11-08-2017, 17.57.21 | #1341 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Raggiunsero uno dei salotti interni della villa e qui il maggiordomo portò da bere e qualche cioccolatino.
“Mangio sempre cioccolata” disse Monter ad Altea “prima di andare a letto.” Poi le chiese ancora dei mostri. “Non legge i giornali?” Lo scrittore. “Ci sono mostri ovunque, ben più malvagi e pericolosi dei tanti e ridicoli mostri che leggiamo nei romanzi gotici o di fantascienza. Pedofili, stupratori, inquisitori, carcerieri, manipolatori, despoti. E potrei continuare per ore.” Bevendo.
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11-08-2017, 18.07.55 | #1342 |
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Alla fine si presentò Guisgard, e io lo guardai attentamente, in quella penombra.
Vedevo l'azzurro dei suoi occhi, che brillavano, e mi chiesi che espressione avessero. La solita, no? Lo guardo, intensamente, tutto. Quella frase così sbrigativa mi fece ridere appena, e mi tirai su a sedere, appena avvolta nel lenzuolo, che mi copriva a stento il seno. "Se tornare dall'oltretomba significa diventare degli automi come te, e perdersi tutto il bello della vita... non è che mi hai fatto un favore, sai?" divertita, maliziosa. "Allora che vuoi da me?" guardandolo intensamente, uno sguardo che voleva penetrare nei suoi pensieri, scrutarli e farli miei. "Sai mi domando perchè ti sia preso la briga di spogliarmi..." con voce sensuale, e gli occhi famelici nei suoi. Oh andiamo, bellezza, i tuoi pensieri.... Il mio sguardo scavava nel suo, attentamente, intensamente. Il mio dono scrutava i suoi pensieri, oltre il suo sguardo. Cosa nascondeva quell'azzurro incapace di provare emozioni? |
11-08-2017, 18.09.28 | #1343 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Era un gioco audace, proibito, che stravolgeva ogni cognizione logica, ogni razionalità di Gwen.
Ra stesa su quel letto, stringendo le lenzuola fra le dita, con le gambe divaricate ed Elv chino a farla impazzire. Sentiva, percepiva la lingua del giovane medico come se le stesse scavando dentro, penetrando nell'intimo, fino in fondo alla sua anima. Si sentiva persa, meravigliosamente in balia di quel piacere ardente. Ad un tratto però, mentre godeva di tutto ciò, intravide delle ombre nella stanza. Due figure. Un uomo vestito in modo distinto ed un altro, abbigliato in modo assurdo, quasi partecipasse ad un veglione di Carnevale, con un ridicolo vestito a metà tra un pagliaccio ed un cane. La guardavano mentre godeva.
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11-08-2017, 18.23.26 | #1344 |
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Guisgard accennò un vago sorriso.
La guardò negli occhi. “Sembra” disse “che sedurmi sia il tuo scopo principale. Poi magari anche uccidermi dopo. Comunque non sei del tutto come loro... come i tuoi padroni intendo... altrimenti la pallottola di stronzio ti avrebbe uccisa... vuoi sapere se mi ecciti? Se sento il sangue bollirmi nelle vene al solo guardarti? Se ti bloccherei su questo letto fino a farti gridare di piacere? E poi? Ti accontenteresti del mio corpo? Ah, già... dimenticavo... ad Uaarania vi insegnano che l'anima non esiste...” sarcastico “... ahimè non ho molto tempo... ora che sei disarmata credo si possa parlare un po' noi due... qual'è il tuo scopo? La tua missione? E non dirmi liberare quel fesso dall'Imperion Nolhian... quel dannato lo è già... ormai è chiaro che entra ed esce a piacimento... ma per farlo ha un complice... di chi si tratta? Sei tu?” Estraendo la pistola e puntandola contro di lei. “Stavolta sono volgari e banali pallottole... quindi non potresti cavartela... su, dimmi chi è il complice di quel bastardo... tu? O qualcun altro?”
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11-08-2017, 18.28.00 | #1345 |
Cittadino di Camelot
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Ero persa, persa, ma solo nella perdizione di quel godimento riuscivo a ritrovarmi.
Tutto ciò che c'era, la stanza intorno a noi, la città lì fuori, spariva. Spariva per lasciate spazio al mio piacere e al calore della sua lingua che mi aveva fatto perdere ogni freno, ogni controllo e ogni briciolo di lucidità. Sentivo il suo desiderio di voler arrivare fin quasi dentro la mia anima, ogni millimetro che la sua lingua lambiva era un nuovo gemito, più forte e caldo del precedente. Improvvisamente però, con mio sommo orrore, notai due orribili ombre nella stanza. Un uomo ben vestito ed un altro con un raccapricciante costume. Emisi un gridolino, che poteva essere confuso con quei gemiti, ma che era invece dimostrazione del mio sgomento. Cercai di fermarlo e di allontanarmi un po' da lui. "Elv" soffiai, nel tentativo di recuperare un po' di lucidità "Elv... Aspetta... Ti prego..." mormorai, come se mi costasse enorme fatica, e in effetti era così. Non mi sarei mai sottratta a quel meraviglioso diletto di perdizione. Mi sollevai, poggiandomi contro la testiera del letto. "C'erano... C'erano due uomini lì... Lì in fondo..." indicai il punto della stanza, per poi appoggiare i gomiti sulle ginocchia e affondare le mani nei capelli con un sospiro, mentre cercavo di rallentare il respiro e i battiti e mi sentivo ancora travolta dal piacere, ormai in parte soffocato dallo sconcerto. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk
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"La passione tinge dei propri colori tutto ciò che tocca" BALTASAR GRACIÁN "Sappi che la Luna è il messaggero degli astri. Essa infatti trasmette le loro virtù da un corpo celeste all'altro" ABU MASAR, "Libri mysteriorum" |
11-08-2017, 18.52.30 | #1346 |
Cittadino di Camelot
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Annuii mangiando un cioccolatino.."Come il pedofilo che ha ucciso 23 bambini..lei cosa ne pensa?È uno squilibrato. .ha sospetti?"
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
11-08-2017, 18.54.16 | #1347 |
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Incredibile, parla!
Risi piano alle sue parole, fortemente divertita. "Vuoi uccidermi? Fallo, avanti..." guardandolo con aria di sfida "La mia missione era uccidere te, ho fallito, e di conseguenza sono morta comunque, quindi non vedo perché dovrei aiutarti...". Quelle parole su di me mi eccitarono ancora di più, anche se sapevo che erano solo provocazioni, che non li pensava davvero. Chissà perchè non riuscivo ad accedere ai suoi pensieri. Ma un sorrisetto divertito mi si dipinse sul volto a quelle parole su corpo, l'anima e Uaarania. "Hai ragione, io non sono come loro, sono Ishtar, dopotutto una dea guerriera orientale, una dea dell'amore tra l'altro..." con la voce sensuale. "Sedurti? Beh, diciamo che mi sono chiesta più di una volta come siano i tuoi occhi eccitati, folli, fuori controllo, preda del piacere più intenso, come vibrerebbe la tua voce così impostata nei momenti più accesi di una notte proibita...." senza mai lasciare l'azzurro così intenso che mi fissava. "Ma tanto non ti faccio nessun effetto, dico bene?" vagamente imbronciata, un finto broncio che diceva tutt'altro. La mia mente da psicologa stava analizzando il tutto, ma in quel momento mi sentivo solo una donna, una donna determinata e calda, che non si era mai sentita così tanto attratta da qualcuno. Allora in silenzio, mentre per l'ennesima volta cercavo di penetrare nei suoi pensieri, tirai il lenzuolo e me lo legai in qualche modo attorno al corpo. Potevo non farlo certo, ma se una donna deve spogliarsi per sedurre un uomo, beh, ha fallito miseramente, e io di certo non mi sarei mai abbassata a tanto. Il gioco di seduzione è altro, è molto più intenso e raffinato di un banale sfoggio di carne. "Ma ti dirò una cosa..." gattonando sensuale verso di lui, col lenzuolo addosso a coprire in qualche modo le parti più intime del mio corpo, movimenti sensuali, eleganti, mentre mi avvicinavo a lui sempre di più. "Se davvero ti eccito, se senti il sangue ribollirti il nelle vene al solo guardarmi, se mi bloccheresti su questo letto fino a farmi gridare di piacere.." ripetei, mentre quelle parole mi accendevano ancora di più. "Non mi prenderò solo il tuo corpo, ma reclamerò la tua anima, il tuo cuore e ci scaccerò ogni fantasma che tu credi lo infesti, come non puoi nemmeno immaginare...". Cominciai poi ad indietreggiare appena, senza lasciare mai i suoi occhi. "Scommettiamo?" con aria di maliziosa sfida "Dopotutto che hai da perdere? Se ho ragione ti aspetta la Gioia se ho torto... mi ucciderai.." guardandolo negli occhi. Allora, di nuovo, provai ad entrare nei suoi pensieri e cercare cosa stesse pensando su di me, adesso. Perché se io sentivo tutto quello, se io ero investita da quel fuoco unico, intenso e implacabile, doveva esserlo anche lui. La mia espressione era lievemente diversa, una sfumatura che forse lui non colse, ma che voleva dire molte cose. Avevo aspettato quel momento tutta la vita. Lui si sbagliava, io credevo nell'anima e credevo nell'amore. E l'amore è anche questo, riconoscersi nell'ultimo modo in cui avresti creduto possibile, riconoscersi anche se credi di amare un altro, anche se credi di odiarlo. L'amore ti investe all'improvviso, e travolge tutto, passato, presente, futuro. No, non credevo sarebbe andata così, non credevo che questo momento sarebbe arrivato ora, con un nemico, che nemmeno mi vedeva. Eppure non lo rendeva meno bello, speciale, unico. Fosse anche durato solo un istante, valeva la pena vivere e morire per un istante così. Ultima modifica di Clio : 11-08-2017 alle ore 22.17.14. |
11-08-2017, 22.19.17 | #1348 |
Cittadino di Camelot
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"Sono perplessa quanto te" dissi guardando la sua espressione.
"Forse qualche tempistello che non sa come passare il tempo?" dissi guardandomi intorno e cercando eventuali movimenti. Non ero esperta del settore, io scrivevo libri e non sarei stata molto utile. Inviato dal mio LG-K120 utilizzando Tapatalk
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12-08-2017, 01.49.42 | #1349 |
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Elv si fermò e guardò Gwen, poi il punto della stanza indicato dalla ragazza.
Naturalmente non vide nulla e neanche lei vide più quelle due figure. “Gwen...” disse seccato il giovane medico “... proprio ora...” alzandosi ed allontanandosi dal letto. Accese una sigaretta e si riempì un bicchiere di whisky.
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12-08-2017, 01.52.05 | #1350 |
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Guisgard fissava Clio.
E lei entrò nei suoi pensieri, anche se solo per un attimo. Scorse così le sue fantasie, i suoi desideri. Non era immune al suo fascino. L'aveva spogliata, vista nuda, toccata. Ed era un uomo. E come tale, naturalmente, il suo corpo reagiva al suo fascino, si lasciava eccitare. Ma c'era qualcosa. Qualcosa che lo bloccava. Gli impediva quasi di amare. Qualcosa di forte, che respinse i sensi di Clio che cercavano di decifrare i suoi misteri. “Sei brava a fare il tuo mestiere...” disse lui, bloccando la lettura mentale di lei “... molto brava... lo fai con tutti i tuoi nemici? Li ecciti, poi li uccidi? Come la mantide che divora il maschio?” fissandola. E Clio poteva però scorgere le sue fantasie da uomo.
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