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21-08-2008, 22.52.48 | #11 |
Cittadino di Camelot
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Non svolgevano, forse, anche da "intermediari" nello spostamento del denaro dei signori feudali che, non potendo portarsi lungo tutto il tragitto del pellegrinaggio verso la Terra Santa, le disponibilità, "ordinavano" ai monaci templari di far trovare lì il loro denaro...in cambio ovviamente di un interesse?
Certamente, Milady....sostengo che non se potè fare a meno, per i motivi già citati! Lo scambio di interessi fu un argomento che....prese molto interesse....ai fini ...del raggiungimento di un personale obiettivo. Laici militari, chierici/cappelani liturgisti, confratelli, donati, domestici, contadini e pastori, erano divisi su tre livelli: centrale, provinciale e locale. Tra i vari ordini, inoltre, avvennero inevitabili scontri, soprattutto su questioni di diritto sui pascoli, boschi e monasteri, in primis, Saint Sabas nel 1258. L'integrazione tra tradizioni occidentali e medio-orientali, specialmente nel campo militare, coniò una vera e propria cultura dell'arte della guerra: spirito di sacrificio, coraggio, onore, senso del dovere, appartenenti alla cavalleria....si fondono con l'umiltà, la disciplina, il rispetto, l'obbedienza del monachesimo.
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[I][B][COLOR=red]Sir Morris[/COLOR][/B][/I] Ultima modifica di Morris : 22-08-2008 alle ore 01.59.39. |
22-08-2008, 18.52.32 | #12 |
Cittadino di Camelot
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Anche il Portogallo dette il suo contributo, specialmente con i propri esperti navigatori e scopritori di nuove terre, facenti parte di "Ordini": Amilcar Cabral, Vasco de Gama, Tristan de Cunha.
I Musulmani, nel nome dello Jihad (sforzo militare), utilizzavano il "Ribat" che si sviluppa principalmente come "luogo sacralizzato dalla presenza di una tomba di un santo uomo" (sufi), più che come una struttura militare e religiosa.
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22-08-2008, 22.18.45 | #13 |
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Gli Ordini, migliorarono il rapporto tra fanti e cavalieri, perfezionarono la cavalleria leggera e l'uso e la fattura delle armi tutte.
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[I][B][COLOR=red]Sir Morris[/COLOR][/B][/I] |
25-08-2008, 20.51.54 | #14 |
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Lo stato moderno prese sempre più campo.. ma, alcuni ordini, riuscirono a mantenersi tali, sino alla fine, tornando ad esser, innanzi tutto: "ospedale" prima che "cavalleria". (Regola Teutonica)
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26-08-2008, 23.05.02 | #15 |
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Il più importante ordine cavalleresco fu "il Sovrano Militare Gerosolimitano di Malta".
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16-11-2008, 19.43.51 | #16 |
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Le origini
Sulle origini dei cavalieri templari, si sa poco. Quasi tutti i testi storici indicano come data della loro nascita il 1119 o il 1120, ma tutti questi resoconti sono stati scritti parecchio tempo dopo i fatti; si copiano gli uni cogli altri e non sono obbiettivi. L'unico testo, purtroppo abbastanza laconico, ma che ha il duplice merito di essere stato emanato dai templari stessi e di essere quasi contemporaneo alla loro creazione, è la regola dell'ordine, che fu composta al concilio di Troyes agli inizi del 1129. Il concilio si riunì, dice la regola, "su richiesta del maestro Ugo di Payns, sotto la direzione del quale la suddetta cavalleria ebbe inizio per la grazie dello Spirito Santo". Ad ogni modo, se le loro origini sono un po' incerte, ci sono però tre punti fondamentali che risultano chiari:
I templari prendono il nome dalla loro "casa capitana" di Gerusalemme, il Tempio di Salomone. In origine si erano costituiti come "milizia dei poveri cavalieri di Cristo". Quando Ugo di Payns e i suoi primi compagni si unirono non avevano, secondo Guglielmo di Tiro, "né chiesa né domicilio sicuro"; caritatevolmente, il re di Gerusalemme Baldovino II li ospitò in un'ala del suo palazzo, "vicino al Tempio del Signore", scrivono Guglielmo di Tiro e Giacomo di Vitry. In un primo tempo, come hanno lasciato scritto Guglielmo di Tiro e Giacomo di Vitry, i templari portavano i loro abiti secolari; fu la regola elaborata a Troyes, a conferire al Tempio l'abito bianco, il quale di lì a poco fu riservato ai soli cavalieri, mentre i sergenti e gli altri dovevano indossare un mantello di saio marrone. Il mantello di colore bianco, stava a rappresentare la castità, ma era anche un simbolo di povertà per il materiale di cui era fatto: tessuto greggio senza tinture. La regola, però non fa nessun riferimento alla croce. Questa, portata sulla spalla sinistra al di sopra del cuore, compare sul manto solo nel 1147: papa Eugenio III, in occasione della partenza della seconda crociata, concesse ai templari il diritto di portare in permanenza la croce. Croce "semplice", "ancorata" o "patente" (Termini del linguaggio araldico: croce semplice, o piana, è quella che tocca con i bracci il bordo dello scudo; croce ancorata quella i cui bracci assumono nella parte terminale la forma di ancora; croce patente quella i cui bracci si allargano all'estremità, verso i bordi dello scudo); croce rossa, perché il rosso è il simbolo del sangue versato da Cristo, ma anche simbolo di vita. Il cavallo, è la parte più importante del cavaliere, e il numero di cavalli attribuiti a ciascuno costituiscono un segno di distinzione fondamentale nella struttura gerarchica dell'ordine. Nell'ambito dei combattenti segna la differenza tra i cavalieri, che hanno diritto a tre cavalcature, e i sergenti che ne hanno solo una. Anche fra i dignitari dell'ordine è il cavallo che stabilisce le distinzioni. Tutti hanno diritto a quattro cavalcature; il maestro possiede però anche un turcomanno. Di razza orientale, ineguagliabile in combattimento; ed anche due o tre bestie da soma. Il maresciallo dell'ordine che ha molta responsabilità nelle operazioni militari, ha la stessa dotazione, ma il siniscalco, pur essendo il secondo dignitario, possiede un palafreno al posto del turcomanno. Il commendatore della città di Gerusalemme, possiede tre animali più un turcomanno; i dignitari sergenti hanno solo due cavalli. Questa gerarchia si attenua in parte durante le operazioni militari, quando tutti gli animali sono nutriti allo stesso modo (in tempo di pace gli animali del maestro sono nutriti meglio degli altri), e il maestro del tempio può concedere a tutti, cavalieri e sergenti, una cavalcatura supplementare. All'interno del popolo templare, si può notare il tipico schema della suddivisione della società feudale: quelli che combattono (cavalieri e sergenti), quelli che pregano (cappellani), quelli che lavorano (frati lavoratori). I frati cappellani, sono preti, gli unici dell'ordine, e garantiscono il servizio divino e la direzione delle anime. L'ordine dei combattenti, è suddiviso in due categorie, ognuna caratterizzata da particolari disposizioni a proposito della cavalcatura, della veste e delle armi: cavalieri e sergenti. I sergenti, nello schieramento di battaglia, non sono in prima linea: hanno armi più leggere, sono meno bene equipaggiati e meno addestrati. Questa differenza fra cavalieri e sergenti, era presente anche all'atto di ammissione all'ordine; per divenire frate cavaliere, si richiedevano infatti due condizioni: essere stato in precedenza armato cavaliere ed essere figlio di cavalieri, o almeno provenire da famiglia di cavalieri per discendenza maschile. Nell'ordine non vi è posto per le donne: "Che le donne non vengano mai ricevute nelle case del Tempio in qualità di suore". Per quanto riguarda gli uomini, venivano accettati solo gli adulti che potevano portare le armi. Tuttavia, in questo secondo caso vi furono delle eccezioni. All'interno dell'ordine, il maestro rappresenta la persona in comando, il quale però deve chiedere consiglio e consultare i frati riuniti in capitolo, prima di prendere una decisione. Il maestro non ha quindi un potere assoluto; questa organizzazione ricalca la struttura feudale, che impone al vassallo il dovere di prestare il proprio consiglio e al signore quello di consultarsi. L'aiuto del capitolo, non è richiesta per tutte le decisioni del maestro; per esempio, è necessario, quando devono essere nominati i dignitari delle provincie dell'ordine, mentre non serve quando il maestro nomina i "balivi" delle circoscrizioni secondarie. Per consentire al maestro di prendere rapidamente e in qualsiasi occasioni, le decisioni per le quali è necessario il consiglio altrui, almeno due cavalieri lo accompagnano sempre: consiglio, ma anche controllo. Secondo dignitario dell'ordine è il siniscalco, che sostituisce in tutte le sue funzioni il maestro in caso di assenza; la sua figura è però un po' oscurata dal maresciallo che vigila sulla disciplina del convento e supervisiona tutte le mansioni che devono essere svolte. Il suo ruolo è importante soprattutto durante le campagne, poiché tutti i sergenti e le truppe sono sotto al suo comando, e paga di persona in combattimento, perché quando la cavalleria pesante carica, egli si colloca "di punta". Il commendatore del regno di Gerusalemme, ha le funzioni di tesoriere dell'ordine. Tutti i beni del'ordine e la responsabilità del loro utilizzo sono affidati a lui. Egli garantisce inoltre le relazioni di Gerusalemme con le sedi templari d'Occidente, suddivide i templari tra le varie case e fortezze dell'ordine, a seconda della loro capienza e delle esigenze militari. Ha alle sue dirette dipendenze il "drappiere", che si occupa di fornire ai frati abiti e materiale da campo. Tutti questi dignitari, nei loro servigi, non possono agire senza il maestro, che ha, su tutti, il vantaggio di avere tutte le competenze. Fonte: "Vita e morte dell'Ordine dei Templari" di Alain Demurger
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"La Morte sorride a tutti... Un uomo non può fare altro che sorriderle di rimando..." Sito Web: http://digilander.libero.it/LoreG27/index.html Libreria on-line: http://www.anobii.com/people/gelo77/ |
19-11-2008, 07.59.57 | #17 |
Cittadino di Camelot
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templari e donne cavaliere
nel cuore della societa' medievale, da cui e' nata l'europa si cela una storiache, a dispetto di ogni apparenza, resta fino ad ora misconosciuta: la storia dei templari.La novita' della loro esperienza e' stata annullata dall'eco della loro tragica fine.Tutti abbiamo sentito parlare almeno una volta, dei lunghi processi (i primi processi politici della storia)che subirono, delle torture a cui furono sottoposti, delle accuse di eresie e di atti osceni che vennero loro rivolte, dell' adorazione del Bafomet, del favoloso tesoro?
ma la leggenda da cui ha avuto l' origine l'enorme successo mediatico dei templari nasce nel marzo del 1314 dalle ceneri del rogo di Jacques de Molay, ultimo gran maestro. Eppure la novita' portata dai cavalieri del tempio non e' custodita nella loro tragica fine, bensi' nella storia nascosta della loro nascita. Una novita' che si rivela molto attuale, perche' espressioni di tensioni che percorrono la nostra societa':scontri e incontri tra religioni e culture, tra religione e laicita':infatti il primo gran maestro dell' ordine Ugo "de Paiens", fondo' con altri compagni una societa' alternativa a quella del suo tempo, in cui si poteva accedere al sacro senza separarsi dal mondo, come facevano i chierici, ma restando LAICI e GUERRIERI, come testimonia l' amicizia che lego' i templari all'emiro osama. Questa tendenza fu condivisa piu' tardi da San Francesco d'Assisi e GIOVANNA d'Arco, ma anche dalla massoneri atemplare del XVIII secolo.La raccolta di nuove informazioni ci permette finalmente di rendere giustizia al forte investimento di speranze e di intenzioni, di energie fisiche e spirituali, che hanno sostenuto la sfida templare di una doppia vocazione, al tempo stesso attiva e contemplativa, una vocazione che consentiva a i LAICI di partecipare alla gestione del sacro, divenuto - sopratutto dopo la riforma gregoriana-monopolio esclusicvo dei chierici, lontani dalla battaglia e dal sangue, si doveva aprire anche a chi aveva accettato di vivere nella propria carne l' umana contraddizione della guerra e della croce. La questione sollevata piu' di mille anni fa dai Templari e' divenuta di un'attualita' sorprendente: e' anche grazie ai cavalieri del tempio che il nostro occidente puo' oggi riscoprire il sacro senza aver paura di perdere la propria identata' laica. (fonte: S. Cerrini: la rivoluzione dei Templari - introduzione) La donna la cavalleria e l'investitura Un Cavaliere che moriva per la difesa della religione, per il signore cui aveva giurato fedeltà, per non venire meno ai suoi giuramenti, raggiungeva la salvezza, ma la salvezza raggiungeva pure se moriva per la dama, di cui in battaglia e nei tornei portava i colori. La dama ha una parte importante ed emblematica nel mondo cavalleresco e talora nell'investitura . In più testi si dice che è lei che prepara i bagni purificatori per il recipiando, lei lo veste, gli calza gli speroni e gli cinge la spada. Sulla dama e sul cigno, che è un animale sacro alla cavalleria e pietanza simbolica nei pranzi dei cavalieri, vengono pronunciati voti . A volte è la dama a conferire la Cavalleria, come fu della figlia di Filippo di Francia e moglie di Tancredi, che fece Cavaliere Gervaso figlio del visconte Edonese e la stessa poteva ricevere Cavalleria. Esiste pure un'iconografia in merito. Di certe donne si disse epitissa come di Elisabetta di Orns e militissa di Caterina Baum o vennero indicate come cavalleresse nel caso di Nerode e Alice di Orns. Tutti questi riferimenti li ritroviamo in una serie di testi della letteratura medievale in volgare. Quindi abbiamo tutti i cicli -a parte i cicli bretoni - che riguardano la Francia del Sud, i Trovatori e anche la letteratura germanica. Comunque per le donne vennero istituiti appositi Ordini Cavallereschi. Ricordiamo l'ordine di Sant'Elisabetta, l'ordine di Sant' Anna, l'Ordine della Cordigliera, l'Ordine della Scure, e moltissimi altri. Per quanto riguarda quest’Ordine della Scure, l’ultima sede è a Torino; nonostante che l’Ordine sia della Catalogna, noi lo abbiamo reso ufficiale. È un fatto che la donna, l'elemento femminile, fa parte del quotidiano del mondo cavalleresco. La devozione per la dama, scelta quale ideale della propria vita, gareggia con quello dello stesso Dio ed è risaputo come il Cavaliere debba sfidare e combattere per affermare la superiorità della propria dama. Impensabile un Cavaliere che non volgesse il pensiero alla sua dama, che non la invocasse in momenti di difficoltà, che non le dedicasse le imprese, che non ne portasse i colori. In tutte le storie cavalleresche più o meno antiche questo concetto è sempre evidenziato. Serchenet, Cavaliere Crociato, dice all'emiro musulmano : " Alle donne d'Europa alle quali dopo il cielo noi che apparteniamo all'Ordine dei Cavalieri giuriamo fedeltà e vassallaggio… La bellezza delle nostre dame aguzza la punta delle nostre lance e dà filo alle nostre spade. La loro parola è legge per noi". Nello stesso periodo dell'inflorescenza della Cavalleria abbiamo le famose Corti d'amore, i tribunali d'amore ed il codice d'amore che caratterizzarono tutta la galanteria medievale e oltre. In quei tribunali composti da donne, a parte la presenza di qualche elemento maschile che vi svolgeva particolari funzioni, si giudicava sul comportamento dei Cavalieri verso la propria dama e anche sul loro valore militare. Vediamo invece una condizione un po' diversa riguardo agli Ordini Monastici Cavallereschi, come per esempio i Templari. La storia non ha reso e non rende onore alle sorelle dell'Ordine Cistercense fedeli a Santo Bernardo che abbandonarono almeno due conventi - uno in Francia e l'altro in Aragona - per seguire i confratelli oltre mare. E non si fa per niente menzione alla battaglia d'Acri che è stata l'ultima resistenza cristiana in Terra Santa che vide la morte di tutti gli eroici difensori. I Cavalieri Crociati presero le varie torri, imbarcarono inermi i nobili e tutti, avendo per ognuno una torre, difesero la città fino all'ultimo e poi sprofondarono. Oltre ai Templari, c’erano i Giovanniti, i Teutoni, l'Ordine di San Lazzaro, l'Ordine del Sacro Sepolcro con le rispettive sorelle - questo è importante dire - laboriose nei vari ospedali. Ricordiamo che l'Ordine di Santa Maria dei Teutoni ha sempre avuto le donne e lavoravano in collaborazione. Erano Ordini Ospitalieri che avevano il compito di curare i malati come l'Ordine di San Lazzaro che poi si fonderà con l'ordine di San Maurizio. Le donne erano laboriose contro i Musulmani in quel periodo, perché anche se la donna non portava la spada era comunque armata di altre cose : il coraggio personale, per cui non abbandonarono i loro confratelli e furono tutte ammazzate, sottoposte a tortura, sgozzate. Quando veniva preso prigioniero un Giovannita o un Templare, veniva torturato e ucciso nel peggiore dei modi. Dunque anche in questi Ordini si ritrova la presenza femminile, seppur non tratteggiata come nella Cavalleria laica. Avemmo qui le sorores controparte dei fratres, di cui poco si parla o si evita di parlare. Pochi autori ne hanno parlato in passato, ma senz'altro questo era a conoscenza di moltissimi personaggi della letteratura francese come Hugo che diedero nuovo lustro al Medioevo, anzi lo fecero rinascere. L'autore inglese Forey dà numerosi esempi di donne che presero i voti ricevute tra i fratelli del Tempio in " Women the military Order" e nel libro di Mola (pag.44) sulla regola. Sono moltissime le regole sui Templari sparse in tutta Europa, non c’è una sola regola, ce ne sono moltissime. Poi abbiamo naturalmente quella di San Bernardo. L'Ordine delle Dame della Scure. Gli Ordini di Cavalleria sono normalmente fondati per alimentare il coraggio e ricompensare i servizi dei guerrieri. L'Ordine delle Dame della Scure venne eretto da Berengario in memoria della vittoria riportata sui nemici grazie alla bravura delle donne. Infatti la città di Tortosa in Catalogna si trovava assediata dai musulmani . Le donne salirono sulle mura e con la forza della disperazione difesero la città a colpi di asce e scuri, obbligando il nemico a fuggire. Per premiare il coraggio delle amazzoni catalane il conte Berengario non fondò soltanto quell'Ordine, ma concesse a loro tre grandi privilegi : - in tutti i luoghi e in tutte le assemblee pubbliche le cavalleresse precederanno gli uomini ; - esse saranno esenti da tutte le imposte e sussidi e saranno ereditiere di tutti i preziosi, pietre, oro e argento, dei loro mariti; - riceveranno gli stessi onori e la considerazione degli ordini militari maschili . (Non dimentichiamo che in Spagna c'erano molti Ordini che erano stati addestrati dagli ordini Giovanniti e Templari soprattutto). Esiste un brano ( sono sette) di un valorosissimo musicista, purtroppo morto a 26 anni. Questo musicista vivrà gli ultimi suoi anni in un monastero di tradizioni, perché egli era al corrente di un certo sapere. E nel delirio prima di morire, poco tempo prima, ebbe una visione e diede una spiegazione del brano e disse : - Io vedo nella Regina - Salve o Regina appunto - nella Madonna, una donna” E lui sognò questa donna che si avvicinava armata di spada e di luce e disse : - Ella mi consola e mi dà tanto coraggio e tanta forza… ella, armata della sua spada, è piena d’amore … ( Il musicista G.B. Pergolesi) http://www.lultimodeitemplari.com/node/9 BIBLIOGRAFIA DEI TESTI: LA REGOLA DEI TEMPLARI – I POVERI CAVALIERI IN CRISTO-INIZIAZIONE CAVALLERESCA - THE MILITARY ORDER- ENCICLOPEDIA CAVALLERESCA - ORDINI CAVALLERESCHI Ecco perche' io donna sono stata investita come Cavaliere templare Ultima modifica di llamrei : 19-11-2008 alle ore 13.41.39. Motivo: inserita fonte |
19-11-2008, 09.34.48 | #18 |
Dama
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Stupendo! Proverò ad approffondire il discorso. Ho terminato ieri il Demurger, oggi mi appresto alla Cerrini la quale credo sia una medievista competente e all'altezza. Magari lei accennerà qualcosa in merito Poi vi farò sapere
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19-11-2008, 09.55.45 | #19 |
Cittadino di Camelot
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benissimo ........il libro e' di simonetta cerrini, "La rivoluzione dei Templari".....ottimo libro perche' essendo la sua tesi di laurea....ha tratto il tutto da documenti veri
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19-11-2008, 13.02.19 | #20 |
Dama
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Lady Elisabeth: Vi chiedo gentilmente, a voi e come a tutti gli altri componenti del forum DI CITARE LE FONTI DA DOVE ATTINGETE I VOSTRI ARTICOLI.
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