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13-10-2010, 03.46.34 | #131 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard allora, con improvviso gesto, sollevò di peso Elisabeth e lo portò in braccio fuori, mentre tutti i presenti scoppiarono in grasse risate.
E giunto in una stalla adiacente la locanda, Guisgard lasciò cadere Elisabeth tra la paglia ed il fieno che stavano mangiando i cavalli. "Ecco..." disse soddisfatto il cavaliere "... questo è il posto per una puledra appena domata! A mai più rivederci, milady!" Ed uscì in strada.
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13-10-2010, 03.51.50 | #132 |
Cittadino di Camelot
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Come aveva osato.......la morbida paglia aveva attutito la mia caduta.....dandomi la possibilta' di rialzarmi senza grande sforzo........" Prometto che se non vi girate immediatamente e non mi chiedete scusa......da Cavaliere dovrete battervi.......il mio essere donna non diminuisce il rispetto che mi dovete.........."
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13-10-2010, 03.54.47 | #133 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Guisgard si voltò e disse:
"Ma perchè tutti vogliono battersi con me, in questo posto?" Fece un inchino, vagamente ironico e con gesto elagante rese omaggio alla donna furiosa. Un attimo dopo uscì dalla stalla, svanendo nel buio della sera.
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13-10-2010, 03.58.50 | #134 |
Cittadino di Camelot
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Morven seguì la scena con stupore, quindi con sgomento sempre crescente. Non ebbe nemmeno il tempo di intervenire, ma si limitò a seguire con lo sguardo Guisgard fino alla porta della stalla, quindi le urla di protesta e le invettive di Elisabeth gli fecero completare il resto del quadro.
Attese sulla soglia della locanda che Guisgard tornasse verso di lui. Incrociò le braccia al petto, si appoggiò allo stipite della porta, di modo che il cavaliere, per rientrare, avrebbe per forza dovuto chiedergli la cortesia di scostarsi. E così, quando Guisgard arrestò il passo di fronte a lui, Morven lo guardò e scosse il capo, con un sorriso. "Signore, voi non avete nemmeno idea di quello che avete appena fatto", gli disse, con ironia mista a compassione "Quella non è certo una dama qualunque... è un cavaliere templare! E Dio m'è testimone, ve la farà pagare cara, questa bravata!" Tacque un istante, scrutò gli occhi di Guisgard e la strana luce che li accendeva, nuotando irregolare nel fondo delle pupille. "Siete sfontato, signore, e siete villano..." aggiunse con tono più basso "Ma di certo il villano più spassoso e arguto che mi sia capitato di incontare!"
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"E tu, Morrigan, strega da battaglia, cosa sai fare?" "Rimarrò ben salda. Inseguirò qualsiasi cosa io veda. Distruggerò coloro su cui avrò poggiato gli occhi!" |
13-10-2010, 04.02.04 | #135 |
Cittadino di Camelot
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Ma chi diavolo mi ci aveva mandato in quel posto...avrei mandato la peggiore delle mie missive.....al caro Maestro, che ci venisse lui ad avere a che fare con i bifolchi......Cavalieri, gli uomini se ne riempivano la bocca con quel termine.........non era nella notte che doveva svanire.....ma erano gli inferi che avrebbero dovuto dargli dimora..........Ci incontreremo .....e poi vi garantisco che il vostro sorriso sparira' .....
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13-10-2010, 04.18.35 | #136 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Guisgard fissò Morven, ascoltando le sue parole.
"Lasciatemi passare..." disse con fare seccato, appoggiando la mano sul petto di lui "... che devo cambiarmi i calzoni prima che fermentino..." Ma proprio in quel momento si udì una voce straziante rompere il silenzio delle strade. "Mia figlia!" Gridava la voce. "Dio mio, aiutami! Mia figlia! E'sparita!" E corse fuori alla locanda, gridando e piangendo. Tutti corsero a vedere. Ma più lesto di tutti fu Guisgard. "Cosa è accaduto?" Chiese il cavaliere. "Dov'è vostra figlia? Avanti, ditecelo?" "E'... è sparita nel bosco... dal crepuscolo e non è più tornata... Dio, aiutami..." "Non è detto che le sia accaduto nulla di male..." "Invece si, straniero..." disse un vecchio alle sue spalle "... loro l'hanno presa... per quella ragazza non c'è più speranza..." A quelle parole la donna lanciò un grido straziante fino a pedere i sensi fra le braccia di Guisgard. "Ma cosa dici?" Chiese Guisgard al vecchio. "Di chi parlavi? Chi ha preso la ragazza?" Ma nessuno dei presenti rispose a quelle domande, chiudendosi in un muto silenzio che echeggiava di morte.
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13-10-2010, 04.34.48 | #137 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Mentre Talia osservava lu Luna, pallida, incantata e sfuggente, udì dei passi alle sue spalle.
Era una vecchia zingara. Si sedette lungo la parte bassa di una vecchia muratura e fissò anch'ella il cielo notturno. "Eh, la Luna..." cominciò a dire "... Luna bianca è speranzosa, Luna rossa è messaggera... e stanotte porta nefaste notizie..." Fissò poi Talia: "Bella dama, volete conoscere il futuro?" E prima che Talia potesse rendersene conto le prese la mano. "Vedo... vedo... un vestito... sporco di sangue... lutto, pianto dolore... ora però vedo vendetta... odio..." Fissò Talia e accennò un tenero sorriso. "Un uomo... si, un uomo... malvagio... il suo volto è celato... quell'uomo devi cercare... ma non da sola... vedo... vedo..." In quel momento la zingara emise quasi un gemito, simile ad un urlo strozzato in gola. "Figlia mia..." mormorò "... fa attenzione... attenzione... loro sono ovunque..." Si alzò di scatto e si incamminò verso la strada.
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13-10-2010, 04.50.02 | #138 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Nel frattempo, al Palazzo di Cartignone, Belvan passeggiava inquieto con un suo cavaliere.
"Siete preoccupato, milord?" Chiese questi. "C'è qualcosa di misterioso ed oscuro in queste terre..." rispose il capitano "... ma cosa? Comunque occorrono forze fresche... siamo in pochi... pochi contro un nemico invisibile..." In quel momento incrociarono Cavaliere25. "Non sei andato in città con gli altri?" Chiese Belvan. "Stasera siete in libera uscita tutti." Lo fissò con attenzione. "Ti andrebbe di andare in città, mio giovane amico?" Chiese. "A gettare uno sguardo tra le strade, nelle locande... per trovare forze nuove che possano affiancarci. Anche un solo cavaliere, purchè esperto, può fare la differenza. Allora, ti va, ragazzo?" In quel momento Belvan notò una figura solitaria lungo il corridoio, che usciva da una delle sale grandi. Era Llamrei. "E sia, ragazzo..." disse a Cavaliere25 "... mi fido di te. Spero tu possa trovare qualche buon cavaliere. Ora scusatemi." E si avvicinò a Llamrei. "Buonasera, milady... serata inquieta questa? Sareste potuta andare con gli altri in città... vi va se passeggiamo un pò? Non so voi... ma ho strane sensazioni... prima le croci lungo la strada per giungere qui... poi il racconto del principe, l'aggressione a sua nipote... questo posto sembra intriso di un qualcosa di sinistro... oh, ma che sciocco... perdonatemi, sfogo con voi le mie inquietudini..."
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13-10-2010, 10.01.37 | #139 |
Cittadino di Camelot
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Tutte quelle peripezie mi avevano resa ancora più convinta che dovevo continuare ad indagare...da sola se necessario..oppure dovevo trovare milady Talia..lei sola avrebbe potuto aiutarmi,capirmi... ero stata sfamata e curata.."grazie"dissi alla serva"puoi andare continuo da sola"...congedata la donna due figure attrassero la mia attenzione..e una..una era Talia...dovevo raggiungerla...ripercorsi le scale usci da palazzo e iniziai a chiamarla..."milady...milady Talia...vi prego ho bisogno di parlarvi"
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lady rainbow |
13-10-2010, 12.39.57 | #140 |
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Rimasi pietrificata dalle parole della zingara... ‘lutto, pianto, dolore’ aveva detto, poi ‘odio e vendetta’... sì, vendetta! L’avrei perseguita la mia vendetta e l’avrei ottenuta! A qualsiasi costo!
Osservavo i suoi occhi in cerca di risposte... ne avevo bisogno, mi sentivo come colui che ha smarrito la strada... La sua ultima frase mi turbò: ‘fa attenzione... loro sono ovunque...’ Loro? Sono... sono ovunque? ...Ma chi sono? Prima però che potessi chiedere qualsiasi cosa la donna si alzò e fuggì via. “Aspettate!” gridai “Aspettate, vi prego!” Fu a quel punto che mi sentii chiamare, mi voltai e vidi lady Rainbow correre verso di me... “Milady!” esclamai, sorpresa. Lanciai un ultimo sguardo alla zingara, ormai lontana, e mi chiesi cosa avesse voluto dire, cosa avesse visto... osservai per un istante la mia mano che era stata stretta nella sua, come a cercare io stessa delle risposte... infine l’abbassai e alzai gli occhi sulla dama che ormai mi aveva raggiunta. “Milady...” dissi a Rainbow “Come state?” Scrutai i suoi occhi per un istante e soggiunsi: “Che cosa vi turba? Cosa vi ha portata qui?”
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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