13-07-2016, 04.31.44 | #1441 |
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La tavola venne apparecchiata.
Anzi, per meglio dire, imbandita, visto ciò che c'era sopra. Vini pregiati, pietanze appetibili. Tutto perfetto, come disse Theris. Poi, le parole di Frediana ci spiazzarono. "Perdonate, non capisco... Credo mi confondiate con qualcun'altro..." ed io sapevo bene con chi, ma evitai accuratamente di dirlo. Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk
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13-07-2016, 04.37.15 | #1442 |
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Quel gioco di intrecci e carezze continuò, fino a quando, all'improvviso, Ordifren guardò verso Guisgard e Vivian.
“Signori...” disse il professore “... abbiamo un grande onore... il famoso capo della Taddeus... il signor Guisgard de'Taddei.” Tutti applaudirono. Guisgard allora portò la mano di Vivian sulla gamba della ragazza e nel lasciarla sfiorò anche lui appena la coscia della giovane. Si alzò e con un inchino salutò i presenti.
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13-07-2016, 04.40.18 | #1443 |
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“Io non comprendo questo, madamigella.” Disse Frediana a Gwen. “So solo che il padrone ha imposto la realizzazione di ogni vostro desiderio, come fosse un ordine. Qui siete la padrona ed è volontà del signor Misk.” E andò via.
"Cosa voleva mai dire?" Theris fissando Gwen.
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13-07-2016, 04.41.52 | #1444 |
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Era un gioco sempre più audace, nel suo essere innocente, che durò a lungo.
Però poi il professore evidentemente si accorse di Guisgard e lo presentò ai presenti. Credevo che avrebbe lasciato immediatamente la mia mano, invece la posò sulla mia gamba, e attraverso il leggero tessuto del mio abito riuscii a percepire il calore della sua mano sulla mia pelle. Poi si alzò e salutò i presenti, così alzai gli occhi su di lui. Mi chiedevo che cosa avrebbe detto, ma sicuramente non sarebbe stato un problema, pensai, ricordando la perfetta dialettica che aveva avuto alla conferenza. |
13-07-2016, 04.47.42 | #1445 |
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Le sue parole furono troppo.
Davvero troppo. Guardai Theris senza sapere cosa dire. Dire la verità. Dire una bugia di comodo. L'unica cosa che riuscii a fare fu alzarmi e correre via. Raggiunsi la camera,chiudendo la porta alle mie spalle e sedendomi sul letto, rivolta verso la finestra. Ero arrivata al limite, non potevo più fingere, non ci riuscivo. Il peso di quella situazione gravava su di me come un enorme macigno e ormai non potevo più portarlo. Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk
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13-07-2016, 05.00.15 | #1446 |
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“Cosa potrei dire...” disse Guisgard ai presenti “... il professor Ordifren ha mostrato una dialettica ed una conoscenza fuori dal comune. Ascoltarlo è quasi ipnotico... magari potrebbe davvero convincere queste statue ad animarsi.”
Tutti risero di gusto. “Però avrei una domanda, che tuttavia poco riguarda l'arte in sé...” aggiunse Guisgard “... mi piacerebbe sapere se voi siate credente o meno...” “E' importante, signore?” Fissandolo il professore. “Oh, solo una mia innocente curiosità...” ridendo Guisgard “... sapere insomma, se lei nega una qualunque forma di Divinità nei Cieli, a cosa fa allora risalire l'esistenza dell'ispirazione? In pratica, se non era la Musa, chi invocava Omero?” Divertito. E di nuovo molti risero. “L'intelletto, signore.” Sorridendo Ordifren. “L'ingegno, la ragione... ciò, insomma, che ci distingue dalle bestie e ci porta ad immaginare le cose più incredibili... come appunto l'esistenza di un Dio geloso che apre il Mar Rosso per gli Ebrei e lo richiude poi per gli Egiziani. Soddisfatto?” “Oh, io sono un animo semplice, professore...” Guisgard “... vedete, io ho sempre avuto come muse bellissime donne, che ahimè non mi hanno mai dettato opere letterarie somme ed inarrivabili, ma di contro mi hanno regalato notti simili a capolavori.” Ancora risate nell'aula. E lui tornò a sedersi accanto a Vivian.
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13-07-2016, 05.02.34 | #1447 |
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Gwen era sola nella stanza.
Fissava la finestra, ammirando la brughiera soleggiata. La finestra era però semiaperta. Zolà allora saltò sul davanzale e sgattaiolò fuori, su un basso cornicione, rischiando di cadere di sotto.
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13-07-2016, 05.06.51 | #1448 |
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Seduta sul letto, fissavo la finestra con gli occhi lucidi, non riuscendo a pensare, a cosa dire a Theris.
Ad un certo punto Zolà uscì dalla finestra, rischiando di cadere. Preoccupata mi alzai subito. "Zolà! Zolà, torna indietro!" cercando di chiamarlo. Possibile che dovesse mettersi in mezzo anche lui ora? Inviato dal mio Archos 90 Copper utilizzando Tapatalk
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13-07-2016, 05.09.31 | #1449 |
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Lo ascoltai divertita, anche se non era difficile indovinare dove volesse arrivare, così come non mi stupì la risposta del professore.
Ci avevamo decisamente visto giusto. Ora la domanda era se poteva o meno essere legato ai lestofanti. Poi le ultime parole di Guisgard, che suscitarono le risa dei presenti ebbero l'effetto di farmi chiudere a pugno la mano che poco prima era intrecciata alla sua. Quasi fosse un monito a ricordarmi il suo stile di vita, pieno di donne bellissime, e notti simili ai capolavori. Figurarsi se un uomo come lui si sarebbe mai accontentato di una donna soltanto. Cercai di scacciare l'inquietudine portata da quelle parole il prima possibile, così quando tornò a sedersi, potei voltarmi e sorridere. "Soddisfatto della risposta?" Sussurrai piano. |
13-07-2016, 05.19.40 | #1450 |
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Gwen si affacciò per chiamare Zolà che correva su uno stretto cornicione.
E forse per il calore, forse per la tensione e gli ultimi accadimenti, la ragazza avvertì un forte capogiro, barcollando dalla finestra. Sentì cadere il suo corpo, poi più nulla... Gwen era in uno stagno, immerso in un folto e verde bosco incontaminato. L'acqua in cui si cullava era fresca e trasparente e lei si lavava con cura, trovando sollievo dalla calura estiva. Ad un tratto udì un latrato. Vide allora avvicinarsi alla riva dello stagno un grosso lupo feroce, intenzionato ad aggredirla. Un attimo dopo qualcuno emerse dalla vegetazione. Era un uomo dai lunghi capelli al vento. Vide il lupo e ne attirò l'attenzione gridando. La bestia così lo aggredì. Ma l'uomo fu lesto ad estrarre la spada e ad ucciderlo, dopo una lunga lotta. Vinse, ma alla fine stanco si accasciò al suolo. Grata e preoccupata Gwen uscì dall'acqua, si avvolse in una veste lunga e corse da lui. Gli lavò i graffi e poi unse la sua pelle con latte di mandorle e bacche selvatiche. E nel farlo toccava la robusta costituzione del suo petto. Si guardarono a lungo negli occhi ed infine, vinti dal caldo e della passione, si unirono in unico corpo, gemendo a lungo sull'erba. “Gwen...” disse una voce, destandola dal suo sonno “... Gwen, stai bene?” Era Theris e con lui c'era Fredania. “Si sta svegliando...” la donna “... sta meglio...” “Per fortuna...” sorridendo Theris. Era stato tutto un sogno. Ma nel rammentarlo Gwen comprese. Comprese al suo risveglio che il misterioso uomo dello stagno era Misk.
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