06-06-2012, 10.27.24 | #2321 |
Cittadino di Camelot
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Rimasi stupita dalle parole di Heyto...per lui ero una ragazza speciale, mentre io mi consideravo una comune ragazza. "Coraggio Altea" pensai "ne hai superate di avventure e questi uomini hanno detto ti riporteranno a Tylesia...e devi farti forza".
"Grazie sir Heyto, accetto volentieri il vostro dono prezioso, so che questa pietra..o minerale..è un protettore." Partimmo e Heyto iniziò a cantare e suonare una triste melodia: "“Gli occhi delle ragazze... Non sono rondini, né cigni, ma bianche colombe... Solcano i cieli e si perdono nel terso azzurro, come nel purpureo tramonto... Gli occhi delle ragazze... Si lasciano guardare ed anche amare se sai osservarli... ma ti concederanno un solo volo nei loro colori, non smarrirti o li perderai... Gli occhi delle ragazze... Sanno sorriderti ed incantarti, ma talvolta anche piangere... Dovrai ascoltarli e consolarli, poiché hanno bisogno di te, delle tue carezze e del tuo affetto... Gli occhi delle ragazze... Non abbandonarli mai, perchè vivono per te e dei tuoi sogni... Gli occhi delle ragazze... Non dimenticarli, potresti non perdonartelo mai..." Già, pensai, guardare negli occhi è scoprire l'anima di una persona ma si deve avere una dote innata per saperlo fare, non tutti ci riescono, guardai Heyto e vidi rivoli di lacrime amare sul suo volto, rimasi in silenzio, poi mi feci coraggio..."Heyto..posso chiamarvi cosi? che succede? che attanaglia il vostro cuore per farvi piangere..quella canzone era stupenda, forse vi ricorda la vostra amata?"
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
06-06-2012, 13.59.16 | #2322 | |
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Accadde tutto in fretta... la voce di quel soldato, le parole di Guisgard, poi mi sentii afferrare per un braccio e gridai... urla, voci, colpi, parole cariche di rabbia e di disprezzo...
“Guisgard...” Lo sentii cadere a terra e venir colpito e colpito ancora... non vedevo ed ero tanto spaventata che la mente e gli altri sensi non riuscivano a sopperire a tale mancanza... “Basta!” imploravo, tentando di divincolarmi dalla presa di quel soldato “Basta, vi prego... smettetela... lasciatelo stare...” Ma tutto sembrava perduto: nessuno ci ascoltava, nessuno ci credeva... Poi accadde una cosa del tutto inattesa. Giunse un altro uomo, messer Paolo, il quale disse che la duchessa voleva vedermi... ne rimasi sorpresa e stupita... voleva vedere me? La duchessa? Perché? Ma non avevamo molta scelta... sentii i soldati portare via Guisgard quasi di peso e rabbrividii... mi sentivo male, non riuscivo a non pensare che era colpa mia se eravamo lì, che era colpa mia se si era convinto ad entrare in quel castello e che sarebbe stata tutta colpa mia se gli fosse accaduto qualcosa... non potevo pensarci... Guisgard si era sempre preso cura di me e non aveva mai permesso che mi accadesse niente di male... ed ora... I miei occhi erano lucidi e spaventati, eppure qualche cosa di fermo e deciso vi era in essi... Le mie labbra sfiorarono le sue ancora per un momento... tremavo... e mi sforzavo di non pensare a quanto tempo sarebbe dovuto trascorrere prima che avessi potuto vederlo di nuovo, prima che avessi potuto baciarlo ancora... tanto tempo, troppo... Ma era necessario. “Ora vai...” sussurrai infine, allontanandomi da lui di mezzo passo “Vai, ti prego! Vai, prima che sia troppo tardi!” Lui mi osservava... mi avevano sempre colpita quei suoi occhi incredibilmente azzurri e quello sguardo così profondo... ad un tratto aprì bocca per parlare, ma io non glielo permisi, poggiando due dita sulle sue labbra... “No!” mormorai, precedendolo “No, Amor mio, ti prego!” Sospirai... “So ciò che vuoi dire. So ciò che pensi... ma restare ancora qui è troppo pericoloso per te... i soldati di mio padre hanno già rischiato di catturarti più di una volta e se resterai ancora qui... oh, Andros... io temo che prima o poi ci riusciranno. E sai cosa ne sarebbe di te dopo! Ed io non posso permetterlo... non posso permetterti di farti catturare ed uccidere... no... neanche tu puoi chiedermi di sopportare questo! Io non sopravvivrei se ti accadesse qualcosa! Perciò devi partire... devi tornare a Capomazda... devi allontanarti da me...” “Questa...” sussurrò lui dopo qualche istante “Questa è una prova troppo ardua, mia signora! Una prova troppo dura persino per il più valoroso dei cavalieri!” I miei occhi si riempirono di lacrime, allora, ed io tornai ad stringermi a lui... “Lo so...” mormorai, con la voce che tremava “Lo so, mio signore, mio dolce Amico... lo so... ma tu la compirai lo stesso, per me!” Attimi di silenzio seguirono... di quel silenzio eloquente, più vivo di mille e più parole e discorsi, ma che di parole non aveva bisogno... “E’ ora, signore!” disse all’improvviso una voce. “Mi aspetterai, Chymela?” “Per sempre, Andros. Per sempre!” Citazione:
Quella domanda, tuttavia, così semplice e diretta, mi apparve come un’ancora... “Io...” mormorai allora, sollevando gli occhi nella direzione da cui mi pareva provenisse quella voce di donna “Io mi chiamo Talia... e non siamo affatto entrati con l’inganno!” Esitai appena un momento, poi sospirai... “Vedete, signora... la colpa è mia! Questa sera, giungendo in città, abbiamo trovato alloggio alla taverna. Da lì, dalla finestra della stanza, si poteva vedere il Castello... ed io... io, scioccamente, ho detto a Guisgard che mi sarebbe piaciuto vederlo! Non credevo di far danno... E poi quando siamo giunti qui di fronte ed il portone era aperto, lui... ma non è stata colpa sua, milady! Lui voleva solo accontentare me. Si è sempre preso cura di me, ha sempre cercato di esaudire i miei desideri, anche quelli più sciocchi... ed ancora più adesso, da quando...” la mia mano corse ai miei occhi, ma non terminai la frase. “Vi prego, milady...” ripresi allora a dire, mentre calde lacrime mi rigavano le guance “Vi prego... siate buona! Vi prego, non lasciare che venga punito... quell’uomo ha detto di metterlo alla gogna e poi di tagliargli le mani... ma lui non ha fatto niente! Non volevamo rubare, ve lo giuro... volevamo solo vedere! Oh, milady... vi supplico... punite me, semmai. Sono io che ho espresso quel desiderio così sciocco, io che gli ho chiesto di venire qui... dunque, se vi è una colpa, è mia! Fate punire me, milady, non lui... non lui, vi prego! Lui non ha fatto niente!” Ero disperata, sfinita, spaventata... avevo parlato in fretta, come un fiume... e quando infine tacqui, scivolai a terra, come svuotata.
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** Talia ** "Essere profondamente amati ci rende forti. Amare profondamente ci rende coraggiosi." |
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06-06-2012, 17.55.46 | #2323 |
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C'era poco da stare allegri,sembrava impossibile entrare nella stanza della Regina....Reas non c'era e il precettore era stato portato via dalle guardie.......ma il confessore.....il confessore aveva accesso,e doveva essere un frate....." Vivian,il confessore della Regina dovrebbe essere un Frate e se io mi travestissi da frate, non avrei problemi..potrei incontrare la Regina.....ma dove troviamo due sai ?......dovrai venire con me...e tu sei molto conosciuta, piu' di me...non abbiamo altra scelta,devo parlare con lei....."........Non avevo altra scelta, e non mi sembrava neanche una bellissima idea...ma non mi veniva in mente niente altro.....e dovevo stare lontana dalle grinfie di Guxio.....mi sentivo braccata......Vivian sembrava la mia unica speranza
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07-06-2012, 01.24.28 | #2324 |
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Caddi in un sonno profondo..... da tempo non riposavo come si deve anche se la situazione non era della migliori.....
Non intesi se ero sveglio o dormivo, ma ad un tratto mi ritrovaì nella selva i cui ero....non vi era nessun altro a parte me. Il tutto era circondato da una sinfnia silente e misteriosa; improvvisamente la scena cambiò radicalmente.....ero entrato in città. Non conoscevo la zona, ma qualcosa mi tornò familiare....mi volsi verso il viale e sentì tuonare le campane di una chiesa: "Misericordia....il richiamo di Tylesia....", corsi verso l'entrata e vidi uomini che giocavano a dadi......si divertivano, ma non scommettevano a taddei bensì in "anime"......cosa voleva dire.....una cosa era certa....la guerra in Tylesia avrebbe macinato anime a fiotti..... Era un avvertimento....forse una chiave di lettura per la mia parte in Tylesia.....ma....quale poteva essere il mio ruolo..... Mi destaì di soprassalto, non riuscivo a comprendere quelle immagini....mi giraì intorno e mi ritrovaì in un letto e in una casa, accanto vi era il mio Maestro che mi chiese come stavo.....ed io risposi: "Meglio.....anche se stavolta ho rischiato grosso". Vi era anche Lilith e la salutaì sorridendo: "Buongiorno damigella.....la ringrazio per essermi stata accanto. Non lo dimenticherò, perdonatemi se vi ho spaventata." "Ringrazio anche lei Milady......grazie per le sue cure e la vostra ospitalità...anche se la mia mente è piena di pensieri......quale è il mio ruolo" ed alzandomi misi la mano vicino alla fronte.
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"Covenant's Love"..... le dolci parole di colei che è entrata nel mio cuore..... |
07-06-2012, 02.06.04 | #2325 |
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Heyto con ancora gli occhi lucidi cominciò a fissare Altea.
“Perdonatemi...” disse non volevo rendervi triste con quel canto... certo che potete chiamarmi Heyto... no, il canto non mi rammenta la mia amata... ma mi sussurra il ricordo di tante ragazze strappate alla vita... sono per loro queste mie lacrime... ed anche per voi, Altea... si, piango anche perchè, probabilmente, la vostra morte è l'unica speranza di salvezza rimasta a quella città...”
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07-06-2012, 02.14.16 | #2326 |
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Vivian annuì a quelle parole di Elisabeth.
“E sia.” Disse la ragazza. “Vi aiuterò ad entrare a palazzo...” Corse allora a cambiarsi d'abito, indossando un vestito più adatto per una visita a corte e ritornò poco dopo dalla maga dei boschi. “Milady...” fissando Elisabeth “... quando giungeremo al palazzo, sappiate che sentirete dire molte sul conto di mio padre... ma si tratta solo di menzogne... egli è il migliore degli uomini...” Si incamminarono allora verso il palazzo. Giunte lì, Vivian condusse subito Elisabeth verso la cappella di corte. Qui non videro nessuno, ma trovarono alcuni sai su un tavolo. “Ecco i vostri sai, milady.” Mormorò Vivian.
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07-06-2012, 02.26.51 | #2327 |
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“Presto sarai di nuovo in forze.” Disse Redentos a Parsifal.
“Dove siete diretti, cavaliere?” Chiese Granblu a Redentos. “A Tylesia, milady.” Rispose il cavaliere. “Sto cercando mia moglie.” “Comprendo...” fece lei “... ma dovete essere vigili, quella città è stretta in una morsa...” “Conoscete Tylesia?” “Si, cavaliere.” Annuì la donna. “E so che corre un grande pericolo...” “Si, sappiamo che è sotto assedio.” Disse Redentos. “Mi chi sono i suoi terribili nemici? Si dice siano esseri sovrannaturali, forse demoni.” “I veri demoni che minacciano Tylesia” fissandolo lei “sono celati fra le sue alte e belle mura...” “Non comprendo, milady...” inquieto Redentos “... ma voi sembrate conoscere molte cose...” “Vi ingannate.” Fece lei. “Io so solo che è conservato Qualcosa in quella città... Qualcosa di infinitamente prezioso...” “Forse un Tesoro?” “Si...” annuì la donna “... un Tesoro...”
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07-06-2012, 03.13.49 | #2328 |
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“Ho sempre visto con fastidio” disse lady Vicenzia a Talia “le ragazze svenevoli e deboli. Un portone aperto non è un invito ad entrare ed un castello non è una chiesa dove è consentito a tutti di accedervi. Gli animali entrano dove vogliono, incuranti delle leggi cortesi, morali e giuridiche che esistono fra gli uomini. E dunque potrei comprendere solo se mi trovassi davanti a degli animali. Siete animali? Devo allora trattarvi come tali?” Finalmente si alzò da suo seggio che dava le spalle a Talia e si avvicinò alla finestra.
Era una donna anziana, ma dalla bella presenza. Aveva lo sguardo severo e l'espressione austera. “Ora ricomponiti e vieni avanti, in modo che possa vederti meglio.” Fissando Talia. La ragazza sorrise. “Oh, vi chiedo scusa!” Portando una mano alla bocca. “Mi sono mossa di nuovo! Di questo passo non finirete mai la vostra opera e la duchessa andrà su tutte le furie...” “Comprendo” fissandola l'artista “che siate stanca... è una bella mattinata di Sole ed io vi costringo a restare su questo balcone a posare per me.” “No, a me piace.” Disse lei. “Questo castello è bellissimo. E poi, non so, provo una curiosa sensazione a pensare che una parte di me sarà racchiusa in un'opera d'arte..” “Opera d'arte?” Sorridendo l'artista. “Eh, siete troppo buona! Spero che la duchessa sarà altrettanto generosa alla fine del mio lavoro!” Lei però, ad un tratto, chinò il capo e sembrò rattristarsi. “Cosa avete?” Chiese l'artista. “Pensavo...” “A cosa?” “E se non sarò io la ragazza del ritratto?” L'artista si alzò e si avvicinò a lei. “Se guardando quel quadro” continuò lei “non mi riconoscerò? Voi siete un grande artista e sapete di certo abbellire ogni cosa... lo farete anche con me ed alla fine non sarò io la ragazza che apparirà nel ritratto...” “Voi siete molto bella.” Disse l'artista. “Lo pensate davvero?” “Certo.” “Guardatemi...” sospirando lei “... non eccello in nulla... rido spesso, forse anche troppo... ed i miei occhi... non sono di nessun colore particolare... si dice che i Taddei abbiano gli occhi chiari, quasi un segno della loro nobile stirpe...” “Ascoltate...” disse l'artista “... vi trovate qui perchè siete una ragazza speciale...tutto in voi è particolare, unico... soprattutto i vostri occhi... e sapete qual'è il mio compito? Ciò che sancirà il successo o il fallimento della mia opera?” Sorrise. “Il mio compito è quello di imprimere, così come sono, in vostri occhi ed il vostro bellissimo sorriso su questa tela. Riuscire a catturare lo splendore del vostro sguardo e la luminosità del vostro sorriso per trarre poi da essi un'opera d'arte.” “Davvero?” “Si...” annuì il pittore “... l'artista altro non è che un imitatore... imitare la natura e riprodurre ciò che sente nel suo cuore quando guarda le meraviglie del mondo... e questo sto facendo ora... sto cercando di copiare sulla mia tela la vostra bellissima immagine, così come appare ai miei occhi, per renderla immortale.” “Allora riprendiamo!” Esclamò lei. “Ho detto di venire avanti!” Con tono severo lady Vicenzia, destando Talia da quella visione. “Vieni avanti affinchè io possa vederti meglio! E bada che non voglio più ripeterlo!”
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07-06-2012, 09.29.17 | #2329 |
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Heyto mi guardava, con quello sguardo profondo fino al cuore e l'anima e ascoltando le sua parole mi si raggelò il sangue, dovevo mantenermi calma.."Heyto, come dite? di che ragazze state parlando..a dir del vero io ascoltai i vostri discorsi quando ero nascosta tra la sterpaglia e vi sentii parlare di ragazze sacrificate per Tylesia, e della vostra paura per un vostro..padrone...che cercava..una ragazza perfetta. Mi volete spiegare? E perchè mai dovrei sacrificare la mia vita per salvare Tylesia? Tanto meno che in quella città non si crede a queste superstizioni, il vostro discorso mi sembra strano. Vi chiedo di lasciarmi andare..io Tylesia la salverò da viva" lo guardai con aria di sfida, mi aveva ingannato.
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07-06-2012, 09.50.02 | #2330 |
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Vivian era una ragazza il cui pensiero volava velocissimo...amavo i giovani, il dolore non braccava il loro cuore era capace di reagire......la seguii docile come un'agnellino....sino a quando non giungemmo all'interno della Cappella...era fresca e profumava d'incenso.....su un tavolo dietro all'altare c'erano dei Sai......" Vivian, dovrai indossare con me il saio ...saremo un giovane monaco muto e un'anziano.....con un trucchetto la mia voce tendera' al maschile....., ma voi dovrete dirmi come arrivare alle stanze della Regina e achi chiedere di lei, per quanto riguardano le maldicenze.....abbiate fede davantia Voi c'e' una persona che ha una bella carriera in merito...quindi, facciamo un patto io non scoletro' quello che si dice sul conto di vostro padre e voi.....sarete sorda su quello che si dira' sul mio conto....e ora, Fratello mio il nostro tempo si sta ssottigliano...dobbiamo darci da fare"....ci cambiammo, appallottolammo i nostri vestiti....e li nascondemmo in un posto dove solo ragni e schifezze altre vi avevano dimora.....Vivian mi fece strada....
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