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17-01-2012, 02.06.18 | #161 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Tutto era accaduto dannatamente in fretta.
Troppo perché menti mortali potessero comprendere. Dal fiume, in risposta ai pensieri di Elisabeth, si levò un lento lamento. Isolde si abbandonò in un pianto disperato. “Forse sono davvero una creatura ostile…” in lacrime “… una creatura destinata all’isolamento e alla condanna da parte del mio prossimo… si, sono una creatura in balia delle mie miserie… ma non una strega…” fissando poi i presenti con i suoi bellissimi occhi “… solo una donna capace di suscitare il disprezzo dei miei simili… queste persone…” indicando Elisabeth e Daniel “… mi odiano… mi odiano a tal punto da usare oscuri artifici su di me, pur di farmi apparire come il loro odio mi vede… forse, se fossi stata arsa sul rogo sarebbe stato meglio per tutti…” “Milady, calmatevi…” avvicinandosi a lei Goz “… nessuno vi condanna qui… solo l’ignoranza e la superstizione possono vedere in voi malvagità…” chiamò uno dei marinai “… sarà meglio preparare le stanze dei passeggeri… è stata una lunga giornata…” si voltò poi verso Daniel “… messere, i vostri trucchi da fenomeno da baraccone teneteli per voi! Non sono disposto a tollerare altre uscite del genere a bordo del mio Carrozzone! Tenetelo a mente, o vi lascerò a nuotare nelle calde acque del Calars!” Poco dopo, le stanze di tutti i passeggeri furono pronte per la notte. Ma prima di lasciarli andare a letto, Goz si avvicinò ad Altea. Fece poi segno anche a Gaynor, a Isolde, Daniel, a Cavaliere25 e ai due monaci di avvicinarsi alla vasca dei cigni. “Lady Altea mi aveva chiesto dei miei cigni…” mormorò Goz “… già, i miei cigni… il mio unico bene…” accennò un malinconico sorriso “… forse è per loro che ho costruito questo Carrozzone… che ho deciso di raggiungere i quattro angoli del mondo…” chinò il capo “… ma per quanto vasti siano gli oceani, i mari, i fiumi e i laghi della Terra, nulla riesce a disperdere il mio unico pensiero… il mio unico sogno… un sogno che è con me ogni giorno… eppure non mi è concessa la grazia di poterlo vedere…” “Siete un uomo che ha molto sofferto, capitano…” accarezzando il suo volto Isolde “… io posso comprendervi… conosco il dolore e la solitudine…” “Credete, milady?” Fissandola Goz. “No, non potete nemmeno immaginare cosa significhi avere accanto il tesoro più grande e non poterne mai godere le ricchezze… ora è tardi, signori… le vostre stanze vi attendono…” ma prima di ritirarsi si rivolse verso Altea “… grazie, milady… grazie per avermi dato la possibilità di parlare dei miei bellissimi cigni…”
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17-01-2012, 02.42.34 | #162 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Chantal aveva appena pronunciato quelle parole e subito si udirono dei rumori.
“Ehi, c’è qualcuno…” disse il terzo dei tre. “Chi è?” Domandò colui che teneva a bada le due donne. “Non so, qualcuno bussa…” rispose quello vicino alla finestra “… le chiacchiere di questa ragazza mi hanno distratto e non sono riuscito a vederlo nel viale…” “Stai zitta!” Urlò l’uomo col pugnale a Chantal. “Controlla chi è…” fece poi al suo complice. “Chi è là?” Chiese questi. “Sono un monaco…” rispose l’uomo alla porta “… ho bisogno di cure… se non mi aiutate voi, sarò costretto ad arrivare fino al Gastaldato…” “Se raggiungerà il Gastaldato” disse l’uomo col pugnale al complice sulla porta “potrebbe raccontare di come gli sia stata negata ospitalità in questa casa e suscitare i sospetti degli uomini del Gastaldo… meglio farlo entrare… lo accopperemo e poi nasconderemo il cadavere…” L’uomo sulla porta annuì al piano del complice e aprì la porta. Ma subito nella stanza entrarono tre uomini che aggredirono i due. Scoppiò una feroce rissa e i due restarono uccisi. Attirato dalle grida, dalla cucina corse Hunt e nel vedere i suoi fratelli feriti a morte comprese ogni cosa. “Vi abbiamo trovato, carogne…” ringhiò il falso monaco, per poi lanciarsi contro Hunt. I due lottarono, ma poi Hunt cadde ucciso. “Vayvet!” Gridarono i complici del falso monaco. “Sei ferito?” “E’ solo un graffio…” ansimando Vayvet “… presto, nascondete i cadaveri di questi bastardi…” Fatti sparire i corpi dei tre, i due aiutarono Vayvet a stendersi accanto al fuoco. Questi allora si rivolse a Chantal e alla sua governante: “Statemi a sentire… siamo una banda di fuggitivi… eravamo in sei, ma poi quei tre gentiluomini che abbiamo accoppato hanno avuto la pessima idea di tradirci… li abbiamo seguiti e ci siamo vendicati… non abbiamo intenzione di farvi del male, a meno che non siate voi due a costringerci… resteremo qui fino a quando là fuori la situazione tornerà più tranquilla… così da permetterci di fuggire via…” si voltò poi verso i suoi compari “… Monty… cerca in giardino o nei dintorni… dobbiamo trovare l’oro che quei tre cani ci hanno sottratto… l’avranno di certo sotterrato qui intorno… Haro…” chiamando l’altro “… va insieme a questa gentile signora” indicando la governante di Chantal “e tornate qui con l’occorrente per medicare la mia ferita…” fissò poi la donna “… badate di non fare scherzi… o la ragazza ci rimetterà la pelle…” indicando Chantal. La governante annuì, per poi seguire Haro. “Ora, io e voi resteremo qui buoni buoni…” disse Vayvet a Chantal “… in attesa del loro ritorno… è tanto che non parlo con una donna… come vi chiamate?” Fissando la ragazza.
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17-01-2012, 03.06.46 | #163 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Tutti loro erano davanti a quella croce piantata nel terreno.
Talia al centro e gli altri fratelli intorno a lei. Il vento, freddo e asciutto, soffiava inclemente sul giardino e sembrava volersi portare via le loro lacrime. Ad un tratto, uno di loro corse in casa e ritornò dopo alcuni istanti. Aveva con sé una spada. “La spada del maestro…” sussurrò in lacrime “… cosa ne facciamo?” Nessuno rispose. Il ragazzo allora li fissò tutti, compresa Talia. “Cosa ne facciamo?” Domandò di nuovo. “Nessuno di noi è degno di possederla e impugnarla… non siamo ancora cavalieri…” Nestos allora fissò Talia e gesticolò… (Il maestro l’aveva destinata a uno fra i suoi due migliori apprendisti... loro due erano i primi tra noi... Fyellon aveva padronanza della sua abilità, era freddo e scaltro…mentre invece l’ardore, l’impulsività e l’istinto erano la forza di…) “Cosa sta dicendo Nestos?” Chiese uno dei fratelli a Talia, interrompendo Nestos. “Forse lui sa cosa dobbiamo farne di questa spada?” “Cosa può saperne lui!” Esclamò quello che aveva con sé la spada. “Lui non sarà mai un cavaliere! Non s’intende di armi! Direi di lasciarla qui… accanto alla croce... cosa ne dite?” Tutti annuirono. “Sei d’accordo anche tu, Talia?” Chiese poi anche alla ragazza. Ma proprio in quel momento, mortificato dalle parole dei suoi fratelli, Nestos corse via, in lacrime, per chiudersi nel Tempio.
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17-01-2012, 11.15.58 | #164 |
Cittadino di Camelot
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Ero felice di vedere i volti velati nel fiume che rischiarati dalla luce della luna sorridevano al mio passaggio......solo un tuffo e sarei ritornata a casa......ma non avrei mai abbandonato Daniel il suo nome mi era stato portato tra le pagine di una corteccia da un fidato messaggero e gli altri Ospiti Lady Gaynor...Altea il suo maestro i commensali che ammutoliti assistevano ad un magico gioco...fatto di superstizione e cattiveria e lo stesso Goz....stavano rischiando qualcosa di molto piu' grande di loro....ma l'uomo era cieco.....e non poteva vedere, neanche il sole con la sua potenza puo' trovare spazio tra una fitte rete di nuvole nere....anche lui che i cuori riscalda......ma un lamento giunse alle miei orecchie un lamento struggente e il leggero vento porto' anche le parole di Goz nei confronti di Daniel.........questo era davvero troppo...tornai indietro nel salone e li trovai tutti vicini alla vasca dei cigni....." Voi sapete cose' la sofferenza Goz......voi sapete cose' l'Inganno Goz....voi sapete cose' L'universo Goz ?........La presunzione non ha mai fatto la seggezza in un uomo.......e le minacce......non hanno mai fatto degno nessun uomo......Non azzardatevi mai piu' a minacciare nessuno, Daniel ha la foga della gioventu' voi dovreste avere la saggezza dell'esperienza e degli anni che portate.......e state tranquillo, che un bagno nelle acque calde...toccherebbe a voi se solo osate mettergli un dito addosso....per quanto riguarda Lady Isolde.......sara' il vostro ultimo premio alla vostra sofferenza.....ma gioca sporco..perche' lei sa...e voi siete ignaro di tutto..sarete usato, ma come si dice, a l'uomo ha il potere libero arbitrio....e voi avete fatto la vostra scelta...!......"....aspettai quindi che la mia stanza venisse assegnata.......
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17-01-2012, 11.50.14 | #165 |
Cittadino di Camelot
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guardai tutti i presenti e dissi vi auguro una felice notte io mi ritiro il viaggio è ancora lungo e le mie forze si sono addormentate cosi detto mi avviai verso la mia stanza mentre pensavo a Isolde che cosa gli era accaduto perchè di tanta bellezza era nascosta una creatura cosi
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fabrizio |
17-01-2012, 12.26.53 | #166 |
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Dopo l'accadimento e il trambusto avvenuto nella sala, sir Goz si avvicinò gentilmente e raccontò di quei meravigliosi cigni.."Goz, vi ringrazio per aver aperto il vostro animo, il mio unico augurio è..che quel sogno che tanto desiate un giorno possa diventare reale". Mi chinai nella vasca osservando il candore dei cigni, e feci un cenno al maestro per raggiungermi ad osservarli. Nel frattempo cercavo di capire quale arcano potesse nascondersi dietro lady Isolde, eppure io non avevo avuto nessuna visione. Decisi che avrei parlato con la milady che si era recata fuori dalla stanza l'indomani.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
17-01-2012, 14.12.41 | #167 |
Cittadino di Camelot
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Quelle parole, illuminarono il mio cuore e mente..... sarebbe stata un'ottima occasione per saperne di più su queste terre, sulla leggendaria Tylesia e su qualche leggenda antica che traversava codesta terra.
"Eccelenza, la ringrazio per l'ospitalità e la gentilezza offertaci.... sareì lieto di poter consultare la vostra biblioteca ed Annali. Spero di non crearle disturbo." "Maestro..... chiedo l'autorizzazione a poter trascorrere l'intera nottata in biblioteca.... forse potremo trovare qualcosa di utile per il viaggio e chissà...... anche per me. Sempre se il reverendo mi concederà ciò."
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"Covenant's Love"..... le dolci parole di colei che è entrata nel mio cuore..... |
17-01-2012, 16.40.53 | #168 |
Cittadino di Camelot
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I miei occhi seguirono Nestos finché non fu scomparso oltre la porta del Tempio. Poi sospirai e tornai a guardare l’altro fratello, colui che aveva posto il quesito...
“Vedi...” iniziai a dire lentamente “Molti di voi sono abili con la spada... Tu stesso lo sei: hai la passione che ti guida e lunghe ore instancabili di allenamento che ti sostengono... eppure il Maestro spesso ti riprendeva, e ti invitava alla riflessione... Perciò, ora, io ti prego... rifletti!” Gli andai di fronte e poggiai entrambe le mani sulle sue spalle, fissandolo intensamente... “Non trovi...” mormorai dopo qualche istante “Non trovi che il tuo giudizio su Nestos sia stato quantomeno sbrigativo e, probabilmente, un po’ ingiusto?” Gli sorrisi dolcemente, allora, e gli carezzai appena una guancia... “Vieni!” dissi poi, voltandomi “Venite tutti, vi prego... Nestos stava dicendo qualcosa di molto giusto, ed io adesso forse so qual è il posto di quella spada!” Mi avviai dunque verso il Tempio con passo calmo e regolare, certa che tutti i miei fratelli, chi più e chi meno fiduciosamente, mi avrebbero seguita. Entrai silenziosamente nella piccola aula quadrangolare e subito individuai Nestos, inginocchiato di fronte all’altare... mi avvicinai a lui dunque e, quando lo ebbi raggiunto, gli poggiai con delicatezza una mano sulla spalla, invitandolo con un sorriso ad alzarsi. “Nestos...” iniziai quindi a dire, rivolta agli altri “Ha, a mio avviso, centrato il punto della questione poco fa! Egli mi ha rammentato che il Maestro aveva in effetti destinato la sua spada a colui, tra i suoi due migliori apprendisti, che si fosse distinto. Purtroppo gli anni sono passati e molte cose sono accadute... quei due apprendisti, come tutti ricordiamo, hanno preso strade diverse...” I miei occhi si incupirono leggermente a quelle parole... al ricordo di lui che se n’era andato, così come al ricordo di Fylleon che rimase... e la mia voce tremò... ma non mi concessi tregua. E subito ripresi a dire... “Entrambi hanno fatto delle scelte, ognuno ha seguito il proprio cammino... ma nessuno dei due riuscì mai, secondo il Maestro, a superare l’altro in valore e cavalleria. E tuttavia quella resta, per noi, la sua ultima volontà: mai più egli parlò della sua spada!” Tesi allora entrambe le mani, allora... vidi alcuni dei miei fratelli esitare, ma poi colui che ancora stringeva la spada me la consegnò. La accarezzai per un momento con infinita dolcezza, la spada del Maestro... poi mi voltai e la adagiai sull’altare di pietra che dominava al centro del piccolo Tempio. “Ecco!” dissi “Io credo che questo sia il suo posto... starà qui, finché il suo legittimo proprietario, chiunque egli sarà, non verrà a reclamarla!” Tornai quindi a fronteggiare quel manipolo di giovani aspiranti cavalieri con la fronte alta e lo sguardo sereno... “E ora ditemi, fratelli miei carissimi... trovate giusta la mia proposta?”
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
17-01-2012, 19.23.16 | #169 |
Cittadino di Camelot
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Residenza: Dove il sole è più cocente, e il mare più limpido..
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Guardai Goz e Lady Isolde con quanto più disprezzo potevo e dissi:
<<Un bagno nelle acque calde non mi farebbe niente Sir.. Comunque Milady avete vinto questa battaglia.. Non preoccupatevi.. Ve ne accorgerete presto..>> Stavo per andarmene quando intervenne Elisabeth.. La presi sotto braccio e le dissi: <<Milady dove L'ignoranza parla L'intelligenza tace.. Andiamo sul ponte..>> E andammo sul ponte..
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"And all i want is the taste that your lips allow, my my my , Give me love" |
17-01-2012, 22.01.20 | #170 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Goz ascoltò prima le parole di Elisabeth e poi quelle di Daniel.
“Milady, ragazzo mio…” fissando i due “… io non comprendo il vostro astio verso lady Isolde…” “Capitano, se scendessi da questo Carrozzone sarebbe meglio per tutti…” “Milady, vi prego…” cercando di tranquillizzare la donna “… voi non avete fatto niente di male a nessuno ed io, in qualità di capitano, ho il dover di prendere le vostre difese…” si rivolse poi nuovamente ad Elisabeth e Daniel “… signori, a me le minacce non piacciono… dunque vi prego di recare rispetto per tutti coloro che si trovano su questa imbarcazione…” Le stanze ospitavano ciascuna due persone e furono così distribuite: Gaynor e Isolde, Elisabeth ed Altea, il maestro di questa e Daniel. Infine, in una stanza più grande, presero posto Cavaliere25 e i due monaci che erano con lui. Recitate le preghiere della sera e data la buonanotte al boscaiolo, Jovinus e Plautus si coricarono. Isolde, intanto, entrò nella sua stanza e si sedette sul letto, attendendo che anche Gaynor giungesse.
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