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12-12-2012, 17.06.30 | #1311 | |
Cittadino di Camelot
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Mi guardai intorno alle parole di Guisgard...
“No...” mormorai poi, quasi sovrappensiero, scuotendo appena la testa “Non credo che questa nave sia stata attaccata... in effetti... sembra tutto in ordine... le cabine, l’armeria, le luci accese nei corridoi... perfino troppo in ordine!” Ma proprio in quel momento si udirono distintamente dei passi nel corridoio e Guisgard corse subito fuori... ma non c’era nessuno dei suoi compagni... Citazione:
Automaticamente la mia mano corse al braccio di Guisgard, trattenendolo appena. Non sapevo perché... era stato un gesto spontaneo... “Lentamente...” mormorai al suo orecchio.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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12-12-2012, 17.23.51 | #1312 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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La serratura scattò e la porta si aprì.
Un lungo cigolio seguì la mano di Guisgard che spinse lentamente quella porta. La stanza era illuminata da una piccola lampada ad olio e sembrava in ordine e tranquilla. C'erano carte nautiche, strumenti per la navigazione e vari libri di trigonometria e geometria. Inoltre su un tavolo c'era una tazza di tè. E accanto ad essa un libricino. “Credo sia la cabina del comandante...” disse Guisgard a Talia “... e questo deve essere il diario di bordo...” prendendo quel libricino e sfogliandolo. Il suo sguardo cadde poi sulla tazza di tè. “Strano...” mormorò prendendola in mano “... è ancora tiepida...”
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12-12-2012, 17.48.30 | #1313 | |
Cittadino di Camelot
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La stanza era semplice ed ordinata... la lampada ad olio appesa alla parete era accesa, come se l’occupante di quella cabina non si fosse allontanato che per pochi minuti... e, nel complesso, si percepiva la medesima sensazione presente nel resto della nave...
Varcai la soglia dietro a Guisgard e mi guardai intorno, come in cerca di dettagli... Citazione:
“Davvero?” mormorai, sorprendendomi di quanto poco mi sembrasse strana quella notizia in quel momento... Mi accostai a lui, dunque, e presi tra le mani il libretto che aveva riappoggiato sul tavolo... “Il diario di bordo...” mormorai “Credi che possa fornirci almeno un nome?” Lentamente lo girai e sollevai la copertina, scoprendo la prima pagina...
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12-12-2012, 18.25.47 | #1314 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Oh, è importante...” disse Musan passeggiando nella cabina “... molto importante...” si voltò a fissare Clio “... non è forse un'opera nobile la mia? Prendere questa miserabile, figlia di chissà quale sgualdrina di porto, e farne una piccola principessa.” Sorrise. “Come diceva Marco Aurelio... la misericordia è la sola e vera virtù dei potenti...” il suo sguardo era di ghiaccio “... ma per il mio scopo questa bambina deve parlare. Voglio conoscere il suo nome. Se non riuscirete a farla parlare voi, allora ci penserò io... a modo mio.”
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12-12-2012, 18.33.16 | #1315 |
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Talia cominciò a sfogliare quel libretto...
“Diario del capitano Tweny... Settantunesimo giorno di navigazione. Non dovevamo accogliere quei due naufraghi. Hanno portato scompiglio a bordo. Prima quelle loro storie sul tesoro e poi su quell'isola dannata. Io sono il comandante e non dovevo lasciarmi sedurre da queste cose. E dunque sono io il vero e solo responsabile di tutto questo. Tutto è cominciato dalla nostra sosta sull'Isola del Fungo, agli estremi confini di questi mari. Lì volle andare l'equipaggio, in seguito ai racconti dei due naufraghi. Ed io, maledicendo la mia debolezza, temendo un ammutinamento, accettai tutto questo. Dall'Isola del Fungo salpammo dopo tre giorni, verso Settentrione. Cercavamo un'isola sconosciuta ed ignota. Quella su cui era stato nascosto il tesoro del pirata Lanzaras. I naufraghi dicevano di averla vista. Trascorremmo un mese in mare a cercarla, ma senza risultati. Neanche le calde giornate di Agosto resero possibile la nostra ricerca. Di quell'isola non vi erano tracce. Ma dopo quel mese cominciarono ad accadere quei terribili fatti. Inspiegabili e tremendi. La superstizione allora prese piede tra noi. Come un morbo, qualcosa di oscuro si diffuse tra noi...” In quel momento la nave sussultò bruscamente, facendo perdere l'equilibrio a Talia. Il libretto cadde a terra, ma Guisgard riuscì ad afferrare la ragazza. La lampada cadde e si spense, facendo piombare il pirata e la sua amata in un buio fitto e profondo.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO Ultima modifica di Guisgard : 12-12-2012 alle ore 18.48.12. |
12-12-2012, 18.53.47 | #1316 |
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Storm in quel momento afferrò le mani di Elisabeth.
“Calmatevi ora...” disse guardandola negli occhi “... calmatevi. Le tempeste qui, come i tradimenti, non sono diverse da tutti gli altri luoghi di questo mondo. Ora smettete di vedere nemici ovunque. Dimenticatevi di vostro padre e dei suoi sgherri. I nemici, diceva un mio vecchio compagno, sono come gli anni che ci portiamo dietro... aumentano sempre.” Sorrise. “Ora pensiamo alla vostra Ingrid.” Ma proprio in quel momento si avvicinò qualcuno. “Chi siete voi?” “E' uno strano modo per presentarsi, non trovate?” Fissandolo Storm. “Avete parlato della torre...” replicò l'uomo “... cosa ne sapete?” “Abbastanza per farvi incomodare, a quanto vedo...” “A che gioco giocate?” “Nessun gioco...” rispose Storm “... non gioco mai quando c'è in ballo tanto denaro.” “Denaro?” “La taglia.” Disse Storm. “Fate finta di non sapere?” “Chi è la donna?” Domandò l'uomo nel vedere Elisabeth. “E' la mia socia.” Mormorò Storm. “Ora parliamo d'affari?” “Seguitemi...” disse l'uomo e si avviò verso la scogliera.
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12-12-2012, 19.10.41 | #1317 | |
Cittadino di Camelot
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Sfogliai distrattamente il diario, poi sollevai la copertina ed iniziai a leggere ad alta voce la prima pagina... il cuore iniziò a battermi forte, allora... sempre più forte man mano che procedevo...
parlava di maledizioni e superstizioni... parlava del tesoro del Capitano Lanzaras... parlava dell’Isola del Fungo, e di rotte seguite... Lessi lentamente quella pagina, tra pause ed esitazioni. Quando ebbi finito sollevai gli occhi su Guisgard... “Cosa ne pensi?” mormorai. E tuttavia, prima che potesse rispondermi, accadde qualcosa... Citazione:
“Che succede?” mormorai, afferrando a mia volta la sua camicia e stringendomi a lui “Guisgard... che succede?” La mia voce tremava forte, ora. Forse era solo la suggestione per ciò che avevo letto, forse era solo la mia mente... ma di nuovo iniziai a sentire gli stessi rumori che avevo udito sul ponte e, di nuovo, ebbi paura.
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12-12-2012, 19.37.08 | #1318 |
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Le braccia di Guisgard strinsero i fianchi di Talia.
C'era buio attorno a loro, solo lievemente alleviato dalla debole luce che proveniva dal corridoio e la nave, seppur in maniera minore, continuava ad oscillare. Lei allora avvertì il respiro di lui tra i suoi capelli. “Credo” disse lui “che le onde abbiano fatto sussultare la nave, forse spezzando qualcuna delle cime che la tengono legata alla Santa Rita...” In quella fitta penombra si poteva solo intravedere l'immagine dell'una e dell'altro. “Hai paura?” Sussurrò lui, sempre tenendola stretta a sé. “Dovresti, sai?” La sua voce era bassa e calda. “Perchè sei fra le braccia di un pirata...” Talia avvertiva il suo sorriso, ma anche una forte carica di sensuale passione nella sua voce “... e tu sei una dama dabbene, dell'alta società... cosa direbbero i tuoi genitori?” Con le labbra le sfiorò prima il collo, poi il viso, fino a posarsi sulla sua bocca. “E poi...” sospirò “... siamo qui, in mezzo al mare, su una nave fantasma e dovrei concentrarmi per capire cosa è accaduto... ma se mi stai così vicina poi sai che non riesco...” Ad un tratto dalla penombra Talia vide apparire gli occhi azzurri di Guisgard. La fissavano e lei poteva leggere in essi tutto il desiderio di lui. Ma subito quegli occhi si levarono verso la luce che aveva illuminato così improvvisamente la cabina. E sulla porta, con una lampada in mano, vi era una figura immobile.
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12-12-2012, 19.41.08 | #1319 |
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"La misericordia? Dunque, la conoscete?" Con un sorriso sarcastico "Bene, il suo nome è Noel e, non preoccupatevi, penserò io a farle tornare la parola..."
Cinsi la bimba con il braccio, come per proteggerla. "..attenderemo qui il suo pranzo... Dunque non è una prigioniera... Vi chiedo il premesso di tenerla qui con me.. La accudirò sicuramente meglio dei vostri uomini.." Alzai lo sguardo dal vestito che stavo cucendo "..è a questo che servono le donne, no?" Strizzando l'occhio. "E ora, se non vi dispiace.." Indicando la porta con un cenno "..credo che la nostra ospite non si senta a suo agio in vostra presenza..". Eppure non riuscivo a spiegarmi come una bambina potesse essere la chiave della lotta ai pirati. Probabilmente erano troppi i retroscena che non conoscevo. "Hai sentito, piccola? nessuno vuole farti del male, diventerai una piccola principessa.." Dissi sorridendo a Noel "..sei al sicuro, ora..". Ma anche se parlai dolcemente per tranquillizzare la bambina, restavo preda di dubbi e timori. |
12-12-2012, 19.49.19 | #1320 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Spero di non avervi disturbato allora...” disse il vecchio.
“Eravamo sul punto di andare a letto.” Fece Fhael. “Volevo solo accertarmi che la stanza fosse accogliente di vostro gusto.” “E' perfetta.” Annuì il portoghese. “Allora potrò dormire sereno.” Alzandosi il vecchio. “A domattina. Faremo colazione insieme.” Ed uscì. Fhael chiuse la porta a chiave. “Davvero premuroso, non trovate?” Fissando Cheyenne con tono sarcastico. “E' ovvio... ci stanno controllando ben bene.” Scosse il capo. “Ora sarà meglio dormire. State tranquilla, dormirò con un occhio solo e starò attento ad ogni piccolo rumore. Vi auguro la buonanotte.” Il mattino giunse presto e Cheyenne, svegliandosi, trovò Fhael accanto alla finestra. “Buongiorno!” La salutò sorridendo. “Preparatevi, io vi aspetterò fuori. Pare che il nostro padrone di casa attenda noi per fare colazione.” Ed uscì dalla stanza.
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