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23-11-2013, 14.35.11 | #1251 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Quelle parole di Talia sembrarono scuotere ancor più Jacopo.
Le strinse i polsi, con forza. “Basta con questi giochetti...” disse con tono cupo “... sono io qui che faccio le domande...” strinse ancor più le sue mani attorno ai polsi della ragazza “... dimmi come hai fatto a riconoscerlo... dimmi come si è mostrato a te... quando è ritornato? E in quali vesti? Come ha fatto a sfuggirmi? E dimmi... dimmi cosa ti ha fatto?” I suoi occhi sembravano ardere per l'odio. “E voglio sapere perchè è ritornato... perchè? E dov'è adesso?” Poi una smorfia parve deformare il suo volto. “Dimmi tutta la verità o te ne pentirai, Talia...”
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23-11-2013, 14.37.04 | #1252 |
Cittadino di Camelot
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Residenza: Nibelin
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Difatti fu cosi'......il domenicano era svanito come un fantasma fra la folla senza che nessuno lo vedesse.....chiedemmo in taverna se qualcuno lo conosceva, ma non vi fu risposta.
Emin, si voltò verso di me e mi chiese se tutto ciò ci avrebbe condotto a catturare il fantomatico Malibore: "Caro amico......di certo codesto viaggio che intraprenderemo non possiamo solo votarlo alla riscossione di una taglia. Anzi, ti dico di più.....credo che stesso il ladro incrocerà i suoi passi con noi. Il monaco è stato molto chiaro, nell'affermare che è un cacciatore di arte sacra......inoltre, il Fiore Blu è proprio un codice criptico sacro che per molto tempo ho studiato e tenuto sotto stretta osservazione. Il nostro viaggio e ricerche possono di certo cominciare dal Castello Merlato". Subito dopo, mi volsi verso Emin e posandogli la mano sulla spalla gli dissi, sorridendo: "E poi..... non è forse vero che le favole e gli scenari pittoreschi forgiano e donano i natali a nuovi cavalieri?"
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"Covenant's Love"..... le dolci parole di colei che è entrata nel mio cuore..... Ultima modifica di Parsifal25 : 23-11-2013 alle ore 14.45.39. |
23-11-2013, 14.56.26 | #1253 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Emin sorrise a quelle parole di Parsifal.
Qualcosa di fraterno, e dunque sacro, li aveva sempre uniti. Sin dall'inizio. “Forse hai ragione tu...” disse Emin “... dopotutto ci hanno sempre insegnato che la prima dama da cercare è madonna Avventura... e forse ella si è appena mostrata a noi...” Terminarono così il loro pranzo e Emin propose di lasciare Camelot al più presto. Secondo quanto detto dal domenicano, quel castello si trovava a Nord del reame. Un paio d'ore dopo i due cavalieri erano già in cammino. Fino a quando giunsero alla fine del sentiero che si divideva in tre piccole direzioni. Una a destra, una sinistra ed una al centro. Accanto a questa variazione del percorso, seduta su un tronco cavo, vi era una dama. Aveva in mano tre fiori colorati: uno rosso, uno bianco ed uno blu.
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23-11-2013, 15.04.41 | #1254 |
Cittadino di Camelot
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Mi stringeva forte i polsi, mi scuoteva... era fuori di sé.
Non avevo mai visto Jacopo tanto furioso... e per un istante mi spaventò. Esitai... ma non potevo dirgli tutto... non potevo svelargli la sua identità o Jacopo sarebbe andato a cercarlo, cogliendolo probabilmente di sorpresa... ero terribilmente preoccupata! Molto più preoccupata per lui di quando non lo fossi per me, probabilmente! Istintivamente cercai di tirarmi indietro, per sfuggirgli... “Lasciami, Jacopo!” dissi “Mi stai facendo male! Lasciami!” Sollevai gli occhi e lo fissai... “E’ stato facile riconoscerlo...” mormorai “Molto facile, per me... all’inizio non potevo crederci... non potevo credere che fosse ancora vivo... ma i suoi occhi sono sempre gli stessi, la sua voce... può camuffarsi, travestirsi, fingere... ma io ho riconosciuto subito i suoi occhi... e allora gli ho parlato... gli ho parlato usando il suo vero nome... Guisgard, lo chiamavo... soltanto io... e poi...” Abbassai lo sguardo... era ancora nel palazzo, lo sapevo: solo un istante prima avevo visto la sua carrozza ancora nel cortile... il Cavaliere di Altafonte... Guisgard... ma se Jacopo ancora non aveva capito, forse per lui c’era ancora una possibilità di scappare indisturbato... scappare lontano, al sicuro... ed io dovevo cercare di guadagnare tempo per dargli quella possibilità... “Non lo prenderai mai, Jacopo!” dissi “Se non lo hai già preso, se non lo hai riconosciuto, se non hai capito fino ad ora, se non hai capito vedendoci vicini... allora non lo prenderai mai!”
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
23-11-2013, 15.18.44 | #1255 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Quelle parole di Talia parvero colpire più volte Jacopo.
Il militare strinse ancor più le mani della ragazza, per poi spingerla via, su una poltrona alle sue spalle. “Guardati...” disse poi con disprezzo “... parli di te e di un volgare assassino... uno che è scappato per non essere impiccato... un vigliacco che amava sollazzarsi con la moglie di un nobile... un cane plebeo, per giunta straniero, ad insozzare le mogli di uno dei nostri cittadini più importanti... povera sciocca... è riuscito dunque a raggirare anche te... immagino tu ti senta lusingata... si, ad essere stata oggetto delle sue attenzioni... ma probabilmente sei una delle tante... povera sciocca... avevi tutto... rispettabilità, agiatezza... persino amore... il mio... invece ora cos'hai? Ma non illuderti... chi mi tradisce non può passarla liscia...” poi qualcosa lo fece zittire. Come se solo in quel momento avesse dato il giusto peso alle parole della ragazza. “Camuffarsi... travestirsi...” ripetè all'improvviso “... cosa significano?” Tornò a fissarla. Poi corse verso la porta. “Tenetela d'occhio.” Ordinò ai suoi due soldati di guardia. “Fino al mio ritorno. E fate chiamare la Madre Superiora del convento di Santa Caterina.” Si voltò ancora verso Talia. “Mia moglie pare abbia a noia la materialità di questo mondo.” Ed uscì. La porta fu di nuovo chiusa a chiave dall'esterno.
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23-11-2013, 18.55.31 | #1256 |
Cittadino di Camelot
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Ascoltai le parole del magistrato....era lui che mi consiederava colpevole...io non lo ero affatto, come avrei potuto dichiarami colpevole di un fatto non commesso...forse solo per farla finita.....altri due soldati arrivarono e mi portarono in una stanza ben arredata.....c'era un uomo dietro la scrivania e una donna molto elegante seduta su una poltrona...Padre Anselmo mi diceva sempre di non abbassare mai lo sguardo.......e così feci, fiera di me stessa al centro di quella stanza il Viceprocuratore Simone Missani mi fece le stesse domande.....le stesse maledette domande.....avevo i polsi legati dietro la schiena che mi tagliavano la pelle.....avevo la rabbia che mi cresceva dentro......avevo la voglia di scagliarmi contro coloro che neanche conoscevo eppure aveva l'ardire di accusarmi di un fatto non commesso...eppure erano i padroni della mia vita........." Mi trovavo su quel carro perchè avevo chiesto un passaggio che la vecchia non mi aveva dato ....e io mi sono infilata nel carro senza che lei se ne accorgesse....ma questo avvenne dopo che la vecchia ha chiuso il passaggio alla carrozza che portava il quadro....i soldati erano furiosi quel contrattempo era pericoloso....e comunque arrivati lì dove i vostri soldati mi hanno trovata...il carro si fermò...e la vecchina in realtà era un uomo dopo un po' alcuni soldati raggiunsero il carro, ma avevano grande confidenza con la vecchina, perchè erano fasulli........e i soldati fasulli hanno portato via il quadro........questo e' successo..e questo ho raccontato.......sono rea, rea di aver rubato un passaggio alla persona sbagliata...c'e' un particolare che però devo dirvi e ve lo regalo qualsiasi decisione prendiate.......alla vecchina mentre si toglieva i costumi di scena si e' avvicinato un uomo che parlava una lingua strana ....credo che fosse arabo, e con lui...hanno preso la strada che porta al bosco..... a quanto pare l'uomo era entusiasta del suo operato.......avere soldati come complici non e' da tutti......e aver rubato il quadro sotto il naso del vostro Re, ancora più esilarante........ci tengo a dirvi ancora un'altra cosa....il mio unico Re e' Dio.....ed e' l'unico padrone della mia vita.......".........La donna forte ora era stanca....non volevo più domande......volevo solo essere lasciata in pace.....Guardai la donna era ben vestita, lei era elegante e faceva parte di quel mondo.......quel mondo che non mi apparteneva.....
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24-11-2013, 12.22.17 | #1257 |
Cittadino di Camelot
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E ad un tratto ripresi i sensi...ma ero dolorante...e come sempre avevo fatto quegli strani sogni.
Rimasi un attimo ferma nel letto a pensare...Azable e Mirabole...ma non poteva essere il Cavaliere di Altafonte il famigerato ladro..eppure aveva troppi misteri..quelle gemme che mi donò e rifiutai. Poi pensai quel giorno nella Chiesa di San Giovanni...quando quel uomo incappucciato, di dubbia provenienza, mi narrò della effige di Santa Caterina e delle suore che dissero che fu lo stesso Mirabole ad averla riportata...che fosse un Paladino che operava per il bene del Clero..era di Capomazda certo..e avevo studiato come loro erano legati al Papato. Mi destai da quei pensieri e mi guardai attorno, mi trovavo in una camera sconosciuta..ma era accogliente e il letto molto comodo, quindi non certo in una casa di qualcuno del popolo. Poi udii delle voci...e trasalii...e se Azable si fosse fermato e preso dopo il salto mentre ero incoscente e mi avesse portato in qualche strano posto? Mi alzai...la gamba doleva...ma cercai di raggiungere la porta e piano aprii la porta per udire chi stesse parlando e di cosa.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
24-11-2013, 21.26.47 | #1258 |
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Guardai distrattamente fuori dalla finestra, nell'attesa.
Ero stranamente inquieta, non vedevo l'ora di liberarmi definitivamente di quella faccenda. Vidi una carrozza a cui non badai molto, e scorsi di sfuggita Roberto. Sospirai, nel vederlo. Condensando in quel sospiro sentimenti ed emozioni. Non avevo voglia di pensare nemmeno a lui. Poi, finalmente, la prigioniera arrivò e rispose alle domande di Missani. Ascoltai il suo discorso attentamente. Non aveva l'aria di chi mente, sembrava rassegnata ad essere presa per colpevole. "Interessante.." Dissi infine, alzandomi a mia volta "..potrebbe davvero avere un senso tutto questo..." Mi rivolsi direttamente alla donna "..sapreste riconoscere l'uomo che ha rubato il quadro? Avete detto di averlo visto togliersi il travestimento.. Immagino che il nostro viceprocuratore prenderà più volentieri in considerazione la vostra innocenza se ci aiuterete ad acciuffare quel brigante.. Non è vero messere?" Sorrisi, lanciando uno sguardo fuori dalla finestra, distrattamente. D'un tratto trasalii. "Guardie arabe eh..." Mormorai. "Guardate un po' la coincidenza..." Fissando Missani negli occhi "..ce n'è giusto una nel cortile, accanto ad una sfarzosa carrozza.. Aspettate visite, signor viceprocuratore?". |
25-11-2013, 01.18.37 | #1259 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Capitolo XIII: Re Ferdinando di Sygma
“<<Perchè Riccardo Plantageneto>> rispose il sovrano <<non desidera altra fama di quella che possono procurargli la sua spada e la sua lancia robusta, e perchè è più orgoglioso di affrontare un'avventura solo con la spada e il braccio, che di guidare in battaglia un esercito di centomila uomini armati.>>” (Walter Scott, Ivanhoe) “Questa donna” disse Simone a Clio, indicando Elisabeth “non può rivelarci il nome di quel furfante, poiché è rimasta tutto il tempo in quel carro, senza averlo mai visto in faccia. Anche se... potrebbe riconoscerne la voce, visto che l'ha sentito parlare ai suoi...” Poi, alle parole di Clio, circa la carrozza nel cortile, Simone saltò su e corse alla finestra. “Si...” annuì il viceprocuratore “... quello è davvero un arabo... e sembra sorvegli quella carrozza... ehi, tu...” rivolgendosi ad uno dei soldati “... a chi appartiene quella vettura?” “A me, signor viceprocuratore.” All'improvviso qualcuno entrando nella stanza. “E' la mia. E ne sono molto fiero.” Sorridendo Altafonte. “Perchè io, ad essere sincero, apprezzo solo tre cose a questo mondo... l'affidabilità delle armi, la nobiltà dei cavalli e la bellezza delle donne.” Aggiunse il cavaliere, per poi mostrare un lieve inchino ai presenti. “E a proposito di bellezza...” fissando Clio “... sono qui da diverse settimane ma non ho ancora avuto il piacere di incontrarvi, milady...” e le sfiorò la mano con le labbra “... sono il Cavaliere di Altafonte... al vostro servizio.”
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25-11-2013, 01.41.58 | #1260 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Altea, facendosi forza e coraggio, si alzò dal letto e nonostante la gamba dolorante raggiunse la porta.
Aprì e si mise ad ascoltare. “E ditemi, mastro Alabarieri...” disse una voce bassa e sicura “... cosa si dice del re in questa città?” “Alcuni” rispose l'altro “lo apprezzano. Altri invece lo detestano. Molti poi provano solo indifferenza verso di lui.” “Non è un re liberale come si racconta?” “La libertà” fece l'Alabarieri “è simile allo zucchero, milord... se è troppa infine stucca, disgusta... ogni gregge ha bisogno del suo pastore... altrimenti può disperdersi o finire in balia di lupi famelici...” “Parlate come un Capomazdese...” “Citavo le Scritture, milord...” sorridendo Alabarieri “... e comunque, si sa, i Capomazdesi osteggiano il re di Sygma...”
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