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05-09-2014, 21.24.46 | #1401 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard sorrise, per poi voltarsi per un momento a guardare il mare.
Le onde si erano rinvigorite, il cielo oscurato e le alte nuvole erano ormai prossime a gonfiarsi tra tuoni lontani ed una lieve brezza che sembrava voler annunciare un'imminente tempesta. “Forse” disse fissando Clio “vi spettavate fossi cortese? Come un ufficiale di marina o uno di quei cavalieri che si leggono nelle pagine dei romanzi? Eppure sono nemico dell'ordine costituito, affondo le navi ducali e arrivo persino a sottrarre il bottino a temibili pirati come voi ed i vostri compagni.” Con gli occhi in quelli di lei. “Se vi stupisce che io dunque non sia un gentiluomo, allora forse dimenticate che non solo vi ho ascoltata nel delirio, ma anche che forse vi ho spogliata dei vostri abiti, mettendovi indosso quello che avevate stanotte.” Sorrise lievemente. “E magari nel farlo vi ho guardata. A lungo.” Rise appena. “E se quel vostro Andrè non vi ha mai guardata così, allora forse non merita di essere ricordato, no?” Le porse le mano. “O forse vi ha sempre guardata, ma voi eravate troppo presa da altro per accorgervene... venite...” invitandola a seguirlo.
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05-09-2014, 23.27.06 | #1402 |
Cittadino di Camelot
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A quelle parole del Duca Dominus mi sentii leggermente in imbarazzo, non amavo essere al centro della attenzione..il mormorio di approvazione della gente nel suo marcare fossi quasi la padrona del Palazzo e feci un leggero inchino.."Sua Signoria mi da troppo onore, e ringrazio per queste parole..domani darò una risposta ma la mia decisione è già ben chiara. Effettivamente questo non è il momento nè il luogo adatto per parlarne".
Guardai la mia famiglia e notai uno sguardo diverso in ognuno di loro..la invidia in quello delle mie sorelle...la speranza in quello di mia madre perchè accettassi Velv e l'orgoglio per le parole dette dal Duca...e mio nonno e mio padre in disparte, parlavano tra loro e mi guardavano soddisfatti..ma la loro era una ben diversa soddisfazione..mio nonno guardava il Duca Dominus con sfida e io mi sentii a disagio per la prima volta. La serata continuò tranquilla e serena e dopo la bella festa ognuno si recò nelle proprie stanze per dormire, finalmente ero sola, tolsi il bel vestito e la mantellina e misi il prezioso gioiello nel suo cofanetto. Mi immersi nella vasca di porcellana preziosa francese e mi rilassai pensando che il Duca Dominus mi aveva dato libertà di scelta e sapevo già la mia risposta..non avrei sposato Velv..sarei rimasta sola a questo punto ma il Duca Dominus lo aveva detto..ero la Padrona della Domus Ardeiana e non era da poco, dava prestigio...mentre gli uomini del mio casato avevano scelto il mio destino..(come è scritto in precedenza) l'atto notarile oltre da loro e il Duca Taddeo era stato firmato pure dal Duca Dominus come consenso..ma per un motivo..perchè egli voleva dimostrare avrebbe regnato fino la fine dei suoi giorni..si ero pure una scommessa. Mi alzai dalla vasca e uscii, l'acqua scivolava sulla pelle bianca e mi asciugai in fretta, indossai la veste da notte, presi alcune gocce di camomilla per riposare bene e mi infilai nel letto a baldacchino. Presto mi addormentai serena, potevo immaginare quei fiori di camomilla e i prati dove si trovavano e il loro profumo..dimenticando ciò che mi spettava l'indomani.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
06-09-2014, 01.59.05 | #1403 |
Disattivato
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Scoppiai a ridere.
“No, in effetti.. d’altronde voi siete un gentiluomo quanto io sono una dama elegante e raffinata..” risi, scuotendo la testa. Ma poi i miei occhi si fecero ghiaccio. Come osava parlarmi in quel modo davanti al mio equipaggio? “Vi conviene che io abbia dimenticato..” mormorai, secca, con gli occhi nei suoi “E l’unico motivo per cui riesco a passarci sopra è perché mi avete salvato la vita.. ma vi consiglio di non approfittarne…”. A quelle ultime parole, poi, risi appena e alzai gli occhi al cielo. Certo, come no. Presi la sua mano, e lo seguii. |
06-09-2014, 14.35.03 | #1404 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Altea quasi subito chiuse gli occhi e si addormentò.
La notte trascorse tutto sommato tranquilla. Pochi e confusi sogni attraversarono il riposo della pupilla del duca, senza però riuscire ad intaccare l'umore al suo risveglio. Qualche ora dopo l'alba Altea si svegliò e già la vivace mattinata al palazzo investì la sua camera, con voci, risate, suoni e rumori vari provenienti dal grande cortile. Ma la serena notte trascorsa da lei non fu un dono concesso a tutti. Dominus infatti, svegliato da un enigmatico sogno nel cuore della notte, incapace poi di calmarsi, prese una lampada e lasciò la Domus Ardeina. Attraversò i lunghi corridoi, ora dimora di una vaga penombra e scanditi dai ritratti dei suoi antenati, fino a giungere in un piccolo androne. Da esso si poteva poi raggiungere l'altra parte del palazzo, quella dedicata alle udienze e agli incontri ufficiali che l'Arciduca concedeva. Come un'ombra, o forse più simile ad uno spettro, Dominus scivolò tra quegli ambienti senza essere visto da nessuno. Neanche dalle guardie di palazzo. Come se un oscuro incanto lo proteggesse. Fino a quando scese nei piani bassi del palazzo, tra le cantine e le segrete. Percorse così un piccolo corridoio umido, trovandosi infine a scendere ancora più giù. Infatti una consumata rampa di scalini condusse il Taddeide verso un piccolo passaggio che sbucò davanti ad una vecchia e consumata porta di legno. Dominus la spinse ed entrò nella fetida stanza. Qui trovò la vecchia megera intenta a sfogliare un vecchio libro di magia. “Ho fatto un sogno...” disse il duca alla vecchia “... un sogno inquieto ed indecifrabile per me...” “Lo so...” annuì la megera, per poi fare cenno al duca di sedersi accanto a lei.
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06-09-2014, 14.43.19 | #1405 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Guisgard sorrise appena a quelle parole di Clio.
“Se volete, quella veste potete tenerla per ricordo... è molto preziosa...” fissandola per un istante con l'enigmatico azzurro dei suoi occhi “... come quel pugnale...” sorrise di nuovo “... comunque non abbiate paura, non credo di avere altre occasioni per potervi guardare addormentata...” Poi, tenendola per mano, raggiunse insieme a lei il luogo in cui era stata attraccata la Santa Caterina. Il Sole era tornato a splendere sull'isolotto dopo la pioggia del giorno precedente, sebbene alte nuvole velassero ancora il cielo. E lungo l'orizzonte, nonostante il mare apparisse calmo, con le piccole imbarcazioni ammassate lungo il molo e coi bassi pontili appena ondeggianti sulle chiare onde, quelle lontane nubi parevano trattenere la selvaggia determinazione della tempesta, il furibondo ardore del vento e pronti ad esplodere, a rivelarsi agli uomini come segni ineluttabili di un Destino già scritto Altrove. I due scesero poi su un piccolo ponte e qui furono avvolti da una babele di voci. Una variegata umanità infatti pullulava in quel luogo e nel veder arrivare il capitano tutti si voltarono a fissarlo e a salutarlo. Lo guardavano come se fosse in procinto di partire per un nuovo viaggio, pregustando già per il suo ritorno i racconti di amene avventure sul mare. Parevano in grado di vederlo sul punto di salvare vite, affondare navi, tagliare alberi nel corso di un uragano, nuotare tra i marosi portando una cima. Ma anche nelle vesti di un naufrago solitario e stanco, su scogliere sporgenti tra spumose onde in cerca di frutti di mare per combattere la fame. Come una figura, epica, eroica e romantica, quell'uomo appariva ai loro occhi simile all'eroe intrepido di una ballata narrata nel grande romanzo del mare. Quando poi con Clio quell'uomo raggiunse il suo vascello, trovò ad attenderlo i suoi uomini. “E' tutto pronto?” Chiese loro. “Si, come avevi ordinato.” Annuì Irko. “Bene.” “Ma stavolta non ti obbediremo.” Mormorò il Rosso. Guisgard fissò lui e poi tutti gli altri. “Abbiamo giurato di seguirti” continuò Irko “e lo faremo anche stavolta.” “Si era detto che l'ultimo viaggio spettava a me solo.” Fece Guisgard. “Quando costruimmo la Santa Caterina” replicò Irko, che parlava a nome di tutti “giurammo che solo Dio poteva affondarla. Dunque non ci sarà l'ultimo viaggio. Non oggi almeno.” “Si, perchè quel tiranno e impostore non può certo affondarci!” Esclamò Miseria.
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06-09-2014, 20.20.18 | #1406 |
Cittadino di Camelot
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La luce del sole fece capolino dalla grande finestra che dava sul terrazzo della mia stanza da letto..vi era già vociare nel giardino.
Fu una notte tranquilla e rilassante e mi sentivo di affrontare Velv tranquillamente, sarebbe stata una battaglia, mia madre sarebbe stata capace di far uscire il peggio di sè. Chiamai Petronilla e mi aiutò a vestirmi.."Petronilla, nessuno ancora sa nulla di Costanza, mi manca come non mai ora...lei saprebbe ascoltarmi" sospirai "visto tu mi hai cresciuto come una madre..anzi come se tu fossi mia madre, ti dirò..non intendo sposare il capitano Velv..non mi manca il rispetto e la fiducia del Duca e quindi penso anche se non mi sposerò sarò a servizio di Sua Signoria e di chiunque lo seguirà dopo...già" dissi mormorando appena con le parole di mio nonno "..i non eredi al trono, la dinastia si è spezzata". Indossai una veste color bianco con ricami in oro e una collana con un piccolo diamante, baciai la cara Petronilla e uscii dalla camera. Il Duca Dominus aveva detto a colazione avrei dato una risposta, ma nella stanza da pranzo egli non vi era, notai invece vi erano seduti i miei familiari, ma non volevo andare, sarebbe nata una sorta di discussione su Velv. Uscii nel giardino chiedendo a Izzar di avvisarmi quando il Duca fosse arrivato per la colazione, vi era molta confusione, sembrava vi erano molti ospiti a palazzo. Camminando per i vialetti contornati da siepi e le rose ormai sfiorite vidi lady Sibille, era una dama eccentrica..i capelli rame naturali, gli occhi azzurro elettrico e il suo vestire appariscente la facevano vedere agli occhi di molte dame di corte un oltraggio, eppure a me era simpatica..aveva sposato molti uomini anziani ed era rimasta vedova parecchie volte..si diceva venisse proprio dal popolo e si fosse cosi arricchita. Inoltre era risaputo praticasse nel suo salotto l' esoterismo con alcune dame in segreto. Ella mi guardò, la sera prima era pure lei alla festa, mi sedetti a una panchina e le feci cenno di accomodarsi e lei, col suo fare sensuale, si sedette sventolando il suo ventaglio.."I miei saluti lady Sibille...stupenda e affascinante come sempre..dovreste darmi lezioni di sensualità" e sorridemmo assieme "avevo bisogno di parlare con una donna..e non della mia famiglia..ieri sera avete visto quella piazzata del capitano Velv, io non ho intenzione di sposarlo, ma so vi saranno delle battaglie in famiglia e poi egli non si arrenderà". Fu così le raccontai del nostro passato amore, del suo cambiamento e poi di come ci ritrovammo nella ammiraglia e del mio errore..mi sentivo quasi in colpa..forse lo avevo incoraggiato io? Ma poteva una donna sbagliare, pensare di avere un abbaglio..si era umani, solo il Signore non sbagliava e lo ringraziavo per avermi aperto gli occhi. Ella chiuse il ventaglio osservandomi con la sua aria effervescente e rise.."Non ridete, madama, ho combinato un grosso danno vero? Sapete benissimo..non accetterò e mi conoscete di carattere, ma per la posizione sociale che rivesto questo mi danneggerà..nessuno mi vorrà più sposare" alzai le spalle "e a dire il vero io non ho ancora conosciuto il vero amore e penso non succederà mai" sospirai e la guardai aspettando il suo parere e mi chiamassero per dare la mia decisione sulla proposta inutile di matrimonio di Velv.
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07-09-2014, 23.58.54 | #1407 |
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Sorrisi, divertita a quelle parole del capitano.
“Oh, che gentile.. avrò senza dubbio l’occasione di indossarla un giorno o l’altro..” risi appena. Poi lo seguii, in silenzio, con la mano nella sua verso la Santa Caterina. Era incredibile vedere come lo guardava la gente. Lo credevano uno di quegli eroi racchiusi nei romanzi? Quando raggiungemmo il suo vascello, salutai gli uomini con un cenno del capo e un sorriso, ma restai in disparte mentre parlavano. “Se non sbaglio..” mi intromisi “avete definito questi uomini come i migliori compagni che si potessero desiderare.." spostando lo sguardo da Guisgard ai marinai e viceversa "Andiamo, come potrebbero lasciarvi solo prima di quella che sembra la vostra missione più importante?”. |
08-09-2014, 00.58.01 | #1408 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Sibille sorrise a quelle parole di Altea.
“Amica mia...” disse “... la sensualità, scrisse una volta uno scrittore libertino, è l'indole che ogni donna possiede e che sa tirare fuori al momento giusto. Oh, in verità ciò è un controsenso, dal momento che sono fermamente convinta come la sensualità di una donna sia poi l'uomo giusto a farla uscire fuori. Non esistono pudori e remore, né dubbi o incertezze. Quando abbiamo l'uomo giusto davanti tutto diventa naturale.” Rise. “Quanto al capitano Velv... vi dirò, se rifiuterete la sua proposta, sarò poi io a fargliene una.” Le fece l'occhiolino. “E' un gran bel giovane!” Esclamò maliziosa.. “Comunque, fossi in voi non mi farei problemi. Avete l'appoggio di Sua Signoria, no? Allora cosa vi turba? Siete una dama libera e nessuno può imporvi una vita che non desiderate, ragazza mia!”
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08-09-2014, 01.11.44 | #1409 |
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Risi di gusto.."Madama Sibille..allora preparate il vostro piano...Velv sarà tutto vostro, ma voi saprete come sedurlo".
Poi mi feci seria.."Volete dirmi non ho dato il meglio della mia sensualità e di me in amore perchè non ho trovato ancora l' uomo giusto? Potrebbe essere..effettivamente è cosi..io vorrei sposare un uomo giusto ma nello stesso tempo riesca ogni giorno a farmi desiderare sempre più la sua presenza..e dubito accadrà. Già...ho il favore del Duca..che altro voglio di più..anzi mi aspetta a colazione..un giorno di questi Madama verrò da voi..magari nelle vostre carte..vedrete il mio marito o il mio futuro solitario" e le feci l' occhiolino. Mi alzai e salutandola baciandola sulla guancia mentre a quel gesto, alcune dame erano scandalizzate, tornai a Palazzo ed entrai nella sala e mi sedetti coi miei familiari.."Buona giornata..ho dormito superbamente..sarà una bella giornata oggi, splende il sole, voglio andare a cavallo nella foresta vicino" dissi come se la proposta di Velv non mi avesse toccata e guardai mio nonno e mio padre con aria di intesa, i quali sorridevano senza farsi notare.
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08-09-2014, 03.05.17 | #1410 |
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Altea raggiunse i suoi familiari ma proprio in quel momento arrivò Izar.
“Milady...” disse ad Altea “... Sua Signoria vi sta attendendo sulla terrazza per la colazione... e vi è anche il capitano Velv e messer Burmid con loro.” Aggiunse il Ciambellano. “Se volete vi accompagnerò io stesso sulla terrazza.”
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