12-06-2013, 22.30.02 | #1481 |
Cittadino di Camelot
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Annuii e mi sedetti su una sontuosa poltrona barocca, mi guardavo in alto e vedevo il prezioso lampadario di cristalli che scendeva verso noi con tante gocce brillantinante.
Arrivò Kuon con del fumante the in una antica teiera di argento ovviamento e servito in tazzine di fine porcellana...assaggiai il the, era ottimo..."Oh finalmente, un the che mi ricorda la mia cara Inghilterra, sembra provenire da Ceylon. Io e il mio amico Daiz siamo molto rammaricati sapete? Volevamo davvero notizie su questo Codex Nolhiano, capisce..per una studentessa che viene da lontano come me solo per studiarlo. Avete detto un convento o qualcosa del genere? Non vi è nulla...che vi possa ricordare circa il posto dove si trova, la zona vicino? E non lo avete mai visto? Sarebbe un peccato buttare all'aria tutti questi anni di studi" dissi tranquillamente sorseggiando il the "...se solo sapessimo dove trovare Mr. dè Taddei per potergli parlare, magari egli ne sa più di lei..non potete contattarlo telefonicamente? Oppure darmi il suo cellulare..proverei a chiedere io ed esporgli le mie motivazioni".
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
12-06-2013, 23.12.56 | #1482 |
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Ringraziammo il curato e ci sistemammo sul carro di Tirò, che acconsentì a portarci fino alla capitale.
Io è Masan ci scambiammo un'occhiata quando l'uomo nominò i santi di quel luogo. Santa Caterina non era la Santa di Sygma? E, a quanto aveva detto Solder, Chanty era considerata solo una versione romanzata di Sygma. Quindi, pensai, forse non era così differente. Il carretto rallentò e i Rossi si pararono dinnanzi. Li osservai, ferma, come immobilizzata, tra Masan e Solder. "Fantastico!" Sussurrai. Ma, d'altronde, eravamo stati avvisati, e mi augurai che il nostro ospite sapesse sbrogliarsi in situazioni simili, dato che non era la prima volta che percorreva quelle strade. |
13-06-2013, 02.19.13 | #1483 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Signorina...” disse Kuon ad Altea “... temo che il signor de' Taddei non sia facilmente raggiungibile in questo momento. E neanche telefonicamente. E' fuori città per affari e ritornerà solo quando quelli saranno risolti. Quanto al Codex Nolhiano, sono rammaricato, ma neanche in questo vi potrò essere un granché d'aiuto. Vedete, esso fu donato dal signor Robert de' Taddei molti anni fa a quel convento e non credo oggi sia reperibile.”
“Comprendo...” fece Daiz. Finirono così il loro tè e il maggiordomo li condusse a vedere un'altra parte del palazzo. Alla fine ringraziarono Kuon e lasciarono quell'antica dimora. Raggiunsero la macchina e Daiz girò varie volte nei paraggi, senza andare però via. “Restare lì non ci avrebbe portato a nulla...” mormorò fermando l'auto in un luogo appartato “... credo sia molto più redditizio stare qui... ad aspettare... cosa? Non lo so... ma magari accadrà qualcosa... ho un presentimento...” Passarono circa due ore ed era notte ormai fonda. Ad un tratto accadde qualcosa. Un furgone parcheggiò poco distante, celandosi nell'oscurità. Da esso, qualche istante dopo, uscirono delle ombre che si confusero nella notte. “Magia?” Sussurrò Daiz ad Altea. “Prima c'erano, poi non più...” prese allora degli occhiali dal cruscotto. Occhiali particolari. “Li ho fregati a quelli dei servizi segreti...” dandone uno ad Altea “... indossali e vedrai ciò che la notte nasconde... sono sensibili e servono a riconoscere le fonti di calore quando la visibilità è insufficiente...” E messi quegli occhiali, Daiz ed Altea videro quelle misteriose ombre muoversi di nuovo nell'oscurità. E si aggiravano furtive attorno al Palazzo dei Taddei.
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13-06-2013, 02.34.56 | #1484 |
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Il carro di Mirò, così, si arrestò davanti a quegli uomini che presidiavano la strada.
Erano vestiti tutti in modo più o meno simile, con calzoni di pelle, alti stivali e camicie bianche, attorno alle quali portavano larghe facce rosse strette sulla spalla sinistra. Prima però che lo fermassero, Mirò tirò fuori dalla tasca una cipolla, per poi addentarla. “Allora...” disse uno dei Rossi al conducente del carro “... dove siete diretti?” “A Fisyem...” rispose Mirò. “Che il diavolo ti porti!” Portandosi una mano sul naso quell'uomo. “Ma cosa diamine hai mangiato? Cipolle?” “Certo...” annuì Mirò “... sono buone vero? Col tempo ci si può abitare a mangiarle al posto del pane...” L'uomo si allontanò di qualche passo. “Cosa andate a fare a Fisyem?” “Vendo santini...” mostrandone qualcuno Mirò “... volete acquistarne uno anche voi?” “E alimentare così il commercio dei preti?” Con sdegno il Rosso. “Che vadano in malora! Un giorno a Chanty riusciremo nel nostro intento... un paese con più case e meno chiese...” fece allora cenno a Mirò di non parlare più, per via del suo alito disgustoso “... e voi?” Guardando poi Clio, Masan e Solder. “Voi chi siete? Occorrono quattro persone per vendere qualche santino?” “No, ho solo dato loro un passaggio per la capitale...” fece Mirò. “Sta zitto!” Con durezza il Rosso. “Mi hai appestato col tuo alito fetido!” Tornò a fissare i tre sul carro. “Allora, chi siete voi tre?”
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13-06-2013, 15.43.46 | #1485 |
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Ormai era notte e io ero pure in preda a un tremendo sonno, quando Daiz mi svegliò improvvisamente, osservai quegli strani occhiali....servizi segreti? Ma in che guaio mi ero cacciata, mossa da curiosità più che altro li indossai e con stupore mi apparve qualcosa di veramente strano, e si vedevano delle figure muoversi..."Sono arrivati dici....che facciamo ora? Non possiamo rischiare e uscire, e Mr. Kuon potrebbe essere in pericolo..non sarebbe meglio chiamare la polizia e avvisarli di queste sospette figure scese dal furgone attorno al Palazzo dei Taddei?"
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13-06-2013, 18.42.48 | #1486 |
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1513....accidempoli, quando avevo visto quel trabiccolo che si sarebbe alzato in volo per portarci a destinazione, avevo immaginato di tutto....ma non potevo immaginare che mi avrebbe portato indietro nel tempo di cinquecento anni......questa si che era una cosa eccezionale........e nel giro di pochi giorni avevo ben visto due cose eccezionali...la tuta di un uomo del medioevo e indietro nel tempo.........adesso ero veramente gasata, guardavo Gem e avrei voluto vedere nei suoi occhi la stessa mia eccitazione.....e invece in lui vedevo sgomento.....incredulità....." avete ragione Milord il vino mi ha fatto dimenticare anche che giorno fosse oggi.....ma e' buono e non stento a credere che il sultano........abbia bevuto con passione questo vino......ma ditemi come potremo andare a Fisyem....non siamo di qua e non vorremmo avere a che fare con i rossi......siamo artisti, persone semplici....non vogliamo scontrarci con nessuno........ma allo stesso tempo, non vorremmo portarvi dei fastidi..siete stato così ospitale che non sapremo mai come ripagarvi...".....dovevo necessariamente arrivare a capo di quella storia.....non si faceva un salto nel tempo...senza uno scopo......
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13-06-2013, 19.54.22 | #1487 |
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“Niente affatto.” Disse Daiz ad Altea. “E per almeno due buone ragioni... la prima è che non voglio la polizia fra i piedi in questa mia indagine... la seconda poi è che i poliziotti hanno di meglio che finire sbudellati da questi misteriosi individui... già, sbudellati... guarda bene quelle sagome... si vede che sono armati... e di tutto punto...” scese silenziosamente dall'auto “... ora seguimi... cercheremo di capire cosa cercano attorno a questo palazzo... abbiamo il vantaggio di poterli vedere, mentre loro non possono vedere noi col buio...”
Così Daiz, fatto cenno ad Altea di seguirlo, andò dietro a quelle ombre. Quelle giunsero davanti ad un muro di cinta e si fermarono. “Capo...” parlando uno di loro ad una ricetrasmettente “... siamo attorno al perimetro Nord del palazzo... attendiamo ulteriori ordini per agire...” “Bene.” Rispose la voce dall'altra parte. “Sono stato ieri all'Università Cattolica ed il prof Asevol, sotto ipnosi, mi ha rivelato che il Codex Nolhiano è in mano ai Taddei... non possiamo perdere altro tempo... la Vedova Nera e la Tarantola Lupo sono giorni che non fanno sapere loro notizie... sembrano essere spariti mentre studiavano la chiesa scoperta a Sant'Agata di Gothia... quindi entrate nel palazzo e cercate il libro.” “Ricevuto, capo.” Lanciarono allora alcune funi sul muro, che si impigliarono e le utilizzarono per issarsi oltre il perimetro esterno del palazzo. “Hai sentito?” Voltandosi Daiz verso Altea. “Devono essere una banda di criminali... e il loro capo alla radio parlava del professor Asevol e del Codex Nolhiano...”
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13-06-2013, 19.55.42 | #1488 |
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Trattenni il fiato, mentre gli occhi dei Rossi si posavano su di noi.
Cosa potevamo essere? Non nobili, sicuramente. Mercati? Già, peccato che eravamo senza un soldo. "Siamo.." Dissi poi, pensando che, se dovevamo mentire, tanto valeva farlo il meno possibile "..siamo studiosi.. Siamo diretti alla biblioteca della capitale per fare delle ricerche...". Sperai non chiedessero di più, o dovevo inventarmi una possibile ricerca nel giro di qualche secondo. |
13-06-2013, 20.04.22 | #1489 |
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“Beh...” disse il milord ad Elisabeth “... Fisyem non è molto distante da qui... in due ore circa potete arrivarci. Ammesso però di avere due buoni cavalli.” Sbuffò. “Quanto ai rossi poi... eh, in un modo o nell'altro ci avrete a che fare, visto che controllano la capitale... ma non credo vi causeranno noie... siete artisti, no? Loro si definiscono intellettuali, uomini di cultura e ritengono che tutti gli artisti abbiano i loro valori e i loro ideali... sebbene ancora non sono riuscito a comprendere quali siano... tu cosa ne pensi, Pioppo?”
“Vogliono l'intera torta, milord.” Rispose quello. “La torta che credono stiano a dividersi da sempre la Chiesa e la nobiltà. Altri intenti nei loro piani io non vedo.” “Ecco, avete sentito!” Esclamò il milord. “Seguite sempre il sentiero verso Occidente e vi ritroverete a Fisyem. Senza abbandonare mai la direzione che vi ho indicato.”
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13-06-2013, 20.18.04 | #1490 |
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L'uomo osservò Clio.
“Ehi, Gaben...” disse voltandosi verso i suoi compagni “... Viltor, Didier...” “Cosa c'è?” Avvicinandosi quelli. “A Fisyem, che voi sappiate, attendono studiosi?” “No, che io sappia...” “In verità” intervenne Masan “non siamo stati incaricati da nessuno riguardo ai nostri studi... il nostro intento è cercare antichi testi...” annuì “... antichi testi perduti, o presunti tali... dobbiamo recuperarli prima che vadano perduti per davvero...” “Che tipo di testi?” Chiese l'uomo. “Religiosi?” “Oh, tutt'altro.” Rispose Masan. “Il nostro scopo è quello di salvare i testi antichi, quelli pagani greci e romani, prima che vengano riutilizzati dai chierici e dai monaci nei monasteri per farne carta da usare per i sacramentari e messali...” “Beh, cosa aspetti?” Fece uno di quelli a colui che aveva fermato il carro. “Falli passare. Sai bene che Guidox ambisce a riempire la capitale di intellettuali laici.” “Però i loro abiti...” mormorò l'altro “... hai visto come sono strani?” “Sono studiosi.” Replicò quello. “Cosa ti aspetti? Avanti, falli passare e libera la strada da questo carro.” Così il carro di Mirò fu fatto passare. “Buona idea la sua, Clio...” disse Masan alla ragazza quando si misero alle spalle il posto di blocco “... definirci studiosi è stata un'ottima mossa... spero che anche la mia trovata alla lunga ci tenga lontano dai guai... speriamo bene...” e proseguirono il cammino verso la capitale.
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