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21-12-2012, 18.34.52 | #1441 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard fissò Talia e un vago sorriso apparve sul suo volto.
“Allora...” disse ai suoi uomini “... avete sentito, amici miei! La nostra bella dama ha sollecitato il vostro spirito d'avventura! Avanti, chi si fa sotto? Perchè, secondo il regolamento” fissando Talia “spetta poi al capitano scegliere tra i vari volontari.” Tornò a guardare i bucanieri. “Allora?” “Io verrei, capitano, ma...” disse Emas. “Lo so, tu devi pensare al timone in assenza di Austus.” “Io verrei, ma...” fece Gwin. “Ma hai moglie e figli, lo so.” Sarcastico Guisgard. “Dieci figli, capitano.” Annuì Gwin. “Ed anche i miei vecchi genitori hanno bisogno di me.” “Verrò io, capitano.” Avanzando di un passo Fulsin. “Meglio di no.” Disse Guisgard. “Sei quello con più esperienza e ti voglio a bordo in mia assenza.” Tornò allora a fissare Talia. “Quanto a te” avvicinandosi a lei “potrei dire che sei l'unica donna a bordo... e se sparisci anche tu su quella nave? Portuga è lontana ed io poi resterei almeno un paio di settimana senza compagnia femminile. Ti sembra giusto?” E le fece l'occhiolino. Ma proprio in quel momento alcune figure apparvero sul ponte dell'altra nave. “Eccoli!” Gridò Emas. “Sono loro!” Tutti si voltarono a guardare. Erano infatti Austus, Rynos, Joao, Maras e Cavaliere25. Furono così aiutati a tornare a bordo e subito, per ordine di Guisgard, le cime che tenevano legate le due navi furono mollate. “Ma dove eravate finiti?” Chiese loro Guisgard. “Quella nave è come un labirinto...” rispose Rynos “... e sembrava di essere sempre allo stesso posto... non avevo notizie degli altri, poi sono riuscito a trovare Cavaliere25 in una cabina... e sorpresa, lì c'era l'unico essere vivente di quella nave.” E mostrò il pappagallo sulla spalla di Cavaliere25. “E' stato questo pennuto a permetterci di ritrovare gli altri e poi a farci uscire dalla stiva di quella nave.” Guisgard fissò il pappagallo e sorrise. “E come ci è riuscito?” Chiese ai suoi uomini. “Perchè sa parlare.” Rispose Austus. “Davvero?” “Si, capitano!” Annuì Rynos. “E mi prenda un colpo se poi si riesce a farlo smettere!” “E ha un nome?” Ridendo Guisgard. “Becco di Ferro!” Gracchiò il pappagallo. “Becco di Ferro!” “Ehi, Gwin!” Fece Emas. “Visto? C'è un pennuto molto più intelligente di te!” E tutti risero di gusto. Guisgard, invece, si allontanò di qualche passo e restò a fissare la misteriosa nave che andava silenziosa alla deriva, portandosi dietro i suoi segreti e i suoi fantasmi.
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21-12-2012, 18.45.54 | #1442 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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I due ragazzi ritornarono poco dopo, con due cavalli per Fhael e Cheyenne.
Il portoghese cercò di pagarli, ma loro non accettarono denaro. Finirono di mangiare, pagarono il locandiere e subito lasciarono quel luogo con i loro cavalli. “Vedo che siete molto rispettata fra la vostra gente...” disse Fhael alla ragazza “... immagino siete una specie di sacerdotessa, vero? Consacrata a qualcuno dei vostri dei, giusto?” Galopparono ancora, fino a quando il buio circostante non li avvolse. Ad un tratto allora videro una luce lontana. “Avviciniamoci...” indicò Fhael “... forse troveremo ospitalità per la notte...” Raggiunsero quella luce e si accorsero che era una piccola cappella.
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21-12-2012, 19.09.23 | #1443 |
Cittadino di Camelot
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La mia gente non rispetta tanto il sacertode quanto il dio che rappresenta... Per mia fortuna Odino ha posto il suo occhio vigile su di me anni fa e questo mi ha resa rispettata nel mio villaggio e nei dirtorni, benché fossi una schiava."
Intanto il buio era avanzato e trovammo come unico riparo una cappella. Scendemmo dai cavalli e li legammo ad un albero vicino. Dall'edificio si poteva intravedere una luce, forse c'era qualcuno all'interno..Decidemmo di scoprirlo. Tirammo il portone di legno ed entrammo. A prima vista ci parve che la cappella fosse vuota ma ad un secondo sguardo notammo un anziano frate inginocchiato davanti a una statua di donna. Ci avvicinammo ma i nostri passi lo fecero trasalire. Ci scusammo subito e qui spiegammo che non eravamo malintenzionati. Quando l'uomo si calmò gli chiesimo ospitalità per la notte. Il frate parve riluttante. Fui così costretta a parlargli del mio rapimento e del nostro intento di tornare a casa. Il vecchietto allora, mosso molto probabilmente da compassione o da quella che avevo sentito definire "carità criastiana", ci sorrise e ci invitò a condividere con lui il suo povero pasto fatto di pane e formaggio. Poi tirò fuori da una panca due coperte piuttosto logore. Fatto ciò si ritirò nella sua stanzetta adiacente alla cappella. Presi allora una coperta e mi sistemai su uno dei banchi per pregare. Da quello che ci aveva borbottato il frate, ci sarebbe voluta almeno un' altr giornata di marcia per raggiungere il porto.
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21-12-2012, 20.00.53 | #1444 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Musan sorrise a quelle parole di Clio.
“Conosco il Gufo Nero di fama...” disse “... ma credo di aver compreso anche l'animo dell'altro corsaro... lo Sparviero Nero è solo un presuntuoso... un uomo imbevuto di se stesso, convinto di lasciare dietro di sé un alone epico e romantico... ma è solo uno sporco fuorilegge ed io lo vincerò. Quanto al mio piano... vedrete, non fallirà... i pirati sono avidi e nutrono pochissimo rispetto fra loro... sarà facile ingannarli...” Ad un tratto si udì la vedetta: “Isola in vista! E' l'Isola del Fungo!” “Venite, andiamo sul ponte.” Rivolgendosi Musan a Clio. Qui trovarono Sumond e l'equipaggio che fissavano lo scoglio galleggiante chiamato Isola del Fungo, che sorgeva a pochi chilometri da loro. “Non vi sono navi in vista...” fece Sumond “... eppure da qui devono passare...” “Li attenderemo, capitano.” Mormorò Musan. “Li attenderemo nascondendoci nella baia di quell'isolotto...”
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21-12-2012, 21.07.38 | #1445 |
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Storm riusciva ad essere molto acido quando voleva......ma questo non cambio' l'ordine delle cose e salimmo sulla barca...i due uomini incominciarono a scambiarsi qualche notizia sull'andamento di quel preciso momento politico , ascoltav interessata e noncurante lasciavo andare la mia mano a sfiorare il pelo dell' acqua....sino a quando le parole di Storm non arrivarono alla mia mente......i pescecani e ritirai cosi' nervosamente la mia mano che diedi una forzuta gomitata alle costole di Storm....." perdonate ma l'acqua era talmente fredda che ho temuto si congelasse..."......stavo dicendo una cavolata immensa ma mai avrei potuto dire a Stormche la storia di quel famoso pesce mi era rimasta in mente.....poi rivolta ad Aburn...." Scusate buon uomo....ma perche' chiederci dei soldi se a quanto pare anche voi ve la state danndo a gambe ?....ma un po' di umanita'esiste da queste parti ?.....".....il fatto era che anche questa isola poteva rivelarsi un buco nell'acqua....e Ingrid mii sembrava sempre piu' lontana.......all'improvviso vidi qualcosa in lontananza, certo sembrava un isola e mi alzai di scatto urlando " Eccola forse siamo arrivati...." ..incominciammo a dondolare furiosamente.....sino a quando...
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22-12-2012, 01.08.26 | #1446 |
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Scossi il capo a quella misera scena...il Governatore a terra piangente.
Poi un colpo di cannone, mi affacciai alla finestra, ormai le navi spagnole erano a Las Baias.."Governatore..qui si deve salvare la gente..i cittadini, ma come..avevate la flotta più potente del mondo a vostro parere e ora mi dite pure avete pochi soldati?". Camminavo nervosamente per la stanza.."Si, Wesl..era un marinaio, Eccellenza, potrebbe fare da capitano a una buona nave, anche non militare, e partirò con lui...il maestro Lin ovviamente..e messer Tahlos a cercare soli i vostri uomini, sempre meglio che stare qui a Las Baias...a fare nulla come state facendo tutti voi..e alzatevi per favore, vedervi a terra piangente è deplorevole. Fate venire qui il maestro Lin e dategli le giuste direttive e il nome delle fregate partite e chi si trova...a caccia di futili pirati" dissi battendo forte i pugni sul prezioso tavolo di ebano guardandolo adirata..quell'uomo non capiva che stava mettendo a repentaglio la gente.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
22-12-2012, 02.29.51 | #1447 |
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Altea non finì neanche di parlare che subito una forte esplosione scosse le mura del palazzo.
I mortai delle fregate spagnole avevano cominciato a sparare contro Las Baias. Gente in fuga, case incendiate e il porto in rovina. Poi le cannonate cominciarono a piovere anche sul palazzo del governatore. E una di quelle colpì in pieno la sala dove si trovava anche Altea. Un muro di polvere, denso e sporco, si alzò allora in tutta la sala. La ragazza cominciò a tossire forte. I suoi vestiti erano sporchi e gli occhi lacrimavano a causa del fumo che aveva invaso tutto ormai. “No...” disse ad un tratto il governatore “... non può essere... no...” era inginocchiato “... i... miei preziosi modellini...” Alcuni detriti infatti erano finiti sul tavolo su cui si trovava la sua collezione di navi.
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22-12-2012, 02.38.33 | #1448 |
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“Perchè i soldi fanno sempre comodo, milady.” Disse Aburn ad Elisabeth. “Molto più dell'umanità, credetemi.”
Poi la donna indicò qualcosa all'orizzonte. Era l'Isolotto di San Martino. Poco dopo approdarono sul molo e Storm ed Elisabeth scesero da quell'imbarcazione. “Dove avviene la vendita degli schiavi?” Chiese Storm. “Raggiungete il borgo” rispose Aburn “e poi recatevi alla locanda dell'Ancora. Lì troverete ciò che cercate.” Storm ringraziò l'uomo ed insieme ad Elisabeth raggiunsero poi il borgo. “Di umanità temo” disse mentre cercavano la locanda “ne troverete davvero poco in questo posto, visto che il commercio più florido è quello umano.” Infatti vi erano molti schiavi per le stradine e quasi tutti di colore. “Eccola, la nostra locanda.” Indicò Storm.
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22-12-2012, 02.51.03 | #1449 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Cheyenne e Fhael, così, si sistemarono alla meglio in quella cappella, grazie all'ospitalità offerta dal frate.
“Questa ci farà sembrare meno lunga la notte.” Disse il portoghese accendendo una candela che si trovava in quel pio luogo. “Se davvero manca così poco, domani sera potremmo aver già raggiunto il mare a quest'ora. Anche se trovare una barca non sarà semplicissimo.” Estrasse alcune monete che aveva in una tasca. “Speriamo di trovare qualcuno in grado di aiutarci. Magari questo denaro ci farà guadagnare un bel passaggio su qualche imbarcazione.” La notte era limpida e fresca, con un firmamento scintillante di stelle e una pallida Luna ad illuminare col suo alone d'argento. “Parlatemi un po' della vostra fede religiosa...” mormorò Fhael fissando Cheyenne “... e se vi va anche della vostra vita... mi incuriosisce il vostro passato e gli accadimenti che poi vi hanno portata da questa parte del mondo... non avevate nessuno al vostro villaggio? Qualche parente, o amico... o magari un innamorato...”
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22-12-2012, 03.39.46 | #1450 | |
Cittadino di Camelot
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Guisgard e gli altri stavano ancora discutendo...
io gli lanciai un’occhiata torva... il tono con cui si era rivolto a me, il modo in cui aveva trattato le mie parole... lentamente mi allontanai di qualche passo, avvicinandomi al parapetto dalla parte opposta... discutevano ancora... ed io voltai loro le spalle, fissando il mare... La sabbia nella piccola baia brillava sotto il sole del primo pomeriggio. Io, immobile sulla riva, fissavo le piccole onde rincorrersi ed accavallarsi le une sulle altre, finché non giungevano a bagnarmi i piedi nudi... All’improvviso un rumore alle mie spalle. Mi voltai di scatto. “Guisgard!” esclamai, vedendolo giungere oltrepassando l’alto sperone che separava la spiaggia dal piccolo molo. Lui sorrise appena. Anche io sorrisi, poi voltai le spalle al mare e corsi verso di lui per abbracciarlo... ero stata in pena... era un po’ in ritardo quel giorno, e lui non era mai in ritardo. Fu raggiungendolo e gettandogli le braccia al collo che mi accorsi che qualcosa non andava... fu un movimento quasi impercettibile e chiaramente involontario... un movimento minuscolo, che lo portò a nascondere il fianco sinistro, in un gesto quasi protettivo. Mi bloccai all’istante. “Che cos’hai?” chiesi, concentrando la mia attenzione lì. “Niente!” rispose in fretta, prendendo il mio mento con due dita e sollevandomi il viso. “Guisgard...” mormorai, con il tono ora serio “Non mentirmi! Che cosa hai fatto?” “Non ho fatto niente...” ripeté “Davvero! Non è niente!” Io tuttavia non ne ero persuasa... con delicatezza, dunque, allontanai da me le sue braccia che tentavano di tenermi alla larga da quel fianco e poggiai le mani all’altezza del rene sinistro... poi, senza badare alle sue proteste, scostai la giacca della candida divisa da guardiamarina e sfiorai la camicia... “E’ una fasciatura!” esclamai infine, allarmata. Lui sospirò. “Cos’è successo? Guisgard... cosa hai fatto?” “Non è niente, Talia... davvero... c’era un’esercitazione stamattina... una sciocca esercitazione... ed io... non so... mi sono solo distratto un momento, credo... e così...” “Sei stato ferito!” proruppi “Oh, no... sei stato ferito molto? Ti fa male? E sei venuto lo stesso fin qui... perché sei venuto fin qui? Perché non me lo hai detto? Se tu me lo avessi mandato a dire, io... io...” Lui sorrise e mi prese il viso tra le mani... “Tu che cosa avresti fatto, sentiamo...” mormorò in tono dolce ma vagamente canzonatorio “Cosa avresti fatto, mia bella dama? Saresti venuta al mio capezzale? Saresti venuta ad occuparti delle mie ferite?” Mi irrigidii a quelle parole... ero davvero preoccupate e quel tono ironico e divertito in quel momento mi fece male... “Oh, smettila!” sbottai allora, allontanando le sue mani da me con un gesto secco e voltandogli le spalle “Smettila di prendermi in giro... non è divertente!” Lui sorrise di nuovo... “Non ti prendo in giro...” sussurrò al mio orecchio, abbracciandomi. “Oh si, invece! Sì che lo fai... ed io lo odio! Odio quando mi tratti così!” “Come ti tratto?” sussurrò. “Così!” dissi, voltandomi di nuovo a guardarlo “Mi tratti così... come... come si trattano i bambini quando vorrebbero occuparsi delle faccende dei grandi... con condiscendenza e con quell’aria divertita! Così mi tratti! Ed è orribile!” Quel ricordo, lentamente, scivolò via dai miei pensieri e le mie mani si strinsero intorno al parapetto di legno... lo aveva fatto di nuovo, pensai... proprio come quel giorno lontano... sì, lo aveva fatto di nuovo... di nuovo non mi prendeva sul serio... di nuovo mi vedeva solo come una bambina capricciosa e viziata che parla di cose che non capisce e che sono troppo grandi per lei... era così che mi aveva sempre vista! Era questo che ero sempre stata per lui: una sciocca dama! Sospirai. E quel pensiero tornò a farmi male, proprio come era successo molti anni prima. Citazione:
ne fui felice... ne fui sollevata. Osservai gli altri accalcarsi intorno a loro, osservai Guisgard parlargli e chiederli spiegazioni... ma non mi avvicinai, restando invece in disparte. Infine mollarono le cime che tenevano quella nave legata alla Santa Rita e lasciarono che andasse alla deriva... li osservai mentre compivano quelle operazioni... li osservai in silenzio... e più di tutti osservavo Guisgard... Ed improvvisamente i cupi pensieri di poco prima tornarono a farsi largo in me. Voltai di nuovo le spalle alla nave ed a tutti loro, allora, e tornai a fissare il mare.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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