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11-04-2018, 02.17.34 | #191 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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La carrozza si fermò, con i suoi cavalli che nitrivano in modo nervoso.
Allora subito i vampiri raggiunsero l'ingresso del palazzo, preceduto da un ampio e decadente androne. Videro la carrozza davanti al portone, dalla quale scese un conducente tutto vestito di nero, con il bavero alto a celare parte del visto ed un ampio cappello sulla testa. Le braccia erano più lunghe del normale, quasi fosse una menomazione ed anche l'altezza superava di un bel po' la media. Non disse nulla, posando soltanto i bagagli davanti a Gwen ed agli altri. Ivan li raccolse e li portò dentro. Il cocchiere allora aprì lo sportello e dalla vettura scese un uomo avvolto da un lungo mantello rosso. Aveva il volto segnato da profonde rughe, la testa quasi deformata da un'età estremamente avanzata e lunghissimi capelli bianchi tenuti dietro alla maniera dei ricchi boiardi. Li guardò tutti e mostrò un cenno del capo. “Prego...” disse Nikolaj, invitandolo ad entrare. “Grazie...” rispose il vecchio ospite con uno sguardo tagliente ed un lieve ghigno sul volto.
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11-04-2018, 02.32.49 | #192 |
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Uno strano cocchiere depositò i bagagli all'ingresso, poi aprì lo sportello per permettere al nostro ospite di scendere.
Allora, si mostrò a noi un individuo non di molto dissimile da quello immaginato da me e Nikolaj, infatti gli scoccai un'occhiata complice. L'età che segnava, ruga per ruga, il volto del vampiro, era notevole, ma sembrava quasi essere il suo punto di forza. C'era qualcosa di così vetusto e venerabile in lui, di temibile, ma anche meritevole di assoluto e totale rispetto, come una Divinità verso cui si nutrano timore e adorazione al contempo, ecco quello che sentivo non solo in me, ma anche nei miei compagni. Ed era anche un po' quello che leggevo negli occhi di Isabel quando guardava Nikolaj. Ma ora non era il momento di divagare. Il vampiro bruno lo invitò ad entrare ed io mi avvicinai, esibendomi in un rispettoso inchino. "Io sono Gwen Ygraal, Milord. Posso solo dire di essere onorata di potervi accogliere nella mia modesta dimora" con un cenno del capo e con la mano gli indicai la sala, camminando appena poco davanti a lui per fargli strada. "Immagino sia stato un lungo viaggio fin qui e certe occasioni sono troppo rare per non festeggiare" con un sorriso cortese, mentre mi avvicinavo ad una vetrina in mogano. Ne tirai fuori una bottiglia molto pregiata, e no, non era vino. Divisi il liquido in calici e offrii questi a tutti i presenti. "Al nostro ospite" sollevando il bicchiere verso di lui, che avevo fatto accomodare sulla poltrona accanto al divano. La sua espressione era tagliente e affilata come lame di spade che abbiano combattuto infinite e sanguinose guerre, uscendone sempre indenni e non vedevo l'ora di sapere di più da questo uomo che sembrava racchiudere in sé l'essenza stessa della nostra razza. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk
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11-04-2018, 02.50.53 | #193 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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L'anziano ospite prese il bicchiere offerto da Gwen e lo alzò per brindare con tutti loro.
Poi finì quel bicchiere in modo avido, come chi avesse molta sete. Sete di sangue. “Prego, milord...” disse Ivan offrendogli un altro bicchiere che lui prese e finì con bramosia. Nikolaj guardò Gwen con un sorrisetto. “Viaggiare” il vecchio ospite “mi mette sempre sete... non ho più l'età e neanche ahimè la forza per spostarmi così...” sedendosi come se soffrisse di diversi dolori ed acciacchi. "Vedrete che questo luogo vi piacerà, signore." Tatiana. "Oh, non l'ho scelto per la sua bellezza..." mormorò lui "... alla mia età si è indifferenti a tutto... la bellezza è ormai un'illusione... anzi, un modo per rimpiangere i tempi perduti... l'eternità e l'immortalità spesso sono prigioni assai poco indulgenti..."
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11-04-2018, 02.58.48 | #194 |
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Ricambiai lo sguardo di Nikolaj, ma non biasimavo il nostro ospite.
La sete era sete, sempre e comunque, pensai, appena divertita. Ascoltai poi le sue parole, condite da quel realismo e nichilismo che non mi sorpresi di trovare in lui. "Dunque, se non per la bellezza dei nostri luoghi, a cosa dobbiamo l'onore di una visita di Vostra Signoria?" chiesi, con composta educazione, mentre mi sedevo sul divano di fronte a lui. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk
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11-04-2018, 03.25.01 | #195 |
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Quella cavalcata continuò a lungo.
Portò Lys per sentieri e strade tumultuose, che rendevano quel folle e sfrenato galoppare un continuo sussultare, sudare e strusciarsi l'una contro l'altro. Lo stalliere era sempre più eccitato, più forte, potente e lei continuava a muoversi sfrenata come la vittima al palo per essere sacrificata, come a voler fiaccare lo stallone. Ma Aegos non mostrava cedimento. E continuavano, continuavano, continuavano. Sempre più persi, sudati ed eccitati. Fino a quando il vigore dello stalliere esplose ed invase la padrona, facendola gridare ancora più forte, come una cavalla sfrenata, una scrofa impazzita. Grida che echeggiarono per tutta la casa, udite anche da Stuarto ed il messo del Maresciallo al pianterreno. “Ancora vino, messere...” disse il vecchio servitore fingendo di non udire quelle urla lussuriose. Gli occhi enigmatici di lui, che di vecchio e consumato, a differenza del suo corpo, non avevano nulla, si spostarono su Gwen. Uno sguardo profondo, intimo, quasi ipnotico. “Mi è stato detto” disse piano “che qui a Sygma, non essendoci più il suo signore, la vita scorra serena, con poco interesse delle autorità alle altre creature. Ed io ho bisogno di tranquillità... sono tempi superstiziosi e bigotti e la gente non si sdegna di vivere come bestie...” “Giustissimo.” Annuendo Ivan.
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11-04-2018, 03.30.32 | #196 |
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Non abbassai lo sguardo a quegli occhi che mi scrutavano con fare profondo, ipnotico e quasi intimo.
Poi ascoltai la sua risposta e non mi piacque per niente. Se aveva intenzione di stabilirsi qui, come avrei fatto all'inizio con Elv? Ciò scombussolava un po' i miei piani, li affrettava, avrei voluto avere più tempo, ma se le cose stavano così evidentemente dovevo muovermi. "Penso sia stata una scelta più che ottima, la vostra" annuendo. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk
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11-04-2018, 03.39.00 | #197 |
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Il vecchio ospite annuì con uno strano sorriso a Gwen.
“Si, lord Misk...” disse Nikolaj. Il vecchio si voltò di scatto. “Il signore di Monsperone, intendo...” continuò Nikolaj “... lui, caduto in prigionia dopo la sparizione del vescovo...” “Ah, si...” indifferente il vecchio. “Beh, non è un gran capo allora...” divertito Nikolaj. Ma ad un tratto il vecchio si alzò ed estrasse e puntò il suo bastone verso il vampiro, gridando sdegnato. Tutti restarono ammutoliti.
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11-04-2018, 03.44.06 | #198 |
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L'uomo saltò nel sentire quel nome e pareva che la spiegazione di Nikolaj avesse chiarito la questione, ma... Mi sbagliavo.
Restammo tutti immobili e ammutoliti a quella reazione ed io guardai Nikolaj come se avessi potuto incenerirlo con uno sguardo. Mannaggia a lui e alla sua lingua lunga. Il vampiro era appena arrivato e già ci metteva nei guai, era mai possibile? Fatto sta che nessuno ebbe il coraggio di fiatare, aspettando che la situazione rientrasse da sé. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk
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11-04-2018, 16.55.37 | #199 |
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Salamano entrò nella sala con la tisana e notò Altea che in quel momento si sfiorava il collo e la scollatura del vestito.
“Si, madama.” Disse. “E' tardi, ritiratevi pure.” Salutandola con un cenno del capo. La dama così raggiunse Fulminaccio che dormiva già in camera da letto. Russava forte e parlottava nel sonno. Sembrava attaccar briga con qualcuno, come spesso faceva anche nella vita di tutti i giorni. Altea si coricò per dormire. Ad un tratto però sentì un rumore, simile ad un fruscio, provenire da fuori, oltre la finestra. Tutti restarono sorpresi ed in silenzio davanti a quella reazione improvvisa dell'anziano ospite. Nikolaj restò a guardarlo ammutolito. Lui lo fissò a lungo con i suoi occhi enigmatici e sinistri, poi parve destarsi ed una smorfia sembrò distendere le sue rughe fattesi tese. “Vivere in questo luogo” disse abbassando il bastone “vi ha di certo spinti a credere che ovunque si possa alloggiare senza problemi o fastidi...” tornando a sedersi “... invece in altri posti non vi lascerebbero tranquilli... vi guarderebbero con sospetto, odio... vi darebbero la caccia e vi distruggerebbero brandendo i loro Crocifissi... abbiate rispetto per le leggi che vi ospitano e vi tollerano...” “Perdonate, signore...” Nikolaj “... perdonate, non volevo offendere nessuno, né soprattutto voi...” “Come possiamo rivolgervi a voi, signore?” Chiese Ivan. “Con quale titolo preferite?” “Maestro...” rispose lui “... maestro è il solo titolo che ho guadagnato e bramato in vita mia...” guardando tutti loro, soprattutto Gwen “... ora perdonatemi ma credo mi ritirerò... devo riposare, il viaggio mi ha stancato più di quanto non sia opportuno credere...” “Certo, maestro.” Annuì Nikolaj. “Ah...” lui “... non viaggio da solo... insieme al mio cocchiere vi è un altro uomo... mi è stato incaricato di portarlo qui, anche se ignoro chi sia davvero... non ama gli altri e per sua stessa volontà riposerà nella mia carrozza... ho ritenuto giusto avvertirvi, così che non vi turbi vederlo passeggiare da solo nel vostro cortile...” E con Nikolaj raggiunse la sua stanza per riposare.
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11-04-2018, 17.11.29 | #200 |
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Nessuno si mosse, con lui che puntava i suoi occhi scarlatti su un Nikolaj terrorizzato come mai lo avevo visto prima d'ora.
Poi il vampiro si distese, calmandosi e abbassando il suo bastone. Subito il mio compagno si scusò, e fu una mossa più che saggia, soprattutto sentendo quelle parole. Disse di voler essere chiamato Maestro ed io risposi con in cenno del capo. Poi disse che c'era in altro uomo nella carrozza e mentre Nikolaj lo accompagnava in camera, rimasi a pensare. E ora quello chi era? Mi alzai e afferrai Tatiana da un braccio. "Vieni con me? Voglio vedere chi è quel tizio nella carrozza" incuriosita. Inviato dal mio LG-D331 utilizzando Tapatalk
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