18-06-2013, 21.57.26 | #1541 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Guidox” disse Oriana a Clio “non è un reggente. Non ha sangue reale nelle vene, né la fiducia della famiglia reale. E' il capo dei Rossi. Un uomo malvagio, che detesta le gerarchie, la nobiltà e il Clero. Un uomo portato a disprezzare e a distruggere ciò che non concepisce. Un uomo colmo di rabbia verso ciò che c'è di più nobile al mondo. Lui ha messo in dubbio il potere del re, imponendogli di firmare la Magna Carta. E sono certa che c'è lui dietro la sua misteriosa scomparsa. L'uomo che vedete nel ritratto è proprio il principe ereditario Ardena, sovrano di Chanty... scomparso nel nulla da settimane... ma lui non avrebbe mai abbandonato il regno... mai... ne sono certa...” scosse la testa “... l'uomo che è appena andato via invece è Giacomo il Nero... un mercenario, abilissimo spadaccino al soldo dei Rossi...” la guardò “... non temete per l'editto... diremo a tutti che siete mia nipote... ma vi occorreranno abiti degni...” chiamò una servitrice “... chiama il mio sarto... voglio un abito per...” guardò Clio “... qual'è il vostro nome?”
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18-06-2013, 22.00.03 | #1542 |
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Il treno rallentò sempre più, fino a fermarsi del tutto.
“Non so perchè ci siamo fermati...” disse Guisgard a Talia, per poi alzarsi in piedi. Arrivò allora il controllore. “Cosa è successo?” Gli chiese il Taddeide. “C'è un guasto sulla linea...” spiegò l'altro “... prenderemo una direzione diversa... chi però vuole giungere a Sygma può scendere prima. C'è una corriera che è diretta là.” “Qui?” Fissandolo Guisgard. “Nel bel mezzo della campagna?” “No, proseguiremo fino ad una piccola stazione.” Rispose il controllore. “Là si potrà scendere e prendere la corriera.” “Beh, non abbiamo altra scelta...” mormorò Guisgard “... scenderemo alla prossima e prenderemo quella corriera...” Il treno, così, si rimise in moto e poco dopo giunse a quella piccola stazione. Qui Guisgard e Talia scesero ed attesero la corriera. “Questo viaggio spero non diventi lungo e complicato...” sedendosi lui su una panchina.
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19-06-2013, 00.06.46 | #1543 |
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Sorrisi.
"Oh, capisco..." Dissi annuendo con un lieve cenno del capo "...uomini del genere pensano di potersi arrogare il diritto di decidere cosa è giusto, ma agiscono solo per il proprio tornaconto, anche se minacciano di sovvertire l'ordine costituito..." Sospirai "..no, avete ragione.. Un principe non abbandonerebbe mai la sua terra, e sono certa che, dovunque egli sia, soffre a starle lontano..". Mi voltai nuovamente verso il dipinto. Quando la donna mi rivelò l'identità dell'uomo ritratto, rimasi di stucco. Come poteva essere possibile? Come poteva il principe di quelle terre essere parente dei Taddei? Certo, potevo sbagliarmi, potevo essermi immaginata quegli occhi nel castello, e cercare somiglianze dove non ce n'erano. Eppure, più guardavo quel ritratto più capivo che la vista non mi tradiva. "Cosa?" Esclamai stupita "è lui?" Balbettai, senza distogliere gli occhi dal quadro. Portai istintivamente la mano alla piccola tasca in cui era custodita la spilla a fiore con il biglietto. No, ormai sapevo che il principe non era fuggito. Trasalii. Mirò non aveva detto che si sospettava che il principe fosse il figlio di un amante? Scossi la testa. No, non poteva essere. Sarebbe stato troppo evidente, se io me n'ero accorta al primo sguardo, chissà gli altri. Probabilmente c'era una spiegazione più semplice. "Scusate se la domanda vi sembrerà inopportuna madama.. Ma... Il principe Ardena.. Ecco, vedete.. Per i miei studi mi è capitato di viaggiare molto e, guardando quel ritratto mi stavo chiedendo, ecco.. La famiglia reale è in qualche modo imparentata con i Taddei?" Dissi candidamente "sono una nobile famiglia del sud.. E gli occhi azzurri del principe mi hanno ricordato quelli di un ritratto che vidi molto tempo fa.. Probabilmente gli occhi mi ingannano, certo.." Scossi la testa "..perdonate l'invadenza, vi prego.. La mia curiosità tende ad essere scortese, e voi siete stata così buona con me..". Mi accorsi, poi, che la mia ospite stava parlando di me con un sarto e mi voltai sorridendo verso di lei. "Oh, madama, voi siete una benedizione, davvero... Vi ringrazio.." Con un lieve inchino. Sbattei le palpebre quando mi chiese come mi chiamassi, davvero ero stata così cafona da non presentarmi? "..Oh, perdonatemi... Clio.. Mi chiamo Clio..." Con un sorriso. |
19-06-2013, 21.13.41 | #1544 |
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Arrivarono alcuni uomini e fecero segno ad Elisabeth e a Gem di seguirli.
“Sognatrice ma anche smemorata...” disse Gem sorridendo mentre seguivano quegli uomini “...si era detto di parlarci col tu, no? O temi che io sia quel tipo di uomo da cui stare in guardia?” Le fece l'occhiolino. Furono allora portati in una grande sala per le adunate. Una sorta di consiglio. “Aspettate qui.” Fece uno di quegli uomini ad Elisabeth e a Gem. Ed uscirono. “E ora?” Guardandosi intorno il pilota. “Sembra un tribunale... ci processeranno?” “Solo se siete colpevoli...” entrando una misteriosa figura. Aveva occhi ambigui ed un'espressione impenetrabile. Fissò con attenzione prima Elisabeth, poi Gem. Li fissò a lungo. “Chi siete?” Chiese poi loro. “Da dove venite?”
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19-06-2013, 21.16.27 | #1545 |
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"Smettetela di bussare” gridò la donna dall'interno ad Altea che bussava “o vi manderò contro i cani!”
“Ci dica almeno dove siamo!” Fece Daiz. “A Chanty!” “Chanty?” Ripetè Daiz. “Si e ora andatevene!” “Ma è sera ed è buio!” Replicò l'investigatore. “Ci indichi almeno un posto dove passare la notte!” “Più avanti troverete un convento!” Fece la donna. “Forse i Francescani vi accoglieranno! Nonostante i vostri abiti e il vostro assurdo modo di parlare! E ora andatevene via!” “Roba da matti!” Esclamò Daiz. “Avanti, raggiungiamo il convento, Altea...”
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19-06-2013, 21.25.11 | #1546 |
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A quelle parole di Clio, Oriana apparve sorpresa.
Un attimo dopo tradì inquietudine. I suoi occhi chiari erano attraversati da un velato affanno. Tuttavia non disse nulla. Arrivò allora la servitrice e subito dopo fu fatto chiamare il sarto. Messere Gabrio era un uomo attempato, ma carico di una stravagante voglia di fare. Dalla sua bottega aveva portato con sé sua moglie e le sue tre figlie, oltre che una preziosa stoffa delle Cicladi, con fili di seta di Siria intrecciati con nastri di porpora del Sinai. Misurò allora il tutto sul corpo di Clio e ne fece trame per il suo abito. Addolcì poi la delicata figura della ragazza con un diadema ad alveolo, pendagli di corallo egeo e una coroncina di perle del Bosforo. Con quell'abito, Clio apparve allora come una tipica bellezza orientale, con i capelli d'ebano che tinge quelli delle donne di Cipro e di Rodi, gli occhi azzurri simili a quelli che splendono sotto i veli turchesi delle odalische del Magreb, le gote rosate come la porcellana di Maiolica e le labbra appena vermiglie come il pesco in fiore di Persia. Magnifico lavoro, messer Gabrio.” Disse Oriana al sarto. “Magnifico.” “Oh, vostra nipote è un incanto, madama.” Fece il sarto. “Io ho fatto ben poco.” La donna pagò il sarto per i suoi servigi e restò poi di nuovo sola con Clio. “Ragazza mia...” fissandola “... quel nome... de' Taddei... è molto impopolare in questo momento nel regno... e basta davvero poco per avere problemi... dimenticatelo dunque... almeno fin quando resterete qui... dimenticatelo anche quando vedrete la statua che domina il cortile del Palazzo Reale... dimenticate quel nome, Clio...” Ad un tratto arrivò qualcuno. Erano Masan e Solder. E restarono sorpresi nel vedere Clio con quel bellissimo abito.
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19-06-2013, 21.50.13 | #1547 |
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Mi guardai attonita...."Forse il mio vestito è troppo corto? I tacchi troppo alti..??Ma che ho di strano che è rimasta sconvolta dal nostro modo di vestire e comportarci...mah...sarà un personaggio un pò strano sicuramente, perchè lei come era vestita con quella cuffia stile rinascimento quasi?" dissi sbuffando arrabbiata visto dovevamo ancora camminare...rimanemmo entrambi in silenzio, qualcosa non mi quadrava.
"Chanty? Mai sentito nominare davvero....e tu?" ad un tratto davanti ci apparve un posto tranquillo che sembrava per tutto un antico convento..."Eccoci, qui deve essere il convento..vai avanti tu Daiz forse è meglio".
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
19-06-2013, 22.21.03 | #1548 | |
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Restai alquanto turbata nel vedere lo sguardo della donna.
Ecco, hai parlato troppo.. sei sempre la solita.. Abbassai lo sguardo, mentre le mie gote si tingevano leggermente di rosso. Cappii immediatamente di aver turbato Madama Oriana. Le sorrisi quado mi lasciò nelle mani del sarto e, un momento dopo, la mia mente volò altrove. Non potevo credere ai miei occhi, quellle stoffe, quei dettagli. Era quanto di più bello e raffinato avessi mai indossato in vita mia. Osservavo il sarto, sua moglie e le sue figlie, con l'aria estasiata di chi sta vivendo un sogno. Ebbi l'acccortezza di trasportare furtivamente la spilla dal semplice vestito che indossavo alla meraviglia che mi stavano confezionando. Non mi sarei separata da quella spilla per nessuna ragione. Mi sentivo responsabile per lei, come se mi fosse stato affidato un compito o confidato un segreto. Quando mi fece ammirare in un prezioso specchio di rame, mi mancò il fiato. Non poteva essere mio quel riflesso. E, per un momento, sorrisi, senza pensare a nulla, come non facevo da troppo tempo. Ma poi, lo sguardo turbato di Oriana e quello enigmatico del principe mi tornarono alla mente, e sospirai, pur continuando ad osservare la mia immagine riflessa. Quando restai di nuovo sola con Madama Oriana, la ringraziai nuovamente, chiedendole come mai avrei potuto ripagare tutte quelle gentilezze. Ma il suo sguardo si fece subito serio. Citazione:
Lo conosceva! Certo, non se ne doveva parlare, era malvisto, ma conosceva il nome dei Taddei. Quindi, forse, non ero poi così fuori strada. Rammentai quando nominammo Capomazda al vecchio frate, e questo ci guardò come se parlassimo una lingua sconosciuta. Non era stata quella la reazione della donna. Allora qualcuno dei Taddei era stato lì. Già, ma i Taddei erano già potenti nel XVI secolo, er possibile che conoscesse quelli di allora. Ma come potevano esserci i Taddei se non conoscevano Capomazda? A meno che.. qualcuno non fosse giunto a Chanty come noi. Qualcuno proveniente dal nostro secolo, così come da quello prima, o prima ancora, per quanto ne sapevo. La faccenda diventava sempre più interessante, ma dovevo tenere la bocca chiusa. Abbassai lo sguardo. "Perdonatemi, madama... io.. non sapevo.." presi un profondo respiro, e guardai la donna negli occhi "..Avete la mia parola che non pronuncerò mai più quel nome, nè con voi nè con chiunque altro in queste terre... non sopporterei di provocarvi guai.." mi voltai verso la finestra "..sappiate che voi siete l'unica a cui ho parlato in quel modo.." dissi sottovoce "..vi porgo ancora le mie scuse.." Con un leggero inchino. Sentii un rumore di passi e voltai lo sguardo verso l'anticamera. Masan e Solder stavano entrando in quel momento. Repressi un risolino divertito nell'incrociare lo sguardo di Solder, e poi quello di Masan, di certo non si aspettavano di vedermi vestita in quel modo. "Oh.." dissi candidamente, come se nulla fosse "..Cominciavo a darvi per dispersi.. avete riposato bene?". Avete parlottato tra di voi di tutte quelle cose su cui non devo fare domande perchè sono una ragazzina stupida? Sorrisi. "Temo di dovervi aggiornare sugli ultimi avvenimenti.." dissi avvicinandomi ai due ".. dunque.. il capo dei Rossi domani terrà un comizio, in cui tutta la popolazione deve essere presente.. poichè a quanto pare gli stranieri non solo non sono ben visti ma devono presentarsi davanti ad un consiglio o un tribunale, o qualcosa del genere.. la nostra ospite, che è una donna troppo generosa a quanto pare, ha deciso di farmi passare per sua nipote.." mi voltai verso Madama Oriana e sorrisi "Giusto Madama?" corrucciai lo sguardo "Ho dimenticato qualcosa?". |
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20-06-2013, 01.52.54 | #1549 |
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“Lascia perdere il vestito troppo corto e i tacchi troppo alti, bambola...” disse Daiz ad Altea “... tu faresti effetto anche con un saio...” sorrise “... no, neanche io ho mai sentito nominare questo Chanty... deve essere qualche piccolo paesino disperso in mezzo a queste colline...”
Camminarono un po', seguendo le scarse indicazioni date loro dalla donna. Alla fine, una sagoma alta e scura si alzò nel buio circostante. “Deve trattarsi del convento di cui parlava la donna...” fece Daiz. Lo raggiunsero poco dopo, quando ormai già cominciava ad albeggiare. “Ecco...” ridendo Daiz “... ora forse si che la tua gonna mozzafiato potrà dare scandalo...” Bussò alla porta del convento. E qualche istante dopo una fessura nel portone si aprì, lasciando intravedere due occhi stretti. “Chi è che bussa a quest'ora tarda a questo convento?” “Siamo dei viaggiatori...” spiegò Daiz “... la macchina ci ha lasciato a piedi in mezzo a queste colline... possiamo chiedere di entrare per una telefonata?” La porticina si chiuse di colpo. “No, non possiamo...” mormorò Daiz. Ma un attimo dopo la porticina del portone si aprì ed apparve un monaco.
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20-06-2013, 02.21.28 | #1550 |
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Oriana guardò Clio e un sorriso illuminò il suo volto.
“Non dimenticate nulla...” disse “... anzi, sarà bene che mi abitui a darti del tu, così da non rischiare di tradirci in pubblico. Naturalmente dovremo trovare un ruolo anche per i tuoi compagni di viaggio.” “Quest'abito le sta meravigliosamente, Clio...” guardando la ragazza Masan. “Si, troveremo qualche ruolo anche per noi due in questa farsa...” fece Solder “... appena il buon Masan smetterà di ammirare l'abito che indossa la sua pupilla.” “Magari starà bene anche a lei un abito come quello.” Sorridendo l'archeologo alla donna. “Siete persone assai curiose.” Fissando tutti loro Oriana. “Parlate in modo strano e strani sono i vostri abiti. Chi siete e da dove venite?” “Siamo studiosi.” Rispose Masan. “Studiosi di testi antichi. E a proposito di questo, volevamo chiedervi dove trovare una biblioteca pubblica, signora.” “C'è la Biblioteca del Palazzo Reale.” Spiegò Oriana. “Lì troverete tantissimi testi, anche molto antichi. Ma non mi avete detto da quale paese arrivate.” “Da...” esitò Masan “... da Capomazda...” A quel nome Oriana trasalì. Restò qualche istante in silenzio, senza tradire poi altre emozioni. “Ma forse dobbiamo approfittare ancora della vostra generosità, signora...” aggiunse Masan “... credo ci occorrano abiti... nuovi ...” “Si.” Annuì Oriana. Fece allora chiamare un servitore. “Accompagnerai questi miei ospiti alla bottega di messere Gabrio, chiedendogli degli abiti nuovi per loro.” Guardò poi Clio. “Io credo che uscirò per una passeggiata. Se vuoi, puoi accompagnarmi. Oppure andare con i tuoi compagni alla bottega di messere Gabrio.”
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