19-04-2012, 22.27.40 | #1741 |
Cittadino di Camelot
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"Non temere Lilith..... la scelta è stata fatta, lotteremo insieme....."
La domanda di Lilith era chiara; voleva sapere chi si celava dietro la prova..... io un sospetto lo avevo...... Penso che si tratti della Bestia, menzionata dal libro che avevo con me..... Lanciaì questo suggerimento a Lilith: "Lilith, la Bestia è un demone antico...., questa può essere una supposizione....non sono sicuro."
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19-04-2012, 23.22.09 | #1742 |
Cittadino di Camelot
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Presi dalle mani di Guxio la coppa di vino....era rosso come il sangue....il colore del rubino ..." Non mi conoscete affatto eppure, pensate che possa far fare quello che voglio ad un uomo.....Sesso..denaro...potere, ottimi lasciapassare.........volete sapere cosa siete ?.."...feci cadere il vino sul pavimento..ed esso si tramuto' in serpe.....esso striscio' sino agli stivali dell'uomo...ma prima che questo avvenisse.....schiacciai il capo della serpe..." State giocando con la mia pazienza....la testa del serpente o la vostra per me non fanno differenza.....il male va estirpato......comunque sia..andro' nella stanza a parlare con Goz...sara' lui a decidere se costruire la vostra armatura.."....Gli voltai le spalle ed uscii da quella stanza, raggiungendo un Goz rannicchiato in un angolo vicino al camino....fissava il fuoco, era stato vestito con un saio.....mi chinai e gli presi la mano.." Come state Goz....vi fanno ancora male le ferite ?.....quelle forse no, ma la vostra anima avra' ancora tanto da penare......io non so nulla di voi, sapevo solo che governavate il carrozzone e che volevate intraprendere questo assurdo viaggio.......i vostri cigni, non so chi siano o dove siano....perche' dovreste costruire un'armatura per Guxio, chi siete veramente, abbiate pieta' di me se non ho saputo difendervi come dovevo, ma ho bisogno di conoscere la verita'........"......le sue mani erano magre e fredde....eppure dovevano essere forti per forgiare un'armatura e perche' proprio lui, mi venne cosi' in mente il giorno che salii sul carrozzone....fui guidata all' interno del suo ventre..sino al suo cuore e li' vidi le caldaie, non so perche' quel luogo mi venne in mente...ma per dar vita ad un'armatura bisognava governare il fuoco........
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20-04-2012, 01.48.25 | #1743 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Quando Altea fu nella sua stanza, qualcuno bussò alla porta e vi entrò.
Era Fyellon. “Vi ho vista turbata e scossa...” disse il cavaliere “... posso comprendervi... non esiste alcuna maledizione, questo è certo, ma l'atmosfera che regna in questo luogo è decisamente inquietante... quando siete andata via voi, sir Redentos, intuendo i nomi degli sfidanti, è corso via verso il luogo della prova... credo infatti si tratti del suo apprendista e di quella giovane ragazza...” si avvicinò ad Altea e la strinse forte “... non siate in pena... volete andar via da qui? Questo maniero vi angoscia? Allora vi porterò via... è questo che volete?” Nel frattempo, il carro aveva condotto Parsifal e Lilith davanti al labirinto. Il monaco aveva impartito ai due giovani i Santi Sacramenti che liberano l'anima dalle colpe e dalle pene terrene. Ormai l'alba era giunta, ma nonostante la luce, che cominciava a rischiarare ciò che le ombre avevano posseduto fino a quel momento, qualcosa di spettrale lambiva il cielo e velava la terra. Come se le oscurità notturne, dentro le quali, come narravano gli antichi Sanniti, dimorano spiriti notturni, esitassero a lasciare questo mondo. Fiori secchi e umide foglie raccolte, come tappeti, circondavano la porta di quel labirinto. Di nuovo si udì il suono della campana e ai suoi rintocchi apparvero alcuni uomini incappucciati. Fecero segno a Parsifal e a Lilith di avvicinarsi all'ingresso e uno di loro suonò con vigore un corno. Era il segnale. Due di quegli uomini incappucciati aprirono la porta del labirinto per far entrare i due ignari sfidanti. E aperta la porta, Lilith udì qualcosa. Come un angosciante lamento. Un lamento che fu udito solo da lei. E una voce che gemeva: “Le colpe dell'anima sopravvivono per lunghi eoni, affinché siano impresse nello spirito pene e punizioni. Ma prima che i due giovani potessero entrare, qualcuno arrivò a gran velocità. “Parsifal!” Chiamò Redentos. “Non potete, è troppo pericoloso!”
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20-04-2012, 02.14.51 | #1744 |
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Goz restò alcuni attimi in silenzio.
Fissava il fuoco che danzava tra la legna del camino. Enigmatici bagliori si animavano nei suoi occhi e strane figure sembrano nascere da quei lampi. “Avevo un amico...” mormorò all'improvviso “... era il rampollo dell'aristocrazia di un antico ducato...” sorrise, come se i ricordi prendessero forma “... avevo anche altri amici... un artista... poi un musico... un dottore in legge...e un maniscalco...” gettò altra legna sul fuoco “... un giorno, in un futuro lontano, scopriremo molte cose che oggi ci sembrano assurde... cose che possiamo solo sognare, perchè le crediamo indissolubilmente legate alla religione o alla magia... la natura del resto è un grande libro... un grande libro in cui Dio Ha racchiuso le leggi e le formule della Creazione... un giorno l'uomo fabbricherà armature straordinarie, capaci di moltiplicare l'abilità e la forza di chi le indossa...” si voltò a fissare Elisabeth “... io farò tutto ciò che mi chiederete, milady... ma voi, vi prego, aiutatemi a ritrovare i miei cigni...”
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20-04-2012, 02.23.11 | #1745 |
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Tieste, a quelle parole di Cavaliere25, scosse il capo e fissò poi Polidor.
“Beh...” mormorò questi “... bisogna solo assistere alle promesse eterne di un uomo e di una donna...” “Mi chiamo Oklyo” disse l'uomo che aveva avvicinato i tre falsi monaci “e cercavo appunto dei buoni monaci per celebrare il mio matrimonio... vivo verso le mura, dove ho un vivaio munito di giardino.” “E se poi ci scoprono?” Domandò Tieste sottovoce a Cavaliere25. “Vi prego, io e la mia fidanzata vogliamo sposarci, ma non riusciamo a trovare un pio uomo di Chiesa che ci unisca davanti a Dio...”
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20-04-2012, 02.44.23 | #1746 |
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Io ero concentratissimo, ero pronto.....in cuor mio sapevo che avreì potuto farcela.
Lo spirito del mio Maestro e Padre mi accompagnava, giungemmo innanzi alle porte del misterioso labirinto. Quel luogo.... era morto. La stessa natura che la circondava non riusciva a prender vita, parvero dinanzi a noi cavalieri incappuciati..... gli stessi che avevo incontrato nel mio sogno ed in precedenza dinanzi le porte di Santa Sofia, le campane tornarono a suonare..... non vi era dubbio alcuno..... la prova andava iniziando. Il tutto era collegato: i cavalieri senza volto, le campane di Santa Sofia......La Bestia, tutto partiva da qui. Nel frattempo che io e Lilith ci accingiavamo ad entrare, una voce tuonò su noi.... mi volsi e vidi il Maestro Redentos che correva a grande velocità verso di noi. "Come ha fatto a trovarci?" mi chiesi...... "Maestro.....come mai siete qui, pensavo che eravate ancora nella sala ricevimenti...... mi spiace non averla avvertita, ma.....vorreì sottopormi a questa prova....."
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20-04-2012, 03.48.40 | #1747 |
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“Si narra” disse l'abile orafo mentre modellava il pendaglio per accogliere quella pietra “che il re, una volta donato il Feudo di Capomazda ai nobili cavalieri Taddei, per annullare ogni tributo feudale, invece di denaro o bestiame chiese come impegno che ogni anno gli venisse donato un animale. E non un animale qualsiasi, ma quello più diffuso nelle campagne di Capomazda, ossia la civetta. E, nel primo anno di vassallaggio, i valorosi Taddei forgiarono una superba civetta, scolpita nella giada purissima e incastonata di gemme preziosissime.”
Andros e Chymela osservavano rapiti quell'orafo e la sua straordinaria abilità. “E da ciò” continuò l'artigiano “deriva la tradizione che vuole i capomazdesi abilissimi maestri orafi.” Fissò allora il duca e chiese della pietra. “Eccola, a voi...” porgendola Andros all'orafo. “E' una pietra molto particolare, milord...” osservandola l'artigiano “... questo rosso scuro che la caratterizza... come ne siete entrato in possesso?” “Incastonatela nel pendaglio, vi prego...” disse Andros “... voglio che neanche uno dei suoi infiniti bagliori vada perso...” L'orafo annuì. “Volete che vi narri della pietra?” Sorridendo Andros. “Oh, si...” sussurrò Chymela, che era seduta sulle ginocchia del suo amato “... e recita anche quei versi, ti prego...” “Quali versi, miei signori?” “La pietra era conservata in un foglio” rispose Andros “e c'erano dei versi scritti su di esso... quelle parole rappresentano forse la storia di questa pietra...” Chymela sorrise e Andros, prendendo quel foglio da una tasca, cominciò a leggere: “Nella pietra si cela un segno misterioso, inciso per sempre nel suo sangue ardente. Simile ad un cuore allora essa così ci appare, i cui infiniti bagliori sono simili a perenni battiti e nella quale riposa il volto di una sconosciuta. E attorno a quel volto incessanti scintille vagano, avvolgendolo ondeggia un flusso di rara luminosità. Nella pietra è racchiusa la fonte del più puro splendore. E tale valore, dunque, otterrà finalmente il cuore del cuore?” “Enigmatici versi...” fece l'orafo, per poi mostrare il ciondolo ultimato ai due innamorati “... e come siete entrato in possesso di questa pietra, mio signore?” Domandò poi. “Talia...” la voce di Guisgard destò la ragazza “... c'è qualcosa che non va... non mi piace questa strana atmosfera...” fissando sempre il Belvedere dalla finestra “... mi sento oppresso qui dentro...” avvicinandosi a lei e prendendola per mano “... usciamo, vieni... poi dopo leggeremo tutto ciò che vorrai di quel libro...” I due uscirono dalla Sala degli Elleni e di nuovo li accolse quell'innaturale silenzio. Il palazzo appariva muto e vuoto. Le finestre del corridoio erano tutte velate dalle tendine, diversamente invece da come erano apparse precedentemente. Raggiunsero allora il grande salone e con stupore Guisgard vide il focolare spento e chiuso con un pannello di ghisa. Le candele sulla tavola e sui mobili apparivano invece ancora integre. “Eppure sono state accese fino a tarda sera...” mormorò Guisgard. Il cavaliere provò allora a chiamare il vecchio guardiano, ma nessuno rispose. Portò così Talia fuori, nello spiazzo dal quale si dominava il bellissimo panorama. “E'...” guardandosi intorno “... è deserto... sembra non esserci più nessuno...” si diressero allora verso la fabbrica senza però trovare nessuno. Anche le preziose e bellissime stoffe non c'erano più. Di nuovo Guisgard chiamò il vecchio guardiano, ma a rispondere fu solo l'eco della sua voce.
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20-04-2012, 09.18.03 | #1748 |
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Sentii bussare alla porta e vidi entrare Fyellon. Egli si mostrava preoccupato per me e come sempre scettico su tutto ciò che non fosse "reale", ma iniziavo a autoconvincermi pure io che non vi esistesse nessuna maledizione...per fortuna il maestro Redentos era andato a salvare coloro che volevamo sfidare la prova.
Ad un tratto mi strinse in un forte abbraccio..."Si, vorrei andare via. Non mi angoscia, ma noi stavamo cercando i nemici di Tylesia...ricordate Fyellon? E per colpa mia ci troviamo qui...e Tylesia? che starà succedendo ora laggiù?Ma mi sentirei in colpa se lasciassimo questi compagni..di sventura in questo maniero..ricordate che sir Redentos sta andando verso Tylesia e devo scoprire cosa vi è scritto nel manoscritto che possiede sir Parsifal....voi che ne pensate...cugino mio?"
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
20-04-2012, 16.43.08 | #1749 | |
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Quella visione mi attraversò la mente mentre ancora stringevo il pendaglio nel palmo della mano... e, allo stesso tempo, ne rimasi affascinata e colpita.
Affascinata e colpita da quei versi, dalla voce di Andros così armonica ed intrisa di profonda partecipazione... mi chiesi allora cosa celassero quei versi, mi chiesi come Andros ne fosse venuto in possesso, mi chiesi cosa egli avesse mai visto in essi da spingerlo a voler fare di quella pietra un ciondolo per quella collana... mi chiesi, infine, se sul suo diario avremmo forse potuto trovare qualche indizio, qualche indicazione... Ero ancora tutta immersa nei miei pensieri, quando la voce vagamente tesa di Guisgard mi riscosse... Citazione:
Chiamava il vecchio a gran voce, ma tutto intorno a noi era muto e desolato... deserto... abbandonato... “Sembra che non vi sia più nessuno qui!” mormorai infine, prendendo la sua mano e tirandolo piano verso di me... era curioso: improvvisamente le mie sensazioni erano cambiate ed adesso avevo la precisa impressione di trovarmi in un luogo abbandonato, come se fosse disabitato da tanto tempo... Era una strana percezione... che causava una sorta di conflitto in me, una lotta tra la mia parte razionale e il mio spirito... E questo conflitto mi causava disagio. “Andiamo via!” sussurrai d’impulso, facendomi molto vicina a lui, presa da un presentimento cui non avrei saputo dare un nome né dei contorni precisi... contemporaneamente mi infilai quella sottile collana d’oro con il pendaglio rosso al collo, per essere sicura di non perderlo, e mi accertai che Guisgard avesse ancora con sé il libriccino. “Andiamo via di qui!”
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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20-04-2012, 17.17.37 | #1750 |
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“Io credo” disse Fyellon ad Altea “che tutto questo castello, con i suoi misteri e i suoi drammi, sia un luogo da fuggire... un amore impigrito non può aver causato tutto questo... il labirinto, come ho ben capito, è una sorta di cantina, di sotterraneo e non può esserci entrato nessuno per magia... forse qualche lestofante ha scelto quel posto come rifugio e nessuno è più in grado di scacciarlo... non so, è tutto così assurdo... Orco il Rosso appare come un inetto e sua moglie è solo una delle tante donne annoiate ed avvilite da un amore morto troppo presto... questo è il vero problema di questo maniero... però...” fissando Altea “... forse il nostro arrivo qui non è stato vano, sapete? Avete parlato di Tylesia e dei suoi oscuri nemici... ebbene, credo che forse qui c'è qualcosa che possa aiutarci a vincerli...”
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