “Bah...” chiudendo la radio l'autista “... giornalisti... sanno solo parlare a vuoto! Aveva ragione il signor Robert, che Dio l'abbia in gloria...” segnandosi “... la libertà di parola e di stampa hanno rovinato il mondo!” La Limousine si fermò davanti all'abitazione di Clio. “Siamo arrivati, signorina.” Aprendo la portiera dell'auto l'autista.
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21-05-2013, 15.01.59 | #1258 |
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"...Lo dicevo io, che non l'avrebbero lasciato in pace..." Sussurrai nell'ascoltare la radio.
Giunti a casa, salutai e ringraziai l'autista e corsi di sopra. Avevo ancora molte cose da sistemare. Mandai una lunga mail a Luke spiegando la situazione, e gli inoltrai tutti i risultati delle mie ricerche, aggiungendo di scrivermi nel caso avesse avuto bisogno di delucidazioni ulteriori. Preparai i bagagli un fretta e furia, prendendo solo il necessario. Al l'una passata andai a dormire. Alla mattina, mi svegliai contenta e serena, avevo fatto un bel sogno anche se non riuscivo a ricordarlo. Raccolsi le mie cose, chiusi il gatto nel trasportino, ed uscii di casa. All'ora pattuita ero davanti all'università, seduta su una delle panchine presenti nel giardino. |
21-05-2013, 17.01.48 | #1259 | |
Cittadino di Camelot
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Lo fissavo mentre parlava... era un uomo singolare, diverso da tutti gli altri... c'era qualcosa nel suo modo di parlare, di muoversi, di sorridere e di ridere, qualcosa che impediva al mio sguardo di allontanarsi da lui anche solo per un momento... e poi quei suoi occhi, chiari come mai ne avevo visti...
Lo fissavo, sorridendo appena a quelle sue parole... in silenzio. Citazione:
"Il signor Kuon è una brava persona, io credo..." mormorai "Sembra uno di quegli uomini di una volta... ligi... corretti... gentili... E... e, se me lo permette, credo che le sia anche molto affezionato!" Tacqui e lo osservai per un attimo... intensamente... "Ginevra..." sussurrai poi, con un vago sorriso "Lo sa che mai nessuno mi ha chiamata così? E voi... e voi che neanche mi conoscete..." Sospirai appena... "Avete ragione, certe volte le decisioni non premeditate sono le migliori... si, decisamente le migliori..." Tacqui di nuovo... lo fissai per qualche minuto... esitai... poi parlai di nuovo... "Mi chiedo... gli uomini che ci hanno sparato addosso... crede che abbiano qualcosa a che fare con gli ultimi eventi? Con le minacce e tutto il resto?"
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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21-05-2013, 17.20.41 | #1260 |
Cittadino di Camelot
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Ingrid mi assediava col suo accento stranissimo di logiche domande......ero stanca, non volevo parlare .....ma dovevo ..." non so cosa mi e' successo..una mattina ti alzi e ti trovi due persone che contro la tua volonta' ti portano via...motivo ..?...ma figurarsi se te lo dicono, ti bendano e ti ritrovi a camminare in un tunnel ....sino ad avere la luce, in salone fantastico....non e'finita qui.....arriva un tizio belloccio che ti offre da bere in un bicchiere di cristallo fantastico...il nettare degli Dei..e sempre infischiandone di come la pensavo....mi porta in una sala operatoria divina....Ingrid non ci crederai..un sogno...e cosa c'era ?..una corazza di secoli fa......e a cosa serviva ?...tieniti forte...dovevo fare degli studi per collegare le terminazioni nervose dalla corazza a non so chi......Pazzesco.....colpo di scena, quando mi sono sentita in gabbia..esce fuori..il Dottor Venth....che scusandosi mi riporta in Ospedale......storia finita....ma quando, Venth...di ritorno, salta in aria......e allora incomincio a riflettere..L' Ospedale non e' piu' un posto sicuro per me.......e allora..mia cara Ingrid tuta da ginnastica.....e via...per un posto che non conoscevo neanche io...avevo paura................bene, paura giustificata...mi segue una macchina........accellero,accellero...sino a quando non sfondo il cancello del Sig. Martin.........e poi....mi hai trovati li'.....e non mi chiedere cosa succedera' perche' non lo so............sono stanca Ingrid.......ho bisogno di riflettere.........ma tu..cosa sai della Taddei Company ...?.....
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