18-10-2009, 02.34.52 | #211 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Llamrei intanto, sconfortata, si trovava in quel pagano luogo.
Era in un angolo, afflitta e depressa, quando le si avvicinò una donna di colore. Le tese la mano e le offrì una coppa di vino liquoroso. "Non essere triste" le disse "vedrai che ti troverai bene qui. Il padrone è un uomo dotato di un fascino non comune e tratta tutte noi con infinita tenerezza. Io mi chiamo Kaniù e sono qui da tre anni ormai. Altre di noi invece sono qui da più tempo ancora. Sappi che qui, per noi tutte, il tempo si è fermato. In questo luogo non vi è nè lamento, nè pianto, nè dolore." In quel momento entrarono nella sala due eunuchi. "Presto" disse uno di loro "preparatevi. Tra poco il padrone sarà tra voi."
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18-10-2009, 03.17.18 | #212 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Intanto in quella capanna, nel cuore della foresta, Hastatus, Dunmer e Ammone erano ospiti del vecchio frate.
Questi, sollecitato da Hastatus, cominciò a raccontare. "Giungemmo in questo triste luogo diversi anni fa. Eravamo una compagnia di frati evangelizzatori, decisi a seguire le orme di San Colombano e convertire la gente di queste terre." Gettò altra legna sul fuoco e continuò: "Ma, quattro anni fa, cominciarono ad accadere misteriosi eventi. Qualcuno iniziò ad uccidere i monaci ed i frati di queste terre. Il mio convento fu incendiato, i miei fratelli massacrati ed io venni a rinchiudermi in quest'eremo." "Chi osò fare tanto?" Intervenne Ammone. "Chi è tanto folle da non temere di nuocere ai consacrati del Signore?" Il frate lo guardò. "Gli stessi" rispose "che ogni nuova Luna rapiscono fanciulle vergini, facendole sparire nel buio di questa foresta..." "Parlate frate!" gli intimò Ammone "Diteci chi è il nostro nemico. Voglio sapere nelle mani di chi si trovano il mio compagno e Llamrei!" "La gente di qui" rispose il frate "da la colpa di tutto a mitologiche creature, frutto del folklore bretone. Ma in realtà i veri colpevoli sono gli adepti di una folle e sacrilega setta ereticale...i figli di Anherd!" "I figli di Anherd?" Ripetè Ammone. "Si" rispose il frate "sono adoratori di una malvagia divinità nordica, Anherd, signore della notte e degli istinti. I loro pagani ed oscuri riti sono volti ad invocare la fine del nostro mondo e del nostro credo. E temo che non si fermeranno fino a quando non ci saranno riusciti." "In passato" esclamò Ammone "ho già combattuto contro eretici di ogni dove. Non saranno certo questi ad impaurirmi!" "Non sono soli, purtroppo" disse il frate "con loro hanno una potente milizia armata, i Cavalieri di Anherd. Chiunque si oppone alla setta, dovrà vedersela contro questi feroci cavalieri..."
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18-10-2009, 10.38.56 | #213 |
Dama
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La mora non mi convinse. Anzi mi rattristò di più di quanto lo ero già. Non volevo vivere i miei giorni a disposizione di un uomo che nemmeno amavo e di cui provavo tutt'altro che stima.
"Eunuchi! Ah!! Si "protegge" bene il padrone qui! Teme concorrenza!" Dissi rivolgendomi ai due uomini. "Voglio parlare con colui che voi tanto stimate e chiamate padrone! Non ho intenzione di diventare un'altra dei suoi ninnoli! Pretendo di sapere dove è il cavaliere che stava con me! Forza! Non siate sciocchi! Il Re di Camelot avrà già fatto partire un intero esercito in nostro soccorso! E se non volete respirare il fetido odore delle segrete di Camelot...vi conviene parlare!" Ultima modifica di llamrei : 18-10-2009 alle ore 10.42.04. |
18-10-2009, 13.56.16 | #214 |
Cittadino di Camelot
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"Elisabeth, amore mio! In qualunque dimensione tu sia..non disperare..sono lì.. insieme a te"!
Giungo a Camelot e dopo aver chiesto udienza..informo degli accadimenti il mio unico e solo RE.. ARTU'!! Durante il colloquio...lo guardo negli occhi e rammento le sue epocali imprese: Sir Morris
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[I][B][COLOR=red]Sir Morris[/COLOR][/B][/I] |
18-10-2009, 14.42.34 | #215 |
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"Ed ora cosa stanno tramando?! Non vorranno attaccare il RE! Anche Camelot è difesa da un grande esercito, guidato dal fior fiore della cavalleria. Troveranno pane per i loro denti."
Dopo un attimo di pausa, continuai: "Dovete venire con noi a Camelot, vi porteremo al sicuro, e intanto potrete darci eventuali altre informazioni."
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"La Morte sorride a tutti... Un uomo non può fare altro che sorriderle di rimando..." Sito Web: http://digilander.libero.it/LoreG27/index.html Libreria on-line: http://www.anobii.com/people/gelo77/ |
18-10-2009, 15.01.02 | #216 |
Dama
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Alla muta risposta degli eunuchi, io, presa dall'ira mi avventai verso la porta. Il mio tentativo di fuga fu invano. La porta sembrava pesare tonnellate.
In quel mentre magicamente si aprì lentamente. Feci un passo indietro e rimasi basita nel notare chi entrava. |
18-10-2009, 20.50.37 | #217 |
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La mia gabbia dorata, guardai la testa del re ai miei piedi, il Papa e la Chiesa, il bene e il male, Io guidare degli adepti degli dei......ma che scelta avevo....nessuna, ogni tentativo di uscire da li' era stato vano, quel posto sembrava invisible all' occhio umano. " Vickyen era una sacerdotessa, io non lo sono....come potrei aiutarvi, poche sono le mie conoscenze troppo poche per poter affrontare un simile compito. Dovrei essere iniziata e perdereste dell' altro tempo........e se ci penso anche la Luna non e' stata molto dalla mia parte in questi giorni......lei e' stata l'unica a vedere il vostro volto perche' vi celate agli occhi degli altri ? "..........Quella giornata era interminabile, mi sentivo dolorante e stanca.......una gioia sola provavo, Morris stava bene e questo lo avvertivo in maniera chiara.......non lo avrei rivisto piu' probabilmente, ma questo non avrebbe cambiato l'ordine delle cose.......Amore......pronunciare quella parola in quel posto era un crimine
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19-10-2009, 01.10.41 | #218 |
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L'uomo dalla maschera ascoltò in silenzio Elisabeth. E quando questa ebbe finito di parlare, egli rise di gusto.
"Mia signora" cominciò a dire con tono beffardo "le vostre conoscenze? La vostra preparazione? Nessun uomo o donna è artefice del proprio destino. Nessun essere umano forgia da sè la propria vita. Siamo tutti attori protagonisti di un immenso dramma. O farsa, se preferite. Tutto ciò che dovete sapere è quanto io vi ho raccontato. E tutto ciò che dovete fare è seguirmi in tutto ciò. Il resto verrà da sè." Poi battè dolcemente le mani e da una porta laterale entrò una donna anziana. "Questa è Caitli e si occuperà di ogni vostro bisogno" riprese a dire "ad essa affiderete la vostra persona." Detto questo, lasciò la stanza ed andò via. E appena rimaste sole, Caitli cominciò a fissare Elisabeth con infinita tenerezza ed immensa dolcezza. Il suo sguardo sembrò, per un momento, abbandonare quell'espressione stanca e dimessa, mentre le rughe che solcavano il suo vecchio viso parvero alleviarsi. Ed in quel momento, i suoi occhi chiari iniziarono ad essere immersi in calde e sentite lacrime, che, bagnandolo, ridavano sollievo a quel volto da troppo tempo sterile di gioia. "Ogni notte" cominciò a dire accarezzando timidamente il volto di Elisabeth "ogni santa notte invoco Iddio che mi chiami a sè, per poter rivedere la mia Vickyen...ma so che ella ha altri piani. Ho sempre saputo che lei non avrebbe abbandonato la sua terre in balia di tante miserie e sofferenze..." La voce sembrò, per l'emozione, venirgli meno. Ma, ripreso fiato, la donna continuò: "Non è una semplice somiglianza...in voi, figlia mia, rivive lei! Ed è per questo che vi ha condotto qui..." Elisabeth ascoltava stupita ed inquieta le parole di quella vecchia donna...
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19-10-2009, 01.52.17 | #219 |
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Intanto, nello splendido Harem, Llamrei era alle prese con gli eunuchi.
Alle sue parole di sfida, tutte le altre donne risero di gusto. Anche gli eunuchi si fissavano tra loro e con smorfie si prendevano gioco di lei. Llamrei allora aveva tentato una fuga tanto disperata quanto improbabile. "Nessuno può uscire da qui, senza il volere del padrone." Disse uno degli eunuchi. Ed in quel momento, come un magico Sesamo, la porta della sala si aprì. Tutti si inchinarono all'istante davanti a colui che era appena entrato. Un uomo, alto e robusto, vestito con una sontuosa tunica rossa e nera, con ricami d'oro, fece il suo ingresso nella sala. Aveva i lunghi capelli legati in un codino che scendeva lungo la schiena quasi fino a terra, mentre sul viso portava una maschera di giada purissima. Fece un cenno e gli eunuchi si ritirarono. Le donne gli si avvicinarono e cominciarono a stingersi attorno al suo corpo, come tante farfalle attirate dalla luce. Egli però le allontanò e si avvicinò alla nuova arrivata, fissandola con attenzione. "Mi era stato detto che una vivace ed irrequieta cerbiatta era giunta qui" cominciò a dire con un tono di voce che sembrava farsi accompagnare da una misteriosa musicalità "ma io, conoscendo la mania per l'esagerazione dei miei eunuchi, avevo dato poco ascolto alle loro parole. Devo però ricredermi...milady, il fuoco che divampa da voi arde come non mai...in poche altre donne ho sentito una tale passionalità..." Fece un cenno ed alcune donne iniziarono a suonare arpe e cetre, mentre altre diffondevano inebrianti aromi nella stanza. L'uomo dalla maschera di giada si sedette su un grosso e lussuoso seggio e si rivolse ancora a Llamrei: "Dovete sapere, che qui i desideri di tutte voi vengono sempre esauditi...avete chiesto di parlarmi ed eccomi a voi..." Nella foresta intanto, nella capanna, Hastatus, Dunmer ed Ammone avevano ascoltato tutto ciò che aveva raccontato loro quel vecchio frate. "Volete che venga con voi a Camelot?" Disse questi. "E sia. In questa foresta, in fondo, un luogo vale l'altro. Però vi avverto, ho visto io stesso I Cavalieri di Anherd assediare e far capitolare città e feudi difesi da valenti e coraggiosi uomini. La loro ferocia ed il loro fanatismo non si fermano davanti a nulla." Detto questo, raccolse le sue poche cose e si disse pronto a seguire quegli eroi fino a Camelot. E proprio a Camelot la gente iniziava a percepire strani presentimenti ed ancestrali paure. Morris, che vi era tornato da poco, fu avvicinato da alcuni soldati della guardia reale. "Siamo preoccupati, milord" cominciò a dire uno di questi "gli abitanti di Camelot appaiono impauriti ed agitati. Da tre notti a questa parte le sentinelle hanno udito il sinistro suono di un corno. Ed ogni notte pareva più vicino..."
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19-10-2009, 08.27.08 | #220 |
Cittadino di Camelot
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Mi sentivo la pedina di quella grande scacchiera che e' la vita, quella non era recita era improvvisazione pilotata....ora sapevo come doveva sentirsi un leone in gabbia, non avrei mai permesso al mio cuore di riempirsi di ira, il male sarebbe penetrato in me molto piu' velocemente, guardai l'anziana donna....aveva riposto in me la fiducia e l'amore che aveva dato a Vickyen, anche la piu' giovane delle ancelle mi parlava di cose orribili, " Caitli, qui parlate tutti per enigmi, leggo il terrore nei vostri occhi e la vostre voce vacilla quando mi parlate, sappiate che il male non risorgera' mai per mano mia, se solo la vostra Vickyen, potesse parlarmi per bocca vostra o in sogno, l' istinto mi dice che e' la sua opera che devo compiere...portatemi delle foglie di alloro, che sia fresco e non essiccato, e promettetemi che voi veglierete il mio stato di torpore, provero' ad avvicinarmi a lei.....ma nessuno dico nessuno deve varcare quella porta. "........
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