22-05-2014, 03.41.23 | #1971 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Elisabeth e il suo giovane nipote erano vicinissimi, con il loro respiro che si intrecciava, lambendo i loro corpi.
Lei era nuda davanti a lui, sotto i suoi sguardi e quando anch'egli fu sul punto di spogliarsi, i due udirono un rumore provenire dalle loro spalle. Si trattava di Daizer che svegliatosi era uscito dal luogo scelto come loro alloggio. Flees allora, lesto, si chinò ai piedi della sua bella zia, raccolse il suo abito e la rivestì. Ricoprì, così, frettolosamente le sue giunoniche forme, prima che il contrabbandiere sorprendesse sua moglie nuda. E nel rivestirla, il giovane accarezzò più volte quel corpo tanto desiderato, lasciando Elisabeth in balia del piacere, ma anche del timore di essere scoperta da suo marito. Infine giunse Daizer. “Elisabeth...” disse a sua moglie “... cosa succede? Mi sono svegliato e non ti ho più vista... stai bene?” “Si, tranquillo...” avanzando Flees alle spalle della maga, quasi fino a toccarla “... zia Elisabeth ha fatto uno strano sogno... allora è uscita all'aria aperta, perchè aveva voglia di...” sorrise appena “... di un pò d'aria fresca...” Lui era dietro di lei, come a volerla far sentire protetta, sicura. Voleva che sua zia sentisse la sua vicinanza. “Sarà questo luogo e la sua atmosfera” Daizer ad Elisabeth “ad averti causato quel sogno... tranquilla, usciremo presto da qui... si, forse Tobia è davvero ciò che dici... dobbiamo trovare il modo di scoprirlo...” Ma in quel momento cominciò a suonare una campana. Quella della cappella del cimitero. “Chi la starà suonando?” Sorpreso Daizer. “Credevo non ci fosse più nessuno ormai nel cimitero.” “Magari è uno dei custodi rimasto a sorvegliare...” mormorò Flees “... di certo non può essere un fantasma...”
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22-05-2014, 12.55.46 | #1972 |
Cittadino di Camelot
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Notai subito la malinconia che scese negli occhi di cobalto della bella dama.
“Un cavaliere nero?.....Non ditemi che ha fatto il prepotente con voi o vi ha portato via il vostro amato!.....E’ così?.....Giuro che domani lo sistemo per le feste! Per mia fortuna oltre ad avere un’ educazione da raffinata dama di corte, mio padre e i miei precettori mi hanno insegnato ad essere un cavaliere. E un cavaliere non lascia mai che un malvagio continui le sue cattiverie ed ingiustizie. Lo farò diventare un ottimo tappeto!” e nei miei occhi neri come l’ ebano si accese una fiamma artica.
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Il cuore di una dama apprende solo la bontà, la sua beltà sostiene i cavalieri, il suo coraggio difende gli inermi e la sua mente conosce solo la verità!!! Eilonwy |
22-05-2014, 13.42.37 | #1973 |
Disattivato
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Guisgard ci sapeva proprio fare con le parole.
Sapeva sempre raccontare la giusta storia per ogni situazione, una qualità da non sottovalutare. Non ebbi nemmeno il tempo di pensare ad un'idea, che lui bussò e si inventò una bella storia. Restai ad ascoltarlo, sorridendo, come una donna che osserva il suo uomo che si impegna per accontentarla. Sorrisi a Roxanne "Vi prego..". |
22-05-2014, 15.44.30 | #1974 |
Cittadino di Camelot
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Appeso ad un ramo scorsi un mantello, avanzai per afferrarlo e lo osservai bene...la stoffa di color scuro che lui prediligeva e i bottoni finemente decorati nella chiusura..era quello di Thomas.
Lo portai istintivamente al mio viso e ancora addosso sembrava portasse il suo profumo..eppure vi era qualcosa che non mi convinceva. Il suo ciondolo era stato ritrovato molto lontano da qua e ora questo mantello..forse Thomas aveva lasciato tracce o degli indizi per far si che lo trovassi? O vi era stata una fuga e nella forte corsa li aveva persi? Non sapevo più che pensare, solo che era tutto strano. Cruz, ad un tratto, nitrì..era nervoso e poco dopo udii rumori di zoccoli. Pregai non fosse il duca coi suoi uomini, vi era solo la pallida luce lunare a rischiarare quel lembo desolato di foresta e ad un tratto apparvero due cavalieri e un chierico...cosa facevano qua nel bel mezzo della notte..forse erano stranieri visto nessuno si addentrava dentro durante la notte. Mi avvicinai per dare le indicazioni per andare a Solpacus e rimasi sorpresa nel vedere il simbolo del mio Casato sulla loro sella...allora, la missiva era arrivata forse. Mi voltai verso il chierico avvicinandomi e sorrisi..."Padre Giordano...siete voi...sono Altea...Altea Mc Gwin..finalmente siete arrivati". Mi guardai attorno e salii in groppa a Cruz facendo loro segno di seguirmi.."Ora sono più tranquilla, dobbiamo uscire dalla foresta, avete ricevuto la missiva forse?" e uscimmo dalla foresta buia per immetterci nella strada per Solpacus.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
22-05-2014, 16.34.13 | #1975 |
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Sentii Flees vicino ...protettivo, con l'impeto della giovinezza......ascoltai Daizer pacato forte come l'esperienza della sua età poteva.......
E allora la mia anima fu proiettata in un luogo strano.......ero sola e difronte a me c'era il mare........era calmo....e l'odore di salsedine era forte....mi sentii prendere dalla solitudine.....dall'angoscia........." Padre...perchè mi avete dato questo compito.....perchè avete voluto questo......"......urlai gettandomi in ginocchio......lacrime salate solcarono il mio volto......" Voi sapete cosa accadrà e lo sapete perchè anch'io ne sono consapevole.............Amare Flees significa morire dietro al desiderio......sentire il fuoco della passione ogni volta che mi sfiora......e la consapevolezza di volermi gettare tra le sue braccia.........e poi..cosà farà lui........mi abbandonerà....mi abbandonerà col disprezzo perchè sono una donna sposata.........dimmi Padre.....in quale disegno era posta questa tavola.........dimmi Padre perchè ho vissuto serenamente...per poi vivere questo inferno........"......... Un suono di campane e tornai tra i vivi......le campane della cappella......." Daizer.....ascolta.....nessuno può suonarle a quest'ora......solo...ricordate il Prete e il Borgomastro........io...io...sono certa che sta accadendo di nuovo....Flees...non puoi capire....ma se sei ancora con noi...devi imparare a credere..così come ha fatto Daizer...senza mai chiedersi chi fossi.......senza mai chiedersi.......nulla...ha sempre creduto.....".....Non aspettai nessuno..o perlomeno non aspettai Flees......sapevo che Daizer era dietro di me...così come accadde la prima volta...... La cappella era appena illuminata...c'erano poche candele accese, un colore giallastro si diffondeva all'interno di quel piccolo luogo Sacro...e un Prete di spalle....pregava sommessamente......." Aspettiamo che finisca.......sarà lui a dirci cosa dobbiamo fare...il Borgomastro ci sta guidando...."...... Ultima modifica di Guisgard : 22-05-2014 alle ore 19.18.17. |
22-05-2014, 19.07.39 | #1976 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Era ormai quasi sera e nella foresta le ultime luci andavano, pian piano, perdendosi nel crepuscolo.
“I miei omaggi, lady Altea.” Disse padre Giordano riconoscendo la dama. “Si, è stato vostro fratello a pregarmi di raggiungervi insieme a questi due nobili cavalieri. Permettete che ve li presenti... sir Rodolfo d'Ottone e suo nipote Destrus.” I due salutarono Altea con un cortese inchino. “Sono esperti cacciatori giunti qui per la triste e misteriosa questione della bestia. Ma ora affrettiamoci... presto sarà buio e dunque meglio dirigerci subito a Solpacus.”
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22-05-2014, 19.13.13 | #1977 |
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“Calma, calma, mia novella Giovanna d'Arco.” Disse Riccardo ad Eilonwy. “Non state correndo un po' troppo? Non sappiamo nulla di questo misterioso cavaliere nero.”
“Vi ringrazio, damigella.” Fece Ymma. “Il cavaliere nero altro non è che la tristezza e la malinconia che dominano in questo maniero. Esso rappresenta gli errori ed i peccati di cui si macchiano gli uomini e di conseguenza simboleggia le pene che sugli empi poi ricadono.” “Cosa significa empi?” Chiese Enis a sua sorella. “Va a controllare se la cena è pronta, Enis.” Fissandolo Ymma. “I nostri ospiti gradiranno di certo terminare il loro pasto e poi riposare.” Il piccolo annuì ed obbedì a sua sorella. “Perdonatemi, milady...” Riccardo ad Ymma “... ma ho notato che riferendovi a quel cavaliere avete detto esso e non egli...” “Infatti.” Annuì Ymma. “Perchè quel cavaliere non ha nulla di umano.”
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22-05-2014, 19.17.50 | #1978 |
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Elisabeth, seguita da Daizer e da Flees, si diresse verso la cappella del cimitero.
Qui, entrando, trovarono qualcuno intento a pregare. Ma con loro somma sorpresa, quando costui si voltò, si rivelò non essere il prete. Era un uomo gobbo e dal volto deforme. “Dicci...” disse Daizer “... dov'è il prete?” “Ui” farfugliò quello “un è iuno prete... ui olo orti...” “Ma come diamine parla?” Fissandolo Flees. “Tu chi sei?” Chiese Daizer. “Ono” rispose il gobbo “o'ampanaro...” “Un bel guaio...” scuotendo il capo Daizer “... non credo che costui potrà esserci utile...” “Hi siete oi?” Domandò il gobbo ai tre. “Vivi o orti?”
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22-05-2014, 19.28.42 | #1979 |
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Ormai eravamo nella strada per Solpacus e feci rallentare i passi di Cruz..."Padre Giordano, cosa vi ha detto mio fratello? E vi ringrazio sir Rodolfo e sir Destrus per esservi resi volontari ad arrivare fino qui..volete pure voi uccidere la bestia...vi è un nemico più grande, il duca Gvin..mi sembra il suo ducato sia vicino a Capomazda, forse si chiama San Marco di Saggestia...la mia mente ha voluto dimenticarlo del tutto" e risi..."Ecco laggiù vi è Solpacus, però vi sembrerà strano, per un motivo di cose io preferisco soggiornare alla locanda anche per scappare a quel duca..o il mio promesso sposo pure si arrabbierà..vero padre Giordano? Forse è meglio facciamo finta di non conoscerci cosi potrete vagliare da soli la situazione" e guardai i due cavalieri sorridendo e raccontai pure la scomparsa di Thomas.
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22-05-2014, 19.31.29 | #1980 |
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Roxanne fissò Clio che la guardava a sua volta con occhi supplicanti.
“In verità” disse la fanciulla “è quasi sera ormai e mio zio non è ancora tornato... magari se ritornerete domattina ci sarà lui e saprà darvi del latte fresco...” “Posso farvi una rivelazione?” Fissandola Guisgard. “Un segreto?” “Certo.” Annuì Roxanne. “Vedete, la mia bellissima moglie, di cui sono follemente innamorato come fosse il primo giorno, è in dolce attesa...” “E' meraviglioso.” Sorridendo Roxanne. “Si, meraviglioso.” Annuendo il cavaliere. “Ed ella ha espresso il desiderio di mangiare quel dolce proprio stanotte... si tratta di un dolce la cui preparazione richiede almeno un paio d'ore... dunque se dovessimo rimandare a domattina, beh, lei passerebbe la notte a sospirare per il mancato desiderio... ed io voglio che lei sospiri solo per me... credete sia troppo romantico? Magari la vizio troppo...” voltandosi verso Clio “... eh, ma non riesco a farne a meno... guardatela...” indicandola a Roxanne “... avete mai visto occhi più belli? Secondo voi, ditemi, sono più simili al cielo terso di un pomeriggio primaverile, oppure a quelle mattinate estive sul mare, nell'istante sfuggente in cui l'acqua ed il cielo assumono il medesimo colore, prima che il Sole levandosi abbandoni del tutto l'orizzonte ?” “Sono occhi bellissimi, messere” sorridendo di nuovo Roxanne “e temo che voi siate irrimediabilmente perso nel loro colore.” “Si, lo penso anche io...” sospirando Guisgard, sempre con lo sguardo verso la sua finta moglie. “Non che questo sia un male, anzi.” Precisò divertita la fanciulla. “D'accordissimo.” Sussurrando il cavaliere. “E sia, entrate...” fece Roxanne “... attenderemo mio zio... non tarderà a tornare e vedrà lui come accontentarvi.” “Siete un Angelo!” Sorridendole Guisgard. La fanciulla, così, fece entrare i tre ospiti in casa. Era questa una costruzione in pietre e legna, non troppo piccola e molto accogliente. All'interno, tra mobili in noce fatti con una certa maestria, con mensole accomodate con piatti di porcellana e posate d'argento, figuravano diversi animali impagliati. Volpi, faine, uccelli di vario tipo, come gufi, civette, nibbi, fagiani e poi marmotte, scoiattoli, persino un cinghiale. Ma ciò che colpì Guisgard era la totale mancanza in quella casa di oggetti sacri, quali Crocifissi o immagini di Cristo, della Vergine e dei Santi. “Vostro zio si occupa di caccia, oltre che di pastorizia?” Chiese a Roxanne. “In passato.” Rispose la fanciulla. “Molto tempo fa, prima che io nascessi. Mi racconta spesso che aveva anche un allevamento di cani che utilizzava come guardiani per il pascolo. Ma ora questa sua passione non lo affascina più.” “Capisco.” Mormorò il cavaliere. “E ditemi... non vi spaventa vivere qui, in questa casa, nel bel mezzo della foresta?” “Vi riferite alla bestia, vero?” “Beh, si.” “Di notte non usciamo mai” disse la fanciulla “e chiudiamo ben bene le porte.” “Basta questo per farvi stare al sicuro?” Domandò Guisgard. “La bestia sa come e dove colpire.” Sentenziò la giovane. “Davvero?” Incuriosito Guisgard. “Si...” annuì lei “... mio zio dice sempre che se è Destino morire sotto i suoi attacchi nessuno allora può farci nulla.” “Interessante teoria.” Guardandola il cavaliere. “Sedetevi, prego...” sorridendo Roxanne “... vi preparerò qualcosa da bere... una tisana aromatizzata con alloro e miele vi va?” “Non ci sarebbe del vino?” Chiese Mime. “La tisana andrà benissimo, grazie.” Disse Guisgard, lanciando un'occhiata truce al rigattiere.
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