18-04-2012, 17.56.28 | #1711 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Elisabeth fu condotta in quella stanza e trovò ad attenderla Guxyo con alcuni dei suoi.
L'uomo leggeva alcuni documenti. “L'accusa è grave, milady...” mormorò “... già, molto grave... ma fortunatamente per voi sarò io a decidere e non gli inquisitori ecclesiastici...” fissò la maga “... milady, sinceramente mi è indifferente il vostro rapporto con le pratiche magiche... come non mi interessa se evocate il demonio o gli spettri... se i chierici asseriscono di parlare con i Santi, non vedo perchè qualcun altro non debba parlare col diavolo...” un ghigno apparve sul suo volto “... facciamo un patto... ci aiuteremo a vicenda... io farò cadere queste accuse e voi convincerete Goz a lavorare per me... tutti dicono che è pazzo, ma in realtà io credo sia un genio... ed egli lavorerà alla mia corazza... una corazza che sarà meravigliosa... ho visto che voi godete della sua fiducia... accettate?”
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18-04-2012, 18.09.56 | #1712 |
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Le mie mani, guidate da quelle di Guisgard, sfiorarono ogni singolo oggetto in quel luogo... le porcellane più fini, i cristalli più delicati, le stoffe più ricche... tutto conobbi e di tutto mi fu rivelato dalla sua voce melodica.
Ed al termine di quel giro incantato il mio cuore batteva tanto forte che avrebbe potuto saltarmi fuori dal petto... “Oh, Guisgard...” sussurrai, con la voce appena incrinata “Oh, Guisgard... ma è meraviglioso! E’ stupendo!” Tremavo... tremavo per l’emozione... era davvero la stanza delle meraviglie! Poi, inaspettatamente, quella visione attraversò come un lampo la mia mente... uno scrigno... uno scrigno d’ebano... madreperla, schegge di giada e oro... Trattenni il respiro e lentamente tornai indietro... ripercorrendo i miei passi, sfiorando di nuovo ad uno ad uno quegli oggetti... in cerca di quello che cercavo... uno scrigno tempestato di giada e madreperla... avevo toccato qualcosa di simile poco prima, ne ero certa...
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18-04-2012, 18.15.10 | #1713 |
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Pochi intimi...per il mio strano processo, Guxio fu breve e a quanto pare sapeva cosa voleva, quelle accuse.....potevano anche essere opera sua perche' no..infondo per raggiungere uno scopo ognuno poteva mettere su ogni congegno, in quel momento pero' mi venne in mente Reas, e il suo attaccamento alla Regina e il suo rifiuto ai cavalieri del Tulipano, a tal punto di aver potuto leggere odio nei suoi occhi, Goz non era pazzo, non aveva perso il senno e questo lo sapevo......" Parlate di Chiesa e di inquisizione.....brutta cosa, a voi non interessa unicamente perche' vi servo.....e quando la vostra Corazza sara' completata......le vostre accuse risorgeranno come il sole ad ogni albeggiare e la mia vita sarebbe sempre un ostaggio nelle vostre mani.........Vi ringrazio Guxio.......ma non chiedero' mai nulla a Goz per voi.....potete procedere per quanto mi riguarda......"......Volevano la strega ?.......e io li avrei resi felici....ma la strega ha poteri infiniti a cui l'uomo non ha accesso......e la cosa fece ridere il mio animo
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18-04-2012, 18.23.52 | #1714 |
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Dopo aver sentito quelle parole le mie gambe crollarono. L'esito della prova dipendeva da me, avevo la vita di Parsifal sulle mie spalle. Mi resi conto che non sarebbero bastati neanche tutti gli incantesimi che conoscevo uniti al potere dalla collana donata al cavaliere per superare questa prova. Il "rimedio per uscire dal labirinto" doveva essere di certo qualcosa che in quel momento non era presente nei miei pensieri, ma che probabilmente conoscevo. Mi chiesi più volte se sarei riuscita a portare a termine la missione, ma in quel momento le visioni non avevano intenzione di presentarsi ed io ero tormentata da infinite domande che non avrebbero avuto risposta finchè io e Parsifal non saremmo entrati in quel labirinto.
Mi diressi a passi incerti e scoordinati assieme a Parsifal verso la stanza di Orco.
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"Basta un individuo o un semplice gesto per mettere sottosopra l'ordine del mondo." Mago Merlino |
18-04-2012, 18.28.02 | #1715 |
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Guxyo fissò Elisabeth ed abbozzò un lieve sorriso.
“Siete una donna pratica” disse “e ciò mi piace. Anche io sono un uomo pratico e le persone così riescono sempre a trovare un accordo. Anche perchè ho dimenticato di dirvi che il nostro Goz è accusato di frenesia... frenesia diabolica... ovviamente sia io che voi sappiamo che i chierici esagerano sempre... ma chi può salvare il povero Goz? Tra sette giorni, temo, verrà arso vivo... questi sciocchi pensano di salvare così la loro città... allora, cosa decidete? Rifiutate il nostro patto? Preferite che anche il buon Goz muoia insieme a voi? Oppure decidete di salvarvi entrambi?”
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18-04-2012, 18.37.46 | #1716 |
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Quel giorno se mai fosse arrivato..............l'acqua sarebbe venuta giu' dal cielo, come il pianto di nuvole sospese......il fuoco non avrebbe retto all'acqua...non quella volta.........."....Non sono stata chiara, non vendo la mia di anima figuratevi se vendo quella di Goz........fate il vostro dovere Guxio.........o sarete incriminato anche voi per non aver messo una strega ed un folle sul rogo.........date in pasto a Tylesia.......i cattivi, cosi' almeno avrete tempo per agire sul vero esercito......l'esercito alla cui testa c'e' Lucifero in persona...........avete paura Guxio ?.."...........perdonatemi Goz......
Ultima modifica di elisabeth : 18-04-2012 alle ore 18.49.07. |
18-04-2012, 19.00.53 | #1717 |
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In quel giardino ombreggiato da folte piante, un giovane giocava, quasi senza badarci, con alcune foglie arrotolate, facendole vibrare soffiandoci dentro.
Ad un tratto qualcosa lo destò. Era il calpestio di uno stivaletto sui ciottoli del vialetto che attraversava il giardino. Il giovane sospirò e sussultò perchè aveva atteso a lungo quel calpestio a lui tanto familiare. Un attimo dopo, infatti, una figura snella ed aggraziata uscì dalla vegetazione. Fissò prima distrattamente alcuni roseti e cespugli fioriti, poi i primi frutti maturati sui rami. Fece qualche passo in avanti, accarezzando le larghe foglie di ficus e sfiorando con una mano il getto artificioso di una delle fontane. “Salute, milady...” sussurrò una voce tra le piante. “Salute a voi, milord...” rispondendo con un sorriso Chymela. “Eh...” sospirò lui “... vi ho attesa tutta la mattinata...” “Mi duole ciò...” chinando il capo lei “... vi sarete di certo annoiato...” “Affatto, benché ogni istante di attesa per voi mi appare come eterno e insopportabile...” “Cosa facevate?” “Ciò che faccio sempre...” rispose lui “... vi penso e nel frattempo vi immagino... per questo, perdonatemi, resto sempre a fissare il vostro volto mentre mi parlate...” “Perchè lo fissate?” “Per rammentarlo bene.” “Vi è così difficile ricordarlo?” “No...” sorridendo lui “... tutt'altro... ma ogni volta lo fisso per scorgere qualche particolare nuovo, un'espressione nel volto, un bagliore nello sguardo o una sfumatura nel sorriso...ed ogni volta che vi rivedo mi appare qualcosa di nuovo, di magico, sfuggitomi invece nell'ultimo incontro, come se in voi sbocciasse ogni volta qualcosa di diverso, qualcosa tenuto celato ad occhi troppo vaghi, sfuggenti e mutevoli...” “Parlate così per la simpatia che naturalmente mi portate...” arrossendo vagamente lei. “Lo credete davvero?” Fissandola lui. “O forse tutto ciò non è la sublime rappresentazione di quanto cantato da Cavalcanti, da Guinizzelli o da Dante Alighieri? Quando si ama una creatura ultraterrena e solo pian piano ella appare col suo vero volto, magnifico ed incommensurabile, a chi è baciato dai privilegi di Amore?” “Volete confondermi...” sospirò lei “... anzi, temo vi piaccia riuscirci...” “Dunque ogni amante” replicò lui “vede così la propria amata?” “Credo di si...” “Voi non sarete mai come le altre...” sorridendo Andros “... in voi sono sbocciate le più alte virtù che poeti, pittori e scultori cercano in mille e più donne per le loro opere... Fidia scolpì Atena Partenos strappando ad innumerevoli modelle forme e grazie che solo la sua maestria rese perfette... Callimaco dovette attraversare in lungo e in largo il millenario Egitto per trovare lo spunto e narrare di Berenice... gli architetti di Adriano, poi, fecero giungere a Roma schiave da ogni angolo del Mediterraneo per abbellire con rilievi e statue la monumentale Villa del loro imperatore...” “Oh, Andros...” voltandosi verso il palazzo lei “... tacete, vi prego...” “Si, in voi si sono riunite tutte le virtù che possono ispirare un cuore...” con un sussulto lui “... voi possedete il profumo che rende unico il fiore, il sapore racchiuso nel frutto, il bagliore sprigionato dalla pietra preziosa e lo splendore che ricopre la perla...” Lei sorrise. “Temo siate troppo fantasioso e poetico...” sussurrò “... finirete presto per stancarvi di tutto ciò... un uomo come voi non può nutrirsi di così poco, di questi fugaci e brevi incontri in questo giardino... credo che il vostro amore per me terminerà presto...” “Lo credete davvero?” Quasi trasalendo lui. “Siete sincera? Giudicate, dunque, il mio sentimento dal tempo trascorso insieme e non scandendolo invece col battito del vostro cuore? Pensate davvero che debba nutrirsi ciò che provo per voi? Che debba trarre linfa da qualcosa di materiale ed effimero come il trascorre delle ore, come il passaggio del Sole nella volta celeste o attraverso le fasi della Luna? Le grandi civiltà del passato, forse, sono sorte col cammino delle stelle e per questo sono cadute nell'oblio del tempo... ma il mio amore... oh, Chymela... il mio amore non è di questo mondo e come tutte le cose divine non conosce né inizio, né fine ed esiste da sempre e per sempre, al di là del tempo, dello scorrere delle cose e della vita stessa...” Lei lo fissò sorridendo. “Oggi voglio raccontarvi qualcosa...” “Temo non ci sia più tempo...” rammaricata lei. “Di già?” “Si...” “Ahimé...” “Cosa volevate raccontarmi?” “Di un Fiore...” mostrandole di nuovo il suo diario “... un Fiore che ho visto anche stanotte, in sogno...” In quel momento qualcuno chiamò la ragazza. “Arrivo!” Voltandosi lei. “Arrivo, cara balia!” Era il segnale. “Datemi la mano...” “E' tardi, devo andare...” “Per un momento...” Lei posò allora la sua mano tra le foglie e lui la baciò con passione, per poi farle stringere il libretto fra le dita. “Ma è vostro...” “Sogno chiama sogno...” con voce calda e bassa lui “... qui ho annotato i miei sogni... e voi siete il più bello che io abbia mai fatto... custodite voi questo diario...” Un attimo dopo Chymela andò via, lasciando al nobile Arciduca il sapore e il profumo di quell'estasi d'amore. Talia cominciò a ritoccare quegli oggetti, ripercorrendo all'indietro gli stessi passi fatti fino a quel momento. “Cosa cerchi?” Domandò Guisgard. “Qualcosa ti ha colpito in modo speciale?” Talia in quell'istante però sfiorò uno scrigno e con una mano toccò il prisma d'oro che lo teneva chiuso.
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18-04-2012, 20.05.39 | #1718 |
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Lilith e Parsifal giunsero così al cospetto di Orco il Rosso.
Nel vederli, l'uomo comprese subito le loro intenzioni. “Verrete condotti alle porte del labirinto.” Spiegò. “Vi entrerete e cercherete la prova da superare. Solo una volta superata la prova, potrete uscire dal labirinto. Ovvio che dovrete trovare voi la strada per uscire. Altre domande?”
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18-04-2012, 20.10.11 | #1719 |
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Quella visione mi attraversò la mente e l’anima... la forza del battito del cuore di Chymela si confuse con il mio e così, anche se fu solo per un breve attimo, un piccolo sospiro mi sfuggì dalle labbra, accompagnato da un vago, dolce sorriso.
Un attimo... per un attimo, che pure mi parve infinito, rimasi a contemplare Andros ed il cuore di Chymela... a gioire con lei... un attimo... Poi le mie dita sfiorarono quel prisma d’oro ed io sussultai. “Questo...” mormorai, in risposta a Guisgard che mi aveva chiesto cosa stessi cercando “Cercavo questo!” Sfiorai con delicatezza il prisma, poi le mie dita scesero a seguire i contorno del piccolo scrigno, ne indagarono ogni angolo ed ogni ricco dettaglio, le piccole schegge di giada che ne incrostavano la superficie e quei ricchi decori di liscia madreperla... Infine, quasi decidendomi solo a fatica, lasciai scivolare le mani e le appoggiai piano sul mobile che lo ospitava... “Vuoi provare ad aprirlo, Guisgard?” sussurrai quindi, quasi con reverenza “Vuoi provare ad aprirlo e vedere che cosa contiene?”
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18-04-2012, 20.29.32 | #1720 |
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Guxyo annuì e fece cenno ad uno dei suoi.
Un attimo dopo Goz fu condotto davanti al capo dei Tulipani. Lo legarono e gli strapparono via le vesti. Guxyo annuì e cominciarono a flagellare Goz. Colpi sempre più profondi lacerarono la sua schiena, senza però che lui emettesse un solo gemito. “Ditemi voi quando può bastare, milady...” fece Guxyo fissando Elisabeth “... io posso decidere sulla vita di tutti qui...” Goz si voltò e fissò la maga senza dire nulla.
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