01-04-2014, 02.40.20 | #1261 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Jack se ne stava in piedi, quasi immobile, a pochi passi dal letto in cui si trovava Eilonwy.
Aveva lo sguardo come perso del vuoto, quasi assente. Non diceva nulla ed il suo volto pareva alieno ad ogni tipo si espressione. E fissandolo, ad un tratto, la ragazza ebbe un piccolo capogiro. “Sciocca ragazza...” disse una voce “... posso prendermi i tuoi compagni in un momento e far patire loro le pene dell'Inferno... nessuno può oltraggiare mio figlio e pensare di non dover poi pagare dazio alla mia collera...” era la voce di Isolde. Quella voce durò un istante e subito dopo Eilonwy tornò in sé. “Eh...” sorridendole il chierico “... è una ricetta tanto antica, quanto sconosciuta ai più... io ho imparato i suoi ingredienti nel convento dove studiai da novizio... ma sono lieto che vi sia piaciuta e che soprattutto vi abbia dato giovamento.”
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01-04-2014, 02.59.17 | #1262 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Può darsi che possa ambire a guadagnarci qualcosa...” disse Guisgard fissando Clio “... come infatti è accaduto trovandomi nel covo di quei mercenari, quando invece avevo fatto di tutto per togliermeli di torno, o quando la scorsa notte mi sono ritrovato in mezzo a quei fanatici armati fino ai denti...” sorrise sarcastico “... dopotutto da quando sono arrivato in questa città, anzi, da quando mi ci hanno condotto, non ho fatto altro che guadagnarci sempre qualcosa...” scosse il capo chiudendo gli occhi e sempre sul volto quel suo sorriso sprezzante “... si, può darsi che si abbia di me questa impressione, che voglia sempre e comunque guadagnarci... ma dubito che voi possediate qualcosa che io desideri avere davvero, capitano...” si voltò verso Adamo “... vecchio mio, mentre voi fate il vostro dovere di patriota, spiegando a questa gente cosa si nasconde a Gioia Antiqua, io farò quattro passi... ho bisogno di aria pulita... qui comincio a sentirmi oppresso... mi troverai all'uscita...” e si allontanò.
“Ehm...” farfugliò Adamo “... perdonatelo, signora... volevo dire capitano... ha un po' il sangue caldo, ma come cavaliere non ho mai conosciuto nessuno che potesse stargli alla pari... ha un gran cuore e...” “Si, abbiamo capito che tipo di individuo sia il vostro amico.” Lo interruppe Astin. “Ora però parlateci di Gioia Antiqua.” “Certo...” annuì Adamo “... ecco... io vi sconsiglio caldamente di andare laggiù, signori...” “Lascereste dunque morire Sua Maestà?” Domandò Astin. “Con tutto il rispetto, signori...” rispose Adamo “... con tutto il rispetto, non credo che riuscirete a salvare Sua Maestà... anzi, se posso parlare liberamente, non credo neanche che uscirete vivi dalle mure di quella città...” “Spiegatevi meglio.” Fissandolo Astin. “Quella gente odia Afravalone e tutti i suoi abitanti.” Spiegò Adamo. “Un odio atavico, assoluto e solo il Cielo sa perchè poi... io sono stato in quella città e ne sono uscito solo perchè ho nascosto la mia identità... la regina di Gioa Antiqua vive nutrendosi del suo odio per noi... forse Sua Maestà a quest'ora è già stato ucciso... è una trappola... non troverete il re, ma solo la morte...” “I migliori soldati del regno partiranno col nostro capitano.” Disse Astin. “Moriranno tutti...” fece Adamo, dopo aver gettato uno sguardo verso gli uomini che Clio aveva scelto per la spedizione. “Come fate ad esserne così certo?” Domandò il luogotenente di Clio. “Perchè in quella città” mormorò Adamo “hanno trovato la morte alcuni fra i migliori campioni di Capomazda. E se posso permettermi, signori, nessuno dei vostri uomini vale quei cavalieri partiti dal ducato. I guerrieri di cui dispone la regina di Gioia Antiqua sono tanto temibili, quanto crudeli. Si dice addirittura che non siano nemmeno umani.” “Non dite sciocchezze ora...” scuotendo il capo Astin. “Io vi ho detto ciò che c'è in quella città. Ciò che ho visto.” Adamo ai due militari. “Poi non sta a me convincervi se partire o meno.” “E sia...” mormorò Astin “... vi siamo grati di queste informazioni, sebbene le ritenga in qualche modo alterate dalla superstizione. Comunque sarete ricompensato.” “Vi ringrazio” accennando un lieve sorriso Adamo “ma non voglio niente. Sono qui perchè Guisgard mi aveva chiesto come favore di raccontarvi di Gioia Antiqua.” Voltandosi verso il cavaliere che se ne stava sdraiato su un muretto di cinta ad aspettarlo. “E se non vi occorre altro, signori, io andrei.” Tornando a fissare prima Astin, poi Clio.
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01-04-2014, 15.13.51 | #1263 | |
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Ebbi un lieve stordimento a guardare il diafano volto di Jack. Ad un tratto sentì quella terribile frase di Isolde nella mia mente: Citazione:
Poi, decisi mentalmente di rispondere ad Isolde: “Sappiate, Milady, che se io ho oltraggiato e ferito vostro figlio è stato solo per legittima difesa. Infatti, non oso nemmeno immaginare cosa aveva in mente Sir Flees. Comunque, vi chiedo scusa per ciò che ho fatto al vostro prezioso erede. Tuttavia, è stato lui ad essere irrispettoso! Dovreste insegnargli un po’ di buone maniere!.... Rammentate questo, Lady Isolde, se voi farete del male a Coco, ad Aladiah, a Sir Jack Frost, a Messer Lyon e a Sir Tisin, giuro che il Fiore Azzurro ve lo potrete scordare!....Sapete benissimo anche voi che sono l’ unica ad avere accesso ad esso, perciò fate poco la vendicativa e la gradassa con me! Sono stata chiara!....Ora lasciate il corpo di Jack, per favore”. COLONNA SONORA: |
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Ultima modifica di Eilonwy : 01-04-2014 alle ore 15.19.39.
01-04-2014, 16.20.49 | #1264 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Questi fiori sono per te.” Disse Jack ad Eilonwy. “Così che tu possa stare subito meglio.”
Il ragazzo ora appariva normale e nessuno sembrava aver notato il suo sguardo vago di poco prima. Solo Eilonwy. “E senz'altro” sorridendo Fra' Venerabis “vi darò quella ricetta. Sono vecchio ormai ed è giusto che non vada a perdersi dopo di me.” “Appena vi sentirete in grado di alzarvi” disse il merlo alla ragazza “consiglierei di riprendere subito il nostro viaggio verso Gioia Antiqua.” “Perchè volete giungere in quel remoto asilo, amici miei?” Chiese il chierico assumendo un'aria preoccupata. “E' importante per noi arrivare là.” Rispose il merlo. “Eh...” scuotendo il capo il chierico “... vi sconsiglio di andarci, figli miei... quella città è in realtà un baluardo, un ostacolo forse insormontabile... eretto dall'odio e dalla debolezza umana per impedire di andare oltre...”
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01-04-2014, 16.41.10 | #1265 |
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Assaporavo il tè leggermente speziato e pensai alle parole di Older, Tyssen e del comportamento di tutti gli altri cavalieri..non osavo nemmeno pensarci che i valori che mio padre e i miei fratelli avevano appreso e mi avevano insegnato si fossero persi nel nulla..ci doveva essere ancora qualcuno che si batteva per un ideale, per il bene della gente.
Arrivò Tyssen e come sempre si scusò e sentii la sua mano sulla mia guancia, alzai gli occhi guardandolo negli occhi e sorrisi leggermente..."Strano, prima eravate tanto interessato a quella spada e ora dite vi batterete per me...avrei preferito la vostra volontà di vincere fosse stata per difendere della gente inerme da una bestia tremenda..lo sapete..e mi spiace se vi offendo, ma io provo solo una ottima amicizia per Voi e spero saprete esserne felice. Per quanto riguarda quella caccia al cinghiale...sappiate sono intenzionata ad essere presente, anzi vado subito ad iscrivermi e lo faccio solo per il mio ideale, so di non essere la vincitrice e anzi..e se lo fossi donerei l'arma a qualcuno che riterrei degno". Mi alzai e feci cenno a Tyssen di seguirmi, uscimmo dalla locanda e vidi l'organizzatore della giostra attorniato da alcuni cavalieri..."Scusatemi messere, potreste segnare pure il mio nome tra i partecipanti? Altea McGwyn.." dissi sorridendo con aria di sfida.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
01-04-2014, 17.58.58 | #1266 |
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Ascoltai attentamente l'uomo, e attesi la fine del suo discorso per rispondere.
"Grazie, messere... Sì certo, andate pure, così potrò ricordarmi soltanto delle importanti informazioni che ci avete fornito, e fingerò di non aver sentito che avete messo in dubbio il valore dei miei migliori soldati, e avete consigliato di lasciar morire Sua Maestà..." Lo guardai seria, per poi tornare a sorridere "Andate pure, e grazie ancora... E Naturalmente ringraziate anche il vostro amico così permaloso... Ditegli, vi prego, che non era mia intenzione offenderlo..." Guardai per un attimo nella direzione in cui era sparito "Ero solo sorpresa.. Mi ha abituato ad un comportamento molto più altalenante, insomma.. Due buone azioni in un solo giorno..." Sorrisi "Mi sembrava alquanto strano.." Scossi la testa "Ah, ci rinuncio, non capirò mai quel tipo.." Mormorai tra me e me "Arrivederci messere, grazie per le informazioni..." Dissi, sorridendo. Mi voltai così verso Astin, e restai a fissarlo per un lungo istante, seguendo il filo dei miei pensieri. Mi destai con un sospiro, e sorrisi al mio luogotenente "Mi ero incantata.." Sorrisi, per poi sospirare di nuovo, perché il piano a cui avevo pensato non mi piaceva per niente "Sto già male al solo pensiero.." Mormorai "Andiamo.." Facendo cenno ad Astin di raggiungermi. Mi avvicinai ai senatori "Signori, mi rincresce ma la spedizione subirà un ritardo di alcune ore, abbiamo ragione di credere che il rapimento del re non sia altro che una trappola, pare che in quel reame odino la nostra terra e la nostra gente, dunque non possiamo semplicemente bussare alla porta, occorre un piano preciso, ma ce la faremo, non temete.. Non occorre che restiate ad aspettarci.." Mi inchinai "Con permesso..". Tornai così tra i miei soldati, e spiegai la situazione. "Questo è quanto.. Dobbiamo trovare uno stratagemma che ci permetta di entrare, e possibilmente uscire vivi da quel reame.. Borel.." Chiamai, voltandomi verso di lui "Abbiamo bisogno di te, possiamo fingerci originari della tua città? Il viaggio sarà lungo, potresti insegnarci i modi di dire, le espressioni comuni? Potremmo essere, non so... Mercanti.. Armaioli però, io non saprei distinguere due stoffe diverse..." Poi un'idea mi balenò nella mente "Un momento.. E se fossimo mercenari, una compagnia di ventura? A quel punto nessuno ci chiederebbe di dove siamo... Mercenari rifiutati dal regno di Afravalone, che ha preferito assoldare i Gufi Scarlatti... Abbiamo giurato vendetta al senato per questo affronto... Insomma, il nemico del mio nemico è mio amico, non si dice così?" Sorrisi "Sì, mi piace... Almeno non dovremmo fingere di essere quello che non siamo... Combattere ci riesce discretamente bene mi pare... E io potrò continuare ad indossare i calzoni.." Risi appena "Cosa ne dite? Certo, dovremo dimenticare i gradi, lasciare a casa l'uniforme e quant'altro.." Mi fermai un attimo "Eh, però io non me ne posso andare in giro col mio nome... Certo non sarò l'unica donna in grado di combattere, quindi posso tranquillamente essere un mercenario, ma se mi chiamassi come il capitano della guardia reale di Afravalone, sarebbe molto sospetto... Quindi ci vuole un nome, un soprannome.. Gufo Scarlatto non si sarà chiamato così da bambino immagno, ma a nessuno è mai importato... Ah, si accettano suggerimenti... Non sono brava in queste cose.. E naturalmente servirà un nome per la nostra compagnia..." Li guardai uno ad uno "Allora, che ne pensate? Se l'idea vi piace ci rivediamo qui a mezzogiorno, ci cambiamo i vestiti, raddoppiamo le razioni di vino, liberiamo i cavalli dai colori di Afravalone e ce ne andiamo.. Voglio vedere il peggio di voi... Io direi che per mezzogiorno dovremmo farcela..". |
01-04-2014, 21.03.31 | #1267 |
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Presi il mazzo di bucaneve dalle mani di Jack.
Li ammirai e li annusai: “Che belli e che ottimo profumo!....Grazie Jack. Sei un vero tesoro!” dissi ringraziandolo. Mi volsi verso il chierico e con allegria esclamai: “Che bello!....Ve ne sono grata, Fra' Venerabis. Io adoro le ricette d’ erboristeria e medicina!....Da piccola leggevo, oltre che le favole, le agiografie e i miti classici, le ricette di Caterina Sforza e alcune dell’ Abbazia di Montecassino. In ogni caso, caro frate, dobbiamo assolutamente arrivare a Gioia Antiqua. Anche se fosse peggio della infernale e dantesca città di Dite, è nostro dovere giungerci per poter avere informazioni sul mistico Fiore Azzurro della Tylesia”. “Ripartiremo subito!” sentenziai alzandomi. Mi avvicinai al mio amico dei boschi: “Vi prego, Messer Lyon, venite con noi!....A tutti noi….a me…..farebbe molto piacere avervi accanto. Portate pure il vostro amico che abita con voi. Più siamo e meglio è!” gli feci gli occhi da cerbiatta e proseguì “Allora, cosa ne pensate?”. Tornai a parlare con il religioso: “Comunque, prima di partire, vorrei fare una cosa per la vostra bontà d’ animo e la vostra ospitalità. Non so se funzionerà! Ma tentar non nuoce!”. Lo feci sedere sul letto e gli dissi di chiudere le palpebre. Dalla tasca dei pantaloni tirai fuori una boccetta con un liquido curativo, il quale era stato preparato dalle esperte e miracolose mani del cherubino Aladiah. Il tonico terapeutico era stato preparato distillando e lavorando: salvia, basilico, rosmarino, garofano, menta, noce moscata, sambuco, rose bianche e rosse, incenso, mirra, anice, polvere di corno di unicorno e polvere di Araba Fenice. La poltiglia veniva bollita in acqua santa. In questo modo si creava un’ infuso che curava ogni tipo di male. Tuttavia, solo gli angeli potevano preparare questo fluido e renderlo miracoloso. Misi il liquido sulle palpebre di Fra' Venerabis e recitai per 3 volte “Angele Dei”: Angele Dei, qui custos es mei, me tibi commìssum pietàte supèrna illùmina, custodi, rege et guberna. Amen
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02-04-2014, 01.53.38 | #1268 |
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Tyssen restò sorpreso dalle parole di Altea.
Tuttavia la seguì senza battere ciglio. Giunti presso gli organizzatori della giostra, la bella avventuriera chiese di iscriversi alla caccia al cinghiale. “Ma...” disse stupito uno degli organizzatori “... voi siete una donna... come pensate di poter gareggiare con questi cavalieri? Inoltre è già troppo pericoloso affrontare quel cinghiale per loro, figuriamoci per voi!” “Invece vi sbagliate.” Rivolgendosi Tyssen all'organizzatore. “Lady Altea è abilissima con le armi. Io stesso la reputo molto più in gamba di tanti altri uomini. E anzi, pubblicamente, voglio sfidarla...” la fissò sorridente “... milady... vi sfido a chi catturerà prima quel cinghiale... chi perderà fra noi pagherà poi pegno all'altro... e se sarò io a vincere avrò la vostra mano... in caso di una vostra vittoria, invece, sarete voi a chiedere a me qualcosa in cambio... accettate?” “Si, accettate!” Esclamò qualcuno tra la folla. “Si, un bel matrimonio!” Qualcun altro tra i presenti. “Che cavaliere romantico!”
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02-04-2014, 02.30.14 | #1269 |
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Incredibilmente quel liquido guarì gli occhi del vecchio chierico.
Egli infatti, quasi incredulo, nel riavere di nuovo il dono della luce, pianse ininterrottamente e poi abbracciò Eilonwy più volte, ringraziandola e benedicendola. Quell'ampolla era stata un dono di Aladiah per Eilonwy, da usarsi in caso di emergenza. Era infatti una pozione risanatrice. Ora però, avendola usata tutta, la ragazza non poteva più contare su quella pozione per il prosieguo del suo viaggio. “Bene, direi di ripartire ora.” Disse il merlo. “Milady...” avvicinandosi Lyon ad Eilonwy “... verrei volentieri con voi, ma non posso... non posso infatti abbandonare il mio amico... egli purtroppo non può lasciare questa foresta a causa di una terribile maledizione imposta su di lui da una malvagia strega...”
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02-04-2014, 02.49.14 | #1270 |
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Dopo quelle parole di Clio, la compagnia si separò.
La ragazza, in attesa della partenza, fu convocata privatamente dal senatore Gheorgis. “Milady...” disse l'uomo “... vi ho fatta chiamare privatamente perchè nessuno deve conoscere il motivo di questo nostro incontro... voglio che alla vostra spedizione aggiungiate un altro posto... un mio fidato... qualcuno che potrà raccogliere informazioni su quella città e sul suo governo... è chiaro che Gioia Antiqua sia ostile verso il nostro regno ed io voglio sapere tutto sui loro usi, costumi e naturalmente sulla loro potenza militare... ho già dato ordine al mio fedele di prepararsi alla partenza... spero che ciò non vi scombussoli i piani, capitano... il regno ve ne sarà grato...” Gli uomini scelti dal capitano, intanto, eccitati da quel possibile stratagemma, decisero di discuterne nel modo a loro più usuale, ossia davanti ad un bicchiere di vino. Raggiunsero così una locanda e si fecero servire il miglior vino possibile. “L'idea dei mercenari non è male...” disse Borel agli altri “... tuttavia bisogna essere preparati e non commettere errori... i maggiori regni, bene o male, hanno comunque avuto rapporti con qualche compagnia mercenaria e anche a Gioia Antiqua sapranno di certo riconoscere un soldato di ventura quando ne vedono uno...” “Ben detto...” annuì Scotir “... e poi, anche se il nostro trucco funzionasse, dobbiamo avere in mente un piano sicuro una volta dentro quella città... non avremo molto tempo per far uscire il re da quelle mura...” “Io potrei sedurre la regina” ridendo Ertosis “così da convincerla a rilasciare il re.” Vortex lo fissò con uno sguardo cupo. “Stavo solo scherzando, amico mio!” Esclamò Ertosis. “Bisogna scegliere con attenzione il nome con cui chiamarci...” intervenne Porturos “... un nome adatto a dei mercenari... dobbiamo trovarne uno credibile...” “Due barattoli di quelli...” disse qualcuno al bancone. “Fagioli, messere?” Chiese il locandiere. “Si, quelli...” indicò Guisgard “... sono in partenza, dunque sistematemeli in una borsa con una bottiglia di vino dolce, del pane e qualche salsiccia... sono fresche quelle?” “Appena fatte, messere.” Sorridendo il locandiere. “Ecco, vi preparo il tutto.” “Ottimo.” Annuì Guisgard, per poi voltarsi verso il tavolo degli uomini di Clio. “Qualsiasi nome inventerete non vi servirà...” “Voi chi siete?” Fissandolo Borel. “Ma io vi ho già visto...” mormorò Scotir “... eravate prima davanti al palazzo... parlavate col capitano Clio.” “Si, diciamo che sono un suo buon amico...” con un sorriso ironico Guisgard. “Cosa dicevate riguardo al nome da trovare?” Chiese Borel. “Che a Gioia Antiqua non saranno degli idioti, immagino” mormorò il cavaliere “e che non lasceranno di certo entrare in città dei miserabili soldati di ventura senza reputazione e fama.” “Dunque ci state dicendo che bisogna trovare un nome conosciuto?” Guardandolo Motrus. “Si, intendevo qualcosa di simile.” Ridendo appena Guisgard. “Sembrate esperto in questo genere di faccende.” Osservò Trastis. “Diciamo che ho conosciuto molti individui e visto diversi posti.” Rispose il cavaliere. “Dunque un po' so come gira il mondo.” “E voi cosa proponete?” Chiese Borel. “Io?” Stupito Guisgard. “Cosa centro io?” “Vi stiamo chiedendo un consiglio, tutto qui.” Rispose Borel. “Beh...” fece il cavaliere “... io adotterei l'unico nome che conosco... quello dei Gufi Scarlatti...” “Ma nessuno ci cascherà mai!” Esclamò Ertosis. “I Gufi non sono mai stati a Gioia Antiqua...” spiegò Guisgard “... lo so per certo. Dunque al massimo laggiù sarà arrivata la loro fama e non la descrizione del loro aspetto. E comunque, come piano, non credo sia più assurdo di quello in cui si tenterà di sedurre la regina di quella città.” Aggiunse sarcastico. “Ah, è un piano completamente improponibile!” Sbottò Ertosis. “Aspetta...” lo zittì Borel “... invece credo che possa aver ragione... ma come fate a sapere che i Gufi non sono mai stati a Gioia Antiqua? Chi vi ha fornito questa informazione?” “Gufo Scarlatto in persona.” Rivelò il cavaliere. “Come sarebbe a dire?” Stupito Borel. “Quel che ho detto.” Ridendo Guisgard. “Sono amico anche di Gufo, non solo del vostro capitano.” “Siete in partenza vedo...” mormorò Scortir. “Si, lo sono.” Guardandolo Guisgard. “E dove siete diretto?” Chiese Scotir. “Verso Nord.” “La nostra stessa direzione.” “Si, ma Gioia Antiqua non è tra i miei itinerari.” Sentenziò il cavaliere col suo solito sorriso irriverente.
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