28-04-2014, 12.18.57 | #1551 |
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Una volta tornati in città, trovammo Nestos intento a preparare il veleno.
"Dite che è un semplice animale eh.. voglio sperarlo, perché non siamo pronti a combattere ciò che non è di questo mondo.. Anche se in vita mia non ho mai incontrato un animale la cui pelle fosse talmente dura da far rimbalzare un'ascia... sembra quasi ricoperto di ferro... ma allora ci sarebbe qualcuno di umano dietro.. e nessuno sembra pensarla così...". Ascoltai il discorso del medico. "Sì, potrebbe funzionare.. faremo entrambe le cose.." mi voltai verso i miei uomini "Alle frecce avete già pensato.. andate a procurarvi la selvaggina che farà da esca, ne servirà un bel po', e certo rischieremo di uccidere anche altri animali, ma la posta in gioco è troppo alta..." tornai a guardare Nestos "Abbiamo abbastanza veleno, dottore?" per poi rivolgermi nuovamente ai miei uomini "Deve essere tutto pronto per stasera... all'imbrunire torneremo nella foresta... valgono le medesime disposizioni di ieri, dovete tramutarvi in ombre invisibili, non deve avere il minimo sentore della vostra presenza... deve solo vedere una preda indifesa...". |
28-04-2014, 12.24.38 | #1552 |
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“Ve ne prego, parlateci di più di questo fiabesco e miracoloso Fiore Azzurro. Per piacere, Messer Quatro!....Ciò’ che avete detto durante lo spettacolo non ci basta. Vedete.......io e il mio amico siamo due cavalieri interessati di botanica e leggende sui fiori. Infatti, in una nostra opera vogliamo scrivere tutto a proposito di questa pianta. Per favore!” dissi supplicando il burattinaio.
Odiavo mentire, ma era l' unico modo per non destare dei sospetti in quell' uomo. Mi sedetti su una seggiola con un tavolino, sul quale c’ era un foglio di pergamena, un calamaio e una penna d’ oca. “Sono disposta anche a prendere appunti. Per me è molto importante raccogliere più informazioni su questo fiore. Sono tutta orecchie!” esclamai alla fine.
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Il cuore di una dama apprende solo la bontà, la sua beltà sostiene i cavalieri, il suo coraggio difende gli inermi e la sua mente conosce solo la verità!!! Eilonwy Ultima modifica di Eilonwy : 28-04-2014 alle ore 12.34.49. |
28-04-2014, 16.08.57 | #1553 |
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Lady Guàmarin mi salutò e ricambiai con un sorriso e uno sguardo di intesa...era raro vedere una donna così in gamba e addirittura guidare un esercito di cavalieri, ci voleva polso e forse la sua presenza a Solpacus era proprio un bene per combattere la bestia.
Partimmo per Palazzo Costanza, Older era preoccupato sui fatti e sul futuro di Solpacus..."Older..quale giustizia divina, Dio non punirebbe nessuno straziando così delle persone innocenti..io ve l'ho detto..forse, invece, dovreste pregare di più e non affidarvi a quella strega...Isolde..e le sue immagini". Vi fu un attimo di silenzio..."Qui qualcosa non va Older, e sinceramente inizio pure a dubitare quell'animale sia stato stregato, in un modo o nell'altro vedrete la Pace regnerà di nuovo a Solpacus". Mi guardavo attorno, eravamo proprio nel bel mezzo della foresta e ad un tratto vedemmo svettare un austero castello nobiliare...era Palazzo Costanza. "Posto allegro, eh? Come la proprietaria..." e mi scappò una risata "Older, non ho mai capito come mia madre potesse essere grande amica di lady Gertrude...comunque, io verrò spesso a Solpacus e se avete bisogno di me sapete dove trovarmi, in qualsiasi momento". Bussammo al portone e vidi sopra un enorme stemma nobiliare appeso, udii il cigolio del portone che si apriva e vidi una servitrice. "I miei omaggi..sono la duchessa Altea..lady Gertrude mi sta aspettando". Salutato Older, entrai con Cruz e chiesi di dargli un degno riparo e fui fatta accomodare in un salotto, fuori iniziò a piovigginare, vi era silenzio quando udii dei passi e vidi lady Gertrude, la quale mi fissava con sguardo severo. Mi inchinai leggermente e finsi uno splendido sorriso..."Oh milady..è un privilegio per me essere qui vostra ospite, quando seppi del vostro soggiorno qui da mio fratello Andrew, ero terribilmente in pensiero per voi a causa dei fatti successi a Solpacus." Sapevo mi stava scrutando per l'aria da avventuriera che avevo preso e per gli abiti non certo degni del mio rango..alzai gli occhi al Cielo, speravo di non subire una paternale.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
29-04-2014, 01.54.34 | #1554 |
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“Di ciò che accade a Solpacus” disse lady Gertrude ad Altea “e al di fuori di questo palazzo me ne curo poco. La vita sarebbe molto meno turbolenta se tutti si occupassero di viverla secondo le leggi imposte da Nostro Signore ai nostri antenati.” Osservò con attenzione l'avventuriera davanti a lei. “Ma probabilmente la penserai diversamente, visto il tipo di vita che hai scelto di seguire e che io posso immaginare guardandoti.” Scosse il capo. “Comunque” aggiunse l'austera donna “se desideri soggiornare qui è bene che tu apprenda le abitudini vigenti in questa dimora. Ogni giorno mi farai compagnia quando al mattino scenderò nella cappella di famiglia per ascoltare la messa. Alle tre in punto del pomeriggio reciteremo il Santo Rosario, con tutti i Divini Misteri e la litania alla Vergine Maria. Naturalmente dovrai abbigliarti come si conviene ad una dama del tuo rango e alla vita raccolta che si tiene in questo palazzo. Proprio per questo ho fatto preparare nella tua stanza un guardaroba degno e appropriato. Così potrai disfarti degli abiti che indossi.” Continuò contrariata.
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29-04-2014, 01.58.43 | #1555 |
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Quatro sorrise a quelle parole di Eilonwy ed apparve in qualche modo divertito dall'interesse e dall'entusiasmo della ragazza.
“Io posso raccontarvi tutto ciò che volete del Fiore Azzurro” disse il burattinaio “ma rammentate ciò che vi ho detto... sono leggende, poco più che favole. E' materiale per poemi e romanzi. Dunque, se proprio vi attira tanto una materia così fantastica e immaginaria, beh, non ho nessuna difficoltà a parlarvi di tutto ciò.” “Siete davvero interessata a cose così fittizie, damigella?” Chiese Riccardo ad Eilonwy.
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29-04-2014, 02.19.02 | #1556 |
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Tirai per un braccio il mio amato cavaliere e gli risposi sussurrando al suo orecchio: “Se non trovo il Fiore Azzurro, Isolde ucciderà ciò che mi è rimasto piu’ caro. Non comprendete!?!.....Se non lo faccio Aladiah, Coco, il merlo Tisin, Sir Jack Frost e, probabilmente, anche io perirò. Se, al contrario, farò la “brava bimba”, riavremo tutti la libertà da ogni punto di vista e potrò cercare di salvare il mio regno e il mio popolo. Neanche a me piace questa situazione, rammentatelo!”.
Lo guardai come una donna disperata e sperai che potesse capirmi. “Sono pronta, Messer Quatro!” sentenziai al burattinaio.
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29-04-2014, 02.54.08 | #1557 |
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Quatro sorrise ad Eilonwy ed annuì.
“E sia...” disse “... vi racconterò queste favole... mettetevi comodi, mi raccomando.” Rise. “Da dove vogliamo cominciare?” “Beh...” fece Riccardo, che aveva ben compreso la disperazione di Eilonwy “... direi dal principio, non vi pare? Per esempio... cos'è davvero il Fiore Azzurro? E' proprio un Fiore?” “Certo.” Rispose il burattinaio. “Il Re di tutti i fiori.” “E che tipo di Fiore è?” Domandò il cavaliere. “Eh, questo nessuno può dirlo con precisione.” Mormorò Quatro. “Potrebbe appartenere a qualsiasi genere conosciuto. Forse è una rosa, magari un giglio o, chissà, una margherita. Nessuno può dirlo con certezza.” “Quali sono allora le sue caratteristiche?” Ancora Riccardo. “Voglio dire... perchè tutti ne bramano il possesso?” “Lo storico Polibio diceva” guardandoli il burattinaio “che l'uomo ambisce ad avere il potere perchè è la sola cosa certa che dia la felicità.” “Dunque il Fiore Azzurro rappresenta il potere?” Fissandolo Riccardo. “Allora non credo di comprendere... nel vostro spettacolo di poco fa dicevate che anche i Taddei vogliono trovare il Fiore... perchè mai? Loro sono già ricchi e potenti...” “Ogni maledizione” spiegò Quatro “ha un unico scopo... ossia quello di rendere infelici le sue vittime... per questo i Taddei cercano il Fiore Azzurro... poiché è l'unico mezzo per vincere l'incanto che li flagella.” “Non credo di capire...” confuso Riccardo. “Cavaliere...” sorridendo di nuovo il burattinaio “... il Fiore Azzurro è simile ad una mano che indica la Luna nel cuore nella notte... c'è chi guarda la Luna, pallida e incantata, chi invece fissa solamente il dito che la indica, perdendosi così la magia di quella visione...” In quel momento suonò la campana della chiesa. “Perdonatemi, ma devo andare...” alzandosi Quatro “... vorrei trattenermi ancora un po' con voi, ma temo di fare poi tardi... e dove devo giungere, se mi attardo, chiuderanno i cancelli...” li salutò ed uscì dal piccolo teatrino.
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29-04-2014, 03.10.07 | #1558 |
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Il giorno trascorse in fretta e gli uomini di Clio si diedero un gran da fare nel procurare l'occorrente per il piano stabilito.
Così mentre Nestos terminava di preparare il suo letale veleno, Borel, Dort e gli altri andarono a caccia di selvaggina per la foresta. Verso il crepuscolo si ritrovarono tutti alla locanda. Tutto era pronto per il loro piano. Nestos era riuscito ad ottenere una buona quantità di veleno, sufficiente per infettare la selvaggina ed ungere le punte delle loro frecce. Poco dopo la falsa compagnia di mercenari lasciò la città e si addentrò fin nel cuore della foresta. In breve il piano fu attuato. Clio tornò così ad impersonare il ruolo di esca, vestendo i panni di un'indifesa fanciulla tutta sola in una radura irregolare nei pressi di uno stagno. Un po' ovunque era stata sparsa la selvaggina infetta. Intorno a lei, ben nascosti nell'oscurità, i suoi compagni, armati di frecce avvelenate, attendevano l'evolversi della situazione, naturalmente pronti ad intervenire. Vortex, appostato tra due robusti noci e armato di una pesante mazza ferrata capace di tramortire un toro, scrutava l'oscurità silenziosa ed opprimente di quel luogo, con gli occhi del predatore paziente in attesa della sua preda. Gli inseparabili Motrus e Trastis, muniti delle loro letali spade, attendevano invece presso lo stagno, nel caso la bestia scegliesse quel passaggio obbligato come via di fuga, visto che il veleno preparato da Nestos, come lo stesso medico aveva spiegato, procurava un insopportabile senso di calore. I più vicini a Clio, ma attenti a restare ben celati fra la vegetazione, erano invece Scotir e Nestos, con quest'ultimo dotato di una piccola lanterna di sua invenzione, capace di abbassare e alzare, secondo l'occorrenza, la luminosità. Tutti gli altri invece, ossia Borel, Dort, Ertosis e Porturos, si trovavano sparsi tra i cespugli muniti delle loro letali frecce avvelenate. Tutti dunque erano pronti ad accogliere la misteriosa bestia. Trascorsero così circa quattro ore. “Questo non è attendere...” disse Porturos agli altri appena scoccata la quinta ora di veglia “... è morire di noia...” “Sta zitto...” bisbigliò Borel “... vuoi che quel cinghiale avverta la nostra presenza?” “E se quel dannato invece fosse andato in cerca di altre prede?” Fissandoli Ertosis. Ma proprio in quel momento accadde qualcosa. Prima un calpestio sul pietrisco, poi un rumore indefinito fra le fronde. “Avete sentito?” Dort agli altri, guardando poi nel punto in cui si trovava Clio. Un attimo dopo proprio la ragazza, fissando il buio circostante, si accorse di qualcosa. Una grossa e lenta sagoma, informe e scura, si muoveva guardinga tra la vegetazione. Sembrava attirata lì da qualcosa. Infatti, passato qualche istante, cominciò ad avvicinarsi alla selvaggina avvelenata sparsa nella radura. E iniziò a mangiarne. “E' fatta!” Esclamò sottovoce Scotir, guardando poi Nestos. Ma in quello stesso momento uno degli uomini nascosti calpestò un ramo secco sul terreno. E quel rumore destò la misteriosa sagoma che mangiava la selvaggina. Nestos allora, vinto dalla curiosità, alzò la luminosità della lanterna e la puntò diritta verso quella sagoma. La luce però raggiunse a stento il suo obbiettivo, illuminando solo gli occhi di quella creatura. Occhi che solo Clio arrivò a vedere bene. Occhi carichi di rabbia e odio primordiale. E fissando quella luce, quell'animale lasciò che un sinistro e stridente latrato si diffondesse nella radura, gelando il sangue di Clio e dei suoi compagni.
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29-04-2014, 03.11.52 | #1559 |
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“Grazie di cuore, Messer Quatro!” ringraziai prima che andasse via.
Il Potere e la Speranza….ecco cosa era il Fiore Azzurro. “Forse è meglio andare anche noi. Che ne dite di andare a pranzare?....E’ quasi mezzogiorno!....E devo ammettere che ho un certo languorino!” e proposto questo, il mio stomaco si fece sentire. Risi di gusto.
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29-04-2014, 03.47.04 | #1560 |
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Usciti anche Eilonwy e Riccardo da quel teatrino, raggiunsero una locanda e lì pranzarono.
Ma mentre erano seduti al loro tavolo, i due ragazzi videro entrare due uomini che subito presero posto ed ordinarono da mangiare. Dai loro discorsi capirono poi che anche quei due lavoravano, proprio come Quatro, con i burattini. “Complimenti per lo spettacolo di poco fa.” Disse il locandiere ai due uomini. “Anche mio figlio è corso a vederlo ed è rimasto molto soddisfatto.” “Eh, portare avanti un teatrino di burattini” fece uno dei due “non è cosa semplice. Noi abbiamo comprato il baraccone dal vecchio burattinaio, mastro Quatro, proprio per sfruttare la sua fama presso il pubblico.” “Si, rammento gli spettacoli di mastro Quatro...” annuì il locandiere “... ero un bambino a quel tempo, ma ricordo molto bene il vecchio Quatro... che riposi in pace.” “Ma possiamo ritenerci fortunati ad aver comprato dieci anni fa il suo teatrino prima che morisse.” Mormorò uno dei due burattinai. “Abbiamo continuato la sua tradizione, non vi pare?” “Giustissimo!” Esclamò il locandiere.
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