16-03-2015, 02.29.46 | #1371 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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La carrozza entrò nel cortile del Palazzo Ducale ed una marea di pensieri, inquietudini e paure avvolsero l'animo di Elisabeth.
La vettura si fermò ed un servitore giunse ad aprire. Fece scendere la donna ed il cocchiere gli consegnò un biglietto da parte del militare che custodiva il castello un tempo di De Gur. Il servitore lesse ed annuì. “Seguitemi, milady...” disse poi ad Elisabeth “... vi condurrò da Sua Signoria.” Il palazzo era vivacemente animato da militari, funzionari, servi e dame di vario tipo. Tutti sembravano spensierati e felici, rendendo quel luogo curiosamente caotico. Elisabeth fu condotta in un androne e poi attraverso un lungo corridoio, fino a salire ai piani superiori del palazzo. La donna ed il servitore raggiunsero un vasto salone e qui attesero. Dopo un po' entrarono alcuni individui. E uno di questi era Cimmiero. Il servitore gli mostrò il biglietto. “La moglie di De Gur...” sorpreso il duca, per poi ridere “... vedo che avete molto più coraggio di quel cane che avete sposato, madama!”
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16-03-2015, 02.41.00 | #1372 |
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Viscionne restò in silenzio, mentre Altea recitava quel Passo del Santo Vangelo.
“Vedo” disse infine “che avete passato un bel po' di avventure.” Scosse il capo. “Purtroppo viviamo i tempi oscuri... la vita si mischia al fiabesco, al romanzesco ed assume tratti incerti, enigmatici... ma quel ciondolo di cui dite mi incuriosisce... reca infatti impressa una misteriosa simbologia... potrebbe davvero celare qualcosa... fossi in voi mi recherei alla biblioteca domenicana del Santuario della Vergine dell'Arco... lì infatti sono conservati testi molto antichi e di tutti i tipi... sono certo che potrete trovare qualcosa di interessante riguardo quel ciondolo... chiedete di Frate Severo... ditegli pure che vi ho mandato io... egli vi farà entrare nella biblioteca...”
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16-03-2015, 02.44.23 | #1373 |
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La figura incanutita fissò Galgan e poi annuì.
“Si, la tomba vuota è del legittimo signore di questo ducato.” Disse. “In verità in essa non è mai stato riposto alcuno. E' stata messa lì per ingannare e salvare il vero duca.” I suoi occhi sembravano scintillare della debole luce di quell'austero ambiente. “Ma direi ora di concentrarci su quanto da voi detto prima... l'ordine ha bisogno di un nuovo campione... volete essere voi?” Si alzò, avvicinandosi ad una parete dipinta con antiche ed evocative scene di guerrieri scesi nell'Oltretomba. Spostò una torcia spenta ed un attimo dopo si aprì una botola nel terreno. La figura prese una torcia, per poi accenderla e darla al cavaliere. “Scendete nel ventre di questo luogo, dove vi attende il Destino che avete scelto, cavaliere...”
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16-03-2015, 03.28.50 | #1374 |
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Tessa ed Edwig lasciarono il convento e tornarono quando ormai era sera all'abitazione della guaritrice.
E qui restarono sconvolte dallo spettacolo che si mostrò ai loro occhi. L'intero giardino appariva devastato e tutto all'interno dell'abitazione era sottosopra. Qualcuno era stato là ed a farne le spese era stato Pirros. L'uomo mostrava lividi e tagli, segni di percosse e torture che gli erano state inflitte, per poi essere appeso ad una trave ed impiccato. Mentre Tessa era visibilmente sconvolta, Edwig si fece coraggio e tirò giù il corpo penzolante dell'uomo. “Credo siano stati gli uomini del nuovo duca...” disse la guaritrice alla ragazza in lacrime “... Pirros era un seguace di Gvineth e la caccia a lui ed ai suoi è tutt'ora aperta...” scuotendo il capo “... mi chiedo piuttosto cosa abbia detto ai suoi carnefici prima di morire... direi di seppellirlo come si fa con ogni buon Cristiano...” fissando Tessa “... lo farò io, tu va a riposarti, così ti calmerai... ti porterò una mia tisana alle erbe... ma questo posto non è più tranquillo... potrebbero tornare, pensando che anche noi siamo complici o simpatizzanti di Gvineth... prima dell'alba dobbiamo lasciare questa casa...” Intanto, al convento, l'uomo dalla maschera di ferro era rimasto a lungo nella sua camera, a riflettere sugli ultimi accadimenti ed anche sulle parole di Tessa. Poi, quando ormai l'ora era tarda, prese un mantello col cappuccio e senza farsi vedere scese nel giardino del convento, dove le monache avevano verdure ed ortaggi coltivati per il sostentamento del chiostro. Ma poco dopo udì un campanellino. Rapido allora si nascose tra i cespugli e vide qualcuno camminare. Era un uomo di mezz'età, con un campanellino al collo. Raccolse alcune verdure e ne riempì un paio di ceste, che poi lasciò davanti ad una porta di legno. Ma mentre lo fissava, la maschera di ferro con un piede calpestò un arbusto. “Ci è là?” Voltandosi l'uomo col campanellino. “C'è un ladro? Le suore dormono a quest'ora!” Prendendo un bastone. “Non sono un ladro...” mostrandosi l'ex prigioniero “... sono qui grazie alle cure ed alla misericordia delle monache...” “Chi siete?” Domandò l'uomo. “Perchè quel cappuccio? Rispondete!” “Sono uno dei tanti che chiedono riparo in un monastero...” mormorò la maschera di ferro “... e voi perchè portate quel campanellino?” “Sono il giardiniere...” rispose l'uomo “... mi occupo delle verdure, degli ortaggi e curo le piante del chiostro... questo campanellino serve per avvertire le monache della mia presenza, poiché non è permesso loro di avvicinare uomini.”
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16-03-2015, 09.01.06 | #1375 |
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Velven mi strinse e mi bacio`, prima sul viso e poi sulle labbra. Non mi rendevo mai davvero conto di quanto mi fosse mancato finche` non ero di nuovo tra le sue braccia.
"Hai bisogno di aiuto?" chiesi, sbirciando sul suo piano da lavoro.
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16-03-2015, 11.48.47 | #1376 |
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Edwig mi parlava e la sua voce mi arrivava da lontano.
"Quindi è così che ci si sente quando si è sotto shock..." pensai. Ma fu il pensiero di un attimo. Presto ripresi le forze e la mia mente si mise a ragionare lucidamente. Farsi prendere dal panico in un frangente come quello, era l'ultima cosa da fare, se si voleva salvare la pelle. Mi alzai in piedi. "No Edwig, tu vai a chiamare il curato per l'estrema unzione e io penserò a ricomporre dignitosamente Pirros" dissi alla guaritrice. Mi inginocchiai vicino a quel corpo senza vita. Chiunque lo avesse ucciso, si era accanito con lui con molta ferocia. Era sporco di sangue, le numerose percosse gli avevano fratturato gli arti e, soprattutto, il suo volto ormai irriconoscibile, era completamente ricoperto di graffi ed ecchimosi. Mi chiesi perché, un qualsiasi sicario mandato ad uccidere un uomo ormai scomodo, avrebbe dovuto impiegare tanto tempo, tanta energie e tanto accanimento, a sfigurare un volto in tal maniera. Sembrava un gesto dettato da una collera furibonda, istintiva, animale. Sicuramente non era stata una sola persona ad ucciderlo e l'istinto mi diceva che, con tutta probabilità, era stata una persona ben precisa e motivata ad accanirsi così sul suo viso. "Non ha più il suo anello..." notai, soffermandomi sulle mani. Eppure la presenza di quell'anello la ricordavo molto bene, ogni volta che le sue mani avevano stretto le mie o si erano avvicinate al mio volto. Gli tolsi gli abiti intrisi di sangue e, con una pezza bagnata, cercai di pulirlo come meglio potevo, in attesa del ritorno di Edwig. Volevo restituirgli, anche se nella morte, un briciolo di dignità. "Devo bruciare questi abiti, prima che arrivi l'alba" pensai, raccogliendo il mucchio di vestiti dal pavimento. Fu proprio nel tirarli su, che da una tasca cadde un piccolo garofano rosso, avvolto da un foglietto di carta. "Ti odierò e ti amerò per sempre, mio amatissimo infedele." La lettera era firmata solo con una "C".
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Footfalls echo in the memory, down the passage we did not take, towards the door we never opened, into the rose garden. Ultima modifica di Tessa : 16-03-2015 alle ore 17.23.18. |
16-03-2015, 17.03.28 | #1377 |
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Ascoltai attentamente le parole di Viscionne.."La biblioteca domenicana del Santuario della Vergine dell' Arco..la conosco poichè spesso Lord Guisgard andava a farvi visita ma, ovviamente, io rimanevo fuori..a me spettava il compito di entrare nei conventi delle suore come ogni devota cristiana dovrebbe seguire le regole" e sorrisi "mi farò accompagnare da un pastore che rifornisce i frati ed è mio amico, penso lo ricordiate..messer Marion".
Lo presi per mano.."Grazie per avermi ascoltata e compresa ed aiutata, vi sono debitrice, datemi un biglietto col vostro indirizzo e ricordate siete il benvenuto qui, sempre...non posso tornare a Corte dopo che gli uomini di Gvineth mi hanno visto, mi considererebbero una spia ma fortunatamente i miei averi non sono là..non sono una stolta ovviamente". L'uomo scrisse un biglietto con l'indirizzo della sua residenza e lo sigillò consegnandomelo. "Ora è meglio voi andate, non vorrei vi succedesse qualcosa nella brughiera o qualcuno mi stia spiando, so troppe cose purtroppo, appena saprò qualcosa però verrò a trovarvi". Lo congedai e rimasi sola nella Baita dei Cedri e pensai pure a lady Sissi e le loro sorelle, speravo non fosse successo nulla nemmeno a loro e avrei dovuto accertarmi pure di questo...e Bensuon? Era in quella Corte ma la cosa mi preoccupava, poteva benissimo tradirmi..pur di salvarsi avrebbe venduto pure la vita di sua madre ed infatti fui scaltra a non dire a nessuno di una cosa importante..io possedevo il vero ciondolo. Ovviamente quella donna mi aveva insospettito fin dall' inizio e avevo fatto fare dal mio antiquario una copia identica, pure il graffio sulla civetta e gliela avevo dato a lei...e non se ne era accorta? Risi di quel fatto..magari ora stava pensando come sempre ero una..ragazza insolente. Tirai fuori dal sacchetto nero il mio ciondolo...vero...avevo fatto incidere sul retro e in un posto libero una croce piccola, difficile da notare. Già..una strega o alchimista non avrebbe mai voluto un ciondolo con un simbolo sacro anche se all' epoca io ero all' oscuro di ciò che fosse ma la mia Fede mi aveva aiutata a quanto pare. Così indossai il mantello e misi il cappuccio e dopo una bella camminata raggiunsi la casa di Marion ed era a casa e bussai alla porta, mi avrebbe porta al Santuario col suo carretto..non vi era tempo da perdere, per un attimo mi voltai e vidi il Palazzo Ducale svettare nella sua bellezza..preservando ai miei occhi le gesta eroiche del suo passato.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
16-03-2015, 17.37.25 | #1378 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Il volto di Pirros.
Quasi orrendamente sfigurato dalla brutalità con cui si erano accaniti su di lui. E poi quel biglietto accompagnato da un garofano rosso. E l'anello che l'uomo portava al dito sembrava svanito. In quel momento tornò Edwig e nel vedere Tessa con quel biglietto in mano, le si avvicinò per leggerlo. “Sembra...” disse turbata la guaritrice “... sembra scritto da una donna... una donna gelosa...” guardò il cadavere “... eppure... eppure non può essere stata una donna a ridurlo così... no, è troppo malridotto... chi lo ha conciato così doveva avere una forza eccezionale e nutrire un odio fuori dal comune... neanche gli animali vengono ridotti così prima di essere macellati...” il suo sguardo cadde sul garofano rosso “... è una firma...” mormorò “... questo fiore è una firma... una firma che pochi sanno decifrare... ed io sono tra quei pochi...” fissando Tessa “... i garofani rossi erano utilizzati nei secoli passati, durante il dominio dei Longobardi... dalle streghe...”
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16-03-2015, 17.38.21 | #1379 |
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Entrammo nella mia stanza, e lasciai cadere a terra la sacca, per poi buttare il mantello su una sedia, prima di appoggiare su un tavolino la cintura con la spada, la pistola e il posto vuoto per il pugnale e via via tutte le armi che avevo nascosto nel vestito o negli stivali.
"Non lo so..." Mormorai, distrattamente mentre mi liberavo almeno di tutta quella ferraglia "Sei tu il narratore... Perché è così scortese.." Risi piano "Oppure di cosa ha tanto paura... Si, certo.. La Gioia... Era la Gioia quel sibilo?". Alla fine mi sedetti sul letto, e mi accorsi dell'espressione di Icarius. Sorrisi piano, era davvero adorabile, dovevo averlo messo a disagio chiedendogli di restare. Così mi alzai e lo raggiunsi, guardandolo negli occhi. "Icarius io.." Sospirai "Devi sapere che io non sono la regina delle Amazzoni.." Con un leggero sorriso "Sono abituata a vivere tra gli uomini, a comportarmi come loro, ad essere trattata come uno di loro, senza malizia..." Con gli occhi nei suoi così limpidi e puri "Mi rendo conto che io possa avere degli atteggiamenti poco ortodossi..." Sorrisi "Ma ecco... Prometto che non mordo..." Risi, facendoli l'occhiolino per poi sorridere, cercando di rassicurarlo. "Dai..." Sedendomi sul letto "Racconta..." Sorrisi. |
16-03-2015, 17.39.54 | #1380 |
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Guardai Edwig, stupita.
"Volete dire che è stata una strega a ridurlo così?"
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