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31-03-2015, 17.44.13 | #1871 |
Cittadino di Camelot
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Quei cunicoli all'interno della caverna del maestro, anziché inquietarmi, mi riempirono il cuore di pace.
Non avevo paura. Quella era la strada giusta da seguire, lo sentivo. Vedemmo infine il maestro, seduto su uno sgabello e, tanta era la voglia di sapere se poteva aiutare il prigioniero, che iniziai a parlare non appena voltò lo sguardo su di noi, accorgendosi della nostra presenza. "Maestro, ci manda qui il fabbro. Siete l'unico che potete aiutare quest'uomo a liberarsi della sua infernale maschera!" E, con il cuore in gola, attesi che proferisse parola.
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31-03-2015, 18.18.38 | #1872 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Prima la storia del sosia” disse Sissi ad Altea “ed ora questa della tomba vuota. Ed in mezzo questi misteriosi biglietti. Mi sembra chiaro che qualcosa deve esserci dietro.”
“Lo credo anche io.” Annuì Melinna. “Dunque davvero il vero duca non è quello che ora siede sul suo seggio?” Turbata Atenia. “Questo lo scopriremo” fece Sissi “solo quando si mostrerà chi c'è dietro a tutto ciò.” Guardò Altea. “Noi abbiamo trovato questo biglietto stamani, infilato sotto la porta. Ma davvero c'è lord Guisgard dietro tutto questo? Perchè nascondersi?” “Forse è in pericolo.” Mormorò Atenia. “In pericolo da cosa?” Fissandola Melinna. “Lord Gwineth e lord Cimmiero non avanzano più pretese sul suo seggio ormai.” “Forse un altro pericolo...” pensierosa Atenia “... forse c'entra la Gioia...”
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31-03-2015, 18.24.41 | #1873 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Icarius si alzò e si avvicinò a Clio, aiutandola ad allacciare il corpetto.
“Avresti dovuto mostrarmi prima quel biglietto...” disse “... magari davvero nasconde qualcosa e c'entra proprio con la spada che il tuo Guisgard ha perduto...” rise piano, tra il sarcastico ed il serio “... credo debba fare più attenzione ed imparare a tenersi stretto le cose che davvero contano... quelle che ha avuto la fortuna di trovare...” e mentre stringeva i lacci del corpetto, con le dita, accarezzava di tanto in tanto la pelle della spadaccina “... ora andremo alla Chiesa della Scafatella e magari scopriremo qualcosa...”
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31-03-2015, 18.27.23 | #1874 |
Cittadino di Camelot
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Le tre donne avevano pure i miei dubbi e mi misi ad ascoltarle pazientemente, riflettendo...e alla fine di nuovo la storia della Gioia.
Guardai Atenia balbettando e poi Sissi..."Lady Sissi, dice voi credete alla storia della Gioia..la Gioia mancata..perchè pensate questo? Io so, colpisce gli eredi maschi ma solo se innamorati..cosa avrebbe paura Guisgard? Non mi sembrava innamorato di nessuna.." e rimasi zitta su gli ultimi momenti trascorsi assieme, prima della sua scomparsa e mi rischiarai la voce.."Infatti..perchè nascondersi...ma lui ha scritto i suoi nemici hanno messo al seggio un suo sosia..un fantoccio..ed è stato Rodolfo no? Quindi dobbiamo dedurre sia lui il nemico? E poi quel fatto si fida solo di me, non ha nessun altro..ma voi conoscevate Guisgard, è possibile lui non abbia nessuno dalla sua parte?" scossi il capo "Certo è se uscisse allo scoperto vi sarebbero due persone uguali..se ipotizziamo quello è il sosia..sapete che ne verrebbe fuori? Potrebbero dire è lui un impostore..e se stesse valutando il tutto per poi agire?".
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
31-03-2015, 18.30.43 | #1875 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Il vecchio si alzò e sorrise al misterioso prigioniero e a Tessa.
Vi era un'innata cortesia nei suoi gesti ed un senso di nobiltà nel suo portamento. “Sono lieto di vedervi, amici miei.” Disse, invitando i due a sedersi. “Sono sempre solo qui nel mio eremo. Prego, sedetevi.” Il galeotto si tolse lo scialle e mostrò la maschera. “Eh, il buon Ernò si sarà turbato, immagino...” guardando la maschera il vecchio “... non è facile da rimuovere... posso vederla meglio? Sedetevi su questo sgabello, vi prego.” L'ex galeotto si sedette ed il vecchio studiò con calma quella maschera. “Come pensavo...” mormorò poi “... occorre una chiave... e non una chiave comune credo... eh, chi vi ha messo sulla testa questa maschera voleva essere certo che nessuno potesse poi rimuoverla...” “Dunque neanche voi potete toglierla?” Chiese il prigioniero. “Non è detto...” rispose il vecchio “... provare si può sempre provare... voi volete davvero liberarvi da questa maschera?” “Si, certo...” annuì il prigioniero “... non dovrei?” “Beh, è come uscire da una prigione...” spiegò il vecchio “... vi è un motivo se vi hanno messo la maschera e credo che esso riguardi il vostro volto... mostrandolo dovrete accettare tutto ciò che poi accadrà...” “Sono pronto...” mormorò l'ex galeotto “... rivoglio la mia vita...” per poi guardare Tessa. “E sia...” il vecchio “... faremo un calco della chiave...” Prese della cera e la versò nella serratura della maschera. Poco dopo ottenne così il calco della chiave. Cominciò allora a forgiarne una. “Lasciamola raffreddare e poi proveremo...” quando ebbe finito.
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31-03-2015, 18.32.17 | #1876 |
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Gli sorrisi annuendo appena.
"L'avevo dimenticato..." Mormorai, con gli occhi nei suoi "Diciamo che Mia Amata non era esattamente il primo dei miei problemi, ultimamente..." Sorridendo. "Ma sicuramente ritrovarla non può che essere una buona cosa..." Annuendo "Andiamo allora..." Poi mi bloccai "Non sarà pericoloso? Voglio dire... Sei l'Arciduca non puoi andartene in giro così...." Sospirai "Dici di avvertire Rodolfo?" Con una smorfia, per poi sorridere "Devo dire però che mangerei volentieri qualcosa..." Vagamente divertita. |
31-03-2015, 18.33.45 | #1877 |
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Elisabeth ed il pittore lasciarono il palazzo e uscirono in città.
L'artista però era visibilmente scosso per aver appreso della terribile morte di Azelle. Raggiunsero la locanda e qui trovarono il Priore Tommaso. Presero allora un tavolo e si appartarono tutti e tre, lontano dall'entrata. “Io sono sempre felice di vedervi, milady.” Disse il religioso alla moglie di De Gur. “Novità?” Ma non gli sfuggì lo sguardo scosso del pittore. “Cos'avete?” “Ho appena saputo di lady Azelle...” fece l'artista “... ha posato spesso per i miei quadri... è... è morta in un modo orribile...” “Ossia?” Chiese il Priore Tommaso. E l'artista gli raccontò quanto saputo dai servi. “Non si uccide così una donna...” mormorò il priore “... neanche per una qualche depravazione... averla ridotta così è un monito...” “Monito?” Stupito il pittore. “Da parte di chi?” “Difficile a dirsi ora...” con tono cupo il religioso.
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31-03-2015, 18.35.53 | #1878 |
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Dovevamo solo aspettare che la chiave fosse pronta.
Ci sedemmo in silenzio e io mi chiesi quale fosse lo stato d'animo di Bernard in quel momento. Io attendevo con la speranza e la curiosità di chi vuole vedere per la prima volta in volto, il compagno di tante avventure. Ma per Bernard... be', per lui la posta era molto più alta. Gli misi una mano sulla spalla, per distoglierlo dai suoi pensieri: "Come vi sentite, Bernard?" gli chiesi.
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31-03-2015, 18.43.01 | #1879 |
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Gwen correva libera per la campagna, quando ad un tratto udì delle voci.
Erano Rida, Ozzillon e gli altri che fermi davanti al caravan la chiamavano. Poi, all'improvviso, un forte vento si alzò. Arrivò una tromba d'aria e si portò via tutto, caravan e compagni compresi. Il cielo si fece cupo e scese la notte. Una voce allora tuonò, con una risata gracchiante, intorno alla ragazza di Avalon. “Tutti coloro che ami, tutti colo a cui racconterai del sortilegio che ti ha colpita io me li porterò via.” E rise di nuovo. Gwen si svegliò di colpo. Era stato un incubo. Ormai sera, la ragazza attendeva tutta sola in casa di Velven.
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31-03-2015, 18.45.11 | #1880 |
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“Sto bene...” disse il prigioniero, stringendo d'istinto la mano che Tessa aveva poggiato sulla sua spalla “... sono curioso... certo, un po' nervoso, ma sto bene... speriamo sia la volta buona...” sorridendole.
Guardò poi il vecchio. “Mentre attendiamo...” mormorò l'ex galeotto “... cosa sapete dirci del ritratto nella chiesa di San Michele? Di quella principessa?” “Oh, la principessa Gaya...” annuì il vecchio “... molti amano quella donna... e poi con quel nome, non può non amarsi...” “Nome?” Ripetè il prigioniero. “Si, il suo nome...” spiegò il vecchio “... nella lingua Sygmese, Gaya significa Gioia... così la chiamava il duca Ardeliano, la mia Gioia diceva... lo stesso nome della leggendaria regina di Gioia Antiqua...” sorridendo.
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