06-05-2015, 18.51.32 | #2131 |
Cittadino di Camelot
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Direi di si lady Clio..ma sapete io avevo il dubbio sul numero 1 perchè non capivo..un numero primo è divisibile per se stesso o appunto per 1...mentre adesso ho pensato sono tutti i numeri superiori a 1 divisibili per se stessi. Il 2 è l'unico numero pari primo, mentre gli altri pari sono divisibili per 1, se stesso e per 2 nel caso del 4 e per 3 nel caso del 6. (parlo dei pari)...per i dispari vi è il 9 che non può essere primo poichè divisibile per se stesso, 1 e il 3 ..... oddio mi sto troppo addentrando nella materia e non vorrei scoprirmi portata per la matematica ora..romperei pure una tradizione di famiglia che colpisce le figlie femmine (un pò come la Gioia dei Taddei ).
Complimenti ancora lady Clio....
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
06-05-2015, 18.59.12 | #2132 |
Disattivato
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Vedo che avevate i miei stessi dubbi...
Non siete portata per la matematica, dite? Beh, chi lo sa.. magari saprà sorprendervi.. Eh, io l'ho sempre amata, in realtà, moltissimo... anzi, c'è stato un momento in cui ho pensato di intraprendere proprio quegli studi all'università.. E quando invece ho scelto di seguire Clio.. abbandonare la matematica è stato incredibilmente doloroso.. (Perché potevo anche raccontare a me stessa che non l'avrei persa, ma la verità è che ormai mi serve la calcolatrice per fare le operazioni più banali ) |
11-06-2015, 03.01.18 | #2133 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Mercoledì 20 Maggio si celebrava San Bernardino di Siena ed in suo omaggio trarremo da un luogo a lui dedicato il nostro nuovo enigma.
Il culto di San Bernardino da Siena, molto sentito a Capomazda, giunse nel nobile ducato dei Taddei molto dopo la morte di Ardeliano e la sconfitta in terra di Sygma. Tuttavia il culto si rivelò subito molto vivo e sentito, soprattutto negli ambienti aristocratici. E proprio al grande Santo Senese è dedicato un antico edificio di culto, conosciuto come Sacello di San Bernardino da Siena. Si tratta di un piccolo edificio rettangolare, con ingresso sul lato corto Ovest ed abside su quello Est. L'ambiente fuori si presenta abbastanza semplice, con portico colonnato ed arco adornato con un bassorilievo raffigurante la Vergine col Bambino ed ai suoi lati San Francesco d'Assisi e San Bernardino da Siena. L'interno è decorato con mosaici in oro di pregevole fattura che rivelano la committenza Taddeide, raffiguranti, sul lato destro, scene tratte dai fioretti di San Francesco e sul lato sinistro immagini della vita di San Bernardino da Siena. L'abside mostra ancora l'immagine della Vergine Maria col Bambino e ai Loro lati, a destra, San Francesco e San Bernardino da Siena, mentre a sinistra San Michele Arcangelo e San Giovanni Battista. Sulla volta, infine, un raffinato mosaico di bucolica ambientazione raffigura il Buon Pastore in mezzo al Suo gregge in un gesto di Amore e pietà verso le pecorelle, mentre il Suo sguardo sembra andare all'orizzonte, fuori dal piano visivo illustrato, a simboleggiare l'Eternità del Regno dei Cieli. Il Sacello ha però un'importanza straordinaria ai fini della Storia dell'Arte per la presenza di quattro colonne interne che reggono la volta. In modo particolare l'attenzione è puntata sui quattro capitelli reimpiegati di spoglio (ossia recuperati da un edificio più antico e riutilizzati per la costruzione del Sacello di San Bernardino da Siena). Si tratta di un momento fondamentale che segna la fine di un'epoca, ossia l'Antichità Classica e l'inizio di una nuova, cioè il Medioevo. La colonna è da sempre, nell'antichità, come nel Medioevo, una struttura fondamentale in architettura, ma anche in un certo senso minore. Essa ha una funzione statica precisa, ossia quella di rinforzare, come fosse la stretta di un nodo, il punto in cui il peso della copertura cade sugli elementi che la sostengono. E questa stretta di nodo venne realizzata in Grecia almeno sei o sette secoli prima di Cristo, con il celebre Capitello Greco, nelle sue versioni Dorico (forma iniziale), Ionico (ingentilito) e Corinzio (dove la funzione statica viene mascherata). E per tutta l'antichità e poi la tarda antichità la forma del capitello resta sostanzialmente immutata, tranne minime differenze che però non ne alterano l'essenza. Ma nel Sacello di San Bernardino da Siena accade qualcosa di straordinario ed epocale. Nei capitelli di questa Sacro Edificio è possibile cogliere il passaggio da un'arte antica e tardo antica ad una diversa, cioè Medioevale. In essi infatti si riconosce una rottura col passato e dunque un qualcosa di nuovo. La fine di un'epoca si può definire solo quando c'è una rottura e di conseguenza la nascita di qualcosa di diverso e dunque nuovo. E i capitelli del Sacello di San Bernardino da Siena rompono il legame, il ponte col passato antico ed introducono una nuova forma artistica. L'Arte antica riproduceva minuziosamente la realtà, ma col Medioevo, essendosi perse alcune conoscenze artistiche e scientifiche, l'arte deve guardare altrove per trarre i suoi lineamenti. Nasce così un'arte diversa, che non può più riprodurre minuziosamente la realtà con tutte le sue forme e dunque diventa più stilizzata, astratta, etera, riferendosi non più alla materiale perfezione delle forme terrena, ma alla spiritualità ed al trascendente che sembra guardare all'infinito, all'eternità dell'Aldilà. I capitelli del Sacello di San Bernardino da Siena rompono così con il passato ed introducono un nuovo modello che dominerà per secoli. E allo stesso modo sono realizzati i quattro bassorilievi alla base delle colonne, raffiguranti quattro figure allegoriche: La prima, una donna vestita di stracci, simboleggia la Miseria. La seconda, una donna in lacrime, raffigura il Dolore. La terza, una donna felice, richiama il Gaudio. La quarta, una donna in estasi col capo cinto da una corona, rappresenta la Gloria. Secondo un'antica tradizione nel Sacello di San Bernardino da Siena è stata conservata a lungo un'inestimabile copia illustrata dei Quattro Vangeli, nascosta però segretamente dagli architetti dell'edificio affinchè nessuno potesse trovarla. E si narra che la chiave per decifrare questo segreto sia racchiusa nei quattro bassorilievi alla base delle preziose colonne. Infatti fra i quattro bassorilievi solo tre sono fra essi collegati, mentre il quarto è l'intruso. Voi, dame e cavalieri di Camelot, sapete dire quale fra i quattro bassorilievi è l'intruso e perchè?
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11-06-2015, 11.56.56 | #2134 |
Cittadino di Camelot
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Mmm... provo a dire la terza. Le altre tre mi sembra che raffigurino degli "stati" negativi, se intendiamo la Gloria come Potere, che non sempre e` una cosa positiva, mentre il Gaudio mi sembra l'unico sentimento positivo. Ho provato
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11-06-2015, 15.29.20 | #2135 |
Cittadino di Camelot
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Un nuovo enigma..ci vuole in queste giornate afose di estate..basta non mi fate arrovventare poi il cervello per la soluzione Sir...
Io provo col terzo...per ben due motivi..non ha un oggetto di riferimento allo stato d' animo mentre gli altri tre hanno gli stracci, le lacrime e la corona..e poi è astratto..appunto è una donna felice e quindi la felicità non è qualcosa che si tocca come gli stracci, le lacrime e una corona
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11-06-2015, 16.52.22 | #2136 |
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Oh ma che meraviglia!
Un altro enigma, oltre che una preziosa ed interessantissima lezione di Storia dell'Arte... Venendo all'enigma, per me l'intruso potrebbe essere il primo. Gli altri tre, infatti, mi ricordano i misteri del Rosario. (Dolorosi, Gaudiosi, Gloriosi). |
16-06-2015, 19.37.39 | #2137 |
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Eh, vedo che il vostro intuito, lady Clio, non vi abbandona mai!
Ed infatti è proprio il primo bassorilievo ad essere l'intruso, visto che gli altri tre, come da voi ben detto, richiamano i Divini Misteri del Santo Rosario! I miei complimenti dunque per aver risolto l'arcano del Sacello di San Bernardino da Siena Lady Gwen, lady Altea, ovviamente le vostre risposte non erano purtroppo giuste
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16-06-2015, 19.41.38 | #2138 |
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Grazie dei complimenti, milord...
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23-06-2015, 17.21.47 | #2139 |
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L'enigma di oggi parla di un'antica leggenda delle mie nobili terre ed è intimamente legato al nostro Gdr.
Il tutto è ambientato durante gli albori di quella che è conosciuta come Età Eroica Afragolignonese, quando i regni e le città che in seguito avrebbero formato il Celeste Impero di Afragolignone erano ancora divise ed indipendenti. E proprio per raggiungere un grado di potere e di civiltà ancora più ampio ed evoluto queste città e questi regni decisero di allearsi, inviando ciascuno i suoi guerrieri migliori e generando così una compagnia di eroi come mai era apparsa al mondo, superiore alla generazione che partecipò alla Guerra di Troia e persino migliore di quella che diede i natali ai formidabili Cavalieri della Tavola Rotonda. Scopo di questi eroi era quello di raggiungere la lontana Nolhia e conquistare la mitica Geomagna, una carta su cui erano descritti i segreti della civiltà. Nolhia però a quei tempi era forse la città più forte ed importante, governata da magistrati guerrieri chiamati Scolarca. Si trattava di tiranni dalle fattezze mostruose e dalla malvagità fuori dal comune. Nel celebre Catalogo dei Paesi, il poeta epico Apollonio Nolhio ci descrive tutti gli eroi, giunti dai vari luoghi di quella che sarà la terra dell'impero. Tra essi spiccava il Taddeide Argero, il migliore fra tutti e destinato, dopo la sua conversione al Cattolicesimo, a conquistare Nolhia e ad impadronirsi della Geomagna. E durante una mattina in cui gli eroi si accingevano a scendere in campo per una nuova battaglia, Argero vide alcune ragazze, tra cui la bellissima Yma. Ella era una principessa esule, costretta a fuggire per un intero anno prima di poter ritornare nella sua terra d'origine. E nel vederla, naturalmente, l'eroe si accese d'Amore per lei. Yma però era libera solo per pochissime ore durante il giorno, costretta poi a nascondersi in un luogo inaccessibile. Si trattava del leggendario Palazzo delle Lingue, la cui ubicazione era ignota. Questo mitico edificio fu eretto affinchè si potessero raccogliere e studiare le infinite lingue che si parlavano nelle terre Nolhiane. Argero cercò invano questo luogo per ritrovare Yma, ma non vi riuscì mai. E nonostante la sua abilità lo portò alla fine a conquistare l'imprendibile Nolhia ed a portare la Geomagna ad Afragolignone, non ritrovò mai più la bellissima principessa. Ed un'antica profezia sentenziò che nessuno avrebbe mai trovato il mitico Fiore Azzurro senza aver prima svelato l'ubicazione del misterioso Palazzo delle Lingue di Nolhia. Queste leggendarie vicende, come la guerra di Nolhia, le imprese degli eroi, l'Amore di Argero per Yma e la conquista della Geomagna sono tutte raccolte nel grandioso poema epico Le Geometriche di Apollonio Nolhio, opera dai mille significati e dalle svariate chiavi di lettura. E una tradizione, probabilmente successiva ad Apollonio Nolhio, vuole un impenetrabile enigma risolto dagli eroi per conquistare Nolhia. Un arcano da cui un'antica profezia faceva dipendere la rovina di Nolhia. Risolverlo equivaleva infatti a rompere l'incanto che proteggeva la grande città. Un enigma che così recitava: “Si fa con il latte. E' di varie specie. E' fatto di cristalli. Può essere di vari colori. E' parte femminile e parte maschile.” E voi, dame e cavalieri di Camelot, sapete risolvere l'enigma che proteggeva l'antica Nolhia?
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23-06-2015, 18.40.54 | #2140 |
Cittadino di Camelot
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Una storia bellissima .... fiabesca...io direi "Fiore".
Si fa con il latte...il gelato "fior di latte" E' di varie specie...ci sono varie specie di fiori E' fatto di cristalli...il fiore di cristallo è un oggetto o forse altro (solitamente si fa il fior di loto) Può essere di vari colori...il fiore può essere variopinto e di vari colori E' parte femmina e parte maschio....il fiore ha una parte femminile e una maschile.
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