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09-01-2013, 21.50.54 | #1621 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard ascoltò Talia e solo la voce della vedetta lo destò da ciò che aveva udito.
“Tu sei la cosa più preziosa che questa nave abbia mai trasportato.” Disse e dandole un bacio. “E si sa che quando si possiede qualcosa di così prezioso, si corrono anche rischi seri.” Le sorrise, per poi scendere dal letto e rivestirsi. “E comunque...” mentre si sistemava “... ho già preso una decisione... ma devo trovare un altro capitano per attuarla.” Le fece l'occhiolino. “Andiamo a vedere questa tua isola così inafferrabile!”
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09-01-2013, 22.02.35 | #1622 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Carlos fu cortese e galante con Cheyenne.
E dopo aver bevuto qualcosa, il giovane le mostrò la piazza del posto, tutta caratteristica, con i suoi negozi, le botteghe artigianali, i pescherecci, il lungo mare e la stradina che portava al piccolo faro sul promontorio. Poco distante, dall'altra parte della piazza, vi era un piccolo laghetto, dove era possibile fare un giretto in barca. Carlos chiese allora di avere una di quelle barche e con Cheyenne uscirono sulle acque del lago. “Vi confesso” disse mentre remava “che dalla sera della festa non faccio altro che pensare a voi. Ricordo ogni momento passato in vostra compagnia... il nostro ballo, le vostre parole e tutti quei momenti trascorsi nella vostra villa. E allora, tutto questo mi ha spinto a decidermi... voglio parlare col colonnello e chiedere il permesso di corteggiarvi. Ma solo se voi ne sarete felice.”
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09-01-2013, 22.03.21 | #1623 |
Cittadino di Camelot
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Lo fissavo mentre parlava...
lo fissavo sorridere, minimizzare... "Tu sei il capitano!" dissi, alzandomi a mia volta ed andandogli di fronte "Sei il capitano ed hai delle responsabilità! Questa nave ed il suo equipaggio dipendono da te, in questo momento... e tu hai il dovere di pensare a loro, come prima cosa!" Lo fissavo, cercando di trasmettergli tutto il mio sgomento... lo fissavo... e presto iniziai a tremare... "Tu hai il dovere..." mormorai, afferrando la camicia sulle sue spalle e stringendola "Hai l'obbligo preciso di tenere la Santa Rita fuori dai guai... ed io sono un guaio, Guisgard! Sono una disgrazia! Una calamità! Lo capisci?"
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
09-01-2013, 22.26.28 | #1624 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Guisgard fissò Talia.
Fissò i suoi occhi colmi d'ansia, di preoccupazione, di paura. Ad un tratto afferrò le mani di lei e le strinse. Poi la baciò. “Ti amo...” disse in un sussurro “... ti amo e ti prometto che non accadrà nulla...” sorrise lievemente “... e tu sei la mia Fortuna...” Salirono allora in coperta e subito Austus si avvicinò loro. “Qui terminano le Flegee...” mormorò “... e vi è solo mare aperto...” “Prendi le carte nautiche.” Fece Guisgard. “Voglio darci un'occhiata.” Controllarono così le carte. “Non vi è nessuna isola qui nel raggio di miglia...” fissandole Guisgard “... ma solo mare... mare e nient'altro...” “Dobbiamo tornare indietro.” Preoccupato Austus. “Sono acque sconosciute queste...” Guisgard allora fissò il mare, come a cercare una risposta o forse un segno. “Quell'isola è reale...” all'improvviso Fulsin “... esiste e ci sta osservando...” Ad un tratto grosse e scure nuvole apparvero lungo l'orizzonte.
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09-01-2013, 23.03.53 | #1625 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Il cuoco si voltò a fissare Cavaliere25 e poi il suo pappagallo.
“Beh...” disse “... in verità sono per la zuppa di pesce... ma visto che sei così educato da chiederlo... ma dimmi, cosa dai da mangiare al tuo pappagallo? Le patate?”
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09-01-2013, 23.37.14 | #1626 | |
Cittadino di Camelot
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Salimmo in coperta... era tesa, preoccupata... le storie del nonno avevano preso a vorticare nella mia testa in mille e più ricordi... le storie su quel pirata, sulla sua inumana ferocia, sul suo tesoro e sull’isola, le storie sulla maledizione e su coloro che avevano tentato di ingannarla...
ci voleva una chiave, diceva il nonno... una chiave, mi ripetevo. Citazione:
“...Eolo con le sue folgori fedeli allora ti guideranno, quando grigiore, furia e boati il mare gonfieranno. Ma prima di ciò tu guarderai l'alto Sole da Levante, quando la tua ombra per veder le stelle diverrà sestante...” citai in un sussurro al suo orecchio. Poi, con un sorriso, tornai a guardarlo... “E va bene, capitano... andiamoci, se è quello che vuoi!” dissi “Guarda... il cielo si sta incupendo e tra poco il mare si gonfierà... forse dovresti far spiegare le vele...”
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10-01-2013, 00.25.09 | #1627 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Guisgard fissò Talia e sorrise.
“Beh...” disse lui “... la seconda parte dell'indovinello mi sembra chiara ora... tu sei il sestante che ci guida... quanto ai primi versi...” fissò il mare e poi il cielo “... forse sta accadendo qualcosa... chissà... forse presto scopriremo il loro significato...” Diede allora ordine ai suoi di mantenere la rotta. Gettò poi ancora uno sguardo sulle carte nautiche. “E' grazie a te che siamo giunti qui...” sorridendo a Talia “... come un vero capitano ci hai condotti qui. Anzi, forse dovrei farti davvero capitano.” Le fece l'occhiolino. Prese allora il tricorno dal posto di comando e lo adagiò sulla testa di Talia. “Ecco.” Fissandola divertito. “Ora vediamo come te la cavi... capitano!” E rise. Ma ad un tratto il cielo si coprì completamente. Il mare divenne scuro, impenetrabile ed inquieto. Onde alte cominciarono ad alzarsi e a far sussultare la Santa Rita. Da lontano sordi boati iniziarono a scuotere il cielo, mentre le alte e spesse nuvole si contorcevano in cielo. “Questo mare è maledetto!” Gridò Fulsin. “Maledetto! E finiremo tutti male!” “Sta zitto!” Gli urlò Rynos. “Zitto o ti lego nella stiva! Dannato uccellaccio del malaugurio!” Ma proprio in quel momento, come sorta dalle acque, apparve un'immagine all'orizzonte. Prima incerta, poi sempre più nitida. Come un'isola. Anzi, come lo spettro di un'isola. Fulsin corse verso il parapetto. E lo seguirono tutti. “E'...” balbettò “... è l'isola... l'Isola Perduta! E' sorta da uno dei fiumi infernali che scorrono sotto i mari del mondo!”
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10-01-2013, 00.37.41 | #1628 |
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Durante la nostra gita nel lago, mentre era intento a remare, Carlos si dichiarò.
Espresse il suo intento di farmi la corte e chiese il mio parere. " Beh Carlos, non posso che essere lusingata delle vostre parole e del vostro interesse verso di me. Sono certa che il colonnello vi ascolterà con interesse e non rifiuterà di certo di accordarvi il permesso di farmi la corte." Carlos sorrise compiaciuto alle mie parole. Continuammo il nostro giro in barca conversando amabilmente. Il giovane aveva uno spiccato senso dell'umorismo e non esitava pur di farmi ridere. Terminata questa gita fuori programma, tornammo per le vie del paese. Il campanile segno le cinque di pomeriggio. "Perdonatemi ma credo sia ora per me di tornare alla villa. Il colonnello apprezza molto la puntualità, sappiatelo..." Insistette per accompagnarmi, anche perché la mia carrozza era stata utilizzata dalla domestica per le varie spese. Giunta alla villa lo salutai, certa che nel giro di pochi giorni si sarebbe presentato alla porta. Nella mia stanza trovai le compere del pomeriggio. Scesi per la cena, durante la quale accennai di Carlos al colonnello. Notai che avevo uno strano sorriso mentre gliene parlavo. Finito di accordarci per le visite da effettuare l'indomani andai finalmente a letto.
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10-01-2013, 00.50.07 | #1629 | |
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Guisgard posò sulla mia testa quel cappello ed io sorrisi...
“Se sono il capitano...” gli dissi “Allora tu dovrai fare tutto ciò che voglio... o ti farò mettere ai ferri, marinaio!” Risi appena. Ma quel piccolo gioco finì presto, perché il cielo si incupì ulteriormente ed il mare divenne impetuoso... sussultai, guardando verso l’alto... gli uomini corsero alle cime, allora, per tenere la rotta come Guisgard aveva ordinato loro... Durò per molti minuti quel tempo inquieto, poi la voce di Fulsin si fece sentire... Citazione:
“E’ un’isola, sì...” mormorai “Ma non sembra un miraggio, no! E’ reale, quell’isola...” Esitai... poi mi voltai verso Guisgard... “Raggiungiamola!”
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10-01-2013, 00.58.21 | #1630 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Clio decise così di scendere sottocoperta.
Attraversò la porta che da dava sulle scale, sotto il castello di poppa e si ritrovò nel lungo corridoio che si apriva sugli alloggi dell'equipaggio. C'era un silenzio surreale a bordo. Innaturale. Il mare era calmo e i sussulti delle onde si avvertivano appena. Il corridoio era illuminato da poche candele e quel gioco di chiaroscuro rendeva l'ambiente ancora più inquietante. Come se ombre e figure, frutto della suggestione di Clio dovuta a quell'atmosfera, si spostassero furtive intorno a lei. Di tanto in tanto si sentiva qualche scricchiolio e la porta di uno sgabuzzino, in fondo al corridoio, rimasta socchiusa, cigolava in maniera sinistra. Poi, ad un tratto, un rumore sordo, proveniente dall'ultima stanza, fece trasalire Clio. Era un rumore metallico, simile ad un clangore lontano. Ma durò poco più di un attimo. “Clio...” disse all'improvviso una voce. Sembrava provenire proprio da quell'ultima stanza e sembrava la voce di Giuff. Poi più nulla. Solo un cupo silenzio.
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