14-07-2011, 05.12.38 | #1841 |
Cittadino di Camelot
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Gli porsi la lettera sigillata e gli parlai con fermezza.
"Fino a quando non accadrà niente di male a mio figlio, siate sicuro che sarò la vostra più fedele e devota serva... ad ogni modo entro tre giorni le acque saranno pestilenziali, questo è ciò che ha detto il messaggero..." Tirai fuori da sotto il manto la tunica strappata e gliela mostrai, lasciandola infine cadere in un angolo. "Dunque credo di non aver inquinato più di tanto le acque dei canali sotterranei gettandoci dentro il corpo del mendicante... purtroppo la sua mente ha vacillato una volta di troppo e mi sono vista costretta a sbarazzarmene." Tacqui.
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14-07-2011, 05.21.18 | #1842 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Vedendo quella tunica l’oscuro signore sorrise.
“Era ormai condannato…” disse “… il suo viscido sangue comincerà ciò che gli uomini di Gouf intraprenderanno tra tre giorni…” accennò una risata “… il caldo…” mormorò “… Capomazda è calda… troppo calda… solo l’antico Palazzo d’Estate degli Arciduchi potrebbe garantire un soggiorno sopportabile… e presto sarà mio… mio…” fissò poi con più attenzione Melisendra “… sono sicuro che anche tuo figlio troverebbe piacere in quel palazzo…” un ghigno apparve sul suo volto “… e poi non vedo chi possa desiderare il male del tuo bambino, mia cara…” Aprì allora la lettera e la lesse con attenzione. Non mostrò alcuna emozione, limitandosi a gettare uno sguardo su Melisendra. “Un cavaliere di nome Guisgard…” mormorò “… questo nome non mi è nuovo… chi è?” Domandò alla ragazza.
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14-07-2011, 05.29.16 | #1843 |
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Mi ero dimenticata di quel dettaglio.
Colta alla sprovvista cercai di rimediare. "Io... dunque... sì, si tratta dell'uomo che ha ucciso Aytli. Immagino che Gouf voglia ancora la sua testa... e devo ammettere che mi era sfuggito, quando avevo cercato di catturarlo e portarlo al suo campo." Rimasi un momento senza parole. "Non vedo cosa c'entri con la conquista della città... ad ogni modo l'ultima volta che l'ho visto è stato in una maledetta palude..." Pensare a Guisgard e all'ultimo scontro che avevamo avuto mi fece ribollire il sangue nelle vene. Ero ancora indignata. E oltremodo irritata... con me stessa.
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14-07-2011, 05.42.55 | #1844 |
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L’oscura figura restò in silenzio ad ascoltare Melisendra.
Poi cominciò a tamburellare con le dita sul tavolo, come impegnato in una profonda riflessione. “Eppure avevo per un attimo creduto che il cavaliere con il quale avevi tentato di sottrarmi la spada dei Taddei fosse proprio lui…” disse fissandola in maniera enigmatica “… ma mi sbagliavo a quanto pare… lui è morto, vero? Così mi sembra di ricordare dalle tue stesse parole…” Si alzò e cominciò a camminare nella stanza. “Comunque quel certo Guisgard c’entra eccome con la conquista della città…” mormorò “… e pare che per Gouf valga molto…” si voltò verso di lei “… almeno quanto Capomazda, visto che imporrà uno scambio prima di prendere la città…” restò un attimo in silenzio “… spero solo che l’impulsività di quello sciocco non metta a repentaglio i miei piani…” riprese a dire “… comincio ad averne abbastanza di quel Gouf… dopo la presa di Capomazda sacrificheremo non solo pecore e agnelli, ma anche gufi…” Si avvicinò di nuovo al tavolo e conservò la lettera nel grosso libro che stava copiando prima dell’arrivo di Melisendra.
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14-07-2011, 05.59.02 | #1845 |
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"Cavalieri... sapete bene che per me sono tutti uguali... quel Guisgard potrebbe essere perito nella palude o sta cavalcando sotto altri cieli. Quanto a quell'altro ha avuto ciò che si meritava per essersi immischiato troppo." Replicai con leggerezza. "Però... sono un po' stanca di uccidere... vi chiedo di preservare i miei servigi fino a quando non mi darete l'ordine di sacrificare gufi sull'altare della vostra vittoria..."
Abbassai gli occhi, apparendo quieta e sottomessa.
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14-07-2011, 06.08.42 | #1846 |
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“Ma certo, mia cara…” disse l’oscura figura “… sei stanca, è comprensibile… hai svolto un ottimo lavoro e ti sei guadagnata un buon riposo… sei libera… saprò poi io come e quando cercarti… puoi andare…”
Fece un cenno al nano e questi lo accompagnò fuori dalla stanza. Tutti i suoi lo salutarono, quasi prostrandosi davanti a lui, fino a quando non svanì nell’oscurità di quei dimenticati meandri sotterranei. Melisendra restò così alcuni istanti da sola nella stanza, fino a quando il nano ritornò. “Venite, milady…” mormorò “… vi riaccompagnerò all’uscita…” Sul tavolo vi era ancora il libro, dove l’oscuro signore aveva conservato la lettera inviatagli da Gouf.
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14-07-2011, 06.16.37 | #1847 |
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“Dafne…” disse Pasuan “… io ti amo più della mia stessa vita… per te farei qualsiasi cosa e la tua felicità è il mio sogno più grande… ma non posso ascoltare quanto tu mi dici… se tornassimo ora a Capomazda potrebbe poi essere troppo tardi per quei miserabili abbandonati laggiù…” le accarezzò il volto “… quando fui armato cavaliere il mio maestro mi disse:
<< ascolta, ragazzo mio… la vita di un cavaliere è costellata da tante cose, avventure, fama, onore, amore… ma dovrai guadagnartele tutte queste cose… ricordalo sempre... essere cavaliere non è un privilegio, mas una missione… non vanterai solo diritti, ma soprattutto doveri... rammentalo, sei cavaliere perché altri non possono... sii sempre degno di questa tua fortuna... ascolta sempre il tuo cuore e saprai di non sbagliare, ragazzo mio…>>” Pasuan sospirò, come se avesse rivissuto davvero in quel momento quel lontano ricordo. “Il mio cuore, Dafne…” continuò “… devo seguire il mio cuore… lo stesso che mi sussurra del mio amore per te… perdonami, piccola, ma devo andare... se al tramonto non sarò ritornato, torna al villaggio...” La baciò con dolcezza e le sfiorò i capelli con una mano. Un attimo dopo s’incamminò di nuovo verso il ventre di quella tomba maledetta.
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14-07-2011, 06.18.48 | #1848 |
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“No, non conosco la Dolorosa Costumanza...” disse il piccolo Morgan a Sayla “… nessuno la conosce. Solo lady Layla sa di cosa si tratta, ma ci ha sempre proibito di fare domande.”
Sorrise e le diede un bacetto sulla guancia. “Allora domattina giocheremo insieme, se Dio vorrà!” Esclamò entusiasta. Un attimo dopo uscì dalla stanza. La lunga processione attraversava il verziere, seguendo il corso delle lance con gli elmi posti sulle loro punte, recitando una solenne e lenta litania. Ad ogni invocazione di un Santo, si udiva un sordo eco lontano, simile ad uno straziante lamento che sembrava diffondere un’angoscia senza fine. “Litania dei Santi, timore e speranza. Litania della Vergine, Fede e costanza. Amore e dolore canta alla Luna il cavaliere, pianto e morte dimorano inesorabili nel verziere.” Recitò Nishuru accanto a Sayla. Ad un tratto la ragazza vide, tra i tanti che seguivano la processione, il volto di una donna. Era triste ed affranto. All’improvviso quella donna si voltò e fissò Sayla. Il Sole irradiava in quella calda mattina di Luglio il palazzo, col cortile ed il verziere. I suoi raggi, attraverso la finestra della stanza, penetravano fino a posarsi sul giovane volto di Sayla, destandola da quel suo sogno. Un attimo dopo la ragazza sentì qualcuno che la chiamava. Era il piccolo Morgan nel cortile.
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14-07-2011, 06.22.57 | #1849 |
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Guisgard giunse davanti alla casa di piacere e subito mostrò il suo solito segnale per farsi riconoscere.
Due ragazze lo accompagnarono in una grande sala, dove altre stavano in cerchio attorno ad un bambino. “E quando sarò diventato cavaliere” disse Gavron “partirò in cerca del Santo Graal.” “Che cos’è il Santo Graal?” Chiese una di loro al piccolo aspirante cavaliere. “E’ il Calice che Gesù utilizzò nell’ultima cena con i suoi Apostoli.” “Oh, non è un amore di bambino?” Sospirò una ragazza. “Ma tu come fai a conoscere queste cose?” “E’ stato sir Guisgard a raccontarmi del Santo Graal.” Rispose il piccolo. “Lui è il Primo Cavaliere è perciò partirà per cercarlo. Ma bisogna essere puri e perfetti per trovare il Santo Calice. Anzi, quando lo nominiamo dobbiamo farci il segno della Croce… così…” e si segnò. “Oh, non sapevo che Guisgard fosse un cavaliere tanto puro!” Esclamò maliziosa una ragazza. “Ma certo che lo è!” Gli fece verso un’altra “E’ la purezza in persona!” E tutte risero di gusto. “Sir Guisgard!” Esclamò all’improvviso Gavron, per poi correre in braccio al cavaliere appena giunto. “Stai bene, piccolo?” Chiese questi. “Si!” Annuì il piccolo. “Sapete, ho avuto la febbre, ma lady Rachel mi ha fatto visitare dal suo medico ed ora sto bene.” “Sicuro? Non è che scotti ancora?” Controllandogli la fronte Guisgard. “Sta bene, tranquillo.” Disse all’improvviso una voce alle loro spalle. “Rachel…” sussurrò Guisgard “… grazie…” “L’ho fatto per lui, non per te, cavaliere.” Guisgard annuì e sorrise. “Dov’è lady Melisendra?” Domandò Gavron. “Perché non è venuta con voi? E’ a casa ad aspettarci?” “No, Gavron…” scuotendo il capo Guisgard “… lady Melisendra è dovuta partire… non verrà più con noi…” “Dov’è andata?” “Da suo figlio…” rispose Guisgard “… vieni, ti riporto a casa, Gavron…” “E così ti ha lasciato?” Con un sorriso sarcastico Rachel. Guisgard la fissò. “Cosa c’è, si è avverato quel che ti predissi tempo fa, cavaliere?” “Non so di cosa tu stia parlando.” Mormorò Guisgard. Rachel si abbandonò ad una risata. “Meglio che vada…” disse Guisgard “… grazie ancora per ciò che hai fatto per Gavron…” “Su, non te la prendere, cavaliere…” fece Rachel “… non ne vale la pena… credimi…” Guisgard la fissò per alcuni istanti senza dire nulla, per poi salutarla di nuovo ed andare via. E quello sguardo del cavaliere provocò in Rachel un senso d’inquieta malinconia. Poco dopo Guisgard e Gavron raggiunsero la casa.
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14-07-2011, 15.26.50 | #1850 | ||
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La sua voce era calda e suadente, ascoltandola mi lasciai trasportare...
Poi disse qualcosa... qualcosa che mi trascinò lontano da lì... Citazione:
Chiusi gli occhi un istante e una serie di immagini si susseguirono nella mia mente, immagini tanto rapide da non poter essere trattenute dalla memoria... volti, cieli, colline, sensazioni... tutto svanì in fretta come era giunto ma qualcosa rimase in me: un profumo... un profumo delicato di fiori e di vento che spazza l’erba della collina... un profumo che, per qualche oscuro motivo, avrei definito ‘profumo di casa’. Riaprii gli occhi e li puntai sul cavaliere... Ogni sua parola, ogni suo sguardo mi causava sensazioni ed emozioni senza fine... Lo osservai con attenzione, fissando i miei occhi nei suoi quando si avvicinò... sentivo che avrei potuto restare in quegli occhi per l’eternità, avrei potuto continuare ad ascoltarlo per sempre... Citazione:
La voce di Shezan mi fece sussultare: non lo avevo sentito arrivare. “Si...” mormorai, senza neanche guardarlo “Si... un momento, per favore!” Molto lentamente sollevai le mani e presi quel ciondolo, finemente cesellato... lasciai che le mie dita scivolassero lungo il bordo finché non sfiorarono una piccola escrescenza, la premetti e subito il prezioso meccanismo scattò, mostrando una raffinata miniatura: un giovane uomo mi guardava da quella minuscola cornice dorata, aveva occhi tanto chiari da sembrare quasi trasparenti e uno sguardo spavaldo... Lo osservai per un istante con gli occhi spalancati... il cuore prese a battermi forte e quella curiosa sensazione, quella sensazione che provavo ogni volta che guardavo lord Icarius, si intensificò vertiginosamente, tanto che avvertii un lieve capogiro... Lentamente, quindi, sollevai il viso e fissai il cavaliere di fronte a me... per un momento, stupita, poi gli sorrisi. “Va bene, Shezan...” dissi allora, senza guardarlo ma mantenendo i miei occhi intensamente in quelli chiari del cavaliere “Conducimi pure da Layla! Lord Icarius verrà con noi! ...se lo desidera!” soggiunsi, senza riuscire a smettere di sorridergli e sollevando una mano per porgerla al cavaliere perché la prendesse.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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