13-09-2011, 11.37.28 | #231 |
Cittadino di Camelot
Registrazione: 29-07-2011
Residenza: massa
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non potrei mai innamorarmi di un'altra persona,lo sai bene è vero io adoro l'avventura ,pensavo vi facesse piacere avermi accanto ma forse avete ragione sir theoden sarei un peso per voi protestò brianna .
nonostante la discussione monologa di brianna si preparò con cura ugualmente per accompagnarlo a palazzo indossò un elegante vestito rosso con rifiniture dorate i capelli raccolti in una crocchia dorata
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Vivi e dimentica ma non dimenticare mai chi sei |
13-09-2011, 15.40.02 | #232 |
Cittadino di Camelot
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Residenza: Dove il sole è più cocente, e il mare più limpido..
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<<NO!>> Cercavo di liberarmi ma quegli uomini erano forti.. Lord Carrinton stava per frustrarmi allora ormai disperato morsi una mano che mi teneva.. La morsi talmente tanto che sentii il sapore metalico del sangue.. L'uomo mi lasciò.. L'altro preso alla sprovvista mollo la presa.. Approfittai della distrazione comune e cominciai acorrere.. Sentivo che mi stavano inseguendo e tra poco mi avrebbero raggiunto.. Corsi lontano dalle scuderie fino allla corte interna dove vidi quell'uomo insieme a Lord Tudor e Lady Gonzaga.. <<AIUTO! QUell'altro Lord mi vuole frustare!>> disse correndo vicino all'uomo che mi aveva salvato..
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"And all i want is the taste that your lips allow, my my my , Give me love" |
13-09-2011, 18.30.16 | #233 |
Cittadino di Camelot
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" Scusate del ritardo", dissi entrando nel salone dei banchetti. Andai verso lord Tudor e con un cenno di inchino gli porsi il mio saluto, poi mi avvicinai a Lady Melisendra..." scusate lady per l'altro giorno, forse sono stata poco cortese nel salutarvi. Avrei voluto fare la vostra conoscenza in un modo un po diverso , ma purtroppo quel giorno sono successe troppe cose che mi hanno irritato e fato gioire allo stesso tempo la mia anima." Notai il suo dolce sguardo..era bella ed elegante , si capiva dal suo portamento. I suoi occhi facevano trasparire la bellezza della sua anima. In fondo alla sala notai un giovane ...era Guiscard..,,ricordo ancora quando Lord Tudor me lo presentò. Un giovane cavaliere dal temperamento assai divertente. " Ditemi lady Melisendra... starete il tempo neccessario per poterci conoscere meglio? mi farebbe molto piacere " Che strano ma mi mancava la presenza di Lord Carrinton , non so perchè ma la sua compagnia era stata piacevole ....
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[SIGPIC][/SIGPIC][B][I][SIZE="2"][COLOR="Wheat"] Nessun sole potrebbe risplendere se gli occhi del cuore non ne vedessero la luce.(anonimo)[/COLOR][/SIZE][/I][/B] Ultima modifica di ladyGonzaga : 13-09-2011 alle ore 22.44.04. |
13-09-2011, 21.26.14 | #234 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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“Oh, non badateci, milady.” Disse sornione Guisgard fissando Melisendra. “Purtroppo spesso le regole della cortesia e della nobiltà, a mio giudizio le peggiori invenzioni fatte dall’uomo, ma ormai talmente radicate in noi che senza non si potrebbe vivere, limitano più di qualsiasi altra cosa gli slanci e gli estri di noi altri.” Accennò un sorriso che sembrava in realtà più simile ad una smorfia. “Però, devo dire, che mai ho invidiato tanto le sorti di un gioiello… cioè, voglio dire, ho sin da piccolo immaginato di essere un falco, un lupo, persino uno scorpione, ma mai mi sono sentito tanto attratto dall’idea di essere un gioiello.” E rise di gusto.
“Smettila con queste sciocchezze, che finirai per mettere in imbarazzo la nostra ospite!” Adirato lord Tudor. “Oh, vi ho forse messa in imbarazzo senza volerlo, milady?” Stupito Guisgard. “Se così fosse, beh, ovviamente faccio ammenda delle mie colpe e cavallerescamente mi dispongo ad essere vostro campione per qualsiasi causa.” Accennando un lezioso inchino. “Ah, che idiozie!” Sbuffò lord Tudor. “Ti prego, cara…” voltandosi verso Gonzaga “… pensa tu a fare gli onori di casa ed a fare compagnia alla nostra lady Melisendra.” Ma in quel momento si udirono delle grida. Un attimo dopo Daniel entrò come un fulmine nella sala, nascondendosi dietro Guisgard. Subito dopo anche lord Carrinton ed i suoi due servi raggiunsero tutti loro nella sala. “Per Diana!” Esclamò Guisgard. “Cosa accade qui?” “Abbiamo scoperto il vostro servo proprio mentre stava per fuggire, lord Tudor!” Disse lord Carrinton.
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13-09-2011, 21.42.49 | #235 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Chantal lesse quella lettera:
“Chantal, ragazza mia. Se stai leggendo questa lettera allora vuol dire che il mio tempo è giunto. Loro mi stavano cercando da tempo e l’aver abbandonato l’insegnamento accademico non poteva proteggermi all’infinito. Il paese pullula di spie e prima o poi sapevo che questo sarebbe accaduto. Ma grazie al Cielo ho avuto una vita lunga e ricca di felicità. Ho amato e sono stato amato e niente cambierei della mia esistenza. Il Cielo non ha voluto benedire il mio amore per una donna con il dono dei figli, ma mi ha forse dato qualcosa di più grande: il tuo affetto sincero e devoto. Mi sei stata e mi sarai sempre cara come una figlia. Tutto ciò che possiedo non potrà divenire tuo perché a quest’ora i repubblicani avranno già confiscato ogni mio bene. Ma forse non il più prezioso. Nel mio studio troverai un umile vaso di terracotta, dentro il quale è seminato un tesoro inestimabile. Richiede cura ed amore, ma presto, sono certo, sboccerà. E quando quel giorno verrà, allora quel tesoro saprà ricompensarti per tutto ciò che non stato capace di darti io. So che oltre me non hai nessuno al mondo, figlia mia. Perdonami se non ho saputo proteggerti. Spero che quel dono possa in parte ripagare le mie mancanze. Suona sempre, Chantal. Suona come se io fossi accanto a te ad ascoltarti. Suona perché io ci sarò davvero. Ti voglio bene, figlia mia e ti affido all’Onnipotente. Adam, servo di Dio.”
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13-09-2011, 22.57.37 | #236 |
Cittadino di Camelot
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Residenza: Dai boschi nebbiosi
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"Siete sfacciato... Sir Guisgard... ma non tanto da farmi arrossire..." Sorrisi senza cessare di guardarlo dritto negli occhi. Non mi costava alcuna fatica quella compostezza, dal momento che la corte di Animos era famosa per i suoi passatempi frivoli e libertini. Avevo sentito battute ben più salaci di quella.
"Siete molto gentile, lady Gonzaga..." mi rivolsi alla bella dama che era accanto a Lord Tudor. "Anch'io avrei voluto che la nostra conoscenza avvenisse in circostanze migliori. Spero che saremo buone amiche per tutto il tempo che trascorrerò presso questa dimora... solo il Cielo sa quanto sono combattuta tra il desiderio di restare nella quiete di queste mura e quanto, invece, desidero conoscere le terre della mia famiglia." Alle mie spalle udii un rumore di passi e grida concitate.
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Ama, ragazza, ama follemente... e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente. |
13-09-2011, 22.59.34 | #237 |
Cittadino di Camelot
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Alla vista del giovane Daniel non sapevo che posizione prendere.
Non era appropriato che una dama prendesse le difese di un giovane sconosciuto e per di più accusato di furto . Ma vederlo cosi indifeso e con quel marchio sulla spalla , mi metteva a disagio. Speravo in cuor mio che nessuno se ne accorgesse , ma provai una gran pena per lui. " Scusatemi signori, ...dissi rivolgendomi ai cavalieri presenti...non voglio e credo nessuno di noi, che questa sera venga rovinata da un fatto che molto probabilmente si potrà risolvere fuori da questa stanza. E poi carissimi...questa sera abbiamo nostra ospite lady Melisendra , immagino che lei voglia trascorrere con noi una serata serena. Mi avvicinai verso lord Tudor ....Vi prego , duca...cercate di ascoltare questo giovane, sono giorni che cerca un dialogo con voi.In fin dei conti che vi costa? Guardate i suoi occhi..vi sembrano quelli di una persona pericolosa? E' solo un ragazzo a cui la sorte non ha riservato nulla di buono. E avvicinandomi a Lord Carrinton .." sarà un piacere presentarvi la nostra ospite....conoscete già Lady Melisendra?..
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14-09-2011, 01.12.37 | #238 |
Cittadino di Camelot
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Guardai quel giovane straniero, dubitando se fidarmi o meno. Mi trovavo in un posto lontano e non conoscevo nessuno, ma pensai che peggio di cosi non potevo imbattermi in altre situazioni. Ridendo cercai di farmi vedere sicura e senza timore, come mio padre mi insegnò "messere, io mi sono presentata, io ancora aspetto il vostro nome. Sappiate comunque che avete indovinato, la verde e fiera Irlanda è la mia madre Patria. E solitamente mi soffermavo a parlare con folletti e fate".
Passato il momento degli scherzi, sospirando ammisi che non avevo una fissa dimora e che per ora alloggiavo presso una donna aristocratica che mi vide approdare a Camelot. "Mi scusi ma avete parlato di un Belvedere? di un certo milord Tudor?"
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"Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte". E.A.Poe "Ci sono andata apposta nel bosco. Volevo incontrare il lupo per dirgli di stare attento agli esseri umani"...cit. "I am mine" - Eddie Vedder (Pearl Jam) "La mia Anima selvaggia, buia e raminga vola tra Antico e Moderno..tra Buio e Luce...pregando sulla Sacra Tomba immolo la mia vita a questo Angelo freddo aspettando la tua Redenzione come Immortale Cavaliere." Altea |
14-09-2011, 01.38.06 | #239 | |
Cittadino di Camelot
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Citazione:
Ogni particolare recava la firma di suo zio. Chantal non fece in tempo ad interrogarsi su quali potessero essere i contenuti che già si ritrovava a scorrere le righe con i suoi irrefrenabili e sgranati occhi. Fu colta da un'emozione inaspettata interamente governata dal pianto. Leggeva.Leggeva mentre si asciugava le lacrime strofinandosi le guance con la mano. Le parve una beffa del destino. Il mancato rientro di suo zio,l'incubo che l'aveva colta mentre aveva ceduto al sonno solo poco prima in quella notte inquietante fatta di attese e tenebre,il rumore proveniente dallo studio,il vento,infine quelle righe. Righe di abbandono. Righe di addio. E i battiti del suo cuore che le percuotevano il petto con ferocia. Sgomento,sconforto,incredulità,e poi irrazionalità e affanno e rabbia,e ancora impazienza,insofferenza,spregevolezza,e desiderio di scoprirsi in inganno,di cogliere un anelito di speranza,mille e più sentimenti insieme suscitavano quelle righe che sembravano orchestrare gli eventi che in quel momento stavano avvolgendo la figura di Chantal,tutto inondato da un pianto che la ragazza non riusciva a contenere,tutto avvolto dal ritmo accelerato del suo cuore che non accennava a smorzarsi. Continuava a strofinarsi le guance per ostacolare il fluire delle lacrime,le disperdeva sulla pelle che,calda,le assorbiva e le evaporava.Ma scendevano copiose e amare,espressione di un dolore sordo e spregevole che in quel momento si impossessava della sua ragione.Non riusciva a prosciugarle quelle lacrime,sebbene non smettesse di avvolgersi il viso nella mano che ora si potava agli occhi celati dietro il nero velo del Kajal che si scioglieva,ora alla bocca che sentiva di fuoco,ora ancora tornava alle guance,così permeate e veementi di rossore. E vi cedette,abbandonandosi a quel pianto,smarrendo lucidità e cognizione. Il vaso,leggeva del vaso,di quel tesoro che lo zio le affidava in eredità,lo aveva scorto per la prima volta in quella notte avvolta di mistero che presagiva a qualcosa di irrimediabilmente infelice. Ed infelice si sentì in quel momento quando fu rapita da quelle righe che mai avrebbe voluto leggere. Righe di allontanamento e separazione per sempre. Suo zio che la lasciava,e che forse,era già in seno all'abbraccio del Padre mentre ella ancora indugiava in quella lettura. Ogni cosa le appariva incredula eppure perfettamente disposta come le tessere di un mosaico che raffiguravano la verità,in quel momento. Il silenzio di quella notte custodiva ora solo il taciuto urlo della disperazione,quell'urlo che Chantal non aveva trovato forza di emettere dalla sua bocca sigillata la cui voce soffocava al cospetto di quel momento di vita in cui avvertì d'essere davvero sola,vinta da un'inconscia consapevolezza che quelle righe presagissero il vero. Adam, servo di Dio Fu il sigillo che Chantal impresse a quella notte. Ultima modifica di Chantal : 14-09-2011 alle ore 02.11.55. |
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14-09-2011, 02.40.34 | #240 |
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Quella scena aveva stravolto l’atmosfera della sala.
“Avete dunque beccato il ragazzo che fuggiva col mio formidabile sauro nuovo?” Fece Guisgard fissando Carrinton. “Ah, ma allora vi sono debitore, amico mio! Quel cavallo vale una fortuna! E ditemi… dove avete trovato questo ragazzo? Nel bosco? Al villaggio? Oppure era già quasi riuscito a fuggire oltre le terre di mio zio?” “No, l’ho beccato mentre era ancora nel Belvedere.” Rispose Carrinton fissando il nipote del duca. “Davvero?” Stupito Guisgard. “Questa è bella! Ed io che ritenevo questo ragazzo molto più furbo invece! Dunque costui, caro lord, è tornato indietro, ha lasciato il mio cavallo nelle scuderie, per poi decidere di fuggire via. Beh, non so se definirlo audace, singolare o soltanto stupido il suo comportamento. Non vi pare?” “Non comprendo…” mormorò Carrinton. “Vedete, ho affidato a questo ragazzo, che per la cronaca è il mio nuovo scudiero, la cura del mio nuovo cavallo. L’avevo infatti mandato nei dintorni per abbeverare il destriero in questione. Ma ora non capisco il perché abbia riportato il cavallo, invece di fuggire via con esso.” “Temo ci sia stato un malinteso.” Entrando Jalem nella stanza. “Lo penso anche io.” Sorridendo Guisgard. “Il nostro lord è solo stato un po’ troppo… impulsivo? Avventato? O forse aveva solo voglia di un po’ di moto. In questo caso vi consiglio la caccia, mio signore. Di animali, non di servi, ovvio.” “Vedo che siete abile di lingua e di immaginazione, sir.” Piccato Carrinton. “Mai come voi, milord.” Con sguardo ingenuo Guisgard. “Visto che prendete gli scudieri che lavorano per fuggiaschi.” “Se volete discutere della mia immaginazione posso tranquillamente accontentarvi, sir…” “Ma questo ragazzo non era in catene?” Intervenne lord Tudor. “Veramente, milord, sir Guisgard…” fece Jalem. “Immagino.” Lo interruppe il duca. “Non voglio sapere altro.” Jalem, ad un cenno di Guisgard, portò allora con sé il giovane Daniel. Poi Gonzaga presentò Melisendra a lord Carrinton e l’atmosfera sembrò rasserenarsi. “Non ho la fortuna di conoscere una creatura tanto splendida.” Con lieve inchino, il nobile. “Incantato, milady.”
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