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02-01-2013, 17.07.43 | #1521 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Scena XVI: L'Isola del Tesoro
“Dopo aver toccato, palpato e immerso le mani tremanti nell'oro e nelle pietre, Edmond si rialzò e si mise a correre per le caverne con la fremente esaltazione di un uomo che sta per impazzire.” (Alexandre Dumas, Il conte di Montecristo) Le navi spagnole avevano circondato la Santa Rita, senza che il galeone pirata avesse possibilità di fuga. Poco distante, ciò che restava della Queen of the East stava colando a picco e i superstiti si erano gettati in mare in cerca di salvezza sulla vicina Isola del Fungo. Sumond invece era rimasto al timone della sua fregata, orgoglioso e fiero, deciso ad inabissarsi insieme alla nave. Fissava la Santa Rita ed i suoi occhi erano carichi d'odio. Poco dopo scomparve tra le onde inquiete. Da una delle fregate spagnole, allora, fu calata una scialuppa in cerca dei superstiti. Sulla Santa Rita, intanto, Guisgard, Talia e il resto dell'equipaggio sembravano alla mercé degli spagnoli. “Voi della nave...” disse Guisgard “... cosa volete?” “Per ordine del re di Spagna” risposero “abbiamo il compito di ripulire questi mari dai pirati come voi! Arrendetevi senza condizioni!” “Ci prendete per dei vigliacchi?” Replicò Guisgard. “Combatteremo fino alla fine!” “Sapete bene di non avere possibilità alcuna... arrendetevi o apriremo il fuoco!” Guisgard allora fissò Talia e poi Maraiel. “Solo ad una condizione!” Urlò poi “Nessuna condizione!” Si udì dalla nave spagnola. “Non trattiamo con dei pirati!” “Allora molti dei vostri verranno all'Inferno con noi!” Minacciò Guisgard. “Sentiamo le vostre condizioni!” Dopo alcuni istanti di silenzio. “Abbiamo una ragazza ed una bambina a bordo!” Disse Guisgard. “Noi tutti ci consegneremo a voi, senza resistenza, a patto che loro due siano sbarcate sane e salve a Las Baias!” Estrasse la sua sciabola. “Altrimenti venderemo cara la pelle!” Aggiunse fiero, seguito dal grido di battaglia dei suoi uomini.
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02-01-2013, 17.41.12 | #1522 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Storm annuì a quelle parole di Elisabeth.
Così, dopo aver mangiato, quando l'ora di chiusura della locanda si avvicinò, Storm si recò in cucina ed incominciò a parlottare con l'oste. Indicava il vino ed alcuni salumi appesi alle travi del soffitto. Parlava di un viaggio e delle scorte prima di partire. Poco dopo, Elisabeth vide uscire da sola Ingrid verso il cortile della locanda. Ed era sola.
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02-01-2013, 17.47.26 | #1523 | |
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La tensione era alta ed io la sentivo, palpabile, aleggiare sulla nave e tra gli uomini.
Tremavo per la tensione e lo spavento, ed i miei occhi erano fissi su quel galeone spagnolo da cui proveniva quella voce... Guisgard si avvicinò al parapetto e gridò le sue condizioni, allora... Citazione:
le gride degli uomini a bordo mi accerchiarono, ma io quasi non le udii... spalancai gli occhi e per qualche momento non fui in grado di dire né fare alcunché... mi tremavano le ginocchia, ora... ed ebbi paura, una paura cieca, una paura che non avevo più avvertito da quando ero salita sulla sua nave. Vacillai, fissandolo. Lui tuttavia non mi guardava... i suoi occhi erano lontani da me, piantati sul vascello spagnolo. “No...” mormorai allora, avvicinandomi piano a lui e sfiorando con la mano il suo braccio “No, ti prego... Guisgard... guardami! Dimmi che non stai dicendo sul serio... ti prego... dimmi che è un inganno! Io...” abbassai appena lo sguardo, poi tornai a fissarlo “Io non voglio lasciarti e tornare a Las Baias! Non lo farò!”
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02-01-2013, 18.38.20 | #1524 |
Cittadino di Camelot
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Storm mi rassicuro' come sempre.....e lo vidi andare a dare a parlare all' Oste, stavo raggiungendo il dietro delle cucine, quando vidi Ingrid uscire dalla porta principale, era sola e sembrava tranquilla, aveva lo scialle che le avevo regalato io, lo stringeva a se come se fosse la coa piu' preziosa che avesse....Guardai solo un attimo storm negli occhi e lui comprese...era il momento buono, la seguii senza chiamarla sino a quando arrivate in strada la vidi andare verso il proto, aveva il passo veloce e gli occhi bassi.....inciampai in qualcosa a qui non diedi alcuna importanza, ma mi torno' tra i piedi e questo mi fece abbassare gli occhi era il suo messale....le era caduto e non sen era accorta, lo aprii nella prima pagina, andandole dietro senza perderla di vista....c'era la mia dedica, era il suo compleanno quando le feci quel regalo che lei desiderava tanto...era rilegato in pelle, era ancora cosi' morbida quella foderina.....la vidi entrare in chiesa...e allora mi feci coraggio e le andai accanto......." Perdonatemi, ma l'avete persa mentre venivate in chiesa......vi chiamate Ingrid...vero?...non volevo essere invadente, ma non pensavo fosse vostra, in realta' me la sono trovata tra i piedi...non mi ero accorta che vi era scivolata.........sono felice di rivedervi, alla locanda siete fuggita come se aveste visto la persona peggiore al mondo......comunque io sono Elisabeth e vengo dall' Inghilterra...non sono qui da molto, ma in questi pochi giorni e' come se avessi vissuto una vita.......il mio volto ..non vi ricorda prorpio nessuno Ingrid ?....." attesi come si attendeva una sentenza di morte, avevo il cuore che mi martellava forte in petto e il respiro sembrava non aver piu' spazio nei polmoni.....avrei pregato Ogni dio di ogni razza perche' in quel momento m o dicesse " Elisabeth tranquilla...non e' successo nulla......sei la mia bambina".....ma il prete aveva iniziato la messa e qulcuno aveva chiesto il silenzio
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02-01-2013, 18.47.30 | #1525 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Guisgard si voltò allora verso Talia.
“Tu e Maraiel” disse “dovete mettervi in salvo. Gli spagnoli vi porteranno a Las Baias.” Sorrise amaramente. “Ora devo fare qualcosa e tu non puoi seguirmi...” le accarezzò il volto “... ti affido Maraiel... e so che con te sarà al sicuro...” allora le sfiorò le labbra con un bacio “... e ricordalo sempre... ti amo...” sussurrò. Una delle fregate si avvicinò alla Santa Rita ed un ponticello fu calato sul suo parapetto. Poco dopo scesero da esso alcuni ufficiali spagnoli. “Come pattuito” disse il capitano aragonese “la ragazza e la bambina saranno portate in salvo.” “Bene.” Annuì Guisgard. “Ma non a Las Baias.” “Come sarebbe a dire?” Sorpreso il corsaro. “A quest'ora, con ogni probabilità” rispose lo spagnolo “Las Baias sarà un cumulo di macerie.” “Macerie?” Ripetè Guisgard. “Si.” Annuì lo spagnolo. “Una parte della nostra flotta ha assalito Las Baias. Gli olandesi devono pagare la strage di Balunga. La ragazza e la bambina verranno sbarcate a Minisclosa, non abbiate timore.” “Ho la vostra parla?” “Sul mio onore.” Guisgard allora si voltò verso Talia e Maraiel. “Le affido a voi, capitano.” Mormorò il corsaro. “Saranno al sicuro.” Fissandolo lo spagnolo. “Ora mantenete voi la parola data e consegnateci le armi.” Guisgard si voltò verso il suo equipaggio ed annuì. “Capitano!” Ad un tratto una voce. “Quando giungeremo a Balunga?” Era una donna anziana che scendeva dal ponticello. “Donna Ines...” fece il comandante “... per stasera saremo a destinazione. Stiamo catturando questi corsari.” “Datevi una mossa allora!” Esclamò la donna. “Voglio raggiungere il palazzo di mio figlio!” “Nonnina!” Esclamò all'improvviso la piccola Maraiel.
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02-01-2013, 19.20.19 | #1526 |
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Il colonnello, ascoltata Cheyenne, sorrise.
“Sai...” disse “... questo vecchio burbero che hai davanti ne ha viste davvero tante. E un po' posso dire che conosce anche un tantino le donne... dimmi la verità... ti sei affezionata al nostro portoghese, ragazza mia?” In quel momento giunse un servitore ed avvertì il colonnello che Fhael era pronto per partire, ma prima voleva discutere con lui di alcune cose. “Scusami un momento, Cheyenne.” Fece il colonnello, per poi uscire dalla stanza.
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02-01-2013, 19.38.52 | #1527 | |
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“No...” mormorai, con la voce che tremava forte, a quelle sue parole “No, ti prego! Ti prego, Guisgard... lascia che venga con te... ti prego, lascia che io...”
Ma lui non mi ascoltava... non voleva ascoltarmi... sfiorò le mie labbra e sussurrò quelle parole, ed io chiusi gli occhi per un momento, per tenerlo con me il più a lungo possibile. Poi lentamente chinai la testa... sapevo che avrei fatto ciò che lui voleva, alla fine: mi sarei occupata di Maraiel, se era questo che desiderava facessi. Tesi, dunque, la mano e presi quella della bimba, stringendola nella mia... la strinsi per qualche momento, tentando di rassicurarla, poi mi voltai e le sorrisi. Infine, tutti e tre insieme, sollevammo gli occhi a fronteggiare gli spagnoli, che stavano giungendo a noi attraverso quel ponticello... Citazione:
il nonno... mio padre... mia madre... tutta la gente di Las Baias che cosa c’entrava con Balunga? Che colpa ne avevano? Un cumulo di macerie, mi ripetevo... un cumulo di macerie... come potevano averlo fatto? perché? Tremavo di rabbia e di indignazione... tremavo, ed i miei occhi sull’ufficiale spagnolo, da larghi e spaventati, si fecero via via più piccoli e carichi di collera... Sollevai il mento... e stavo per cedere alla tentazione di attaccare quello spagnolo, quando la voce sottile e candida di Maraiel mi interruppe. Quella voce... quell’unica parola... sorpresa, mi voltai a guardarla. E lei se le stava lì, con la manina nella mia e quel sereno sorriso sul volto... la fissavo, ora... la fissavamo tutti.
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02-01-2013, 20.21.42 | #1528 |
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Quelle parole di Maraiel fecero calare, per un istante, un irreale silenzio a bordo.
Tutti fissarono la bambina, per poi spostare, un attimo dopo, gli occhi sulla nobildonna spagnola. “Maraiel...” disse quasi balbettando la donna “... sei... sei proprio tu?” “Si, nonnina!” Esclamò la piccola, per poi correre verso di lei. Le due si strinsero allora in un caldo abbraccio. “Oh, piccola mia!” In lacrime Ines. “Sei viva! Grazie al Cielo sei viva!” “Donna Ines...” fissandola il comandante “... cosa accade?” “E' la figlia di mio figlio!” Commossa la donna. “La piccola Maraiel! Ed è viva!” “La figlia del Vicerè?” Ripeté il comandante. “E' dunque viva? Possibile? Qui, in mezzo al mare?” “Si, grazie alla Vergine!” Allora il militare si voltò verso Guisgard. “Come mai la figlia del Vicerè si trova sulla vostra nave?” Con tono minaccioso. “L'avete rapita, vero? E volevate venderla come schiava! E così, vero? Razza di cani!” Estrasse la spada. “Arrestateli tutti!” Ordinò poi ai suoi uomini. I soldati spagnoli allora puntarono le armi contro i pirati e questi estrassero le loro. “Non abbiamo rapito la bambina!” Urlò Guisgard. “Non rapiamo donne e bambini noi!” “Fate silenzio, rinnegati!” Sbottò il comandante. “Arrestateli tutti!” “No, capitano! Talia!” All'improvviso Maraiel. “No, loro sono buoni con me!” E corse a mettersi tra Guisgard e Talia. “Ma cosa sta succedendo?” Turbato il comandante spagnolo. “Aspettate.” Intervenne Ines. “Voi chi siete in realtà?” Fissando Guisgard e Talia. “Perchè mia nipote è su questa nave? “Conosco io la risposta, Donna Ines!” Disse il comandante. “Questi pirati hanno assalito Balunga, massacrato tutti e rapito la piccola!”
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03-01-2013, 01.27.56 | #1529 |
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Accadde tutto in fretta... quelle parole, l'abbraccio tra Maraiel e la nonna, e poi le accuse e le armi sfoderate...
"No!" dissi con impeto all'ufficiale spagnolo, facendo mezzo passo verso di lui ed allontanando, al contempo, Maraiel dalla sua spada "Noi non c'entriamo niente con Balunga... questi uomini non avrebbero mai fatto niente di simile..." Lo guardai con disprezzo per un istante... "Fino a prova contraria..." soggiunsi, sollevando le mie mani e mostrandogliele con aria di sfida "Fino a prova contraria, siete voi che state puntando la vostra spada su di una donna disarmata!" Per qualche altro istante lo fissai, senza celare affatto il mio astio nei suoi confronti... poi tornai un po' indietro e la mia mano andò a cercare quella di Guisgard e, trovandola, ad intrecciarsi ad essa. "Voi dovete credermi..." dissi allora, rivolgendomi all'anziana donna "Né io, né Guisgard, né nessuno di questi uomini avrebbe mai fatto del male a Maraiel... noi volevamo solo proteggerla..." La osservai per un istante, poi il mio sguardo andò a cercare quello di Guisgard...
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03-01-2013, 01.55.01 | #1530 |
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La messa era iniziata e il silenzio calò fino a quando il sacerdote cominciò a parlare.
Ingrid appariva turbata e continuava a fissare Elisabeth che era accanto a lei. Assistettero così all'intera celebrazione della messa, fino a quando, ricevuta la Benedizione, tutti i fedeli lasciarono quel luogo. Ingrid fece qualche passo e si fermò davanti alla porta. “Chi...” disse incerta ad Elisabeth “... chi siete? Perchè mi conoscete? Forse sapete qualcosa del mio passato? Quanto al mio nome... io non lo ricordo... nessuno, a parte voi, dice di conoscermi...” chinò il capo “... ricordo solo di essermi svegliata su quest'isola e di non ricordare nulla... l'oste mi ha comprato ad un'asta di schiavi e dice a tutti di essere un mio parente... solo questo so di me e della mia vita...”
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