13-09-2013, 18.38.02 | #221 |
Cittadino di Camelot
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Il mio sonno era pesante e la mia anima sembrava essersi assopita con il mio corpo.......quando ero a casa, sognavo raramente, mi mettevo a letto così stanca che la mattina....le piu' piccole venivano nel mio letto a svegliarmi per chiedermi di preparare la colazione.....Rown le rimproverava......ma io mi alzavo facendo a quelle piccole pesti il solletico........una vita semplice, molto spesso rattristata dal fatto che non riuscivo a mettere nulla sul tavolo, avevo imparato a far l'elemosina....così mi aveva conosciuta Padre Anselmo.......mi aiutava tanto, procurava dei vestiti per i ragazzi e molto spesso il poco che aveva lo dava a loro per mangiare....e io e lui..?..mangiavamo lunghe chiacchierate davanti al fuoco........lo stomaco brontolava, ma un amico era un'amico....e su di lui sapevo di poter contare, avevo imparato a contare sulla Divina Provvidenza.......avevo imparato a pregare e quando ero veramente furibonda....il buon Padre Anselmo sapeva di doversi tappare le orecchie........
Qualcosa mi dondolava......sino a quando qualcosa non fece sobbalzare il carro....mi svegliai....e vidi Ioga....Mi alzai di scatto e mi rannicchiai su me stessa.....portando le due mani tra me e lui...."...Vi prego...basta....vi prego non fatemi del male.......".....questo urlai...tra il sonno e i dolori della sera prima......ma poi vidi il volto del Capo......" Scusatemi stavo sognando......dove stiamo andando "... |
13-09-2013, 18.45.42 | #222 | |
Cittadino di Camelot
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Ero ancora scossa da quelle immagini e da quei ricordi quando, quasi controvoglia, mi costrinsi ad uscire dalla vasca...
mi asciugai, allora, e mi rivestii... poi tornai in camera e qui trovai Jacopo... Citazione:
Aprii un cassetto del tavolinetto e ne estrassi una spazzola, con la quale iniziai a pettinarmi... “Allora...” dissi “Che ne pensi di quell’abito?”
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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13-09-2013, 20.01.21 | #223 |
Disattivato
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Mi avviai verso il palazzo, lanciando un'ultima occhiata a Roberto e Selenia.
Ma giunta alla grande porta che dava sul giardino, mi accorsi di aver lasciato il cappellino sul tavolo da tè. Si vedeva che non ero abituata a portarlo. Così, mi voltai sorridendo, e tornai sui miei passi. Dalle poche parole che udii, i due coniugi stavano parlando di me. Non riuscii a resistere, mi avvicinai ad un albero, e mi nascosi lì dietro, sentendo ogni parola. Mi tappai la bocca con la mano per non scoppiare a ridere. No, in effetti non ero avvezza alle regole nobiliari. Ma un po' aveva ragione, nessuno osava mettere in discussione i miei comportamenti, tranne mio padre, ovviamente.. Ma aveva altro a cui pensare. Adoravo essere libera da costrizioni nelle mura domestiche, per gli altri sarà anche stato il palazzo reale, ma per me era casa mia. Sorrisi nel sentire che io è Roberto saremmo stati soli, come ai vecchi tempi. Ma quando disse di invidiarmi scossi la testa e la guardai con gli occhi pieni di tristezza. Non aveva ovviamente idea di cosa si celasse dietro quella libertà. La vidi accomiatarsi e tornare nel palazzo. Restai sorpresa dalla freddezza con cui si salutarono. Erano sposati, dopotutto. O forse anche quello era una parte del l'etichetta che non conoscevo? Probabilmente ero troppo abituata a fare di testa mia, conti e baroni dovevano essere più controllati. Quando solo una persona può darti ordini, probabilmente si è più liberi. In privato, certo, in pubblico è un'altra cosa. Restai ferma a guardare Roberto che leggeva per lunghi istanti, poi mi decisi ad uscire dal mio nascondiglio. "Eh, lo so, lo so.. Sono un disastro..." Dissi, andandogli incontro "...dovrai farmi un corso accelerato di buone maniere..." Ridendo. Arrivai al tavolino, mi sedetti nuovamente e sventolai il cappellino davanti al naso di Roberto. "Questi aggeggi sono carini, ma temo non facciano per me, li dimenticherei ovunque.. Anche se ogni tanto può essere divertente.." Lo guardai col sorriso di una bimba che ha fatto una marachella "..scusa.. Non ho resistito.. Tranquillo, domani metterò la maschera di glaciale distacco che indosso nelle occasioni mondane.. Non sia mai che ti metta in imbarazzo.." Sorridendo. Lo guardai negli occhi per un lungo istante "...cosa leggi di bello?". |
13-09-2013, 20.04.32 | #224 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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“E' molto bello...” disse Jacopo a Talia, senza smettere di fissare l'abito “... sarai bellissima a quel ballo... tutti gli occhi saranno per te...” le si avvicinò, quasi sfiorandole i capelli “... stavo pensando... appena si risolverà questa faccenda del quadro... potremmo partire per la nostra Luna di Miele... magari farò prenotare già un bel viaggio per l'Europa... hai qualche preferenza? Ah, ripensando al ballo... c'è da scegliere il regalo per la nipote del banchiere... vuoi pensarci tu, oppure do indicazioni a qualcuno della servitù?”
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13-09-2013, 20.26.00 | #225 |
Cittadino di Camelot
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Camminai velocemente per far vedere a mio zio il libro e il biglietto del Cavaliere di Altafonte.
Quell' uomo era veramente imprevedibile. Avevo un po' timore di conoscerlo, ma allo stesso tempo ne ero fortemente incuriosita come una falena vicino a una fiamma. Come una bimba che ha scoperto qualcosa di fantastico, dissi: "Zio, guardate cosa mi è arrivato!".
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Il cuore di una dama apprende solo la bontà, la sua beltà sostiene i cavalieri, il suo coraggio difende gli inermi e la sua mente conosce solo la verità!!! Eilonwy |
13-09-2013, 20.39.01 | #226 |
Cittadino di Camelot
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Lo osservai attraverso lo specchio...
“Sono felice che ti piaccia!” dissi, senza che il mio tono tradisse particolari sentimenti “Avevi detto di comprarmi qualcosa di speciale e l’ho fatto!” Finii di pettinarmi, poi appoggiai la spazzola di nuovo nel cassetto e, richiudendolo, mi voltai verso di lui... “Ti ho già detto che faremo quel viaggio, Jacopo... ma non voglio pensarci adesso, non mi va di deciderlo in questo momento in cui sei teso e non hai chiaramente intenzione né tempo per concentrarti sulla meta...” Sospirai, sforzandomi di ricacciare l’irritazione di poco prima dentro di me... “Ma si, penserò io a quel regalo...” dissi quindi, alzandomi “Ci andrò domani mattina stessa!”
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14-09-2013, 02.16.16 | #227 |
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Il capo fissò Elisabeth che si era appena svegliata.
“Era solo un incubo, probabilmente...” disse lui “... siamo diretti a Sygma, l'avete scordato? Ognuno di noi, voi compresa, sembra aver qualcosa da fare laggiù.” Le passò la bottiglia col vino da cui stava bevendo. “Avanti, fatevi un goccetto... vi aiuterà a dimenticare quel brutto sogno...” Intanto il viaggio continuava e poco dopo avvistarono da lontano le alte torri di Sygma e la cupola del suo magnifico duomo. “Finalmente ci siamo, capo...” fece Ioga. “Finalmente...” mormorò il capo, quasi come una liberazione “... ora non avremo più i soldati alle calcagna...” si voltò verso Elisabeth “... appena giungeremo in città vi lasceremo andare come pattuito... così potrete dimenticare di averci incontrato...” “Come fai ad essere certo che non correrà a denunciarci ai soldati, appena la lasceremo andare?” Chiese Monty. “Io non mi fiderei di lei, capo.”
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14-09-2013, 02.19.36 | #228 |
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“Non essere sciocca...” disse Roberto a Clio “... non mi metterai in imbarazzo domani a quel ballo.” Sorrise. “Anzi, se vuoi saperlo, sono contento che ci sia anche tu... queste occasioni mondane proprio non le sopporto... dame incipriate, uomini annoiati e afflitti da gotta... un vero strazio...” scosse il capo, fissò la ragazza e poi scoppiò a ridere.
E quella risata sembrò alleggerire l'atmosfera tra i due. “Leggo un libello” spiegò il giovane “sui trattati e sulle pene contro i diritti dell'uomo. E' la nuova letteratura liberal borghese. Ti va di giocare a scacchi? Come ai vecchi tempi?” Si fece portare una scacchiera. “E magari potremmo cenare qui in giardino.” Trascorse così il tardo meriggio e poi la sera, con i due giovani che rivissero le atmosfere dei loro incontri a Crysa. Fino a quando Selenia ritornò. “Cara...” accogliendola Roberto “... com'è andata la tua serata? “Oh, sicuramente meno piacevole della tua, temo...” “Come mai?” “Le serate a casa del viceprocuratore sono spesso noiose.” Rispose la donna. “Anzi, se la conversazione non fosse finita sul ballo di domani al palazzo del banchiere Accio, difficilmente avrei sopportato quell'andazzo. Pare infatti che ci sarà un ospite eccentrico domani alla festa.” “Chi?” Incuriosito Roberto. “Oh, ne parla tutta Sygma...” sorridendo Selenia “... il Cavaliere di Altafonte, tanto ricco, pare, quanto misterioso. Pensa, i salotti di tutta Sygma non hanno altro di cui discutere se non sul modo in cui quell'uomo è riuscito a guadagnare la sua fortuna. E alcune voci sono davvero assurde, come quella che vuole l'origine di tale ricchezza in seguito al recupero, da parte del nostro enigmatico cavaliere, dell'intero tesoro di Costantinopoli dal palazzo del sultano turco.” “La gente sa inventare davvero cose assurde.” Sarcastico Roberto. Poco dopo, però, i due coniugi salutarono Clio e si ritirarono. Giunse presto il mattino e con esso il giorno dell'atteso ballo.
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14-09-2013, 02.21.31 | #229 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Azable e Kos restarono sorpresi per quelle parole di Altea.
“Cosa...” disse il barone “... cosa intendete dire, milady? Forse che il mio piano perfetto ha fallito? O che il gioielliere ha scoperto il nostro inganno? Avanti, non capisco... cosa ci volete far capire? Perchè non siete uscita con i preziosi da quella gioielleria?”
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14-09-2013, 02.36.53 | #230 |
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Nicolò prese il libro dalle mani di Eilonwy e lo osservò con attenzione.
“Un regalo alquanto insolito...” disse l'uomo “... sicuramente in linea con lo stile di quell'uomo...” sorrise “... e vedo che hai già espresso e scritto un desiderio su una pagina... beh, il ballo ci sarà domani e dunque non dovremo attendere molto tempo per scoprire se questo libro davvero riesce ad esaudire i desideri.” Poco dopo cenarono e poi si ritirarono per la notte. Giunse il mattino. Era finalmente il giorno del ballo.
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