07-03-2017, 04.21.35 | #1961 |
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Mentre ero assillata dai dubbi, sentii un rumore in cortile.
Mi avvicinai alla finestra e sentii il forte rumore come di una moto, così mi affacciai e cercai di capire cosa stesse succedendo, anche perché era notte inoltrata. Inviato dal mio E506 utilizzando Tapatalk
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"La passione tinge dei propri colori tutto ciò che tocca" BALTASAR GRACIÁN "Sappi che la Luna è il messaggero degli astri. Essa infatti trasmette le loro virtù da un corpo celeste all'altro" ABU MASAR, "Libri mysteriorum" |
07-03-2017, 04.36.11 | #1962 |
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Quell'abito scivolò a terra, staccandosi dalle forme perfette del corpo della regina, lasciandola finalmente completamente nuda davanti ad Icarius, che naturalmente la guardò tutta grazie ai bagliori del focolare.
Allora, in balia ormai di una forte ed insopportabile eccitazione, anche lui finì di spogliarsi. Prese allora Clio per mano e si inginocchiarono entrambi davanti al camino, con i corpi ormai nudi ed ancora inumiditi dall'acquazzone, l'uno di fronte all'altra. “Forse è il caso” disse lui sorridendo “che io faccia il mio dovere di ospite... sei in visita nel mio paese e sta a me occuparmi di te...” col viso arrossato “... asciugarti e scaldarti...” accarezzandole i seni.
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07-03-2017, 04.41.10 | #1963 |
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Gwen corse alla finestra ed intravide una scena inaspettata.
Vide il misterioso padrone di casa in sella ad una fiammante moto che correva all'impazzata per tutto il cortile, sgommando, accelerando e facendo il cavallo. Mostrava una certa abilità, ma il fatto che correva così nell'oscurità della sera era comunque pericoloso.
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07-03-2017, 04.46.08 | #1964 |
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L'aria intorno a noi era calda, quanto i nostri corpi erano umidi e fradici, eppure caldi e ardenti.
Lasciai scivolare le mani su di lui, aiutandolo a spogliarsi, bramando di avere tutto il suo corpo accanto al mio. Lo seguii, docile, mentre si inginocchiava davanti al fuoco, ma il tepore delle fiamme non era niente paragonato a quanto il mio corpo stesse bruciando sotto il contatto delle sue mani. Sorrisi a quelle parole, un sorriso complice, un sorriso nostro, reso ancora più caldo dalla luce rossa del camino. Quelle carezze sui miei seni erano incessanti e appassionate, e il mio corpo fremeva a quel contatto, sempre di più. "Sì.." sussurrai, con la voce resa inferma dal piacere che quelle carezze mi provocavano "Che premuroso.." sorridendo, con gli occhi nei suoi. "Forse dovrei contraccambiare..." con un sorrisetto divertito. Allora mi sporsi verso di lui, e lasciai che le mie mani accarezzassero il suo corpo, prima di risalire e posarsi sul collo. Lasciai gli occhi nei suoi, per un lungo e appassionato istante, cercando di mostrare in quello sguardo tutto l'amore e la passione che mi spingevano verso di lui, che mi facevano credere che lui fosse l'unica cosa importante al mondo. Infine lo baciai, come a suggellare quella promessa silenziosa, fatta si sguardi, sospiri e battiti infiniti del mio cuore. |
07-03-2017, 04.55.13 | #1965 |
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Prima quelle carezze, con le mani di Clio che si muovevano dolci e desiderose sul corpo di Icarius che a quel contatto fremeva, poi quel bacio.
Un bacio caldo, appagante, messaggero di dolci sospiri, ambasciatore di sapori ardenti e preludio ad una notte d'amore fatta degli infiniti battiti dei loro cuori. Si baciarono e si strinsero l'uno all'altra, beandosi di quel contatto, della pelle su pelle, mentre il focolare le scaldava e ne asciugava i corpi umidi di pioggia. Ma dentro di loro vi era una fiamma ben più forte di quella del camino. Una fiamma che chiedeva di scoppiare, di scatenarsi, di avvolgere tutto ciò che li circondava.
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07-03-2017, 05.01.11 | #1966 |
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Quel bacio.
Un bacio intenso e unico. Un bacio capace di custodire segreti ed emozioni, di renderle gemiti e sospiri. Un bacio fatto d'Amore, di desiderio, di passione incontrollata. Un bacio capace di unire due corpi, due anime e due cuori nel suo abbraccio complice. Un bacio che ci infuocò, ancora di più, che fece divampare in noi la passione che ci consumava, che voleva esplodere, e travolgerci, senza lasciarci tregua, senza lasciarci scampo. Mentre lo baciavo, lo stringevo a me, incurante del fatto che fossimo ancora umidi. Lo volevo vicino, stretto. Desideravo quel contatto, quella vicinanza, quella presenza più di qualunque altra cosa. No, non era vero. In quel momento in cui lo accarezzavo, lo stringevo, lo baciavo, lo amavo, sopra ogni cosa, desideravo altro. Sopra ogni cosa, desideravo essere sua. |
07-03-2017, 05.14.57 | #1967 |
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Quel bacio li unì per lunghi istanti.
Un bacio che racchiudeva giochi di labbra, di lingue, di sapore, di umido calore ed avvolgente passione. E se le loro bocche si schiudevano l'una all'altra, le loro mani scendevano e salivano lungo i loro corpi nudi, che il calore del camino stava ormai asciugando. Ad un tratto Icarius lasciò la bocca di lei, guardandola negli occhi e facendola poi stendere a terra, con la schiena sul legno antico di quel posto. Allora dolcemente le divaricò appena le gambe, per poi chinarsi fra esse. Un attimo dopo Clio sentì la bocca e la lingua di lui dove lei era più sensibile, più calda, più inerme al piacere. E scoprì sensazioni nuove che l'intero universo mai le aveva offerto.
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07-03-2017, 05.26.37 | #1968 |
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Ero ormai persa nella passione che quel bacio faceva divampare in noi.
Potevo sentire il battito del suo e del mio cuore che, all'unisono, sostenevano un ritmo forsennato, folle, forse persino pericoloso. Ma non ci importava, nulla al mondo ci importava all'infuori del nostro amore, in quel momento. Allora quei baci divennero sempre più audaci, sempre più caldi, sempre più eccitanti, mentre le nostre labbra si sfogliavano come petali di un fiore sempre nuovo, e le nostre lingue si rincorrevano, stuzzicavano, incendiavano a vicenda. Sentivo l'eccitazione crescere sempre di più in me, sentivo il desiderio e la passione consumarmi, mente le sue mani percorrevano, stringevano, e modellavano il mio corpo come fosse cera sotto le abili mani dell'artista. Quando Icarius mi fece stendere, non dissi nulla, né lo ostacolai in alcun modo. Seguii i suoi movimenti, così consapevoli e determinati, docilmente. Mai però abbandonai il suo sguardo, mentre scivolavo piano all'indietro, sentendo infine il freddo del legno sotto la mia pelle. Restai a guardarlo, rapita ed estasiata da quella visione così appassionata e sensuale. Poi si chinò su di me, e io piegai la testa di lato, incuriosita. Sarebbe riuscito a sorprendermi ancora? Poi sentii la sua bocca su di me, e il mio cuore perse un battito, mentre il fiato restava come sospeso, come se tutto intorno a me si fosse fermato. Poi la sua lingua iniziò a farmi impazzire, facendomi spalancare gli occhi per un momento, sorpresa, sedotta, estasiata. Ma poi, più continuava in quel gioco ardito e appassionato, più io vincevo ogni resistenza, se mai ce ne fosse stata una, e mi abbandonavo completamente a quel piacere nuovo, così intenso, intimo, caldo. Un piacere in grado di diffondersi in tutta me stesa, come un fuoco dirompente, come il mare che s'infrange sugli scogli, o il vento che spazza via ogni cosa. Un piacere intenso, che mi strappava caldi gemiti, senza che avessi il potere di fermarli. O la volontà. |
07-03-2017, 05.51.45 | #1969 |
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La bocca di Icarius sembrava tradire quel giovane pittore e la sua lingua smentire l'ingenuo arciere.
Il pudore e l'incertezza mostrate da quel ragazzo di campagna ora sembravano svanite, disciolte, come l'umidità della pioggia sui loro corpi. Il candore, le esitazioni, persino la paura che sempre mostrava nel vedere l'audacia di Clio, la naturalezza con cui i spogliava davanti a lui e la generosità con la quale gli offriva il suo meraviglioso corpo ora sembravano scomparse. Vinto dall'eccitazione, dal desiderio di lei e dall'impeto della passione, Icariuis pareva deciso a guidare quei giochi ed a Clio, in balia di quel folle piacere, non restava che abbandonarsi al suo amante. La regina spaziale, abituata a cavalcare le galassie, a solcare le distanze siderali del cosmo infinito e misterioso, ora era stesa davanti ad un terrestre, un uomo, un mortale a gemere ed a godere. Quel giovane terrestre con la bocca e con la lingua gustava il suo sapore, ne assaporava l'essenza, mentre lei sentiva il fuoco divampare fra le sue gambe, il suo fiore galattico sciogliersi sulle labbra di lui, come la rugiada che accarezza e bagna i petali al mattino. E non smetteva. Icarius non sembrava stancarsi di quel gioco, rinvigorito ed incoraggiato dai gemiti di lei. Era indescrivibile ciò che Clio stava provando. Poteva solo viverlo, godere di questo attimo infinito, eccitarsi fino alla follia e fuggire dove il sollievo accoglie. Era in balia di quel pittore, di come assaporava, succhiava e lambiva con labbra e lingua il meraviglioso fiore della regina, il suo punto debole, la porta che attraverso la passione avrebbe condotto il giovane amante fin dentro di lei, fino al suo cuore. Cuore che ora batteva all'impazzata, mentre il camino illuminava una stanza che adesso poteva benissimo fare a meno del suo calore.
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07-03-2017, 06.08.56 | #1970 |
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Raputin rise a quella reazione di Altea.
“Era solo un modo per proteggerla.” Disse. “Qui è come scendere all'Inferno... nei suoi gironi e tra i suoi dannati... ma ammiro le persone coraggiose come lei.” Guardandola. “Davvero le hanno detto che qui si mozzavano lingue? Probabile... ma il nome deriva da ciò che le ho detto poco fa.” Annuendo. “Nobile? Chi, il prigioniero dei libri? Suvvia, i nobili non esistono più ormai. Almeno non quelli che siamo abituati ad immaginare. Oggi vi sono solo uomini ambigui che si spacciano superiori agli altri, vaneggiando di titoli e sangue blu.”
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