19-10-2009, 22.05.35 | #231 |
Cittadino di Camelot
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Sir Dunmer ringraziò Hastatus con un inchino di riconoscimento e abbozzando un sorriso. Quindi, tornò subito serio e si rivolse alla guardia:
-Datemi una cotta di maglia, un camaglio e una corazza in piastre prima di tutto; non devono essere gradevoli alla vista ma funzionali. Poi mi serve uno scudo tondo leggero e un elmo che rechi i colori di Camelot. Dunmer sentiva dentro sè un rinnovato ardore guerriero: da tanto tempo non si armava pesantemente, da tanto tempo non aveva partecipato ad una carica contro l'esercito avversario. Dopo che si fu vestito, si fece condurre dal drappello di soldati a cavallo con cui avrebbe dovuto perlustrare e in men che non si dica, si lasciarono Camelot alle spalle per iniziare il loro giro di perlustrazione.
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"E cavalco via fra terre che roride e stanche ora piangon con me" |
19-10-2009, 22.28.08 | #232 |
Cittadino di Camelot
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Mi ritrovai con un muccho di foglie di alloro, misi a scaldare nel camino dell'acqua e vi immersi le foglie piu' fresche , ne avrei bevuto l'infuso, mentre le foglie con l'aiuto della torre della scacchiera le polverizzai, lo avrei usato come incenso,mi sentivo osservata in religioso silenzio, quasi non respirava per non disturbare il mio lavoro.......tolsi tutti i metalli che avevo,sciolsi i capelli e tolsi la cinta che mi poggiava sui fianchi..." Caitli, ora berro' quest'infuso e mi sdraiero' a terra vicino al camino, il fuoco nel camino deve essere sempre vivo e l'incenso acceso.......chiunque vorra' entrare deve essere fermato, se mi svegliasse mentre sono in stato d'incoscenza per me potrebbe essere fatale...."....le diedi un bacio e l'abbracciai, poi dopo aver bevuto l'infuso mi sdraiai a terra e aspettai il momento in cui il mio corpo si sarebbe sdoppiato raggiungendo livelli superiori........
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19-10-2009, 22.31.19 | #233 |
Dama
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Fui accompagnata in un'altra stanza. Profumo di incenso, petali di rose, bicchieri di cristallo, vino dolce e frutta a volontà. Vi era il ben di Dio in quella stanza. La finestra era semi chiusa e guardava il giardino sottostante. "Un piccolo salto..solo un salto ad occhi chiusi e cado sul morbido" mi dissi per convincermi che quella era la via di fuga.
Vidi quell'uomo dal volto di giada. Vidi il suo sguardo malizioso appoggiarsi su di me. Mi avvicinai a lui molto lentamente. Appoggiai la mia guancia sulla gelida giada. Con una mano accarezzavo il braccio dell'uomo e con l'altra presi la forcina d'osso tra i miei capelli. Con un gesto fulmineo conficcai la forcina sul suo braccio! Vidi l'uomo urlare. Io non aspettai un secondo di più, spalancai la finestra e mi lanciai giu dal balcone! Caduta, mi rialzai e iniziai a correre più velocemente possibile! Raggiunsi un bosco. Mi addentrai. Correvo senza sentire fatica. Pensavo a Guisgard. Piangevo per aver abbandonato il mio compagno di ventura. Mi dicevo che dovevo cercare aiuto per tornare ad aiutarlo e questa era la mia unica consolazione e unica forza per continuare a correre e a fuggire da quel posto. |
19-10-2009, 23.46.58 | #234 |
Cavaliere della Tavola Rotonda
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Llamrei fuggiva, disperata, senza sapere dove, percorrendo con fragili sandali l'inospitale foresta.
Era buio e la voce notturna della foresta non prometteva niente di buono. Ad un certo punto vide una luce. Corse verso di essa. Sentì delle voci. Corse più forte. Giunse così ad un piccolo spiazzo tra gli alberi, dove, attorno ad un fuoco, vi erano alcuni viaggiatori. Llamrei stanca, infreddolita ed impaurita si fece avanti verso quegli uomini. "Chi siete, milady? E cosa ci fate, da sola, a quest'ora nella foresta?" Chiese uno di questi, mentre tutti gli altri cessarono all'istante di parlare.
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19-10-2009, 23.59.05 | #235 |
Cittadino di Camelot
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Dopo il colloquio con il re, vengo avvicinato da alcuni soldati della guardia reale.
Sono molto preoccupati e mi riferiscono che ..tutti i cittadini di Camelot.. lo sono! Questa notte.. avrei dovuto sentire un suono di corno provenire da non molto lontano. Li tranquillizzo..ordinando loro di eseguire gli ordini di Sir Hastatus...lui è il più alto in grado...per quanto concerne il fantomatico suono...dico loro di non lasciarsi impressionare...di rimanere lucidi e concentrati..scovando il suonatore di corno avremmo avuto la possibilità di seguirlo e di scoprire il mistero. Salgo sulla torre...armato sino ai denti...non dormirò stanotte..e chissà per quante altre! Sir Morris
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20-10-2009, 00.05.22 | #236 |
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Elisabeth, intanto, sotto lo sguardo della devota Caitli, pian piano si adormentò.
Poco dopo riaprì gli occhi. La brughiera era verde come non mai ed il crepuscolo cominciava ad abbracciare ogni cosa. In lontananza, sulla riva del lago, vide una donna seduta accanto a dei cespugli. Le si avvicinò e vide il suo viso. Era la donna del ritratto. Era Vickyen. Stava a terra ed aveva fra le mani un fiore. "Questo fiore è il mio unico compagno nelle fredde e solitarie notti..." Cominciò a dire. Si alzò e sorrise ad Elisabeth. "Quella mattina di Aprile" continuò "lui stava qui, ad attendermi. Il nostro gioco preferito era quello di sfogliare i fiori e chiedere loro del nostro amore. Quella mattina mi chiese del fiore. Io avevo l'ultimo petalo nascosto qui. Lui se ne accorse ed io scappai via...mi rincorse, rotolammo tra i cespugli. Ridevamo ed eravamo felici." Si fermò un momento e poi riprese a dire: "Lui mi fissò ed io smisi di ridere. Mi baciò e facemmo l'amore. E quella fu l'ultima volta." Vickyen allora aprì la mano ed il vento fece volare via quel fiore che disperse i suoi petali in ogni direzione. "Quell'uomo..." Disse ancora Vickyen "...non ti permetterà di amare nessuno. Nemmeno te stessa. Tu gli servi per poter evocare gli spiriti...vorrei darti il mio medaglione, ma riposa con me." Si allontanò verso il lago e aggiunse: "Dicono che fui arsa viva, ma non è vero. Nessuno avrebbe osato toccarmi. Quell'uomo mi spinse a fare ciò che ho fatto...sottraendomi il mio amore." E si incamminò verso il centro del lago, sparendo nelle sue acque. In quel momento Elisabeth riprese i sensi.
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20-10-2009, 00.19.47 | #237 |
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Rividi il mio corpo disteso, respiravo appena, il fuoco era vivo nel camino e l'incenso bruciava ancora, mi sentii trascinare dentro alle mie spoglie terrene e lentamente ripresi conoscenza, lo stato di terpore era ancora forte, ma incominciai ad articolare ogni muscolo, il calore mi aiutava.....ora ero seduta a terra e potevo dinuovo controllare il mio respiro...." Caitli, l'ho vista era bellissima e triste, non puo' aiutarmi neanche lei, non e' una scelta la mia e' un tormento perpetuo, tutto ritorna, ma lei non fu' arsa viva e' questo che mi ha detto, nessuno poteva toccarla. Ho una sola pena nel cuore, non poter rivedere la persona che amo....".......Forse Vickyen non era stata uccisa, forse lei si era uccisa, ma non si era mai ricongiunta con la persona amata..
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20-10-2009, 00.21.03 | #238 |
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La notte era alta e la foresta buia.
Dunmer ed i suoi avanzavano guardinghi. Il drappello era formato da una ventina di cavalieri ben armati. All'improvviso il luogotenente di Dunmer prese per un braccio il suo superiore. Aveva lo sguardo stravolto e sudava freddo. "Milord" disse quasi balbettando "sono spariti almeno una decina di uomini! Eppure un momento fa erano qui e coprivano le spalle della compagnia!" "Sono state le creature della foresta!" Gridò una delle guardie. "Sono attorno a noi! Ci uccideranno uno dopo l'altro! Siamo perduti!" Dunmer si accorse che la situazione gli stava sfuggendo di mano. Così rischiava di perdere il controllo sui suoi uomini...
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20-10-2009, 00.28.16 | #239 |
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Dunmer serrò i denti, poi ordinò ai rimanenti uomini:
-State calmi! Il nostro nemico ci vuole cogliere di sorpresa... disponiamoci a cerchio in modo da non avere alcun punto cieco, non esitate ad attaccare al primo movimento sospetto. Iniziamo a muoverci lentamente verso l'esterno di questa foresta... Estrasse la spada e sistemò la disposizione circolare dei suoi uomini, poi il gruppo iniziò a ripiegare lentamente verso un luogo più aperto.
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20-10-2009, 00.36.42 | #240 |
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In quel momento, Dunmer ed i suoi udirono il sinistro suono del Braminga, che come un lamento di morte si diffuse nella foresta, giungendo fino alle più alte torri di Camelot.
Gli uomini furono colti da una primordiale paura. Tutto attorno a loro sembrava presagire un attacco imminente. Un attacco che, visto lo stato emotivo degli uomini, sarebbe risultato quasi certamente fatale per loro... Intanto, Elisabeth cercò di raccontare ogni cosa a Caitli, riguardo alla sua visione. La vecchia donna, ascoltata ogni sua parola, l'abbracciò forte e pianse. "La mia bambina morta..." disse piangendo "quei vigliacchi hanno osato tanto..." Poi, cercando di farsi forza, disse: "Ho conservato alcune sue cose in uno scrigno...voglio darle a voi."
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO Ultima modifica di Guisgard : 20-10-2009 alle ore 01.08.44. |
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