28-10-2015, 19.15.50 | #191 |
Cittadino di Camelot
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Celata dall'oscurità che iniziava a calare tenevo costantemente d'occhio la situazione. Un'idea intanto mi balenava in testa.
E se mi fossi proposta? E solo raggiunto Afrignone avrei rivelato di essere davvero io, mostrando la mia voglia alla Grande Baronessa. Pareva un piano da tenere in conto tanto più che non avrei più viaggiato sola ma sotto protezione.
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It is saying that if you really desire something from the heart ... then the whole universe will work towards getting you that Dacey "Karishma" Starklan |
28-10-2015, 19.19.47 | #192 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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I tre aerei volarono sulla zona ed infine trovarono un punto della gola rocciosa in cui poter atterrare.
Un punto non troppo lontano dai resti fumanti del convoglio attaccato. Clio e i suoi uomini scesero così dai loro abitacoli e si avvicinarono al convoglio. Era un cumulo di macerie fumanti, con un forte odore di cherosene, animato da piccole fiamme che ancora avvolgevano le lamiere del convoglio. I due piloti misero subito mano alle armi, in caso di un qualche pericolo. Ma la zona sembrava ora tranquilla. “Nessuno si sarà salvato del convoglio, tenente...” disse Elas a Clio “... saranno tutti finiti carbonizzati...” “Laggiù...” indicò Dimos “... ci sono i segni dei colpi sulle pietre...” “Sono bossoli di 250 mm...” mormorò Elas “... quelli in dotazione ai caccia Valchiria... gli aerei dell'esercito di Canabias...” I caccia Valchiria erano le più letali armi volanti del tempo. Aerei velocissimi ed agili, capaci di volare oltre il muro del suono. E solo Canabias poteva vantare simili veicoli da combattimento. “Ovvio, chi ti aspettavi di trovare?” Sarcastico Dimos. Ma all'improvviso si udirono dei rumori alle loro spalle. “C'è qualcuno!” Puntando Elas la pistola. E una sagoma si intravide muoversi dietro le lamiere fumanti. “Si, l'ho visto!” Gridò Dimos. “Dietro le lamiere!”
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28-10-2015, 19.25.20 | #193 |
Disattivato
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Ci avvicinammo cautamente al convoglio, che pareva ormai disastrato, nessuno poteva essere sopravvissuto.
Elas e Dimos perlustravano la zona, e io con loro. Finchè non scorgemmo la prova che quell'attacco era opera di Canabias. Non che mi aspettassi altro in realtà, i loro caccia Valchiria erano la nostra spina nel fianco da sempre. Sembrava di avere intorno a noi solo morte e distruzione. Ma poi scorgemmo qualcosa. Una sagoma. Lontana, indistinta, eppure visibile. Chi poteva essere? Amico, nemico? In tempi come quelli la fiducia e la speranza erano merci incredibilmente rare. Imbracciai la mia arma senza remore e la puntai contro la sagoma. E attesi, lunghi istanti con quella sagoma sotto tiro, ben nascosta dietro una lamiera carbonizzata, per non diventare la sua preda. Il primo passo falso gli sarebbe stato fatale. |
28-10-2015, 19.26.56 | #194 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“Chi riesce a sparare sui preti e sulle suore” disse Mandus ad Altea “non si farà certo scrupoli ad uccidere o torturare un anziano.” Sorrise malinconicamente.
Il mondo di Cherval sembrava collassare. “Prendi le tue sorelle e raggiungete la baita nel bosco...” fece il nonno “... lì attenderete l'arrivo del mio uomo... lui vi porterà in salvo, fuori dal ducato... che Dio vi assista, ragazze mie... e non dimenticate chi siete e da dove venite... ora va... addio, Altea...”
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28-10-2015, 19.28.16 | #195 |
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Suor Ologna sorrise a Marwel ed accarezzò la testa del piccolo Benjamin.
All'improvviso, però, correndo gaio dal suo studio, arrivò il giovane medico. “Vi vedo felice, dottore.” Disse la religiosa. “Certo, sorella!” Raggiante lui. “Mi è stato appena comunicato che posso tornare a Città di Capomazda! Capite? Mi aspetta un posto presso un noto primario!” “Sono felice per voi, dottore...” annuì la suora “... e spero che al più presto vi diano il permesso di andare.” “Partirò domani stesso!” “Domani?” Ripetè la religiosa. “Ma non attenderete che venga inviato un nuovo medico per sostituirvi?” “Sorella, se ritardo daranno ad altri il mio posto...” mormorò il medico. “E qui cosa faremo?” Incredula la suora. “Chi curerà la gente? Siete così egoista?” “Sorella, io devo pensare alla mia carriera...” guardò Marwel “... voi mi capite, vero? Qui c'è la guerra, possono attaccarci da un momento all'altro... io non fatto l'università per morire nel deserto.” “Scappi perchè hai paura, dottore?” A lui Benjamin. “Allora non sei coraggioso come un pilota.” Ma il medico non rispose nulla.
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28-10-2015, 19.33.24 | #196 |
Cittadino di Camelot
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Un forte istinto di odio mi pervase, lo neutralizzai...non era l' odio che mi avrebbe aiutato in quel momento.
Abbracciai mio nonno e gli sorrisi..."A presto nonno...una de Bastian..futura duchessa di Chevral" dissi come se nulla dovesse succedere. Uscii dalla stanza e vidi il signor Cadfel.."Fate chiamare mie sorelle e dite loro di raggiungermi al parco, senza nessuno sappia" ci guardammo e fece un cenno di assenso, andai nella mia stanza, presi la sacca e dei soldi e i gioielli e altre cose anche se ero certa mio nonno avesse provveduto a tutto. Mi misi un abito più comodo e scesi le scale senza farmi notare e mi misi sotto la quercia ad aspettare l' arrivo delle mie quattro sorelle.
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea Ultima modifica di Altea : 28-10-2015 alle ore 19.48.18. |
28-10-2015, 19.47.58 | #197 |
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Era un momento pieno di gioia per Marwel, perchè poteva dirsi fortunata a stringere di nuovo Benjamin tra le sue braccia e i bambini che avrebbe accudito erano tornati al numero di partenza. Dodici anime innocenti che le avrebbero riempito la vita, il cuore e l'anima chiedendo in cambio solo un tetto sulla testa.
Il medico entrò nella stanza correndo e subito Marwel pensò che fosse accaduto qualcosa di brutto, ma il sorriso che aveva in volto raccontava ben altro. Disse che se ne sarebbe andato, che avrebbe seguito i suoi sogni e avrebbe lasciato Evangelia. Avrebbe abbandonato Evangelia. Chiese a Marwel se capiva le sue motivazioni; parlava di quanto fosse pericoloso rimanere li, nel bel mezzo della guerra e la ragazza non riusciva ad accettare tali parole. Poi la voce di Benjamin si fece sentire e le sue parole furono taglienti come lame affilate, tanto che il medico non gli rispose. "Dottore, voi siete libero di fare le vostre scelte e di andare dove più vi aggrada. Se avete paura di rimanere ucciso durante la guerra, beh, fate bene ad andarvene allora. Ma sappiate questo: in molti morranno a causa della vostra assenza e questo è un dato di fatto. Ne un incubo, ne un racconto, ma solo la realtà." Marwel lo guardò negli occhi e concluse "Non so come farete a vivere con questo peso sulla coscienza".
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L'amore non ha un senso, l'amore non ha nome, l'amore bagna gli occhi, l'amore scalda il cuore... L'amore batte i denti, l'amore non ha ragione. L'amore è così grande da sembrarti indefinito, da lasciarti senza fiato, il suo braccio ti allontanerà per sempre dal passato. |
28-10-2015, 20.19.00 | #198 |
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Fermer smise di scrivere e restò a fissare Gwen per alcuni secondi.
“Oh, scusatemi...” disse sorridendo, per poi tornare ad annotare sullo schedario “... non è mia abitudine fissare le persone, ma devo dire di essere sorpreso... favorevolmente sorpreso naturalmente, dalla vostra esperienza... vi confesso che vi ho creduta una giovane infermiera alle prime armi e qui purtroppo non abbiamo tempo per il tirocinio... invece scopro che nonostante la giovane età possedete già un buon bagaglio di esperienza... ottimo.” Chiudendo lo schedario. “Credo non occorrano altre notizie. Prego, vi mostro gli alloggi.” La condusse attraverso un breve corridoio. “Ecco, laggiù ci sono le nostre stanze. La vostra è quella di destra. Naturalmente come civile voi alloggerete qui. Stesso discorso per me, sebbene militare medico, in quanto preferisco avere i pazienti sotto controllo.” Guardò la ragazza negli occhi. “Gwen, è inutile dirvi che questo è un lavoro duro, spesso crudele. A volte arrivano qui soldati con la carne maciullata o con ferite talmente gravi da far rivoltare il sangue. Siamo in guerra e questo è il fronte. Tenetelo bene a mente. Se deciderete di desistere e andare via, io vi capirò.”
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28-10-2015, 20.20.13 | #199 |
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E mentre Dacey era tormentata da dubbi ed idee, i quattro uomini presero a camminare, diretti in una delle taverne del borgo.
“Metteremo qualcosa sotto i denti.” Disse Guisgard agli altri tre. “A stomaco pieno si ragiona e si valuta meglio.” Ed entrarono in una taverna.
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28-10-2015, 20.21.18 | #200 |
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Clio e Dimos restarono immobili, puntando le loro pistole verso quell'indistinta sagoma che si nascondeva goffamente dietro le lamiere.
Era ormai buio e l'oscurità celava ogni cosa. Elas per questo si era staccato dagli altri due e aggirando alcune rocce prese alle spalle la misteriosa sagoma. Saltò fuori da alcune rocce e si ritrovò di spalle alla figura. “Che mi prenda un colpo...” disse incredulo. “Cosa succede?” Gridò Dimos. “Venite a vedere...” fece Elas. E quando Clio e Dimos arrivarono videro che la sagoma misteriosa altro non era che un bambino sporco di fumo e con i vestiti in buona parte strappati.
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