13-07-2011, 22.11.57 | #1831 |
Cittadino di Camelot
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"No Pasuan, non andare! Ascoltami, torniamo al villaggio, prendiamo due cavalli freschi e andiamo fino a Capomazda. Lì chiederemo aiuto a qualcuno dei cavalieri tuoi amici. Rispettare gli obblighi e gli ideali cavallereschi è corretto ma, rischiare di essere ammazzati non lo è". Lo guardai fisso negli occhi e gli presi le mani, lui emise un gemito
"Hai pure un braccio rotto, non puoi combattere così. Non contro una strega. Fai come ti dico, Pasuan. Torniamo al villaggio e chiediamo rinforzi...."
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"Gli uomini che meglio riescono a stare con le donne sono gli stessi che sanno starci benissimo senza" Baudelaire |
14-07-2011, 01.59.44 | #1832 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Guisgard la fissò con un lieve sorriso sulle labbra.
Il suo sguardo era su di lei, quasi ad assaporare ancora quelle emozioni provate fino ad un attimo fa. “Potevate uccidermi, nutrirvi della mia essenza…” disse “… perché non lo avete fatto? E ditemi, sono riuscito a farvi dimenticare, almeno per un istante, il Gufo?” Sorrise beffardo. “Pensavo mi avreste schiaffeggiato… beh, almeno sarebbe stata una reazione da donna, finalmente…” Restò a fissarla per alcuni istanti, senza dire nulla. “Abbiamo un appuntamento con qualcuno sotto le mura di Capomazda, ricordate?” Riprese a dire. “Meglio essere puntuali… dopo andrò a riprendere Gavron… o forse avete un piano migliore?”
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14-07-2011, 02.16.24 | #1833 |
Cittadino di Camelot
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Irrigidii la mascella a quelle parole. Piegai con cura la tunica strappata e la strinsi a me sotto il mantello.
"Siete più stupido di quanto pensassi se credete che voglia prendermi la vostra vita, quando sono in forze a sufficienza da poterlo evitare... ho più rispetto per la vita di quanta ne abbiate voi, sembra... inoltre, credo mi sareste indigesto." Socchiusi gli occhi e lo guardai nel modo più torvo possibile. "Avete due possibilità... o andate da solo a prendere Gavron o dovrò ordinarvelo... e vi assicuro che lo farete e vi accorgerete di avermi ubbidito solo una volta fuori dalle mura di questa città!" Incrociai le braccia e lo guardai freddamente. "Sono certa che, là dove ho lasciato il bambino, troverete compagnia meno recalcitante e più consona a voi della mia... ecco, la strada è quella mi pare." Indicai alcune stradine che conducevano nella direzione giusta e lanciai un'occhiata alle finestre delle case che ci circondavano. Sperai che quella discussione non avesse attirato troppa attenzione.
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14-07-2011, 02.27.24 | #1834 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Guisgard scosse il capo, con un sorriso di beffa.
“Già… dimenticavo…” disse “… voi potete controllare la mente di tutti coloro che vi circondano… brava… dovreste esserne fiera…” masticò amaro, sempre celando le sue emozioni sotto quel sorriso “… peccato che non siete riuscita a farvi amare dal Gufo…” Si voltò verso la direzione che conduceva alla casa di piacere. “E state tranquilla…” continuò “… non ho mai pensato di godere della vostra compagnia… se avessi voluto davvero compagnia, avrei cercato in qualche angolo di strada… almeno di quel genere di donne potrei di sicuro fidarmi…” la fissò senza più quasi tradire emozioni “… vado a riprendere Gavron… e quanto alle ragazze della casa di piacere, fossi in voi non farei poi tanti paragoni… ognuna di loro è più donna di quanto possiate esserlo voi… loro infatti non uccidono…” e s’incamminò nella stradina.
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14-07-2011, 02.57.22 | #1835 |
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Era impossibile parlare con quel tipo.
Invece di mantenere la consueta freddezza, qualcosa scattò. Lo spintonai, mentre accennava ad allontanarsi. "Come osate presumere di conoscermi? Chi diavolo pensate di essere per sputare sentenze su di me?" Continuai a spintonarlo a dispetto della differenza di forza fisica e del mio corpo ancora dolorante per il rischio corso. La sensazione che avevo dappertutto era quello di essere caduta giù da un burrone ed essere riuscita a strisciarne fuori. Sembravo una formica che spinge un sasso. Un'angolo della mia mente si domandò dove avessi dimenticato la cautela. Mantenevo la calma pensando alle acque di un lago silenzioso, ma in quel momento la superficie era increspata, anzi... decisamente furiosa.
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14-07-2011, 03.10.23 | #1836 |
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Guisgard restò immobile ed in silenzio mentre Melisendra lo spintonava e gli scagliava contro la sua rabbia.
Restò a fissarla e ad ascoltarla mentre gridava. “Finalmente una reazione da donna…” disse all’improvviso “… avanti, continuate pure a sfogare la vostra ira… cosa vi ha fatto arrabbiare tanto? Perché vi ho baciata? Perché ho osato attentare a quella sorta di campana in cui vi siete chiusa? O forse perché ho accennato al Gufo? Eh, è per questo? Perché ci soffrite ancora? Perché vi ha respinta?” Ad un tratto, dopo l’ennesimo spintone, Gisgard l’afferrò con forza. “E per questo,vero? Per quel maledetto cavaliere!” Portando la sua mano a stringere il suo volto. “Siete una sciocca… una sciocca… vi schiaccerei la testa come si fa con una noce, se bastasse a far uscire l’immagine di quel maledetto… si, lo farei in questo stesso istante…” per un attimo la sua bocca fu sul punto di sfiorare nuovamente le labbra di lei “… ma so che non servirebbe a nulla…” allontanandosi “… no, quel cavaliere maledetto, come un pensiero, un’ossessione, un morbo è dentro di voi…” La lasciò e riprese la strada verso la casa di piacere.
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14-07-2011, 03.48.31 | #1837 |
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Allontanai le sue mani dal mio viso e rimasi in silenzio a guardarlo andar via.
Respirai profondamente più di una volta. Perchè me la prendevo tanto? Che me ne facevo della sua disapprovazione? Assolutamente niente. Non cambiava niente. Sistemai nervosamente il mantello e mi incamminai verso il luogo dell'appuntamento. I sotterranei. Ci misi un po' ad orientarmi e a trovare il punto esatto. La maggior parte di quei cunicoli era buio e tetro, ma gli spiriti erano tornati da me e mi guidarono su strade sicure. Giunta al punto prestabilito mi sedetti, osservando l'acqua scura che scorreva sotto di me e attesi.
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14-07-2011, 04.01.03 | #1838 |
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L’acqua scorreva lenta, echeggiando tra i cunicoli e donando a quel luogo una strana sensazione di calma piatta.
Ad un tratto Melisendra sentì dei passi. Una figura, lenta ed austera, si avvicinava a lei. Era coperta da un lungo mantello ed aveva un cappuccio sul capo. Giunta a pochi passi dall’incantatrice, fece un cenno col capo e si tolse il cappuccio. Era un uomo dal volto scarno ed i capelli argentati. Gli occhi erano racchiusi in due strette ed inespressive fessure ed un ghigno comparve sul suo volto nel vedere Melisendra. “Tra tre giorni l’acqua di Capomazda sarà come quella del fiume Stige…” disse “… ed allora questi cani ci apriranno loro stessi le porte della loro città…” fissò Melisendra “… sir Gouf sta preparando una sorpresa con i fiocchi… probabilmente nel giorno del nostro trionfo non si sacrificheranno solo cervi e capretti…” Portò una mano nella sua cintura ed estrasse una lettera. Era sigillata col simbolo del Gufo. “Datela al nostro uomo…” fece il cavaliere, riferendosi all’oscuro signore. Un attimo dopo scomparve nello stesso modo in cui era apparso.
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14-07-2011, 04.45.55 | #1839 |
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Le parole del messaggero mi fecero rabbrividire. Gouf era davvero impazzito se credeva di poter mettere in atto una simile mattanza. Era pazzo d'odio.
Annuii. Non c'erano parole adatte da pronunciare dopo un simile messaggio. Presi la lettera e la infilai nel borsello. Uscii da quei sotterranei più disperata che mai: la città sarebbe caduta. Non c'era modo di impedire che avvelenassero le acque. Mentre camminavo per le strade, riflettendo su quelle parole, sentii per la prima volta una nuova determinazione a sbarazzarmi di tutto ciò che faceva parte del mio passato. Ormai non c'era niente da fare: Gouf andava fermato e a qualunque costo. Ma prima dovevo pensare a quel male più antico e profondo che chiamavo "mio signore". La lettera andava consegnata. Mi affrettai verso la dimora del mio signore.
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14-07-2011, 04.55.23 | #1840 |
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Melisendra raggiunse il luogo d’accesso al covo sotterraneo dell’oscuro signore.
Giunta alla cappellina col Cristo Redentore trovò ad attenderla il nano incontrato in precedenza. “Avete fatto presto, milady.” Disse con un ghigno quella grottesca figura. “Dov’è il povero mendicante? Non era con voi?” La fissò con più attenzione. “Immagino abbiate qualcosa per il mio padrone…” Azionò allora il passaggio che permetteva di scendere nel covo sotterraneo. Poco dopo Melisendra fu portata in presenza dell’oscuro nemico di Capomazda. “Ben tornata mia cara…” mormorò “… hai svolto la tua missione? Hai incontrato l’emissario di sir Gouf” Rise. “Ma certo che si… non hai mai deluso le mie aspettative… sei sempre stata la più fedele tra i miei devoti…”
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